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Tradisce la moglie e mi dice: -Sei Una Porca- 41


di coppiaestero
30.05.2015    |    26.690    |    10 8.8
"Ho preso i bicchieri, ha fatto "sparare" il tappo dello spumante, l’ha fatto spruzzare un poco sul tavolo e poi l’ha versato anche nei bicchieri, ..."


Sono 15 anni che siamo insieme, ci siamo conosciuti quando aveva bisogno di sistemare la casa appena acquistata per suo figlio. Un amico comune, gli ha consigliato di chiamarmi per sistemare l’appartamento, già arredato, che era malandato e sporco. Ci siamo visti per la prima volta nel bar del nostro amico, ho subito creduto che si trattasse di un Professore Universitario; -serio, vestito in abito azzurro, camicia celeste di quel tessuto che sembra sempre bagnato ed una bella cravatta, poi … , parlava con parole che solo lui sa dire-. 
-- “Questa è la signora che può aiutarti a mettere in ordine il tuo appartamento"- gli ha detto l'amico. “Allungai la mano per salutarlo e… prendendola nella sua, l’avvicinò contemporaneamente alla bocca e poggiandoci un bacio sul dorso della mano mi disse: —“ -Piacere, Peppe”--- Ho pensato: -"è un vero gentiluomo"- Io ero vestita molto semplicemente con Jeans e maglietta con piccola chiusura lampo al collo che, dato il caldo, eravamo a Giugno, tenevo completamente abbassata esponendo alla vista una buona porzione del mio seno.

Salutato l’amico, ci siamo diretti verso la sua macchina, una nuova Fiat Stilo Multijet con sedili in pelle e particolarmente curata. In macchina mi ha chiesto se ero libera anche per qualche altro giorno perché, a suo dire non bastava un solo giorno per sistemare tutto l’appartamento. L’appartamento effettivamente era grande: tre camere, soggiorno, cucina, sgabuzzino, doppio bagno, due balconi ed una veranda di circa 32 mq. I mobili erano molto belli perché erano di legno stile anni 30-40. Ho dato una occhiata alle attrezzature necessarie per effettuare il lavoro, c’erano poche cose, così gli ho chiesto se potevamo procurarci l’occorrente per una efficace pulizia. Siamo andati al supermercato insieme e mentre io prendevo il necessario lui mi guardava senza parlare ed a volte, aiutandomi a depositare gli acquisti nel carrello, mi sfiorava, la mano. Tornammo a casa, e quando ero sicura di avere a disposizione tutto ciò che mi serviva per il lavoro, gli dissi che poteva fare altro che da quel momento non avevo più bisogno del suo aiuto. 

Si allontanò lasciandomi sola in casa e tornò solo verso le 19,00. Io avevo appena finito. Avevo fatto dei cambiamenti radicali occupandomi anche della posizione dei mobili e dei letti, ed una pulizia che solo io credo, di saper fare. Quando ha visto le modifiche fatte e la trasformazione completa dell’appartamento, gli è venuto spontaneo abbracciarmi alzandomi dal suolo e facendomi girare. Mi ha lasciata e, mi ha chiesto scusa, poi riguardando le modifiche fatte, con espressione meravigliata, a bocca aperta mi ha detto: - "Non posso crederci… come hai potuto fare questa trasformazione in solo 7-8 ore??"- Mi ha preso le mani, le ha girate, le ha guardate e dicendo che dovevano essere mani fatate, ha avvicinato il palmo della mia mano destra alla bocca e l’ha baciata, proprio nel centro, dandomi un brivido sensuale che, nonostante la stanchezza, da una parte è sceso al mio basso ventre come una sorta di eccitazione sessuale, come se avesse baciato non la mano ma la vagina, e dall’altra mi ha provocato un arrossamento del viso per l’associazione sessuale che avevo fatta in risposta a quel bacio profondo ed intimo. Ha subito detto che "bisognava" festeggiare cenando insieme … “se sei libera…” ha aggiunto, facendosi serio. Ci ho pensato un attimo, e, coinvolta nella sua gioia, ho risposta di sì e, dopo la preoccupazione di sentirsi dire di no, felice, e' tornato ad abbracciarmi come la prima volta, facendomi aderire al suo corpo, e stringendomi il seno sul suo torace.

