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BARRANQUILLA


di Membro VIP di Annunci69.it Francesco1152
14.01.2022    |    759    |    1 9.6
"“Accomodati pure amico ! Spero che il nostro spettacolo ti piaccia !” gli dissi..."
“Mira mi amor, cruza el Rio Magdalena por el puente Pumarejo y luego sigue por
el troncal del caribe hasta llegar al centro comercial.
Detràs de ese centro hay una calle muy ancha y larga; recòrrela hasta que veas una casa de dos pisos de color rosado.
En la puerta hay un cartelito que lleva escrito : < El Rosal >. Te espero.”
A seguito di tre telefonate fatte nel giro di mezz'ora, presso lo stesso numero
telefonico, avevo ascoltato queste stesse indicazioni, da tre voci diverse ma molto
sensuali. Era il mese di novembre e mi trovavo a Barranquilla, in Colombia. Era la
prima volta che mi mandavano in trasferta oltreoceano per realizzare un progetto, in
virtù delle cui caratteristiche e dei molteplici parametri coinvolti, doveva essere
realizzato sul posto. Siccome in azienda avevano pronosticato la mia permanenza in
quel luogo per circa due mesi, salvo eventuali complicazioni, mi concessero la facoltà
di noleggiare un'automobile per facilitare i miei spostamenti. Quindi noleggiai una
bella e confortevole Chevrolet Camaro SS, il cui potente motore mi affascinò fino al
punto di desiderare portarmela una volta rientrato in Italia. Dovetti però desistere, per
ovvi motivi e a mio malincuore, da quell'idea.
Avevo trascorso la mattinata di quel sabato, libero da impegni, a girovagare per le
strade e conoscere un po' quella bellissima calda e caotica città.
Dopo aver pranzato mi recai in un viale alberato, destinato a passeggio, proprio di
fronte al Mar dei Caraibi. Mi accomodai in disparte su di un sedile di pietra vicino al
quale vi era un telefono pubblico. E' giusto dire che, nonostante i paesaggi fossero
alquanto incantevoli, la mia ossessione per il sesso prevaleva su ogni altro desiderio.
Cominciai quindi a sfogliare un portale di annunci porno che avevo appena
acquistato. Lessi molte inserzioni e dopo averne selezionato alcune, iniziai a fare un
giro di telefonate. Continuando a leggere con più attenzione, constatai che parecchi
annunci facevano capo ad uno stesso numero telefonico. Spinto dalla curiosità mi
recai sul posto che trovai senza molte difficoltà. Era una zona molto tranquilla e poco
distante dalla città. Parcheggiai la Camaro proprio vicino la villetta denominata El
Rosal e mi avviai verso l'elegante portone. Era una villetta alquanto distante dalle
altre e sembrava essere alquanto grande anche perché era strutturata su due piani. Vi
erano parcheggiate molte automobili e pensai che dovevano esserci molte persone.
Mi fu subito aperta la porta ed invitato ad entrare da un bel travestito che mi accolse
con un sorriso ed un bacio. Mi condusse in un salone eccessivamente ampio dove vi
erano parecchie poltrone e divani a a due posti. Alcune trans e travestiti sedevano
con i loro clienti ed altri in piedi parlavano animatamente ma a bassa voce. Era la
mia prima volta in un bordello di trans e travestiti. Era senz'altro un salone molto
elegante ed in un angolo vi era addirittura un bar che offriva la possibilità di
consumare caffè, bibite gassate, cocktails, alcoolici e superalcolici. Il bassissimo
sottofondo musicale e la compostezza dei presenti rendevano quel luogo più che
gradevole ed accogliente. Fra trans e travestiti, arrivai a contarne circa una dozzina
ma ve ne erano altri che entravano ed uscivano dal quel gigantesco salone. Vi erano
anche tre rientranze munite di tendine, nel cui interno, intravidi lunghi divani e
tavolini. Gli allegorici ornamenti e dipinti, disposti sulle pareti e i condizionatori
d'aria rendevano quel locale accogliente e fresco, senza contare le molteplici lampade
che, con chiarissime tonalità di colori giallo, rosso, blu e verde, offrivano un'ottima
illuminazione tale da incrementarne il fascino rendendolo quasi un oasi in quella
sconfinata e calorosa pianura. Il loro abbigliamento era molto ridotto, sexy e
provocante; alcuni addirittura erano in costume da bagno. Inutile dire che quel posto
mi piacque molto. Il travestito che mi aprì la porta e mi condusse nel salone si
presentò gentilmente :
“Piacere, io mi chiamo Dora; hai appuntamento con qualcuna di noi in
particolare ?”
