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Zio Paolo : Marco e Valeria - 1 - Prologo


di ZioPaolo
10.03.2015    |    21.165    |    0 8.3
"Anche lei aveva avuto una buona impressione su di me leggendo il mio profilo nel sito e che non le sarebbe dispiaciuto fare qualche commento con me..."
Ho frequentato il mondo della “trasgressione” per decenni, mi sono proposto in varie maniere (single, in coppia, “accompagnatore”, etc.) e ne ho sempre tratto moltissimo piacere. Quello che più mi ha coinvolto, però, è stato il poter “traviare” qualcuno: o una ragazza cui fare conoscere il “peccato” o una coppia, giovane o anche un po’ meno, che aveva bisogno solo di una spintarella per fare il “grande salto”. L’ essere il “primo” cazzo “nuovo” in questa fase della loro vita, mi ha sempre dato brividi e sensazioni che ricordo ancora. Ora che sono vecchio, questa voglia è rimasta intatta, ma le possibilità di poterla soddisfare sono, ovviamente, molto diminuite. Però, alle volte, la vita ti regala qualcosa che ti ripaga ampiamente di molte delusioni, e di questo vi voglio parlare.

Da qualche tempo sono iscritto ad un sito per “cuckold”; mi propongo come “voyeur”, anche se non mi riconosco molto in questa veste. Ed è qui che comincia la storia con Marco e Valeria. Un giorno, infatti, leggo una richiesta di amicizia su Skype da parte di questo Marco.

Ci mettiamo in contatto e cominciamo a conoscerci: 45enne, padovano, sposato da 15 anni con Valeria, più o meno sua coetanea e, a dir di lui, carina. Mi racconta che ha da sempre fantasie “cuckold”, sempre le ha proposte alle sue partners, ma sempre sono state rifiutate. Anche Valeria non ne vuole sapere. Lui è molto insistente, quasi ossessivo, ma non ottiene nessun risultato. Confessa, inoltre, alcune fantasie omosex, tipo immaginare la moglie con un altro uomo e partecipare anche lui ai giochi, magari succhiando il cazzo del “bull” o, magari, facendo anche di più. Una situazione classica, che rispetta un copione non scritto, ma molto ben conosciuto da chi ha consuetudine con queste situazioni.

Mi asfissiava, anche, con la richiesta di mettere alcune foto di Valeria sul sito, spacciandole per mie e richiedendo commenti da parte degli altri utenti del sito. Per un po’ mi sono prestato al gioco, ma poi mi sono stancato: le foto, infatti, erano ridicole (erano primi piani sulla scollatura di sua moglie, nemmeno sulle tette nude…!!!) e poi era un gioco un po’ sciocco. Non voleva farmi vedere sua moglie a figura intera e non faceva nulla di quello che gli consigliavo (cercare di solleticare la curiosità di sua moglie verso questioni erotiche, sfruttare certe “debolezze” di lei per fare foto più spinte ed introdurre nel loro “menage” argomenti più “hot”, etc.). Non faceva nulla: la scopava una o due volte al mese ed ogni giorno le chiedeva di farsi fottere da qualche uomo e niente più.

Ad un certo punto mi sono scocciato ed ho deciso di chiudere, in qualche maniera, questa situazione. L’ ho affrontato a muso duro dicendogli:
“Senti, carissimo, qui dobbiamo capire a che servono queste nostre conversazioni!! E’ da un mucchio di tempo che insisti con le tue lamentele, ma non fai nulla per risolvere il problema. Io ti ho dato un mucchio di suggerimenti e non ne hai messo in pratica nemmeno uno. Io mi sono stufato e credo che la nostra “amicizia” possa chiudersi qui. Ti faccio una proposta, se l’ accetti e la metti immediatamente in pratica, OK, altrimenti ci salutiamo e vai a fare perdere tempo a qualcun altro!!”
Fui molto duro, ma non ne potevo più: la sua natura di vero cuckold lo aiutò a darmi una risposta positiva: la sua inconscia (ma nemmeno tanto) natura di sottomesso fece sì che le mie parole lo colpissero fortissimamente e cominciasse a farfugliare: ”No, non dire così, lo so che non faccio niente, ma è perché sono timido e non ce la faccio …”.
“Non mi interessa se sei timido, adesso ti dico cosa devi fare!! Scriverò un racconto e lo metterò nel sito, sarà il ricordo di una notte che passai in un Privè. Tu dirai a Valeria che “chattando” in rete mi hai conosciuto, che ti ho fatto un’ ottima impressione e che abbiamo cominciato a parlare di tante cose. Le dirai di questo mio racconto, glielo farai leggere. Poi, ci metteremo in contatto via Skype e dovrà essere una conversazione a tre, con lei presente, in cui mi direte cosa ne pensate!”
“Non so se ce la farò” mi disse.
“Fai quello che vuoi, ma la prossima volta che ci metteremo in contatto dovrà essere come dico io, altrimenti chiudiamo questa farsa. Mi viene quasi il sospetto che tua moglie non esista e che sei in questo sito solo perché sei interessato a farti inculare da qualche bull. Se è così a me non interessa continuare a parlare con te”. E chiusi la conversazione e non attivai più Skype per parecchi giorni.

Dopo un paio di settimane, Marco mi manda una mail dicendomi che mi deve parlare. Lo contatto, mi dice che ha parlato a sua moglie, che hanno letto il racconto, che a lei è piaciuto e che si è abbastanza eccitata. Anche lei aveva avuto una buona impressione su di me leggendo il mio profilo nel sito e che non le sarebbe dispiaciuto fare qualche commento con me. Lei era presente, per cui cominciammo a scambiarci qualche frase di convenevoli: si creò, però, una situazione di simpatia reciproca, nulla di erotico, semplicemente sentire il piacere di una conversazione “facile e fluida”. Fui io a proporre di conoscerci direttamente (se aspettavo loro, credo che avremmo perso qualche settimana); ci si poteva vedere a Padova per un aperitivo e poi…..
Accettarono e così il sabato successivo ci incontrammo: era molto tempo che non andavo a Padova, città che conoscevo bene. Ho fatto l’ Università a Bologna, ma fra le due città c’ erano frequenti “scambi culturali” per cui mi capitava spesso di fare qualche giro a Padova. Luogo d’ incontro , per me, obbligato: il Caffè Pedrocchi, luogo sacro per i goliardi di un tempo!

Arrivai con un po’ di anticipo e mi misi in attesa. Dopo un po’ arrivarono: per me era tutto una sorpresa, non avevo mai visto, infatti, le foto di nessuno dei due. Lui persona normalissima, né alto né basso, tutto nella normalità. Per certi versi lo stesso si poteva dire di lei, ma era di una bellezza non vistosa, molto raffinata, longilinea: abbastanza alta, 1,65, flessuosa si vedeva che era un po’ imbarazzata e nervosa, ma al tempo stesso i suoi occhi manifestavano una notevole curiosità.
Conversammo del più e del meno, il mio viaggio, la mia vita a Roma, etc. Non parlammo di sesso, di erotismo, di nulla di questo tema. Dopo circa un po’ ci salutammo, con l’ accordo che mi avrebbero telefonato se avessero avuto l’ intenzione di proseguire la nostra conoscenza più tardi, per cena. Li lasciai e cominciai a fare una passeggiata chiedendomi se sarebbe arrivata la telefonata. E, molto presto, sorprendentemente presto, la telefonata arrivò ……!!!
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