Lui non conosceva la citta', mi ha chiesto se conoscevo qualche posto per mangiare del pesce, così siamo andati in un locale in riva al lago di Perugia che sapevo che cucinava solo pesce. Tutto eccellente, pepata di cozze, frutti di mare, aragosta, vino bianco del posto eccellente. Siamo tornati a casa con una bottiglia di spumante perché ha detto che voleva festeggiare nella nuova casa, finalmente messa in ordine come piaceva a lui. Mi ha aperto lo sportello della macchina. In ascensore, mi guardava, ma si era fatto serio, e nei suoi occhi è passato un velo di una tristezza profonda, è stato solo un attimo, poi vedendo che lo stavo guardando ha sorriso, mi ha abbracciato in silenzio e … forse voleva dirmi qualcosa ma siamo arrivati al 3° piano e mi ha invitata ad uscire, e poi ha aperto la porta. Ho preso i bicchieri, ha fatto "sparare" il tappo dello spumante, l’ha fatto spruzzare un poco sul tavolo e poi l’ha versato anche nei bicchieri, abbiamo fatto un brindisi, io augurandogli buona fortuna nella nuova casa, lui alla nuova amicizia che voleva nascesse tra noi. Mi ha preso le mani, mi ha guardato, di nuovo con tristezza, poi mi ha detto: -Sono Sposato... perché non ti ho incontrata prima?- Mi piaceva il suo viso, la sua malinconia, il suo odore di maschio. Voleva far l’amore, ma non voleva tradire la moglie, ecco spiegata la sua tristezza. Ma nel loro rapporto qualcosa non andava. Ha portato le mie mani sulle sue spalle, mi ha messo le sue ai fianchi e mi ha detto -“se non ti dispiace, vorrei fare l’amore con te, ma non ti devi innamorare di me”, e mi ha abbracciato di nuovo.

Lo conoscevo appena, perciò ho detto di no … Lui, ancora una volta con grande tristezza negli occhi, si è seduto sullo spigolo del divano e mi ha fatto sedere sulle sue gambe, poi mi ha detto, ti capisco, se non vuoi far l’amore con me, per me va bene così, ma è un periodo che avrei un grande bisogno di lasciarmi andare, di non pensare, decidi tu, se non vuoi per me va bene lo stesso, ma se lo facciamo, ti prego di non innamorarti di me, perché anche se non sono bello, le donne che mi conoscono, si innamorano di me, di come sono e di quello che sono, e ti farei soffrire. Mi sono alzata dalle sue gambe, ho preso la mia borsetta, ho fatto qualche passo per andare via... È stato un attimo, e … senza sapere nemmeno io il perché ho poggiata la borsetta sul tavolo, sono tornata verso il divano, ho preso i laterali della maglietta alzandoli per sfilarla, l’ho poggiata sulla poltrona e gli ho i miei seni da succhiare.

Mi ha baciata teneramente, nei suoi occhi azzurri era ricomparsa una malinconica gioia, mi ha sganciato il reggiseno a balconcino, mi ha fatta stendere sul divano ed ha incominciato a baciarmi tutta. Un vestito di baci, tutti teneri dati per rendere importante la femmina che è in me e che stava affiorando sempre più e che da mesi era in attesa di tanta dolcezza e delicatezza. Il tempo si è fermato, le sensazioni che provavo erano eccitazione mista a tenerezza, quell’uomo aveva qualcosa che mi attirava e me lo faceva vedere tenero ed indifeso, ho sentito che dovevo farlo felice che dovevo togliergli la tristezza dallo sguardo. Mi ha sfilato il jeans contemporaneamente alle mutandine. Si è spogliato rimanendo solo con i boxer e standomi di lato, inginocchiato per terra, ha ripreso a baciarmi tutto il corpo mentre con le mani , mi accarezzava da una parte il seno e dall’altra le cosce andando sempre più spesso verso il loro interno ad accarezzarmi il ciuffetto di peli le labbra vaginali ed il clitoride.