“Il mio è Riccardo ed anch'io ho piacere di conoscerti. In realtà ho telefonato tre
volte ed ogni volta mi rispondeva una persona diversa, quindi non so dirti con chi di
voi ho parlato. Vedo comunque che siete tutte molto belle ?”
Dora mi sorrise e mi diede un bacio, dicendomi :
“Grazie Riccardo; in effetti, chiunque di noi risponde al telefono quando lo si
ascolta squillare. Di solito risponde chi vi si trova più vicino. Capisco che è la prima
volta che ci vieni a trovare ed oltre a ringraziarti per essere venuto, posso assicurarti
che ritornerai come fanno quasi tutti dopo la loro prima volta. Ti posso assicurare
che qui curiamo molto l'igiene e che chiunque di noi ti tratterà bene. Generalmente
diamo il benvenuto offrendo la prima consumazione al bar; per ciò che riguarda
ulteriori consumazioni, noterai prezzi addirittura irrisori, in quanto il nostro bar non
ha scopo di lucro ma solo di servizio. Puoi rimanere in piedi o accomodarti dove
vuoi. Adesso mi allontano per lasciarti libero e a tuo agio. Puoi chiamare chiunque
di noi in qualsiasi momento tu lo voglia; ti informo soltanto che qui si chiude verso le
due di notte e che nel caso, tu desideri trascorrere qui l'intera notte con chiunque di
noi, puoi farlo tranquillamente. Ti ringrazio nuovamente per essere venuto da noi.”
“Grazie Dora, sei stata chiarissima oltre che gentilissima. Siete tutte delle vere
bambole ed è difficile fare una scelta.”
“Venendo spesso potrai gustare quante di noi ne vorrai; scegli con calma e quando
vuoi vai pure al bar.”
Mi sentivo molto bene in quel luogo e mi diressi al bar per sorseggiare un fruit
punch. Seduto sullo sgabello girevole, al banco del bar, potevo vedere ciò che
succedeva nel grande salone e guardavo da un lato all'altro incuriosito.
“¡Pues sì, amigo. No hay duda alguna : èste es el mejor prostìbulo para maricones
que hay en toda Barranquilla !” mi sussurrò un cliente, fermatosi un istante davanti a
me, per poi continuare la sua morbosa passeggiata lungo il salone.
Se lui, che sembra essere del posto, afferma che senza dubbio questo è il miglior
bordello a Barranquilla, è bene credergli > pensai tra me. Continuando a guardare mi
accorsi che mi stavo eccitando; quel posto mi inebriava ed entusiasmava. Una trans
si avvicinò ad uno dei presenti, passandomi vicino, e mi sorrise quando si accorse che
il mio sguardo era fisso sui suoi larghi slip, che il suo cazzo faceva dondolare, mentre
deambulava lentamente e sensualmente. Erano tutte belle e mi affascinavano. Vidi
coppie abbandonare il salone diretti verso una scalinata ed altre scendere da essa. Ciò
mi fece capire che al primo piano vi erano le camere. Iniziai quindi a fare un giro
lungo il salone per vederle più da vicino. Mi colpì una trans dai lunghi capelli neri
che indossava una corta camicia bianca senza maniche non abbottonata ma soltanto
annodata all'altezza dell'ombelico. Indossava un ridotto tanga di colore bianco, i cui
sottili nastri laterali e posteriore, non lasciavano immaginare nulla. L'aderente
triangolo di stoffa anteriore, metteva in risalto la protuberanza del suo cazzo, disposta
in posizione verticale, e dei coglioni. Una parte del suo scroto, in ambo i lati,
fuoriusciva all'esterno del tanga ed era anche visibilissima una parte del suo pelo
pubico. Vidi che si incamminava verso una delle poltrone e quindi mi avvicinai.
Fermatomi di fronte a lei, gli porsi la mano per salutarla. In virtù dei suoi sandali con
alti tacchi a spillo, dovette inchinarsi un po' per baciarmi dopo che le baciai
teneramente la mano. Lei notò la mia emozione e prendendomi per mano mi
condusse presso un divano libero e mi invitò ad accomodarci. Ero emozionatissimo
ed eccitato facendo quel breve percorso assieme. Era bellissima ed il contrasto tra il
nero dei capelli, occhi e pelo pubico col bianco dei suoi ridotti indumenti e della sua
stessa carnagione la rendeva alquanto affascinante. La aiutai ad accomodarsi e le
offrii una sigaretta che accettò di buon grado.
“Sei tanto emozionato che avevi bisogno di una sigaretta prima ancora di dirmi il
tuo nome ? Per favore, rilassati. Io mi chiamo Melany !”
