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EPISODIO-3 Nel di dietro vergine.. 27


di coppiaestero
25.07.2021    |    1.682    |    2 9.3
"Il viaggio è stato breve e Maria insieme a Valerio ci hanno subito lasciati soli..."
EPISODIO 3 Mi Ha Di Nuovo Presa Nel Secondo Canale 27
di coppiaestero 13.05.2017 | 25.751 | 4

La mattina mi sono svegliata con la vestaglietta rossa, ho dedotto che ero sola perché non si sentiva nessun rumore. Ho rivissuto gli ultimi avvenimenti con dei brividi di intima eccitazione; un languore vaginale è rapidamente salito al ventre, al seno ed ai capezzoli provocandomi piacere e salivazione di libidine insaziabile.
Ero una porca, ed ero consapevole di esserlo.

"Sul comodino mio marito Mario aveva lasciato un biglietto: -“Grazie, mia splendida Troia”.
Mi ha fatto sorridere, mettendomi di buonumore..." Ho sbrigato le faccende di casa consapevole che da quel giorno in avanti niente sarebbe stato come prima. Ho fatto un pollo allo spiedo nel forno e ho condita una abbondante insalata mista. Ho messo in fresco una bottiglia di vino rosso e ho preparato un piccolo antipasto: con prosciutto crudo, olive nere, del buon pecorino meridionale, del salame piccante calabrese, dei peperoni fritti e croccanti, ho preso anche tre tenere teste di sedano e dei cipollotti tenerissimi. In un piattino, ho messo il sale e della crema di aceto balsamico per poterci bagnare il sedano e i cipollotti.
Al rientro Mario mi ha elargito un bacio e con un largo sorrisosornione, mi ha consegnato un pacchetto regalo ed una bustina chiusa. –“amore, cosa c’è nel pacchetto?
“-Cara, è una sorpresa, che scoprirai dopo pranzo.

Abbiamo pranzato in silenzio, ognuno con i suoi dubbi, ognuno con i suoi pensieri °puttani” non rivelati, conservati in se stessi, come in un vaso antico che si teme di aprire.

Come potevo aprire il mio cuore e dirgli –“caro, non sono più quella di prima, ho scopato e goduto come una porca, dandomi ad un uomo brutto, rozzo, volgare che mi ha sfondato la figa e il culo, a te mai concesso, godendo della sua forza, della sua volgarità, infischiandomene della dignità mia, tua e di tutta la famiglia”-

-“I pensieri puttani, li teniamo per noi. Con loro conviviamo, consapevoli che aprendoli al pubblico potremmo rischiare tutto, provocando un disastro psicologico in tutta la nostra famiglia e negli amici più cari"-

-Mi è tornato in mente il momento in cui Peppe, mi aveva girata sul tavolo e, aprendomi le mezzelune, aveva potuto vedere e leccare il forellino, la parte più intima e più nascosta di me stessa, che nessun altro aveva potuto mai vedere, con l’evidente ed allarmante intenzione di violarlo, infischiandosene del mio consenso e del mio piacere.
-“I miei pensieri puttani” dovevano restare chiusi nel contenitore? Mio marito mi ha guardata, ho abbozzato un sorriso menzognere che lo ha tranquillizzato.

Verso la fine del pranzo, la mamma lo ha chiamato annunciando il rientro del fratello dalla Francia e gli ha chiesto di andare a prenderlo all’aeroporto. Porca miseria, ha detto seccato: -così saltano tutti i miei programmi …
Insomma i fatti erano che il fratello sarebbe arrivato all’incirca alle 20.30 e, considerando che l’aeroporto era a circa 2 ore di macchina, egli non sarebbe rientrato prima delle 23.00, sbuffando e borbottando si è preso il blusato ed è uscito per non so dove, trascurando persino di prendere il caffè.

Ho sparecchiato e poi sono entrata in camera da letto, sul como era poggiato il dimenticato regalo di mio marito. L’ho aperto ansiosa di scoprirne il contenuto …

Era un bellissimo completo rosso, reggiseno a balconcino e slip eccitantissimi, con pizzo delicato, in aggiunta c’erano un paio di guanti in pelle molto belli e due calze autoreggenti rosse, con pizzo nero.°-
Si era ricordato dello strip-tease della sera precedente e col regalo voleva che in futuro fosse vestita da zoccola per renderlo ancora più eccitante?
Immaginavo di indossarli per lui e già il pensiero mi ha eccitata.

La fantasia già volava... immaginavo di indossare quella biancheria in un club di singoli, che estraevano i loro membri tesi, duri, eccitati, per darmeli in regalo per succhiarne il succo dell'amore. Immaginavo di danzare per loro, passando tra i tavoli, e di accarezzarli, già pronta ad accoglierli dentro di me, uno dopo l’altro, tutti.

