Incontri SPECIALI cap 1

Non mi considero un Bull, uno Sperminator o uno Sventrapapere, ma un uomo che apprezza il piacere unico di un incontro con una coppia.

Grazie al mio lavoro, viaggio spesso per l’Italia e, grazie alla mia posizione dirigenziale, posso soggiornare in location riservate, discrete e molto belle. Durante una trasferta, decisi di incontrare per la prima volta una coppia che mi scriveva da tempo, dato che mi trovavo vicino alla loro residenza. Decidemmo di concederci una piacevole serata a tre. L’appuntamento era alle 17:30 al parcheggio del McDonald’s. Come mio solito, arrivai con qualche minuto di ritardo: il cuore mi batteva forte, la mente era annebbiata e la tensione mi faceva tremare ogni muscolo.

Li trovai nel luogo dell’appuntamento, in una zona isolata. Erano come mi aspettavo: sicuri di sé, empatici e con un sorprendente desiderio di normalità. Ci scambiammo i saluti di rito: io e il marito ci stringemmo la mano dal finestrino delle automobili, mentre la moglie, sollecitata dal marito, scese dalla macchina.

Quando la vidi, una scarica di adrenalina mi pervase le membra. Sentii un soffio potente lungo la schiena che percorse tutta la spina dorsale, donandomi una sensazione di piacere estremo.

Immaginatevi una splendida cinquantenne dai capelli rossi, vestita con pantaloni neri stretti sui fianchi, una camicia bianca che lasciava intravedere il seno molto generoso (una 4 abbondante che sfidava la forza di gravità) e ai piedi scarpe nere a décolleté tacco 12. (Che spettacolo!). Si avvicinò e mi diede i classici due bacini. Persino il suo profumo la rendeva straordinaria: Terre D’Hermès, deciso, forte e sensuale come deve essere una donna.

Decidemmo di prendere un aperitivo sulla spiaggia: il tramonto, un drink e degli stuzzichini avrebbero sicuramente rotto il ghiaccio e reso la serata più calda.

Giunti al locale, il marito, complice e diavoletto, fece sedere la moglie al mio fianco. Mentre discutevano, il mio sguardo veniva continuamente attratto dallo spacco del suo seno o dalle sue cosce, che metteva in mostra accavallando sensualmente le gambe.

I discorsi si facevano sempre più piccanti, così decisi di tentare la sorte per capire se avremmo dato un seguito a quell’eccitazione tra le lenzuola. Presi coraggio e dissi: “Devo andare in bagno”. Poi, guardando negli occhi la signora, le sussurrai: “Mi accompagni?”. A quel punto, sentii il marito dire: “Certamente, su, accompagnalo!”. Fu la seconda botta di adrenalina. Ci alzammo entrambi e, mentre il marito si accendeva una sigaretta, ci dirigemmo alla toilette: lei davanti e io dietro, inebriato dal suo profumo.

Chiusa la porta dell’antibagno, misi le mani sul suo seno, volevo toccare quell’opera d’arte. Mi avvicinai al suo orecchio destro e iniziai a mordicchiarle il lobo. Le chiesi se aveva voglia di fare l’amore e lei annuì, poi si girò, si chinò e iniziò senza dire nulla a far scivolare il mio membro nella sua bocca. Pochi colpi decisi svelarono ogni dubbio sulle sue intenzioni.

Restai qualche minuto in quella posizione, poi lei disse: “Andiamo?”. Non me lo feci ripetere, sistemai tutto e raggiungemmo il marito, che con voce sorniona disse: “Tutto bene?”. Né io né la moglie rispondemmo, ma tutto era chiaro: la direzione era il B&B.

Durante il viaggio di 15 minuti, la moglie salì in macchina con me e dopo pochi secondi le sue mani si fecero strada sul mio bacino.

Con maestria estrasse il mio membro e si lanciò in un pompino da vera professionista. Non ingoiava la cappella, ma con la lingua tastava ogni anfratto del mio pene turgido e duro.

Arrivati al parcheggio del B&B, ci raggiunse il marito (aveva parcheggiato poco più in là) e alla vista della moglie che si dilettava con il mio pene esordì: “Quella porca non perde tempo”.

A quel punto, feci scivolare la mano da dietro nei pantaloni della signora per controllare se fosse eccitata. Lei capì subito le mie intenzioni e si posizionò in modo da facilitare il contatto tra la mia mano e la sua natura. Le sue labbra vaginali erano carnose e succose, come se fossero pronte a dare e ricevere piacere. Volsi lo sguardo verso il marito e dissi: “È bagnata!”. Tolsi la mano e la avvicinai alla mia bocca, desideroso di assaporare gli umori che aveva appena prodotto.