tradimenti
"Incroci a luci soffuse" – Parte 6/7

21.03.2025 |
12 |
0
"Quando tutto fu finito, Naomi rimase distesa, il corpo brillava di sudore e liquido, respirando piano..."
Quando Matteo arrivò, la porta della casa era socchiusa.
Un biglietto lo attendeva sul pavimento dell’ingresso:
“Stasera sei nostro ospite. Ma in questa casa… vige un solo copione. Tu sei il ladro. Io, la padrona. E mio marito? Il testimone silenzioso.”
– N.
Il cuore gli batteva già forte. L’atmosfera era diversa. Le luci erano soffuse, calde. Una musica lenta, tribale, arrivava dal salotto. La casa profumava di gelsomino e pelle.
Avanzò in silenzio, come se stesse violando uno spazio proibito.
Poi la vide. Naomi. In piedi, al centro della stanza.
Indossava un body nero in pizzo, trasparente, che lasciava intravedere ogni curva, ogni dettaglio. Gambe nude, tacco alto, una frusta di cuoio sottile nella mano sinistra. Il trucco marcato, lo sguardo predatore.
Seduto su una poltrona laterale, Carlo. Nudo. Il telefono in mano, già pronto a filmare. Il viso serio, concentrato. Parte del rituale.
— “Ti ho sorpreso in casa mia, straniero,” disse Naomi, con voce bassa e ferma. “Ora togliti tutto. Non parlerai. Non farai domande. Farai solo quello che ti chiederò.”
Matteo obbedì, come ipnotizzato. Si spogliò lentamente, sentendo l’aria fresca accarezzargli il corpo nudo. Naomi si avvicinò, girandogli intorno come una cacciatrice.
Passò la frusta lungo la sua schiena, sfiorandolo appena.
— “Mani dietro la nuca.”
Lui obbedì. Lei si inginocchiò davanti a lui, guardandolo dal basso. La bocca si aprì lentamente, e lo accolse senza preavviso.
La sensazione fu devastante. Calda, avvolgente, precisa.
Naomi si muoveva con maestria: lo prendeva tutto, poi si staccava, leccava piano, giocava con la punta della lingua mentre lo guardava negli occhi. Una mano gli accarezzava i testicoli, l’altra gli premeva sul ventre, tenendolo fermo.
Poi si alzò. Lo spinse con forza sul divano. Salì a cavalcioni su di lui, ancora vestita, il pizzo bagnato che aderiva al suo sesso umido.
— “Adesso ti userò. E tu starai fermo.”
Spostò appena il body, senza toglierlo. Si abbassò lentamente su di lui, facendolo entrare dentro di sé centimetro dopo centimetro, emettendo un lungo, profondo gemito di piacere.
Le sue mani si posarono sul petto di lui, mentre cominciava a muoversi. Prima lenta, poi più veloce. I fianchi che roteavano, saliva e scendeva su di lui con violenza crescente, il seno che sobbalzava sotto il pizzo sottile.
Carlo filmava ogni cosa, muto, immobile. Ma il suo respiro era irregolare, eccitato.
Naomi urlava senza pudore. Lo cavalcava con fame, i capelli sciolti che le coprivano il volto, i graffi sulle spalle di lui come marchi. Poi si bloccò, trattenendo il fiato. Un’ondata di piacere la attraversò, le gambe che tremavano.
Ma non era finita.
Si alzò di scatto.
— “In ginocchio. Voglio sentirti tremare di nuovo.”
Matteo si inginocchiò. Lei si mise in piedi davanti a lui, aprì le gambe, e guidò il suo viso tra le cosce. Era bagnata, calda, pulsante. Matteo iniziò a leccarla con fame, affondando la lingua tra le labbra, succhiando il clitoride con movimenti lenti ma decisi.
Naomi si aggrappò ai suoi capelli e lo guidava con gemiti sempre più intensi.
— “Sì… così… leccami… voglio godere in faccia a mio marito…”
E quando venne, lo fece con un urlo che riempì tutta la casa.
Poi si lasciò cadere sul divano. Esausta. Gloriosa.