L’ho lasciato fare per il tempo che ha voluto, poi si è indirizzato sempre di più alla mia sorellina che incominciava a bagnarsi per prepararsi alla nuova visita. Ho aperto le gambe permettendogli di vedermi tutta, e partendo dall’interno del ginocchio mi leccava fino all’entrata della mia figa, ha ripetuto più volte a destra e a sinistra giungendo sempre all’imbocco della vagina dentro la quale via via introduceva quantità crescenti della lingua. Ha smesso di scendere al ginocchio, adesso il massaggio della sua bocca passava dalla vagina al clitoride e viceversa, mentre le mani continuavano a tastare stringere e accarezzare con tocchi ora delicati come una carezza, ora più profondi. Gli spingevo la testa sul mio clitoride gonfio che spariva nella sua bocca e tornava fuori spremuto dalla lingua, ad un tratto ha incominciato a leccarmelo col solo movimento della lingua con una velocità ed una pressione che mi provocavano spasmi di piacere incredibili, ho sentito l’imbellente necessità di prendergli il cazzo in mano, ho allungato la mano destra introducendola salendo dalla coscia, l’ho tirato fuori senza abbassare il boxer, era durissimo ma anche molto grosso, e pulsava mentre a sua volta si bagnava di piacere. Il primo orgasmo è arrivato improvviso, violento, con una mano stringevo il suo cazzo nel palmo e con l’altra lo strattonavo per i capelli per farlo aderire sempre di più alla sorgente del mio piacere, mentre lui per aggiungere altro piacere al piacere mi inseriva profondamente il pollice in figa seguendo il ritmo dalle contrazioni del mio orgasmo. Con nessuno ero mai riuscita ad essere così libera, così aperta e disponibile raggiungendo un orgasmo parossistico così elevato.

Abbiamo tirato il fiato restando, per un tempo indefinito, così come ci trovavamo, io col cazzo in mano e lui con la bocca aperta sul mio bottone dell’amore. Ci siamo ripresi e avvicinati, lui steso al mio fianco. Il suo cazzo era ancora nella mia mano, mi sono abbassata per vederlo, per conoscerlo ed anche per ringraziarlo, perché senza nemmeno penetrarmi mi aveva fatto godere, la sua semplice presenza nella mia mano ha infatti dato il via ad un orgasmo mai provato.
Di colore leggermente scuro, 19 cm ma grosso, mai visto o toccato un membro così grosso, e, ho incominciato a temere la penetrazione che già prevedevo dovesse avvenire nei momenti successivi. Non è passato molto, mi ha detto che non ha mai visto una donna così bella e col viso angelico come il mio, dopo che avevo raggiunto l’orgasmo. Per tale motivo ha incominciato a baciarmi il viso, gli occhi, il collo, le orecchie attardandosi sul lobo e succhiandolo, poi è sceso sul seno, una terza misura, e mi ha riempita di teneri bacini. Sul capezzolo prima ha iniziato con i baci poi ha incominciato a leccarlo e succhiarlo senza esagerazione, lo schiacciava con la lingua e lo aspirava, l’eccitazione ha ricominciata a farsi sentire ed il suo membro era rimasto per tutto il tempo duro, come un uccello rapace, in attesa di fare scempio della mia passerina. Mi ha detto che gli era piaciuto molto baciarmi la figa, e che voleva riprovarci subito, ero sazia, forse per la prima volta in vita mia completamente soddisfatta, ma i suoi baci e le sue carezze ricominciavano ad eccitarmi e gli ho permesso di tornare a baciarmi e succhiare e leccare il clitoride e le labbra infuocate.

