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Con Mario dalla milf pesarese – seconda parte


di mspada
29.03.2021    |    680    |    5 10.0
"La domanda ironica ci fa scoppiare di nuovo tutti e tre a ridere..."
Stanchi per gli intensi orgasmi Marta ed io ci accasciamo sul tappeto, Mario si lascia cadere sul divano. Per prima è lei a riprendersi, si alza e dice: “Non vi ho neanche chiesto se potevo offrirvi qualcosa da bere”, subito il mio amico le risponde a suo modo: “Semmai dovresti chiedere solo a me cosa offrirmi, a lui hai dato la figa da bere e mangiare, a me niente, anche se io ti ho dato la mia sborra da bere!” Ridiamo tutti di gusto, lei continua a farlo mentre va in cucina a prendere tre birre fresche che beviamo seduti sul divano, con lei in mezzo.
Scherziamo e ridiamo di nuovo, ma Marta presto prende a stuzzicarci e ripartono i giochi. Mario ha la pensata di appoggiarle l’imbocco della bottiglia di birra oramai vuota alla figa, strusciandola per poi leccarla. Lei gliela prende, se la porta alla bocca e comincia una specie di pompino, arrivando ad imboccare oltre il collo della bottiglia (è una birra da 66cl, quindi bella grossa). Allora lui le prende la sua birra, ne versa un poco sulla figa e, dicendo “Voglio bere anche io da ‘sto figone!”, lappa la schiuma che si è formata sul clitoride e le labbra. Il residuo della mia birra io la verso sui capezzoli dritti che torno a leccare e succhiare. Ben presto non solo le bottiglie sono dure.
Marta prende a segarci piano e a limonare entrambi, spostando la testa ora da una parte ora dall’altra, poi scende a pomparci sempre alternativamente. Quindi ci fa alzare e mettere fianco contro fianco, ci prende i cazzi in mano e se li imbocca insieme, gustandoli come coni gelato. Va avanti un po’ a segarci e pomparci, alterna pompe doppie a imbocchi singoli, facendosi arrivare fino alla gola le cappelle. Si fa spingere volentieri la testa contro il pube di chi sta sbocchinando, trattenendo a lungo il respiro con l’asta dentro. Insomma ci fa tornare in canna, pronti a quello che nelle sue intenzioni è il piatto forte, la doppia penetrazione.
Fa sedere Mario sul divano, gli passa un condom e appena lui se l’è infilato gli monta sopra, mostrandogli le tettone che lui prende a succhiare mentre lei armeggia per accogliere il cazzo nella figa sempre umida di umori e appiccicosa di birra. Una volta arrivata a sedersi con le labbra sul pube di Mario, si gira e mi ordina di incularla. Armeggio ancora una volta col preservativo e provo a infilarle l’ano, ma la posizione è del tutto scomoda, e poi lei è partita e si scuote tutta andando su e giù forte. Cerco di fermarla un poco ma niente. Si gira di nuovo e mi intima: “No, cazzo non fermarti. Ho troppa voglia di sentirmi anche il culo pieno… dai, infilamelo…”. Allora la prendo per le ascelle, la tiro su in piedi e la faccio piegare a 90° e finalmente riesco a sbatterglielo dentro il culone. Non l’ho lubrificato, non ce n’è bisogno tanto è largo e palpitante alle dita usate come prova! Affondo già alla prima spinta, entro velocemente e completamente, mentre lei guaisce e sculetta per sentirselo sempre più dentro. “Si, mi sa tanto che questa è molto esperta, scopa così forte da un bel po’ alla faccia del marito!” penso tra me e me.
Ok, devo accontentare la sua tanta voglia di due cazzi, così l’accompagno in giù, sempre col cazzo infilatole nel culo, fino a quando accovacciandosi riesce a riprendersi in figa l’uccello di Mario che per agevolare l’operazione si è spostato in cima alla seduta del divano. L’operazione torna ad essere un poco complicata ma il mio amico, ben esperto di posizioni di scopate, facendo perno sul suo culo lentamente si gira fino a stendersi completamente sul divano. Ora finalmente ci siamo, lui sotto, io sopra, lei in mezzo inchiodata ai due cazzi che la riempiono. Partiamo con un movimento che presto si sincronizza, uno entra fino alla fine della vagina e l’altro si ritrae un po’, poi è chi riempie la figa a ritrarsi per permettere al secondo di spingere una bordata nel culo fino a sbattere con le palle le chiappe della signora. È una sincronia difficile da raggiungere e da mantenere, ma la difficoltà ci permette di resistere più a lungo in una scopata a due che eccita tanto Marta fino a farla ululare.