Carlo si alzò. Spense la camera.
— “La parte due… domani. E sarà il tuo turno di essere filmato… da dietro.”
Matteo sorrise. E tremò.
"Incroci a luci soffuse" – Parte 7: Dietro l’obiettivo"
Il messaggio di Naomi era arrivato nel cuore della notte.
“Domani sera. Porta qualcuno di fidato. Voglio essere vista… anche da chi ti conosce bene.”
Matteo aveva esitato. Ma poi, senza troppi giri, aveva scritto a Luca.
Luca era il suo opposto: spavaldo, diretto, curioso. Non si tirava indietro davanti a nulla. Gli aveva raccontato solo il minimo: “Una coppia particolare. Una donna fuori dal comune. Ti piacerà.”
—
La casa era pronta come sempre: luci basse, profumo di pelle e incenso nell’aria. Naomi li accolse in vestaglia di seta aperta sul seno nudo, senza reggiseno, solo un perizoma sottile come un’ombra. Dietro di lei, Carlo già pronto con la camera montata su un treppiede. Nessuna parola superflua. Solo sguardi.
Luca la osservava con evidente sorpresa.
— “Questo è Luca?” chiese Naomi, senza distogliere lo sguardo da lui.
— “Piacere…” rispose lui, incantato.
Naomi si avvicinò e gli afferrò il mento.
— “Qui non si stringono mani. Qui si obbedisce.”
Luca deglutì. Ma non si tirò indietro.
Naomi si voltò e camminò lentamente verso la camera da letto. Il tessuto della vestaglia scivolava sulle anche, lasciando intravedere sempre di più. Poi, con un gesto, la lasciò cadere a terra.
— “Seguite la padrona.”
I due uomini entrarono nella stanza. Matteo già la conosceva. Luca invece sembrava entrato in un sogno erotico costruito apposta per lui.
Naomi era nuda, in piedi di fronte al letto. Due manette di cuoio pendevano dalla testiera. Un lubrificante sul comodino. Un plug nero sulla mensola. La tensione salì.
— “Vi voglio entrambi su di me. Ma a turno. E voglio vedere quanto sapete obbedire.”
Si sdraiò sul letto, le gambe aperte, le mani dietro la testa.
— “Luca… vieni qui.”
Lui non se lo fece ripetere. Si spogliò rapidamente, eccitato, duro. Si inginocchiò tra le gambe di Naomi e cominciò a baciarla dal ventre in giù, scendendo lento. La lingua timida all’inizio, poi sempre più affamata.
Matteo guardava, eccitato e teso.
Naomi gemeva piano, il corpo che ondeggiava sotto quella nuova bocca.
Poi lo fermò.
— “Basta. Tocca a te, Matteo. Ma tu… mi prendi da dietro. Voglio sentirti mentre Luca mi guarda.”
Matteo si avvicinò, la prese per i fianchi, e la penetrò con un colpo lento ma deciso. Naomi gemette forte, mentre Luca la guardava, in piedi accanto al letto, il sesso duro in mano, accarezzandosi piano.
— “Voglio che Luca venga guardandomi mentre godo…”
Matteo aumentò il ritmo. Le sue mani stringevano le natiche di Naomi, il corpo spingeva profondo. Lei gemeva a ogni colpo, più forte, più sporca, più viva.
— “Sì, così… spingimi forte… fallo davanti al tuo amico…”
Luca esplose prima ancora di toccarla. Un gemito trattenuto, il piacere che colava sulla pancia di Naomi. Lei lo guardò con un sorriso soddisfatto, sporca e trionfante.
Matteo venne subito dopo, affondando dentro di lei con un ultimo colpo carico di tensione e desiderio.
Quando tutto fu finito, Naomi rimase distesa, il corpo brillava di sudore e liquido, respirando piano.
Carlo si avvicinò, spegnendo la camera.
— “Siete stati perfetti.”
Luca rise piano.
— “Non dimenticherò mai questa notte.”
Naomi lo fissò.
— “Neanche io. Ma la prossima volta… sarai tu quello legato.”
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per "Incroci a luci soffuse" – Parte 6/7:
