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Un colloquio speciale


di ClimbArt
19.01.2016    |    6.510    |    0 9.5
"Con Sonia e Paolo ci siamo conosciuti via chat e da subito è nato un interesse reciproco che ci ha condotti ad un primo incontro conoscitivo: un pranzo fugace..."
Sono decisamente emozionato, continuo ansiosamente a guardare l’orologio ed a giochicchiare con la penna sulla mia scrivania, dovrei sentirmi completamente a mio agio a fare un colloquio nel mio ufficio, in fin dei conti nel corso degli anni per lavoro ne ho fatti a centinaia, nonostante ciò il colloquio che farò stasera a Sonia, accompagnata da suo marito Paolo, mi provoca una sana agitazione.
Cerco di comprendere meglio il mio stato d’animo e mi accorgo che l’agitazione è dovuta all’imprevedibilità degli sviluppi del colloquio che sto aspettando, se fosse un normale appuntamento di lavoro conoscerei alla perfezione le tempistiche necessarie, le domande da sottoporre al candidato ed infine anche la doverosa frase di commiato “le faremo sapere”, ma in questo specifico caso conosco solo l’orario a cui terrò il colloquio.
Con Sonia e Paolo ci siamo conosciuti via chat e da subito è nato un interesse reciproco che ci ha condotti ad un primo incontro conoscitivo: un pranzo fugace in un ristorante del centro, in cui abbiamo scambiato quattro chiacchere e mangiato un buon risotto. A fine pranzo ci siamo congedati con l’intento di incontrarci con più calma, così ho proposto a Sonia e Paolo, di passare a trovarmi in ufficio, fuori orario di lavoro, immaginando un ipotetico colloquio dai risvolti decisamente seducenti ed imprevedibili.
Silvia e Paolo hanno gradito la mia idea ed hanno accettato il mio invito. Da quel momento ho iniziato a programmare l’incontro, preparando a Sonia un percorso da seguire durante l’iter del colloquio e indicando a Paolo due brevi note comportamentali: durante il colloquio Paolo sarà il tutor di Sonia di un’agenzia interinale, con il quale ci conosciamo già da tempo che mi sottoporrà la candidatura di Sonia.
Se l’incontro andrà come mi auguro, nella stanza adiacente alla mia scrivania ho preparato una benda e delle manette con un foglio sul quale ho trascritto la nota operativa che Sonia leggerà a tempo debito.
Continuo a verificare e controllare che tutto sia perfetto, un sms di Paolo mi comunica che sono in arrivo, molto bene a breve il mio colloquio speciale inizierà.
Giusto il tempo di riguardarmi allo specchio e sistemarmi nuovamente il colletto della camicia, sento suonare il citofono, prontamente vado a rispondere domandando
“chi è?”
“siamo qui per il colloquio” risponde Paolo
“salite pure primo piano” replico io.
In trepidante attesa, sento i loro passi salire sulla rampa di scale ed il mio udito è subito rapito dal seducente ed altisonante rumore dei tacchi di Sonia dapprima sul pavimento d’ingresso e poi sui gradini.
Accolgo Paolo con una calorosa stretta di mano ed un sorriso molto accogliente, impazientemente rivolgo poi lo sguardo a Sonia, prima ancora di stringerle la mano e dirle il consueto “piacere di conoscerla”, i miei occhi si soffermano sulle sue meravigliose e lunghe gambe i cui tacchi alti mettono ancor più in rilievo.
“Prego seguitimi, faccio strada” dico io rivolgendomi a Paolo, mi incammino nel breve corridoio precedendo Paolo e Sonia, ed ora il rumore dei tacchi di Sonia sul pavimento dell’ufficio, non sono solo una fantasia da disegnare, ma dei contorni già ben definiti dalla precedente visione delle sue gambe.
Giunti nel mio ufficio, mi siedo dietro la mia scrivania e con un gesto faccio accomodare Paolo e Sonia proprio di fronte a me, Sonia siede alla mia destra e Paolo a sinistra. Il mio ufficio è un ambiente molto semplice, giusto una scrivania ad L, di colore chiaro, poltroncine di colore azzurro e tre librerie colme di documenti e scartoffie.