“Sì Melany, è vero ! Il mio nome è Riccardo e sono molto imbarazzato. Ti trovo
bellissima e molto seducente. Sono anche a disagio vedendoti appena vestita mentre
io lo sono molto più di te; vedendo come le tue belle fattezze e fisionomia sono in
pieno contrasto con me. Potrei continuare ad esprimere il mio imbarazzo con più
dettagli !”
“Non credo che sia necessario in quanto mi stai bene così come ti trovi. Cerca di
rilassati in quanto vedo che sei molto teso !”
“Ed anche eccitato, Melany, molto eccitato !” le dissi accarezzando le lisce cosce
che teneva accavallate.
Sorridendomi, allungò la mano e mi abbassò lentamente la cerniera dei pantaloni.
Vi introdusse la mano e si impadronì della mia virilità.
“Riccardo sei troppo eccitato. Hai bisogno di scopare con urgenza. Ti piace darlo
oppure prenderlo ?”
“Melany, in realtà mi piacciono ambedue le situazioni. E a te che piace fare ?”
“Riccardo, per favore alzati e porgimi la mano per farmi alzare. Ritiriamoci in
uno di quei divani appartati dietro le tende per avere un po' più di riservatezza.”
Melany estrasse la mano dai miei pantaloni lasciando fuori da essi un lembo della
mia camicia. La aiutai ad alzarsi e ci incamminammo verso uno di quei divani. Ero
molto eccitato camminando al suo fianco. Lei introdusse la mano sotto la mia
camicia e poi all'interno dei miei pantaloni fino ad accarezzarmi ripetutamente il
culo. Anche la mia mano le accarezzava il culo e provavo molto piacere vedendola
ancheggiare molto sensualmente. Entrati nella stanzetta, accese una tenue lampada
rossa e lasciò la tenda socchiusa. Ci accomodammo quindi sul comodo divano ed
iniziammo subito ad accarezzarci e baciarci.
“Sì Riccardo, anche a me piace sia prenderlo che darlo. Non ti farò pentire di
esserti avvicinato a me. Ci divertiremo; fidati di me.”
“Te la senti di occuparti a pieno di me oppure sei stanca ?”
“Riccardo, prima di pranzo ho scopato un mio cliente e gli ho letteralmente
spaccato il culo proprio come piace a lui. Se riesci a stimolarmi per bene ti scoperò
lentamente oppure selvaggiamente; sarai tu a decidere. Comunque il mio cazzo
riesce a sborrare persino cinque volte.”
“Melany hay delle cosce bellissime, permetti che te le lecchi ?”
“Sì Riccardo, mi piace essere leccata; leccami quanto vuoi e dove vuoi. Come
vedi sono pulita. Ci tengo molto all'igiene.”
Lei aprì le cosce ed iniziai a leccargliele con ardore accarezzandole anche il pube.
“Scusate, disturbo se vi osservo ?” fu la voce che udimmo mentre avevo il capo
chino tra le cosce di Melany.
“No mi amor, a me non disturbi affatto e se vuoi puoi anche accomodarti sulla
poltrona e guardarci !” le rispose Melany. Poi rivoltasi a me, chiese :
“Riccardo, c'è un guardone; ti disturba se lui ci guarda e probabilmente anche si
sega il cazzo ?”
Sinceramente rimasi sorpreso ma accettai di buon grado in quanto, l'idea di essere
osservato, mi eccitò ancor di più. Quel locale mi stava piacendo sempre più.
“Accomodati pure amico ! Spero che il nostro spettacolo ti piaccia !” gli dissi.
“Grazie, siete molto gentili ! Non vi disturberò affatto in quanto voglio soltanto
guardarvi e possibilmente segarmi !”
Quel tizio entrò e dopo essersi abbassato la cerniera dei pantaloni, estrasse il suo
cazzo e si rilassò sulla poltrona. Melany si rivolse a lui dicendogli.
“Nel caso arrivi a sborrare cerca di non farlo per terra ma usa sia le salviette
imbevute che quelle asciutte, che vi sono sul tavolino.”
Io abbassai il capo e continuai a baciare e leccare le cosce di Melany tenendo
sempre una mano su sul suo tanga. Dopo scesi più giù per leccarle le gambe ed i
piedi senza toglierle i sandali. Dopo un po' mi sollevai e Melany mi invitò ad andare
in camera per andare a scoparci a vicenda. Mi accorsi che dalla tenda sporgevano
altre teste. Erano altri guardoni che ci spiavano. Mi alzai e porsi la mano a Melany
per farla alzare. Poi mi rivolsi ai guardoni, dicendo :
“Amici, scusateci ma adesso andremo in camera. Vi ringrazio per aver assistito ai
nostri preliminari.”
Melany mi sorrise e mi baciò. Si era resa conto che avevo capito subito le loro
morbose abitudini. Ci incamminammo abbracciati verso le scale ed arrivati al primo
piano trovammo diverse porte chiuse e Melany si fermò davanti una porta aperta.