Malgrado il piacere che la scuote, la porcellona agevola le operazioni: quando ha il sesso pieno stringe i muscoli vaginali a trattenere il cazzo di Mario e allenta quelli dello sfintere; quando sono io ad andarle in profondità nel culo stringe l’anello anale come a farmi una sega. “E si, ci sa proprio fare la signora!” questa volta lo dico forte e da sotto il mio amico conferma, “Eh signora! Altroché signora, questa è una grandissima maiala. Questa di cazzi ne ha presi a chilometri… Non è vero puttana?” “Si, scopatemi, sfondatemi, sono una troia… una fottuta zoccola”, risponde Marta riprendendo la trafila del turpiloquio, smoccolando, insultandoci, sempre chiedendoci di sbatterla di più.
Questa volta è lei a venire per prima, si sbatte in tutto il corpo, scende a baciare e perfino a mordere una spalla di Mario, poi rialza la testa per urlare a bocca spalancata tutto il suo piacere. Piacere che le esplode e la squassa a lungo.
Noi continuiamo a sbatterla ancora, anche quando dopo l’orgasmo si accascia come avesse perso le forze. Ad un tratto il mio amico mi dice: “Di Marco, ci diamo il cambio? Dai voglio anch’io metterglielo nel culo sfondato di ‘sta puttanona!”. Non faccio in tempo a rispondere che sentiamo la voce, debole ma eccitata, di lei che sussurra: “Si dai, mettimelo anche tu nel culo, fammelo sentire tutto dentro e sborrami nell’intestino. Ti meriti il mio culo, tesoro, mi hai fatto un gran regalo!”. Mario la spinge in su, io mi scanso mentre lei si fa scivolare bocconi sul divano per offrirgli il culo. Mi metto in piedi poi, dopo che l’amico le è entrato nell’ano e ha preso a spingere, mi abbasso per far arrivare il mio uccello denudato dal condom alla bocca della porca. Ad occhi chiusi si gode la seconda inculata con calma, e con la stessa calma mi succhia piano, fino a quando non vengo sparandole alcune bordate di crema, prima direttamente in bocca poi sulla faccia e sui capelli. Lei lascia fare, evidentemente non le frega niente di sporcare il divano con la tanta roba che l’ha imbrattato, sborra e umori ficali. Mi rialzo e guardo le ultime spinte nel culo di Mario che lei prende sempre rilassata, con un leggere rantolo di rinnovato piacere. Lui viene piantato tutto dentro il culo, mantenendosi fermo mentre lei contrae l’ano e le chiappe come volesse fargli un pompino col culo.
“Cazzo come m’avete riempita!” è l’unica frase che si sente nella sala dopo alcuni minuti di silenzio rotto solo dai nostri ansimi. “Te l’avevo detto che avremmo riempito per bene i tuoi buchi da puttana… T’è piaciuto? Non era questo che volevi, fare la troia con due cazzi insieme?” “Si, certo era questo” risponde lei. Io le chiedo “Però non me la racconti giusta: tu non hai iniziato a scopare così da pochi mesi! Le corna a tuo marito gliele mettevi da molto prima della separazione, vero?” “Eh ve che me ne stavo li a spararmi solo ditalini… quello stronzo da anni quasi non mi scopava più, dovevo cercare fuori i miei cazzi, no?! Ma voi da cosa l’avete capito?” finisce la frase con aria maliziosa. La domanda ironica ci fa scoppiare di nuovo tutti e tre a ridere.
Altro giro di birra poi noi due ci sistemiamo un poco in bagno e torniamo in sala per i saluti. La signora è rimasta sul divano (a figa colante, davvero non le frega niente del divano!) ad aspettarci, si alza ci stampa un gran bacio lingua in bocca ad entrambi, ci saluta i cazzi con un buffetto sulla patta, quindi ci accompagna alla porta. In auto Mario ed io ci diciamo che è stato un gran bel pomeriggio!

FINE
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