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"Incroci a luci soffuse" – Parte 8/9

21.03.2025 |
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"Ma il suo sguardo tornava sempre lì: sulle gambe di Naomi, sul modo in cui accavallava le cosce, sul modo in cui guardava l’obiettivo come se volesse sedurlo..."
Quella sera, la casa aveva un’energia diversa.Naomi aveva preparato tutto. Al centro della stanza, una panca imbottita in pelle nera. Ai lati, corde, manette, e una piccola frusta sottile come un serpente pronto a colpire. Le luci erano basse, pulsanti. La musica lenta e sensuale vibrava come un respiro sotto pelle.
Lei, in piedi accanto alla panca, indossava un corsetto in pelle lucida, stringato sul davanti. Seni parzialmente scoperti, capezzoli duri e autoreggenti neri che terminavano in stivali a tacco altissimo. Lo sguardo? Da regina.
Luca era già lì. Nudo, in piedi, mani lungo i fianchi, sguardo acceso ma incerto. La tensione gli attraversava il corpo.
Naomi si avvicinò lentamente, lo studiò, poi gli infilò un collare in cuoio nero al collo. Tirò leggermente la cinghia.
— “Stasera sei mio. Completamente. E ti userò… solo come voglio io.”
Luca annuì, senza parlare. Naomi gli diede un leggero schiaffo sulla guancia.
— “Solo Sì, padrona.”
— “Sì, padrona…” sussurrò lui.
Matteo, accanto alla camera già montata, era pronto. Il suo ruolo quella sera era chiaro: guardare, filmare, trattenere il fiato.
Naomi si voltò verso Carlo, che stava osservando tutto, in silenzio, con gli occhi caldi e pieni di desiderio. Era nudo, eccitato. Lei gli fece un cenno.
— “Siediti. Stasera anche tu avrai la tua parte.”
Carlo si sedette sulla sedia al centro della stanza. Naomi si avvicinò a lui, si inginocchiò tra le sue gambe e iniziò a leccarlo lentamente. La lingua scivolava dalla base fino alla punta, poi lo prese in bocca, con lentezza ma decisione, facendolo scivolare tra le labbra come un dono sacro.
Matteo riprendeva ogni gesto: le labbra di Naomi lucide, i movimenti della sua testa, le mani che accarezzavano le cosce di Carlo. Era erotismo puro. Senza fretta. Solo potere e piacere.
Poi Naomi si rialzò, lasciando il sesso di Carlo ancora duro, bagnato.
— “Luca, a terra.”
Lui si inginocchiò subito.
Naomi si mise in piedi davanti a lui, gli afferrò i capelli e gli guidò il volto tra le gambe. Il perizoma venne spostato con un gesto secco.
— “Leccami. Ma non toccarmi. Solo lingua.”
Luca cominciò a esplorarla con la bocca, affondando la lingua tra le sue labbra bagnate. Naomi gemeva, gli occhi socchiusi, la mano che gli stringeva la nuca. Si muoveva contro di lui con lentezza e autorità.
— “Bravissimo… sei la mia lingua privata…” sussurrava.
Carlo li osservava, toccandosi piano. Matteo filmava in silenzio, eccitato al punto da tremare.
Naomi venne con un gemito trattenuto, il corpo che tremava. Ma non si fermò.
— “Ora ti voglio legato.”
Fece sdraiare Luca sulla panca, a pancia in su. Gli legò i polsi sopra la testa, le caviglie ai lati. Il suo sesso era rigido, pulsante.
Naomi salì su di lui. Lo guardò negli occhi.
— “Non ti farò venire. Non ancora. Voglio solo usarlo. A modo mio.”
Senza togliersi nulla, cominciò a strusciarsi contro il suo sesso, avanti e indietro, bagnandosi di lui, torturandolo con il contatto. Luca mordeva il labbro, il respiro spezzato.
— “Ti farò impazzire, Luca. E tu mi ringrazierai.”
Poi si voltò verso Carlo.
— “Vieni qui. Fammi finire in bocca a tuo marito.”
Scese dalla panca, si inginocchiò di nuovo tra le gambe di Carlo e iniziò a succhiarlo con fame, muovendosi rapida, decisa. La saliva colava lungo il suo mento, le mani lo accarezzavano ovunque.
Carlo ansimava, si lasciava andare. Dopo pochi secondi, venne. Naomi non si fermò. Lo tenne in bocca fino all’ultima goccia.
