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Ricordi di gioventù (2)


di Erfantino
11.06.2022    |    943    |    0 9.3
"Io e Mina eravamo stanchi ma felici, il cuore che riprendeva i suoi battiti normali, mentre negli occhi di Luca notai un’ombra di scontentezza, che però..."
Tornammo a casa stanchi e turbati, dopo una doccia veloce andai a letto, quella sera a nessuno dei tre andò di uscire. Il sonno, però, faticava ad arrivare, l’eccitazione per quello che era successo e quello che sarebbe accaduto mi teneva sveglio. Neanche una sega alle 3 di notte riuscì a darmi tregua, per cui alle 7 ero già sveglio e carico. Appena i miei uscirono mi fiondai in bagno, altra sega sotto la doccia e quindi alle 8 ero già pronto, docciato e profumato, anche se avevo appuntamento con Mina verso le 9. Steso sul letto ripensai al giorno precedente: la determinazione di Mina nel portare a termine il suo piano di trhesome, la mia sorpresa nello scoprire in Luca uno stallone instancabile, il lampo negli occhi del mio amico quando sono rimasto con la bocca vicinissimo al suo cazzo… Il suono del citofono mi riportò al presente, Mina passò puntualissima da casa mia e insieme andammo a casa di Luca, che abitava in una villetta poco fuori dal paese. Ci incamminammo a piedi sotto un sole già cocente, zainetti in spalla con tutto l’occorrente per il pomeriggio in spiaggia. Durante il tragitto scambiammo poche parole, ognuno perso nei propri pensieri, e ognuno cosciente dei pensieri dell’altro.
Arrivati da Luca eravamo entrambi sudati ed impolverati; venne ad aprirci in boxer e senza maglietta. Avete presente i boxer degli anni 90, con la finestra davanti? Evidentemente erano già vecchiotti, perché la patta non era proprio chiusa e gli si vedeva mezzo uccello. “Possiamo fare una doccia?”, chiese Mina col sorriso del gatto che già pregusta il topo. “Venite”, disse Luca e ci condusse nel suo bagno, ci diede degli asciugamani puliti e fece per uscire. “Dove vai, scemo?” lo rimproverò la mia amica, “ormai ci hai già visti nudi, puoi rimanere, se vuoi”. Io e lei ci spogliammo e ci infilammo sotto la doccia, cominciando a lavarci e toccarci; Luca rimase fuori, il cazzo in erezione che sbucava dai boxer. Usciti dalla doccia ci asciugammo alla meglio e cominciammo a bacarci tutti e tre, Mina in mezzo fra me, dietro, e Luca, davanti.
Luca la baciava con foga, le titillava i capezzoli che divennero immediatamente due spilli, le smanacciava le tette e le carezzava il pube, sembrava che avesse più di due mani; io, dietro, le leccavo i lobi, le slinguazzavo la nuca, cercavo la sua bocca e la sua lingua; Mina si contorceva, apprezzava le attenzioni che due maschietti le stavano dedicando. Allargò leggermente le gambe e io infilai il mio pene all’interno delle cosce, per masturbarle la clitoride. Vedendo questa scena Luca, che era tutto preso a leccare le tette, scese verso la fica per leccarla e finì per trovarsi la mia cappella in bocca. Sorpreso, mi scusai col mio amico; lui fece piegare una gamba alla mia ragazza e riprese a leccarla di buona lena. Mina mi guardò, quello sguardo che ogni tanto mi rivolgeva e che significava “ma sei normale??” ma non ci feci molto caso, la sua mano era scesa ad afferrare il mio membro e se l’era riportato in mezzo alle gambe. Pensai “le starà piacendo la doppia sensazione di cazzo e lingua, ma non mi va di mettere per sbaglio il mio cazzo in bocca a Luca, non siamo mica froci, noi!”. Mi passò il braccio destro intorno al collo e con l’altro si appoggiò al muro, mentre la sua gamba destra la mise sulla schiena di Luca. Sentii afferrarmi il cazzo e in un istante era già gommato ed aiutato ad entrare nella fica. Mentre io cercavo di muovermi senza farlo uscire Luca riprese a leccare la clito furiosamente, con grande soddisfazione di Mina, ma spesso il mio pene se ne usciva e toccava a Luca rimetterlo dentro. Ero confuso!! Il mio amico non si faceva tanti problemi col mio membro, ma non me aveva mai parlato! Comunque la posizione della mia ragazza non era molto comoda, per cui ci spostammo sul letto di Luca, Mina stesa faccia in su ed io su di lei, nella classica missionaria; Luca, invece, si inginocchiò porgendo il suo membro alle labbra della ragazza, che iniziò immediatamente a leccargli la cappella. Dopo qualche minuto che la scopavo Mina mi attirò a sé e mi ritrovai, di nuovo, a qualche centimetro dal cazzone di Luca; lei alternava un bacio alla cappella di Luca ad una lingua in bocca a me finché Luca non inserì il suo membro nello spazio fra la mia bocca e la bocca di Mina. “Vabbè, balliamo” mi dissi, “ma questa cosa prima o poi la chiariremo”. Dopo qualche minuto di penetrazione furiosa la schiena della mia ragazza cominciò ad inarcarsi, le sue gambe divennero rigide, i suoi gemiti si fecero più alti nonostante cercasse di soffocarli ingoiando intera la spada di Luca. Conoscendola, sapevo che a breve avrebbe inondato con i suoi umori il letto di Luca, che avrebbe avuto non pochi problemi a giustificare la macchia con i suoi genitori, così come io avevo avuto difficoltà a spiegare a mio padre l’alone sul sedile della sua auto; pertanto la presi di peso, la feci scendere dal letto e la voltai di spalle, per chiavarmela a pecora. Luca si sistemò sul letto e offrì il cazzo alla bocca vorace di Mina la quale, però, continuava a cercare anche la mia lingua, anche se era oggettivamente difficile. Finalmente la mia ragazza ebbe uno di quegli orgasmi pazzeschi che le capitavano quando era molto eccitata: formò un lago di umori per terra, le sue urla soffocate mi riempirono le orecchie, i suoi spasmi la scuotevano tutta e la sua mano giocava con la sua clitoride per darle ancora più piacere. Per me era troppo, con un colpo secco venni nel preservativo; mi feci di lato per lasciare il posto a Luca, tempo di calzare il condom e riprese a stantuffare con gran vigore. Senza più nulla a tapparle la bocca le urla di godimento della mia ragazza si sarebbero sentite a Km di distanza, per cui tolsi il profilattico e le offrii il mio cazzo calante da pulire, cosa che fece con passione nonostante il suo cervello fosse tutt’altro che presente! L’ennesimo orgasmo di Mina fu devastante: tremò, urlò, squirtò, tutto contemporaneamente, gli occhi chiusi e le sue mani a stritolare le mie. Si buttò a pancia in giù sul letto, grondante di umori, supplicandoci di lasciarla stare per qualche minuto. Era bellissima lì stesa col culo in aria, il fiatone, le gote imporporate, i capelli ancora umidi e io mi sentivo un Dio perché avevo fatto godere la mia donna prima col mio cazzo e poi, per niente geloso, col cazzone del mio amico. Chiusi gli occhi per assaporare quel momento fino in fondo, un sorriso ebete stampato in faccia, la gamba sinistra a penzoloni, quella destra sotto il corpo di Mina e la testa appoggiata alla spalliera del letto. Penso che mi addormentai anche, perché quando riaprii gli occhi Luca era intento ad asciugare il pavimento, Mina mi baciava la gamba e mi carezzava il pisello, mentre sulla pancia avevo una macchia di sborra. “Luca, ma tu non sei venuto” chiesi. “Eravate troppo belli, non volevo disturbarvi così mi sono fatto una sega” mi rispose. “Dai, facciamo la doccia e poi mangiamo qualcosina, sono già le 11”.
Dopo la doccia ci rimettemmo i costumi, spazzolammo tutta la torta fatta dalla padrona di casa e ci mettemmo a giocare a carte sotto la veranda, aspettando il ritorno della mamma di Luca ma soprattutto della sua mitica Panda 750 rossa. Io e Mina eravamo stanchi ma felici, il cuore che riprendeva i suoi battiti normali, mentre negli occhi di Luca notai un’ombra di scontentezza, che però attribuii alla nostra goduta senza di lui.
Alle 13.15, finalmente, rincasò la signora Luisa per cui, dopo una breve chiacchierata, ci involammo verso la nostra spiaggia. Non so se fu colpa della notte quasi in bianco o per la mattinata intensa che avevamo avuto ma tutti e tre, dopo essere rimasti a mollo per quasi un’ora a nuotare e chiacchierare, cademmo in un sonno profondo, talmente profondo che quando ci svegliammo praticamente il sole già tramontava. Facemmo un bagno in quell’ora meravigliosa di luce che dolcemente degrada dall’arancio verso il nero, stranamente ancora vogliosi di carezze; purtroppo, altri come noi avevano scelto di rimanere in spiaggia, per cui ci limitammo a qualche fugace toccatina. Quando uscimmo dall’acqua praticamente sorgeva la luna, quasi tutti i bagnanti avevano lasciato la spiaggia, uno sparuto gruppetto di ragazzi era ancora in mare a farsi scherzi.
“Andiamo?” chiese Mina, “manchiamo da casa dalle 9.30, non vorrei far preoccupare i miei” disse rivolta a me; “ok, andiamo” disse Luca, “ma siamo tutti bagnati, togliamoci i costumi almeno”. Arrivati vicino all’auto ci togliemmo i costumi fradici rimanendo nudi, li strizzammo e li infilammo nel bagagliaio. Mina salì dietro e disse “venite qua, voi due” e in un secondo era in mezzo a noi, le gambe spalancate e i nostri cazzi in mano per farci la sega della sera, mentre noi ricambiavamo massaggiandole la fica e succhiandole le tette. Non ci mettemmo molto a sporcarle le mani di sperma e quando io e Luca scendemmo per sederci davanti fummo accolti da un applauso da parte dei ragazzi, fortunatamente non del luogo, che poco prima erano in mare. Luca mise in moto e partì a razzo, Mina nascosta sotto i sedili mentre io a ridevo a crepapelle, subito imitato dagli altri due.
Ormai io e Mina non eravamo più una coppia, eravamo diventati un trio MMF, con Luca superstar per dimensione e durata. L’estate era ancora lunga, chissà quante altre scopate ci attendevano…
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