“Bene Paolo, come stai?” dico io invitando Paolo a rompere il ghiaccio ed a presentarmi Sonia, Paolo in maniera molto naturale mi risponde parlandomi delle sue recenti vacanze e dell’andamento in generale del lavoro. Le parole di Paolo mi passano letteralmente da parte a parte, in quanto sono concentrato seppur rivolgendo attenzione a Paolo a scrutare Sonia: E’ una donna incredibilmente seducente, indossa un vestitino color verde acqua, la gonna è poco sopra le ginocchia e posso ammirare in tutta la sua eleganza le sue deliziose gambe ed ancor meglio le scarpe di colore grigio con tacchi vertiginosamente sexy. Sonia porta gli occhiali e questo particolare nell’ambito d’ufficio rende ancora più dannatamente realistico il nostro gioco, quando Paolo termina il suo discorso introduttivo vengo quasi riportato alla realtà da una dimensione onirica in cui sono caduto, fatta di sguardi verso Sonia e di fantasie imminenti. Paolo mi domanda che risorsa stia cercando, io replico una segretaria strettamente personale, allora Paolo con grande piglio mi risponde: “Molto bene, credo che Sonia sia la persona giusta per te!”, mi rivolgo verso Sonia ed in modo da lasciarla quasi impreparata le domando “Bene Sonia mi parli delle sue esperienze pregresse?”, la guardo direttamente negli occhi, quasi a voler sfidare il suo ruolo nel nostro gioco, Sonia tentenna inizialmente a rispondermi, ma dopo una piccola incertezza iniziale mi parla a grandi linee di aziende precedenti in cui ha lavorato, mentre parla il mio sguardo si posa ripetutamente sulle sue labbra, così sensuali da bramare un suo bacio con tutta la mia anima, sfioro sempre con il mio sguardo la sua scollatura, voglio farle capire che la desidero, così la squadro più volte dai tacchi sino agli occhi, sono certo che lei intuisca le mie volontà.
“Bene Sonia, sono molto colpito dalle sue esperienze”, dico io al termine del suo discorso, “mi permetta di presentarle la mia azienda”, quasi automaticamente parto come un disco imparato a memoria, sulla descrizione della mia attività, ma questa volta a differenza di molte altre presentazioni fatte per lavoro, non mi soffermo sulle attività in generale, ma entro nello specifico sulle mie esigenze: “vede Sonia io viaggio spesso per lavoro, ho necessità che la mia segretaria sia una persona fidata, molto disponibile e che sappia sacrificarsi quando necessario per gli obiettivi aziendali”, prendo un attimo di tempo, in cui ripenso quasi in modo ironico a quanto appena detto e continuo “Ritiene Sonia di avere i requisiti per ricoprire il ruolo che sto cercando?”, senza indugio Sonia risponde “Si, certamente”, ed io: “Crede quindi di potersi rendere disponibile in tutti i sensi alle mie esigenze?” e Sonia:” In ogni senso”.
Con aria compiaciuta guardo Paolo e rivolgendomi a lui “Bene Paolo, tu mi conosci bene, sai perfettamente di quali capacità necessito, se garantisci tu per me è ok”, Paolo mi risponde “Assolutamente si, Sonia è perfettamente in grado di soddisfarti come meglio credi, mettila subito alla prova”.
Quasi impreparato allora rivolgo il mio sguardo a Sonia e le dico: “Vediamo subito se siamo sulla stessa lunghezza d’onda, vorrei che aprisse le gambe per me Sonia”, lei non mi risponde, ma prontamente divarica le sue gambe prima accavallate, lasciandomi intravedere le sue mutandine nere e trasparenti, la visione mi eccita moltissima e replico “Ottimo Sonia, non avrei potuto sperare di meglio, le comunico che collaboreremo insieme, come suo primo compito, vorrei che andasse nella stanza affianco dove troverà le istruzioni per il suo primo incarico”. Sonia leggermente smarrita, guarda la porta e mi dice “Di la?” ed io: “Si certo”, si alza e guardandomi dice “Vado” ed io “Vada pure Sonia”.
Entra quasi in punta di piedi nella stanza affianco, immagino che Sonia si stia domandando che cosa troverà in quella stanza. Ho lasciato nella stanza un paio di manette, una benda ed una lettera che recita così: “Sonia mi congratulo con lei, sono certo che sarà una segretaria molto obbediente, il suo primo incarico è quello di mettersi le manette sul polso destro e di bendarsi prima di ritornare nell’ufficio adiacente, dove io e Paolo la aspettiamo”. Trascorrono secondi che sembrano eterni, durante i quali guardo Paolo e cerco in lui un segno di approvazione per come sta andando il nostro incontro, Paolo mi risponde con uno sguardo di complicità ed approvazione. Sonia apre la porta per ritornare nel mio ufficio e ruotando la testa nella mia direzione, ovviamente non può vedermi perché bendata, alza il suo polso destro facendo notare le manette e dice “Così va bene capo?”, rimango decisamente stordito dallo spettacolo che si paventa ai miei occhi: una donna bellissima con tacchi vertiginosi, la benda nera sugli occhi, le manette ai polsi, ma soprattutto totalmente disposta alle volontà mie e di Paolo. Deduco dal sorriso di Sonia che abbia capito che il mio tentennamento nel risponderLe sia dovuto al mio stupore, con voce certa però replico “Benissimo Sonia, vedo che ha colto subito lo spirito aziendalista che le richiedevo”, mi alzo dalla sedia e mi dirigo verso Sonia, le prendo la mano e la guido verso il centro del mio ufficio, mi porgo alle sue spalle ed inizio a sfiorarle il collo con le mie labbra, Paolo si avvicina a noi, io lentamente mi sposto frontalmente a Sonia ed inizio a baciarla con passione, mentre Paolo ora alle sue spalle le tocca peccaminosamente i fianchi. La pelle di Sonia è vellutata come una pesca, le sue labbra sono deliziose ed il bacio passionale che ci stiamo dando accende ulteriormente la miccia del mio desiderio. Sento il mio membro pulsare forte dentro la patta dei pantaloni ed ho una voglia matta di sentire le labbra di Sonia sfiorare il mio glande. Interrompo il bacio e dico a Sonia quasi sussurrando “Sta superando ampiamente le mie più fervide aspettative, ora Sonia alzi le braccia che le sfilo il vestito”, Sonia in maniera obbediente, ma con voce suadente mi risponde” Si capo”, sfilo il vestito di Sonia e la visione del suo corpo in sole mutandine e reggiseno è una stupenda iniezione di adrenalina fortissima e diretta al cuore, il suo reggiseno nero, bellissimo, risalta il perfetto seno, non resisto e faccio scivolare le mie mani prima sui fianchi e poi proprio sulle coppe del reggiseno, sfiorando con le mie labbra ancora le sue. Guardo Paolo e dico “Procediamo?”, Paolo mi risponde “certo”, allora mi sposto alle spalle di Sonia e afferrandole i polsi chiudo le manette, già allacciate al polso destro; “Ora si inginocchi Sonia” lei: “Si capo”, vederla inginocchiata ammanettata e bendata amplifica l’eccitazione mia e di Paolo, dall’alto posso ammirare le sue labbra desiderose di ricevere i nostri membri, che non esitano ad avvicinarsi al suo volto. “Sonia apra la bocca e tiri fuori la sua lingua” , “Si Capo”, mi slaccio i pantaloni ed avvicino il mio membro già in erezione da parecchi minuti al volto di Sonia, lentamente appoggio la mia cappella sulla sua lingua, vederla in attesa del mio cazzo è una sensazione talmente eccitante che voglio gustarmela con calma, così allontano il mio membro dalla sua bocca e poi mi riavvicino, questa volta introduco il mio bastone nella bocca di Sonia e sento la sua lingua roteare sul mio glande. Con movimenti delicati, ma carichi di voglia poggio le mie mani sulla testa di Sonia ed assecondo il movimento ondulatorio del suo capo verso il mio bacino. “Molto bene Sonia, molto bene”, saperla devota alle nostro volontà, in totale balia dei nostri peccaminosi desideri rende la situazione molto incandescente. Paolo a sua volta si è abbassato i pantaloni e si gusta in maniera eccitata la sua Sonia così intenta a regalarmi piacere con la bocca, lascio che la deliziosa bocca di Sonia ora regali piacere a Paolo e mi scosto lateralmente, ho ancora voglia di stringere il seno di Sonia così, mentre la sua lingua ora sta martellando il glande di Paolo, mi sposto alle sue spalle ed abbassandomi le tocco il seno e poi le sue fantastiche natiche, le mie dita si insinuano tra le sue mutandine e scoprono un clitoride già abbondantemente eccitato, lo stuzzico con le mie dita e sento i sospiri di Sonia farsi sempre più affannosi. “Ora si alzi Sonia” dico io mentre le mie dita sono ancora ben inserite dentro il suo monte di venere. Sonia emette un piccolo gridolino di piacere ed in maniera affannata risponde “Siiiii capo”, la aiuto ad alzarsi e poi la spingo delicatamente verso la scrivania; Paolo coadiuva il passaggio accompagnando il busto di Sonia fronte scrivania e lasciandola a 90 gradi. Il volto di Sonia è appoggiato lateralmente alla scrivania, la sua schiena nuda con il solo reggiseno, le mani ammanettate proprio in corrispondenza del suo fondoschiena e le rotondità del suo sensuale culetto proprio davanti a me. “Apra bene la gambe Sonia”, “Si capo”, Sonia divarica così le sue gambe perpendicolarmente al battente della scrivania ed io inizio sin dalle sue caviglie ad accarezzarle con le mie mani, sino ad arrivare al suo monte di venere, sposto il perizoma delle sue mutandine e nuovamente entro dentro la sua vagina che trovo abbondantemente bagnata, questa volta spingo le mie dita ben dentro e sento Sonia gemere di piacere, Paolo intanto si avvicina al suo volto a bordo scrivania ed appoggia il suo cazzo durissimo alla sua bocca, Sonia istintivamente allunga la sua lingua alla ricerca del contatto.
Sentire Sonia così bagnata e aperta accelera il mio desiderio di lei, ma prima voglio assaporare i suoi umori con la mia bocca, mi abbasso ed inizio a leccare il suo interno coscia, la sua pelle è così deliziosa che la mia lingua sembra guidata da una chimica magica, salgo sino alla sua vagina e mi ci immergo, mordicchiando il suo clitoride e martellandolo con la mia lingua. Sento Sonia vibrare dal piacere e questo rende i miei sensi totalmente inebriati.
Mi alzo e dico “Sonia ora vuole il mio cazzo dentro di lei?” “Si capo”……..
TO BE CONTINUED
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