Quando si rialzò, le labbra lucide e gli occhi brillanti, si voltò verso Luca, ancora legato e in tensione.
— “A te penseremo la prossima volta…”
E si voltò, lasciandolo lì. Fermato sul limite.
Matteo spense la camera. Con il respiro ancora sospeso.
"Incroci a luci soffuse" – Parte 9: Il tavolo degli ospiti"
Lo studio fotografico di Matteo, solitamente silenzioso e ordinato, aveva quel giorno un’aria diversa. Le luci erano pronte, i fondali aperti. Ma non c’erano clienti in programma. Nessuna email, nessuna agenda. Solo loro quattro.
Naomi entrò per prima, fasciata in un lungo impermeabile nero. Tacco alto, occhiali scuri. Dietro di lei, Carlo, rilassato. Luca, eccitato già da giorni. Matteo, teso e pieno di adrenalina.
— “Oggi sono io la modella,” disse Naomi, sfilandosi l’impermeabile con un gesto teatrale. Sotto, un completo intimo in pizzo rosso, trasparente, con reggicalze e un corsetto semiaperto sul petto. “E voi… i miei assistenti.”
Matteo sistemò le luci, prese la macchina fotografica, cercando di concentrarsi. Ma il suo sguardo tornava sempre lì: sulle gambe di Naomi, sul modo in cui accavallava le cosce, sul modo in cui guardava l’obiettivo come se volesse sedurlo attraverso la lente.
— “Cambio d’abito,” disse, dopo i primi scatti. “Voglio sorprendervi.”
Andò nel camerino improvvisato e tornò con un body nero lucido, tagliato ai lati, seno nudo e perizoma appena accennato. Ai piedi, stivali alti fino a metà coscia.
Si mise in posa su una sedia in pelle. Gambe aperte. Sguardo dominante.
— “Fotografa il mio sesso, Matteo. Voglio vedermi mentre mi guardate.”
Lui obbedì. Il clic della reflex era l’unico suono nella stanza, intervallato dai respiri pesanti dei presenti.
Naomi si mise a quattro zampe, voltando il viso verso Luca.
— “Vieni qui. Scopami con la bocca mentre Carlo mi succhia i capezzoli.”
Luca si inginocchiò dietro di lei e la leccò con fame, affondando la lingua con movimenti circolari. Naomi gemeva, mentre Carlo si avvicinava al suo petto, succhiandole i seni con lentezza, passandole le mani lungo il ventre.
Matteo abbassò la reflex. E si spogliò.
— “Voglio fotografarla da dentro.” disse, quasi senza pensare.
Naomi si voltò, con un sorriso che era pura lussuria.
— “Allora vieni. Ma stavolta… voglio tutto. Voglio sentirvi entrambi. Dentro.”
Carlo la sollevò e la guidò verso un grande tavolo da lavoro, basso e largo. La fece sdraiare a pancia in giù, con il bacino sollevato.
Matteo si posizionò dietro di lei, le mani sui suoi fianchi. La penetrò con lentezza, affondando tutto dentro. Naomi gemette, spingendosi contro di lui.
Poi si voltò verso Luca, che si stava masturbando da un lato.
— “Tu… voglio sentirti nell’altro posto. Voglio essere riempita. Ovunque.”
Luca si avvicinò, passò lubrificante sul suo ingresso posteriore. Naomi gli lanciò uno sguardo pieno di desiderio e ordine.
— “Fallo. Adesso.”
Luca cominciò piano. Naomi ansimava, il corpo teso, ma rilassato nel piacere. Quando fu tutto dentro, un urlo soffocato le uscì dalle labbra.
— “Sì… così… prendetevi tutto. Tutto…”
I due iniziarono a muoversi a ritmo, dentro di lei, alternati. Il corpo di Naomi vibrava sotto la doppia penetrazione, completamente aperta, offerta, padrona della scena anche mentre veniva usata.
Carlo filmava, seduto a lato, toccandosi con lentezza, con lo sguardo perso tra desiderio e venerazione.
Naomi venne per prima, con un grido che riempì lo studio. Un orgasmo lungo, scosso, totale. Poi venne Matteo, affondando con un ultimo colpo profondo. Luca lo seguì pochi secondi dopo, gemendo il suo piacere tra i denti.
Quando tutto fu silenzio, Naomi rimase distesa sul tavolo, ancora aperta, nuda, bagnata, tremante.
Poi si voltò verso Carlo.
— “Adesso sì… puoi entrare anche tu. Ma voglio le mani di tutti su di me.”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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