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La sveltina in pizzeria.


di Novizio69
21.04.2013    |    28.449    |    0 7.8
"Io rimasi un attimo li per capire cosa mi era successo, poi mi diedi una sistemata e tornai al mio tavolo per prendere il caffe'..."
Mi svegliai in tarda mattinata di una domenica come tante...
Era quasi mezzogiorno e lo stomaco iniziava a reclamare cibo, dopo una serata passata con gli amici tra un drink e l'altro.
Sbrigata la solita routine in bagno, decisi che ormai avrei saltato la colazione vista l'ora per passare direttamente al pranzo.Visto il frigo mezzo vuoto, optai per pranzare nella solita pizzeria vicino a casa.
Entrai nel locale e salutata la proprietaria mi diressi verso il primo tavolo libero. Di domenica a pranzo la sala non era molto affollata; c'era una tavolata occupata in fondo alla sala vicino al forno a legna e una davanti al mio tavolo.
Nel tavolo di fronte a me c'era una bella famigliola composta da una coppia anziana e una coppia giovane con al seguito la prole.
La cosa che colpi subito la mia attenzione era la lei della coppia giovane, una bella donna sulla trentina. I nostri sguardi si incrociarono varie volte con discrezione e il suo timido sorriso fu come un lampo che mi trafisse dolcemente. Quando si alzo in piedi per tenere a bada i bambini, la vidi in tutto il suo splendore: capelli lunghi castani mossi con una frangia che cadeva dolcemente sul suo dolce viso, una camicetta sbottonata da cui si intravedeva un bel seno e dei pantaloni tipo jeans attillati che fasciavano due gambe e un culetto da copertina.
Era ufficiale mi ero innamorato di quella donna!
La cameriera mi sveglio dai miei sogni mettendomi la pizza fumante sotto il naso.
Finita la pizza, prima del caffe', decisi di fare una capatina in bagno dato che la media di birra aveva fatto effetto. Il bagno era al piano di sotto adiacente ad un altra sala vuota. Mentre mi dirigevo verso il bagno notai con la coda dell'occhio che qualcuno mi stava seguendo.
Entrai in bagno e sbrigai la faccenda. Il lavandino fuori era in comune con il bagno delle donne e uscendo la vidi proprio li sola allo specchio intenta a ritoccare il trucco.
Mi fece un sorriso nello specchio guardandomi, si giro verso di me e disse: " ti piace così tanto il mio sedere?". Rimasi li impietrito e mi accorsi di avere ancora la bottega dei jeans aperta con una vistosa erezione nelle mutande. Prima che riuscissi a formulare una qualsiasi risposta lei mi prese la mano e mi accompagno' nel bagno delle donne, mi spinse dentro e chiuse a chiave. Io ero schioccato e felice al tempo stesso, mi sembrava di vivere in un sogno. Mi spinse contro il muro e mi bacio' violentemente mettendomi la mano sull'erezione.
Nel mentre che le nostre lingue si intrecciavano come in una magica danza, portai le mie mani sul suo seno per accarezzarlo e liberarlo dalla camicetta. Aveva una pelle di velluto e i capezzoli si stavano indurendo sotto il tocco delle mie dita. Lei nel mentre armeggiava con la mia erezione ormai nelle sue mani, tiro fuori la lingua dalla mia bocca e si mise in ginocchio per prenderlo avidamente tutto in bocca. Con un delicato lavoro di labbra e lingua si stava lavorando il fratellino e mi stava portando in paradiso. Poi d'un tratto si alzo di nuovo in piedi, si sbottonò i pantaloni e piano piano li fece scivolare giu' fino sotto al ginocchio assieme alle mutandine di pizzo bianche. Si mise a 90 con le mani contro il muro porgendomi la sua parte piu' intima ormai fradicia. Non me lo feci ripetere due volte e con un colpo deciso entrai facendola sobbalzare. La presi per i fianchi e cominciai a sbatterla sfogando tutta la libido che mi aveva provocato. Rossa in volto cercava, stringendo le labbra, di trattenere i mugolii che ha ogni colpo si facevano piu' intensi. Ad un tratto inizio' a tremare e esplose in un orgasmo liberatorio. Ero anch'io quasi li per venire quando lei si giro' sfilandolo con delicatezza per poi prenderlo in bocca. Appena due colpi bastarono per scaricare tutta le mie ultime energie nella sua bocca avida. E fu come in un attimo che la magia fini; ingoio' tutto si ricompose velocemente e prima di uscire senza dire una parola mi diede un bacio. Io rimasi un attimo li per capire cosa mi era successo, poi mi diedi una sistemata e tornai al mio tavolo per prendere il caffe'. I nostri sguardi non si incrociarono piu'. Mentre tornavo a casa, un po' confuso da cosa mi era accaduto pochi minuti prima, cercando nella tasca dei pantaloni l'accendino trovai un bigliettino con un numero di telefono... uno splendido sorriso mi apparve in volto pensando che l'avrei di nuovo rivista...

Ps. Questo e' un racconto di pura fantasia, ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale. Siate clementi e' il mio primo racconto :P.
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