Mentre la mia mente fantasticava con i suoi “pensieri puttani”, ha squillato il cellulare, era Maria. Mi ero completamente dimenticata di lei. Mi ha raccomandato di non dimenticare che dovevamo vederci verso le 19.00 con Valerio e Peppe per poter rientrare senza fare tardi. Ho risposto che non potevo uscire, che alle 23.00 sarebbe arrivato mio cognato dalla Francia e non me la sentivo di uscire, ha insistito molto ma sono stata risoluta, rifiutando di uscire. Stavo gustandomi la vista e il tatto del completino regalatomi da mio marito, ed ha squillato di nuovo il cellulare, questa volta era Peppe, Maria gli aveva detto che non sarei uscita e lui, fattosi dare il mio numero mi ha chiamata.
-Non potrò venire e me ne scuso, aspetto mio marito che mi ha regalato un completino sex.

–“Cosa ti ha regalato?” -°Un completo, reggiseno, slip, autoreggenti e guanti in pelle°-
In modo perentorio mi ha ordinato: -“voglio vederlo, ti aspettiamo alle sette nel vicolo del gelataio, così potremo svicolare senza farci vedere”-. Non mancare se no –“vengo a prenderti a casa”-
Non mi ha dato il tempo di replicare, ha chiuso, ho richiamato ma non ha risposto. Mi trovavo in un vicolo cieco, dovevo andare per evitare di trovarmelo sotto casa?

Sono arrivata all’appuntamento alle 18,50 e loro erano già sul posto, mi aspettavano, Peppe ha aperto lo sportello e senza remore, mi ha tirata in macchina, mentre Valerio con al fianco Maria è partito dirigendosi verso la casa di Peppe come il giorno precedente. Il viaggio è stato breve e Maria insieme a Valerio ci hanno subito lasciati soli.

-Quanto sei bella e rilassata oggi, sei cambiata in meglio e spero che anch’io ne sia la causa. No, vedi non mi aspettavo un regalo così da mio marito e forse per quello mi vedi più contenta. -°Indossalo, fammi vedere come ti sta, tu sei già bona ed eccitante così, ma col completino credo che farai venire l’infarto anche a me. Dai, mettilo°-. Ero già eccitata, , conscia di ciò che era successo il giorno prima, e il mio esibizionismo fino ad allora sconosciuto, mi ha spinto a dire: -“sì, ma solo per un attimo, non voglio che si sgualcisca e poi non saprei cosa dire a Mario”- Non ti preoccupare di lui, adesso indossa il completino e fatti vedere.

Ho tolto il vestito posandolo sulla poltrona ed ho indossato il completino guardandomi allo specchio dell’armadio, ho sculettato civettuosamente, dimostrando la mia vanità e Peppe ha tirato subito fuori il cazzo, conscio della mia sudditanza ha aggiunto: -“era impossibile tenerlo prigioniero nel pantalone, toccalo e senti come lo hai fatto diventare duro”-
Lo vedevo, era un vero bastone nodoso che oscillava puntando dritto verso di me. Mi ha preso la mano e l’ha messo sulla mazza, istintivamente l’ho accarezzato. –“Brava, vedo che non hai scordato che non devi più inscenare false opposizioni perché sai che io so quanto sei porca”- Si è abbassato e contemporaneamente mi ha abbassato lo slip dicendo che era meglio toglierlo per evitare che i miei succhi di piacere lo bagnassero.

Mi ha poggiata sbeduta sulla sponda del tavolo, in autoreggenti, con cosce aperte e gambe penzoloni, si è abbassato aprendomi impudicamente la figa ed ha incominciato a baciarmela. Inseriva mezzo metro di lingua in vagina e poi passava al clitoride lappandolo con la lingua e con le labbra e poi tornava dentro di me con la lingua, ripeteva il gesto sempre più rapidamente. Avevo incominciato a godere emettendo dei mugolii e dei suoni e parole incomprensibili, un linguaggio diverso, prettamente e puramente sessuale.

Mi riflettevo nello specchio dell’armadio, vedevo le mie cosce aperte con le eccitanti calze rosse, il cui nero, in alto, limitava la zona dove nascevano le sensazioni sessuali dense di desiderio, dense di piacere fuso, era la zona dalla quale partivano le scorribande che concentravano il piacere in vagina diffondendolo all’utero ed alle ovaie per risalire dal ventre alla bocca piena di saliva e desiderosa di avere a disposizione un cazzone da succhiare.

Mi ha fatto godere con la lingua mentre con le mani mi sorreggeva, tenendo allargate le cosce. Il godimento scaricava al mio cervello scariche che mi obbligavano a guaire come una cagna, per poi scuotere la testa a destra ed a sinistra in un fremito indescrivibile di piacere. Mi ha lasciata così come ero, a cosce impudicamente aperte ed è salito sul tavolaccio e mi ha portato il cazzo alle labbra, l’ho preso in mano, l’ho guardato bene, in casa c’era ancora una bella luce diurna, era come un bastone, con delle nodosità e delle scanalature dovute al riempimento vigoroso delle prominenti vene.

Il prepuzio, era più largo della verga, era scappellato e pulito. La boccuccia presentava già una goccina di eccitazione, l’ho maneggiato girandolo tra le mani, l’ho masturbato un attimo e poi l’ho diretto alla mia bocca che, dopo un attimo di trattenimento, del fiato e con le narici eccitate e dilatate, l’ha fagocitato incontrandolo con la lingua che lo ha condotto dentro, tutto dentro fino a sentirlo all’altezza delle tonsille in un movimento di ingoio totale.