“Riccardo, questa stanza è libera; entriamo qui e chiudiamo la porta. Adesso non
ci disturberà più nessuno. Inizia a spogliarti così ti lavo il cazzo e dopo toglimi i
pochi indumenti che ho addosso !”
Me lo lavò con molta accuratezza e dopo le chiesi di permettermi lavare anche il
suo. Lei acconsentì di buon grado. Emozionato, le tolsi lentamente la camicia ed il
suo ridotto tanga. Aveva un cazzo bellissimo. Lo strinsi lentamente ed iniziai ad
insaponarlo con molta voluttuosità. Volli insaponargli anche i coglioni e dopo averlo
sciacquato lo asciugai delicatamente. Prima di distenderci sul letto, mi inginocchiai
ed iniziai a leccarle i piedi e le gambe con devozione. A poco a poco la mia avida
lingua giunse al suo bel culo e lei gentilmente allargò le gambe per permettermi di
assaporare anche il suo perineo. Quando si girò verso di me, il suo cazzo aveva già
raggiunto la massima erezione e non potei fare a meno di leccarlo e baciarlo in ogni
sua parte con la massima devozione. Ci adagiammo quindi sul letto abbandonandoci
ai nostri morbosi desideri. Cambiammo diverse volte le nostre posizioni però notai
che le sue dita si esploravano insistentemente l'interno del mio sfintere conducendomi
ad uno stato di eccitazione tale che gli implorai di sfondarmelo col suo vigoroso
cazzo. Il suo cazzo entrò in me delicatamente e man mano incrementava sempre più
la sua velocità. Lei era in posizione supina ed io ero seduto sul suo cazzo. In quella
posizione dovevo essere io a controllare il suo cazzo ma lei mi scopava con tanta foga
e vitalità che ad ogni sua entrata riusciva a sollevarmi. Ad un certo punto lei sborrò e
mio malgrado, dovetti rinunciare al piacevolissimo dolore che mi procurava ilo suo
cazzo. Poi adottammo la posizione del 69 ed anche se il suo cazzo, dopo essersi
esibito tanto eccellentemente, si era afflosciato, lo succhiai con tanto ardore che
sborrai copiosamente. Rimanemmo in quella posizione alcuni istanti e dopo ci
alzammo soddisfatti per andare a lavarci. Dopo essermi rivestito mi chiese se potevo
pagarla con cinquanta dollari americani. Ne estrassi ottanta dal mio portafogli e le
chiesi se poteva concedermi il piacere uscire con me qualche serata. Lei mi rispose
senza esitare, che potevo passare a prenderla il prossimo mercoledì in quanto quello
era il suo giorno libero e che sarebbe stata disposta ad andare dove io volessi. Fu così
che durante tutta la mia permanenza a Barranquilla, trascorsi le serate e nottate dei
mercoledì con Melany. Andavamo a cenare e qualche volta al cinema o a spasso per
poi concludere dopo in albergo. Finimmo con l'affezionarci vicendevolmente.
Il giorno dopo mentre mi trovavo in un bar, nel quartiere centrale della città, a
sorseggiare un caffè, mi incuriosì un frequente vai vieni di uomini in una casa proprio
di fronte al bar; notai che lasciavano la porta sempre aperta e quindi appena uscii dal
bar, attraversai la strada ed anch'io varcai la soglia di quella porta. Appena entrai
percorsi un breve corridoio e mi trovai immediatamente in un'ampia sala affollata di
uomini e donne appena vestite. Capii che si trattava di un bordello. Iniziai a parlare
con un tizio che come me, era appoggiato ad una parete, e mi informò che in città vi
erano molti bordelli. Mi spiegò che avrei potuto riconoscerli in quanto mantenevano
sempre le porte aperte e che su di esse vi era una lampada, a volte anche di colore
rosso, sempre accesa. Lui gentilmente mi diede alcuni indirizzi riguardo i migliori.
Da allora iniziò la mia caccia ai bordelli e ciò divenne il mio passatempo preferito.
Le puttane si offrivano a prezzi veramente bassi. Mi piacevano in quanto, per me, era
qualcosa di nuovo. In quei bordelli, di cui ero diventato un assiduo frequentatore , vi
erano donne di qualsiasi razza e colore. In quella città scopavo anche quattro volte a
settimana in quanto vi ho trovato molte belle donne. Barranquilla è una bella città e
già sull'aereo di ritorno in Italia, mi dispiacque lasciarmi alle spalle, la Colombia, le
persone che ivi conobbi, la meravigliosa Chevrolet Camaro, i bordelli e, sopra tutto,
Melany, una delle più belle trans con cui abbia mai scopato.
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