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Lui & Lei

L'alunna (parte I)


di leius06
03.05.2021    |    17.066    |    0 9.6
"Una sensazione mai provata prima per un'alunna in tanti anni di carriera..."
Alessia arrivò nella mia classe all'ultimo anno di liceo. I suoi genitori erano stati costretti a cambiare città per motivi di lavoro. Il primo giorno che la vidi provai subito una stranissima sensazione. Una sensazione mai provata prima per un'alunna in tanti anni di carriera.

Ero un onesto professore di 50 anni, sposato e padre di due figli ormai adolescenti. Mai avrei pensato che una ragazzina appena maggiorenne potesse stravolgere completamente la mia vita. Capì presto che Alessia però non era una ragazzina come le altre. Oltre ad essere esteticamente molto carina, sprigionava una sensualità fuori dal comune considerata la giovanissima età.
Ogni suo gesto, dalla camminata al tono di voce fino al modo di aggiustarsi i capelli, era un richiamo erotico fortissimo.

Col passare delle settimane sentì inesorabilmente crescere l'attrazione nei suoi confronti. Mi sentivo in colpa, ma ogni giorno lo sguardo mi cadeva sulle sue gambe lunghe o sul suo culetto alto e tondo. Andavo a scuola sperando che Alessia indossasse una minigonna o quei fuseax aderentissimi che lasciavano poco spazio all'immaginazione.

Dopo pochi mesi ero praticamente cotto di Alessia tanto che, dopo molti anni, tornai a masturbarmi frequentemente per sfogare l'eccitazione e provare ad allontanare certi pensieri almeno per qualche ora. La situazione però non migliorò, anzi.

Una notte mentre facevo l'amore con mia moglie immaginai che in quel momento sotto di me ci fosse Alessia, tanto che accelerai il ritmo e la scopai in modo animalesco. Ormai avevo perso la testa.

Ogni volta che entravo in classe non riuscivo a incrociare il suo sguardo. Arrivai al punto di masturbarmi nei bagni della scuola poco prima della lezione o subito dopo ma non potevo continuare in quel modo. Dovevo trovare una soluzione. Ma quale?

Non avevo mai neppure lontanamente immaginato di portarmi a letto una mia alunna ma Alessia era diventata una droga quindi le ipotesi erano solo due: cedere o disintossicarmi? Provai la seconda strada prendendomi un'aspettativa di un mese ma non servì.

Qualsiasi cosa facessi il mio pensiero fisso era rivolto a lei. Una mattina mi appostati fuori dalla scuola solo per vederla qualche secondo. Quel giorno capì che resistere era completamente inutile.

Nelle settimane successive iniziai a programmare come avvicinarmi all’obiettivo. Alessia per mia fortuna non era una cima in matematica così l’insufficienza che le diedi dopo il primo quadrimestre non destò particolari sospetti. Io però volevo restare solo in classe con lei quindi quella di Alessia fu l’unica insufficienza di tutta la classe.

Le lezioni di recupero si svolgevano nel pomeriggio, subito dopo l’orario scolastico. Quando entrai in classe trovai Alessia già seduta al suo banco. Trucco leggerissimo, maglioncino a v, solito fuseaux nero aderentissimo e sneakers. Invece di posizionarmi in cattedra mi accomodai accanto a lei chiedendole di espormi cosa non aveva capito. Mentre mi parlava però ero completamente ipnotizzato dal suo odore.

Come previsto non resistetti a lungo e dopo pochi minuti di lezione lasciai scivolare una mano sulla sua coscia. Alessia sollevò gli occhi dal quaderno e mi guardò. Iniziai ad accarezzarla lentamente partendo dal ginocchio su fino all’interno coscia mentre Alessia continuò a svolgere il compito che la avevo assegnato come se nulla fosse.

Il cazzo mi esplodeva dentro i pantaloni, guardai Alessia e presi la sua mano tra le mie quindi la posizionai all’altezza della mia patta per farle sentire l’erezione. La lasciai lì e con mia grande sorpresa Alessia, senza mai sollevare gli occhi dal banco, iniziò a muoverla leggermente portandomi all’orgasmo in pochi secondi. Una larga chiazza di sborra si allargò sui miei pantaloni. Alessia percepì il calore e l’umido sotto il palmo, lanciò un’occhiata furtiva nella mia direzione e tolse la mano.

“Per oggi abbiamo finito”, le dissi alzandomi rapidamente dalla sedia per correre in bagno a darmi una sistemata. Prima di uscire dalla classe però notai un sorrisetto beffardo stamparsi sul volto di Alessia. Quella ragazzina mi aveva in pugno e ora lo sapeva anche lei.
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