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La figlia camgirl parte 3


di leius06
13.01.2023    |    4.281    |    0 9.7
"Lasciai passare qualche settimana per cercare di rimettere in ordine le idee..."
Lasciai passare qualche settimana per cercare di rimettere in ordine le idee. Mia figlia non si fece sentire e io evitai accuratamente di cercarla o di collegarmi al sito di camgirl che frequentavo abitualmente.

Quasi ogni sera però rigirandomi nel letto la mente tornava a lei e quasi sempre finivo col prenderlo in mano e venire per lei.

Ero consapevole che ormai giocavamo a carte scoperte. Io sapevo di lei, è vero. Ma anche lei sapeva di me. Lei non si era fermata quando aveva capito chi fossi, ma anche io avevo continuato a guardarla e mi ero segato pur avendo capito chi fosse.

Un pomeriggio, seduto sul divano, decisi che era arrivato il momento di avere un confronto con Sonia. Non potevo più vivere con quel peso. La situazione in qualche modo andava risolta.

“Ciao, dobbiamo parlare, passi da me più tardi?”, le scrissi su whatsapp.

Sonia stavolta mi rispose immediatamente: “Sono vicino casa tua, tra dieci minuti arrivo”.

Sentì il cuore esplodermi nel petto e il cazzo irrigidirsi sotto i pantaloni. Non avevo mai provato qualcosa di simile in vita mia. E lo provavo per mia figlia. Ero sicuro che non sarei mai riuscito a scoparmela, quello no. Ma allo stesso tempo il solo pensarla fare certe cose mi provocava un’eccitazione immediata e totalmente fuori controllo. Mi sentivo sporco ma non riuscivo a distogliere la mente da lei.

Quando le aprì la porta mi ritrovai davanti una Sonia sorridente e apparentemente serena. Come faceva? Davvero quella situazione non le procurava alcuna ansia o timore? Mi passò davanti per dirigersi verso il salone e lo sguardo mi cadde sul suo culetto alto e sodo fasciato da una minigonna aderente.

Appena ci accomodammo uno accanto all’altra sul divano accavallò le gambe nel modo più sexy che abbia mai visto. Le sue cosce, velate dai collant, erano semplicemente perfette.

“Perché non mi hai più cercata? Non ti eri divertito abbastanza con me?” mi chiese.

Finalmente riuscì a guardarla negli occhi: “Sonia….non possiamo….quello che abbiamo fatto. Quello che ho fatto, è profondamente sbagliato”.

Sonia mi interruppe: “Papà, non la fare così tragica…Non abbiamo mica scopato! Chissà con quante altre ragazze ti sarai fatto una sega in cam. Cosa cambia?”

“Ma tu sei mia figlia!” sbottai spazientito dal suo atteggiamento assolutorio.

“Quando mi hai chiamato non lo sapevi…hai visto un bel corpo, ti sei eccitato e non sei riuscito a fermarti. Tutto qui”.

“E tu? Tu quando l’hai capito e perché non ti sei fermata?” le chiesi.

“Ho riconosciuto il tuo studio dopo un paio di minuti, durante il primo show. Fermarmi? Perché avrei dovuto? Avevi pagato e dovevo portare a termine il mio spettacolo. Per me eri un cliente come gli altri”.

Restai qualche secondo senza parole: “Sonia, devi smetterla subito altrimenti sarò costretto a dirlo a tua madre!”.

“Ah sì? E cosa le dirai? Che ti sei fatto una sega in cam guardando tua figlia che si infilava un vibratore nella figa?” mi sussurrò all’orecchio con tono di sfida avvicinandosi pericolosamente.

Ero furioso. Mia figlia si stava prendendo gioco di me.

“Magari potrei raccontarglielo io, che dici papino?” poi scoppiò a ridere.

“Tranquillo, non ho alcuna intenzione di dire niente alla mamma e a nessun altro. Piuttosto, ho una proposta da farti e sono certa che accetterai…”mi disse sicura.

“Cosa vuoi da me?”

“Vedi papino, sono disposta a smettere di fare la camgirl. In fondo stare davanti allo schermo a soddisfare le voglie di vecchi maiali non è poi così appagante…in cambio però voglio che mi raddoppi la paghetta e se vorrai avrai i miei show solo per te, dal vivo”.

“Sonia, ma cosa stai dicendo…” mi alzai dal divano turbato dalla folle proposta di mia figlia.

“Guarda che ho notato come mi hai squadrato all’università o quando sono entrata poco fa. Ho visto il bozzo che hai sotto i pantaloni mentre parli con me…perché non li slacci e mi fai vedere il tuo cazzo?” mi sussurrò alzandosi e avvicinandosi pericolosamente dietro di me.

In quel momento il cervello si spense, mi voltai, la presi per un braccio e la spinsi leggermente facendola sedere nuovamente sul divano. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo, quindi slacciai velocemente i pantaloni, abbassai i boxer e lo tirai fuori.

“Hai proprio un bel cazzo, papà”

Mi masturbai furiosamente fissando Sonia dritto negli occhi. In pochi minuti sborrai copiosamente sotto lo sguardo di mia figlia schizzando il mio sperma sul pavimento.

“Bravo, così, sborrala tutta la tua troietta”.

Sonia aspettò che anche l’ultima goccia uscisse dal mio cazzo, quindi si alzò, prese la borsa e fece per andarsene.

“Pensaci, papino…la proposta è sempre valida” mi sussurrò stampandomi un bacio sulla guancia.

Rimasi in piedi, in mezzo al salone, con i pantaloni abbassati mentre sentivo la porta chiudersi alle sue spalle.

Cosa avevo fatto? Mi ero davvero segato di fronte a mia figlia? Che uomo ero diventato?

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