Lentamente lo masturbavo mentre lui aveva ripreso a leccarmi il clitoride a le labbra vaginali e di tanto in tanto introduceva la lingua in figa. Si è sistemato a 69 e per la prima volta in vita mia ho baciato e leccato il cazzo di un uomo, mi piaceva, cominciavo per la prima volta a sentire il piacere di sentirmi una porcona mangia cazzo, lui contemporaneamente si occupava della mia passera in calore e stimolava il piacere in cerca di un nuovo orgasmo ed il pensiero che stavo scopando con un uomo nello stesso giorno che l’ho conosciuto, mi faceva sentire porca e mi mandava in estasi. Nel momento che ha ricominciato a stimolarmi, con una lenta e profonda penetrazione del pollice ho capito che a breve avrei avuto un nuovo orgasmo, l’ho preso per i capelli e l’ho scopato sulla bocca, infilandomi per la prima volta il su cazzo in bocca e succhiandolo senza tenerlo con le mani che, occupate, tenevano la sua testa in mezzo alle mie cosce. La sua bocca si è aperta a ventosa ed ha letteralmente aspirato il mio clitoride inghiottendolo e contemporaneamente leccandolo con la lingua. Ho goduto graffiandolo sulla testa, un orgasmo incredibilmente bello, intenso, unico. Ho creduto di impazzire, ma lui non ha goduto.

Una sigaretta, un caffè una pausa erano indispensabili. Mai avrei creduto che si potesse godere più di una volta, ma quell’ uomo incontrato quasi per caso in quello stesso giorno, mi stava facendo conoscere il piacere travolgente di fare sesso. Eravamo rimasti nudi, senza inibizioni. Siamo tornati a letto, mi ha sollevato il bacino mettendomi un cuscino sotto il sedere, si è avvicinato col suo nodoso bastone e lentamente ma con decisione l’ha piantato nella mia figa che si apriva con difficoltà al passaggio del grosso palo di carne. Ho trattenuto il respiro fino a quando non ho sentito che il suo bacino aderiva al mio, segno che finalmente era entrato tutto. L’ha lasciato fermo dentro di me sia per farmelo gustare per intero, che per farmi abituare alla sua ingombrante presenza. Poi ha incominciato lentamente ad estrarlo risucchiandomi l’utero che sembrava rincorrerlo, mentre il grosso pistone usciva per poi rientrare con la stessa lentezza. Me lo strusciava sulle pareti vaginali dandomi un piacere immenso.

Man mano che la mia vagina si abituava, la velocità delle introduzioni ed estrazioni aumentava, ed insieme si ingigantiva il piacere di sentirmi piena, riempita di cazzo come non mi era mai successo. Le sue mani hanno incominciato ad accarezzarmi il seno, lo allargava, lo recuperava, lo aspirava nel palmo della mano e poi si avvicinava con le labbra per lappare il capezzolo e stringerlo dolcemente tra le labbra. Mi ha cercato la bocca proprio mentre incominciavo a godere di nuovo. Mi ha inserito lo lingua in bocca usandola con andirivieno, come un pene che mi scopava in bocca mentre ne avevo un altro mi scopava in figa. Questo pensiero di due cazzi tutti per me ha fatto scattare la molla del terzo orgasmo ed ho goduto come mai avrei immaginato si potesse godere gridando il mio piacere senza inibizione, incurante della possibilità che i vicini di casa potessero sentire le mie grida di donna squartata, mentre lui assecondava i miei spasmi con il cazzo che alla fine si è fermato profondamente piantato dentro di me, sempre duro, sempre impaziente di darmi altro godimento, facendomi raggiungere vette del piacere mai esplorate.