L’ho leccato, muovendo la lingua mentre ancora lo accoglievo in bocca…
-“troia, bocchinara, sei la migliore cagna in calore che abbia mai incontrata. –“Succhi come una vecchia puttana, succhi troia e sappi che non lo devi nemmeno pensare di poter tornare ad essere la verginella casa e chiesa che eri prima di incontrare me”-
Le sue parole anziché offendermi mi eccitavano, la mia figa era di fuoco, l’ha intuito e ha allungato la mano inserendoci il pollice mentre con le altre stimolava ed accarezzava il clitoride, mi ha masturbato dicendomi che presto avrei preso più cazzi contemporaneamente e così è partito un bruciante orgasmo che dalla figa occupata da un cazzo, è arrivata alla bocca occupata da un altro cazzo, ho frullato e sbattuto il bacino contro la sua mano mentre in bocca avveniva un affondo totale.

Sfinita, con gli umori vaginali che colavano sul tavolo, ci siamo fermati un attimo riprendendo fiato. Il mio sguardo è caduto sulle nostre immagini riflesse, eravamo sul tavolo, e sembravamo un dono sessuale agli dei dell’amore.

Si è inginocchiato tra le mie gambe ed ha succhiato e bevuto il mio godimento passando ad una nuova e sempre efficace stimolazione del clitoride, ha continuato così allungando le mani al mio trascurato seno, lo ha preso tutto, aspirandolo nella pianta delle mani e scuotendolo dolcemente con leggeri e piacevoli movimenti sussultori ondulatori e con lievi e piacevoli pressioni, si è alzato arrivando con la bocca alle mie tette, lappandole, leccandole gustandole come un neonato, mentre il suo membro strusciava alla cieca tra le mie cosce. Si è drizzato, ha preso il suo cazzo e scostando di lato i due petali del mio fiore, è entrato, occupandolo tutto di prepotenza, in una conquista totale, definitiva, che mi faceva aprire la bocca schiumosa, ripiena di bava di piacere, per emettere dei lamenti incomprensibili che “intender non può chi non lo prova”.

Mi ha tirata su di sé, facendomi abbracciare a lui, e tenendomi impalata sul suo cazzo, mi penetrava agendo con i fianchi e con le braccia in una presa totale. Ho goduto di nuovo, impalata, tenuta là col cazzo piantato profondamente in figa. Mi ha depositata sul bordo del tavolo mi ha sfilato il cazzo facendo -“slapp”- come se fosse stata stappato il tappo di una bottiglia mentre la vagina sembrava rincorrerlo in cerca di un ulteriore piacere.

Mi ha fatto girare, sapevo cosa voleva, mi sono piegata a rana sul bordo del tavolo ed ho allargato le gambe per facilitare le sue manovre, lui ha preso il cazzo in mano e lo ha puntato sull’anello grinzoso del mio culo. Consapevole delle grandi dimensioni, mi sono rilassata il più possibile trattenendo il fiato in attesa del suo cazzo insalivato che, trovata l’apertura, ha sfondato ed è entrato da padrone e dopo un tempo indefinito in cui non si è mosso, ha incominciato ad incularmi spingendo dal basso in alto, con bordate che mi aprivano tutta facendomi sbattere i coglioni sulla vagina.

Mi ha posseduta analmente a lungo, alternando movimenti lenti e profondi, a movimenti più veloci e superficiali, e poi quelli di dentro fuori con movimenti rotatori. Ha incominciato a sbuffare, e poi a grugnire. Mi ha sbattuta con movimenti profondi e grugnendo come un maiale alla monta ha goduto per la seconda volta nel mio culo riempiendolo di sborra calda. Mi è stato sopra, col cazzo tenuto dentro dalla mia contrazione anale, mi piaceva sentirlo dentro, e mi piaceva la sensazione che provavo sentendo il suo seme caldo dentro di me.

Mi ha baciata, per la prima volta in bocca prima di dire -“insieme raggiungeremo le vette del paradiso”- Ci siamo vestiti, ho rimesso il completino nel suo contenitore, ci siamo fumati una sigaretta e poi è tornata anche Maria. Lei non mi ha chiesto cosa abbiamo fatto io e Peppe ed io non gli ho chiesto cosa aveva fatto lei col suo uomo, sicuramente né io e né lei siamo le stesse donne che hanno attraversato la porta di quella casa la prima volta.
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Commenti per EPISODIO-3 Mi ha di nuovo presa nel secondo canale. -27:


Belloccio67, Gay Piemonte
Wow ..stavo per venire dentro le mutande !!! Complimenti all"'autore !!! 3 anni fa

pepedecuba2018, Singolo Piemonte
Fantastico 💋1 anno fa

rikilajezza, Singolo Puglia
Bravi1 anno fa

assergio, Singolo Lazio
Bello, scritto molto bene1 anno fa
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