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Il giorno del matrimonio


di GiannaB
27.05.2025    |    3.240    |    1 9.3
"Tutti si scambiarono a prendere Mara e a prendere le due donne..."
Avevano deciso finalmente di sposarsi. Mara e Lucio vivevano insieme da molto tempo. Il loro era un rapporto di coppia libero, e lei, Mara, era il centro della vita erotica della coppia. Amava intensamente il cazzo: quello di Lucio, ma anche il cazzo, nelle multiformi declinazioni, degli uomoni a cui si concedeva. Lo faceva per il piacere di cambiare e variare, e per sentire dentro la sferzata della trasgressione.
I cazzi che prediligeva, in genere, erano molto dotati. perché così li sognava nelle sue fantasie. E anche al suo uomo, che la guardava amare gli altri, piacevano così, eretti, duri, svettanti, quando affondavano dentro di lei.
Mara era trav, ma ormai donna dentro di sé in tutto. Quando lui le chiese di sposarsi lei ne fu emozionata, felice, come una donna che sentiva, finalmente, di coronare un suo sogno di sempre. Accettò. Si sarebbero uniti civilmente. Ma lei si sarebbe sposata in bianco, come e più di una donna genetica.
Passarono attraverso tutta la procedura all'anagrafe, le pubblicazioni, ecc. Scelsero i testimoni. Scelsero gli anelli. Pensarono di invitare solo gli amici più stretti.
Lei si dedicò a cercare un vestito per l'occasione, insieme con la lingerie, una parrucca adatta, i trucchi in tutte le sfumature, i rossetti da provare, e così gli smalti.
Fece molte prove per poi individuare come si sarebbe presentata alla cerimonia.
Le fece molto piacere ricercare tutto questo. Le dava il piacere sottile di compiere atti assolutamente femminili, con in più l'idea del sesso che quegli indumenti immancabilmente avrebbero evocato. Per il suo uomo. E chissà, anche per altri.
Aveva scelto un vestito da sposa sobrio, bianco, calze e guepière bianche, scarpe molto belle con tacco a spillo. Il tutto era estremamente raffinato, sofisticato. La parrucca recava un'acconciatura elegante. Avrebbe indossato un cappello a balze larghe da gran signora e guanti di pizzo. Per il trucco, siccome amava darselo da sola (infatti la eccitava quell'atto di piacere tutto femminile), prese svariate versioni e possibilità. Doveva provare per scegliere. Poi le sarebbero restati. Li avrebbe impiegati per farsi bella da sposata.
Così, il giorno dell'evento, si dedicò a lungo a se stessa: creme, trucchi, lingerie, vestito, sino a ottenere un effetto meraviglioso. Era uno spettacolo. Il suo uomo ne era estasiato.
Si recarono all'appuntamento in Comune.
Qui li attendevano gli impiegati addetti, l'assessore che avrebbe celebrato, i testimoni, gli amici. Tutti furono molto cordiali e notò che alcuni degli uomini la guardavano con un desiderio che faticavano a celare. Ogni suo passo era un sussulto di piacere per loro. E anche per lei.
L'assessore recitò le formule di rito, ogni tanto inciampando, perché evidentemente le scrutava, mentre lei era seduta, le gambe, cercando di cogliere qualcosa di più. Lei fece in modo che potesse godere e concedette alcune viste oltre il ginocchio, sin quasi alla balza della calza. L'assessore era preso da una grande eccitazione. Non poté nasconderlo, e Mara, che aveva un occhio clinico per quello, vide perfettamente l'effetto che gli faceva.
Ma in quella situazione non poteva certo aiutarlo, dargli una mano. Avrebbe provveduto da solo, a fine cerimonia.
Analogamente gli impiegati che accompagnarono la cerimonia furono presi da quell'atmosfera elettrizzante. La sala era un campo di energia erotica che aveva lei come centro.
Lo sapeva e faceva di tutto perché quelle sensazioni non si disperdessero, perché gli uomini, e anche le donne, in quella stanza provassero voglia e desiderio di sesso e di lei.
Il tutto fu celebrato secondo i crismi della cerimonia: scambio degli anelli, delle promesse, e infine gli auguri di tutti i presenti.
Non erano molti gli invitati. Per testimoni avevano scelto due coppie di amici.
La cerimonia fu commovente per tutti, anche perché un matrimonio come quello era davvero un evento.
La festa con i pochi selezionati invitati si sarebbe svolta a casa.
Terminata la cerimonia il corteo degli amici si diresse verso casa. Mara era radiosa. Tutti le erano intorno facendole i complimenti per quanto era bella. Gli uomini come le donne. Lei era circondata di mille attenzioni e capiva che stava sollevandosi intorno a lei un'onda montante di desiderio erotico.