Dopo un tempo indeterminato, con calcolata lentezza, il mio nuovo uomo, il mio nuovo amore, ha estratto il duro ed invincibile cazzo dalla mia vagina lasciandola vuota, quasi a disagio senza l’ingombrante presenza. Non mi era mai capitato nelle mie scarse esperienze con gli uomini, che un uomo mi scopasse tanto a lungo senza godere. Gli ho chiesto perché non aveva goduto, e mi ha risposto che il suo compito non era quello di godere ma di far godere, e ha aggiunto che io ancora non ero arrivata al piacere vero, al 7° cielo, al piacere che fa impazzire, e, pur essendo già oltre le 24.30, mi disse che la notte era ancora lunga. Non potevo crederci, mi ha chiesto di girarmi, a pancia sotto, mi ha messo dei cuscini sotto il bacino, poi molto lentamente mi ha penetrata. Non so descrivere il piacere che mi dava mentre apriva di nuovo le pieghe della vagina riempiendola tutta. Quando è arrivato all’affondo totale, con lui completamente immobile, mi ha chiesto di chiudere gli occhi e di sentire cosa mi diceva il suo cazzo. Tutto era in silenzio, sentivo solo le pulsazioni del suo cazzo che come un cuore pulsante piantato nella mia vagina, bussava alle pareti vaginali ed all’utero provocandomi un piacere unico, intenso, quasi insopportabile. Dopo un poco anche la mia vagina ha incominciato a contrarsi spontaneamente in risposta alle pulsazioni del suo cazzo. Forse era quello che si aspettava. Era piacevole, fantastico, intenso, profondamente intimo, era una specie di masturbazione che avveniva dall’interno, la mia figa ha incominciato a bagnarsi allagando il letto, a quel punto, tutto poggiato sul mio corpo, senza muoversi col corpo, ha incominciato un rapido andirivieni del solo bacino facendomi gridare per un altro e più intenso orgasmo. Questa volta non mi ha dato tregua, mi ha tirata sul bordo del letto, mi ha girata verso di lui mi ha penetrata mettendomi le mani sotto al sedere ed ha incominciato a scoparmi ancora con la sua mazza di pietra che non raggiungeva mai l’orgasmo. Questa volta sono stati necessari solo 3-4-5 minuti di trattamento, con le mani che mi accarezzavano il seno per farmi gridare l’ennesimo orgasmo e per diminuire l’urlo del mio nuovo orgasmo, mi ha messo la lingua in bocca dandomi di nuovo la sensazione di essere scopata anche in bocca.

Ero un lago, ero bagnata, ed avevo bagnato il letto, lui sembrava non desistere e mi ha girata di nuovo a pancia sotto e, approfittando della scivolosità acquisita per la quantità di liquido vaginale fuoriuscito, mi ha avvicinato il cazzo al buco del sedere. Avrei voluto ritirarmi, ma volevo anche dargli in premio la mia verginità posteriore per avermi elargito il piacere immenso di 6 orgasmi di seguito; allora mi sono rilassata, ma non troppo, sapendo le dimensioni del suo cazzo. Ha provato a spingere, e ha fatto entrare credo solo il prepuzio, il dolore era immenso, e allora ha desistito.
-"Adesso ti porto al settimo cielo (7° orgasmo)"- così mi ha detto. L'ha rimesso in figa e mi ha scopato alla pecorina, sbattendomi come un tappeto, e finalmente, dopo un tempo incredibilmente lungo in cui ha gridato: -scopi come una regina, che è un piacere vederti, la tua figa è fatta per prendere i cazzi a ripetizione, uno dopo l'altro, sei una splendida puttana- Poi mi ha detto che dovevo continuare ad essere cosi', sempre porca, sempre disponibile, sempre senza mutante e mi ha detto che mi avrebbe fatta scopare anche dai suoi amici, e che avrei dovuto prendere anche due o tre cazzi contemporaneamente. Mi eccitava la fantasia, mi faceva sentire puttana, troia, come mai avrei creduto di poter essere, mi frullava in figa col suo cazzo duro, con una sapiente lentezza dei movimenti, che sembravano conoscere le mie intime esigenze vaginali. Al momento opportuno ha accelerato il ritmo del pistone provocando un surriscaldamento del mio cilindro.

Cio' ha fatto scattare una scintilla infuocata nel cervello che mi ha portata ad un ultimo orgasmo, indicibile, in cui seguendo la sua volontà, ho immaginato di avere due cazzi nelle mani, un cazzo in figa ed uno in bocca, tutti a mia disposizione che mi scopavano e che alla fine mi sborravano in faccia. L'orgasmo è arrivato violento, un passaggio improvviso e contemporaneo dall'inferno al paradiso. Ho gridato il mio piacere ululando come una lupa in calore, e solo allora mi ha detto: finalmente hai raggiunto il settimo cielo, mi ha fatto una foto per documentare la mia bellezza alle porte del paradiso, quando ho raggiunto il settimo cielo.

È diventato il mio uomo, è mio marito, è un porco che sa come eccitarmi. Con una voglia, una resistenza ed una durata incredibili. Mi vuole porca vogliosa di cazzi, e ci siamo iscritti a questo sito per esplorare nuove eccitazioni mentali con singoli e coppie e cercare di salire in alto e raggiungere altre vette del piacere. 

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