Lei si sentiva totalmente donna, ora anche sposata. Era una signora, ma non voleva certamente temperare i suoi ardori. Era più calda e vogliosa che mai. Sapeva che suo marito la desiderava proprio per quello. Già da subito avrebbero ripreso i loro giochi, invitato bei maschi, bull belli, dotati, corpo scultoreo, per lei, per la sua fica vogliosa di essere riempita. L'eccitazione sarebbe stata la stessa e di più. Il nuovo contesto avrebbe reso la trasgressione più golosa. Essere fotografata con l'anello nuziale, mentre la mano segava un bel cazzo black, o, con la stessa mano, portare il cazzo alla bocca. Impagabile il piacere di essere ritratta così in foto e in video.
Il suo uomo non era di meno eccitato e dominato da fantasie erotiche. Già la immaginava in lingerie, proprio in quel primo giorno di matrimonio, circondata di mani maschie e anche di donne. La sua Mara, la voleva così. Voleva farle quel regalo. Le si accostò e le disse sottovoce all'orecchio:
"Voglio che a casa tu li faccia impazzire tutti".
Lei rispose con un bacio:
"Ti amo".
Furono così a casa. Dieci amici: otto maschi e due donne, oltre al suo uomo.
Una volta a casa Lucio le disse:
"Perché non ti metti un po' in libertà. Sarai stanca. Qui sono tutti amici. Alcuni di loro ti conoscono molto bene. Dacci uno spettacolo della tua bellezza".
Lei lo baciò con passione. E iniziò a spogliarsi, lentamente, con arte maliziosa e erotica. In guepiere, calze, tacchi, fece il giro tra tutti gli invitati, offrendo da bere e quanto avevano preparato per la festa. Il marito invitò alcuni amici a fare altrettanto. Lentamente l'atmosfera fu elettrica. Lo spirito dell'orgia cominciò a circolare, e prendeva tutti.
Oltre a Mara, c'erano altre due donne. Mara le aiutò a liberarsi dei vestiti. Ora erano tutti nudi. Erano tre donne (compresa Mara) e otto uomini. Un'ottima proporzione per Mara, che amava avere più uomini a disposizione. Voleva essere sempre impegnata in tutte le sue possibilità.
Così iniziò a dedicarsi a due maschi. Avvicinati i cazzi, alternava lingua e bocca, ora per l'uno ora per l'altro. Con le mani toccava altri corpi. Dispensava baci profondi, con la lingua che affondava nella bocca dei compagni di giochi. La baciavano ovunque, lingue la leccavano in fica, clitoride.
Si dispose per essere presa. La monta ebbe inizio. Uno affondava, un altro la pompava in bocca, due altri erano nelle sue mani. Così metà della platea maschile era già tutta per lei.
Gli altri quattro si dedicavano alle due amiche, che poterono così godere ampiamente, due cazzi per ciascuna.
L'orgia non aveva limiti. Tutti si scambiarono a prendere Mara e a prendere le due donne. Il piacere dilagava: gli uomini intenti ad affondare, penetrare, scopare, pompare. Le donne a concedersi, aperte, avvolgenti, inglobanti. Imploravano di essere prese, sfondate.
Mara volle essere equanime e ospitale con tutti i suoi invitati. A tutti riservò lo stesso servizio e dedicò, insieme, specifiche, personali attenzioni: il regalo degli sposi per i loro invitati.
Le donne la guardavano ammirate, e pure loro, in quell'orgia, si erano lasciate andare totalmente. Sbocchinavano, segavano, si facevano montare.
Vollero succhiare il cazzo di Mara. Fu un momento potente, quando le tre donne si intrecciarono in una danza erotica sensualissima.
Mara volle dare loro ciò che mai aveva voluto concedere a un uomo. suo cazzo, eretto duro, affondò in ciascuna di loro. E fu più maschio dei maschi a prenderle e scoparle in fica e in culo.
A turno ormai gli uomini, impossibilitati a resistere a tanta eccitazione, presero a sborrare. Mara non si sottrasse. Così le sue amiche. Si concedevano a quello sgorgare di nettare e crema che era tutto loro, dedicato alla loro bellezza e al loro sensuale erotismo.
Lo sperma avvolse Mara a fiotti successivi. Lo ebbe da tutti quei cazzi che quel giorno l'avevano omaggiata. E lei prese tutto, sul suo corpo caldo, sulla sua lingua, in bocca. La fica era apertissima, bramosa di essere presa e penetrata, ancora e ancora di più
Un'orgia il primo giorno del matrimonio. Fu bellissimo per lei e per il suo uomo. Anche quello un sogno bellissimo che era diventato realtà.
Il suo uomo aveva fotografato e videoripreso. Così, del matrimonio, ebbero un resoconto molto dettagliato, che avrebbero in futuro tornato a sfogliare.
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