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Lui & Lei

L'amica di famiglia ( la versione di lui )


di 4occhi
28.06.2015    |    7.401    |    3 8.4
"‘Gli amici servono a questo…si, ok , me la racconto anche adesso!’ amici un par di balle! “Cesco…grazie”, non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo..."
Lo dedico agli uomini con i cosiddetti che trattano sessualmente alla pari le loro compagne di letto, senza inganni , sapendo di trovare pane per i loro denti.

La conosceva da quando lei aveva dieci anni, le loro famiglie erano amiche, lui era più grande di otto anni ed era stato sempre molto protettivo nei suoi confronti benché non ci fossero legami di parentela: alle feste comandate gli piaceva farla ridere, era la sua mascotte quando c’erano i suoi amici del liceo, per il suo compleanno aveva preso l’abitudine di regalarle un fiore. Insomma era la sua Gattina, così la chiamava. Raggiunti i ventisei anni si era già laureato in ingegneria meccanica e lavorava per una ditta di automazioni nel ruolo di progettista. Era un bel ragazzo, alto, capelli corti neri, con i giusti muscoli e uno stuolo di donne che lo corteggiavano. Lui si concedeva solo a quelle che gli avrebbero permesso di fare le esperienze sessuali più estreme e porche. Valutava attentamente quindi le sue possibilità e sceglieva senza mai avere il minimo coinvolgimento emotivo, insomma se la godeva liberamente. Quella sera era andato a Genova da amici per cena, una serata tranquilla tra persone fantastiche. Erano le ventitré e trenta quando il cellulare squillò : ‘Ehi, è Gattina, che strano ’ , “Si, ciao Gattina cosa vuoi a quest’ora della sera, sono a Genova a cena da amici”, la sentiva respirare affannosamente, il livello di preoccupazione aumentò…Oh cristo! Che merda umana! Gianni, cosa le aveva fatto? Lo avrebbe massacrato se avesse saputo che l’aveva fatta soffrire. La rassicurò: ”Arrivo subito, tu prepara la tua roba che vieni via con me”, si scusò con i suoi commensali e lasciò la casa velocemente. In venti minuti era sul luogo del misfatto. La trovò tremante ed esausta all’entrata, poi la segui in camera per prenderle la borsa e vide il sangue sulle lenzuola, la rabbia lo sopraffece, guardò il ceffo che russava e la voglia di dargli un cazzotto dritto sul naso era fortissima ma lei lo bloccò “Lascia perdere, ora voglio solo sparire”. Lui si calmò e le disse di scrivergli un biglietto, così al risveglio non avrebbe fatto i numeri per la sua assenza. In macchina pensava a dove poteva portarla, a casa dai suoi che erano brave persone ma apprensivi al massimo , l’avrebbero subissata di domande…da qualche amica? …da lui…il pensiero si insinuò come una droga nel sangue.
Si girò e la guardò di sottecchi: era una visione! Nonostante fosse stravolta, il suo viso era una meraviglia, scese con lo sguardo, la sua camicetta aperta sul davanti lasciava intravedere due seni pieni…cazz…non portava nemmeno il reggiseno! Due capezzoli turgidi sagomavano il tessuto come se fosse nuda. Ma cosa gli capitava? Non aveva mai guardato Sara in quella maniera, forse sapere che qualcun altro se l’era fatta gliela faceva vedere sotto un altro aspetto, eppure sapeva che prima o poi sarebbe successo. Bella com’era, con tutti i ragazzi che le giravano intorno, era normale pensare che avrebbe fatto sesso, però vedere quel sangue sul lenzuolo e la faccia di lei affranta, aveva scatenato in lui qualcosa che non riusciva nemmeno a comprendere… La sua Gattina, avrebbe dovuto gioire, godere, non scappare via nel cuore della notte. Cosa scattò non lo seppe spiegare ma , si , assolutamente doveva portarla a casa sua, non riusciva a pensare di poterla portare lontano da sé. “ Stanotte stai da me” e si avviò al suo appartamento.
Il pensiero di portare Gattina nel suo “covo” lo metteva a disagio, lei così innocente in un posto dove aveva fatto le cose più sconce possibili…che diavolo! Lo eccitava…dove l’avrebbe fatta dormire? Nel suo matrimoniale, nella camera degli ospiti, dove i cassetti dei comodini contenevano vibratori, manette e palline varie? Per non parlare del suo comodino! Gel, preservativi di tutti i tipi…si sentì come il lupo e cappuccetto rosso. Ma non ci poteva far niente, sentiva la sua presenza di fianco a lui, come se avesse una stufa in pieno inverno…era scattato il desiderio.
In due ore di viaggio non spiaccicò parola, aveva lo stomaco compresso e il suo cazzo era sull’attenti da quando le aveva guardato il seno, lo sentiva esplodere nei pantaloni…ogni tanto cercava di muoversi sperando che la tensione si allentasse, ma niente da fare… Arrivati a casa sua, sentiva il suo corpo tremare, non gli era mai capitato una eccitazione simile, stava male, come se gli mancassero le forze…doveva essere qualcosa che aveva mangiato…
La fece accomodare in salone, le guardò il sedere, era perfetta! Lei stava per parlare ma lui non ce la fece più e la strinse a sé, l’abbracciò forte, la sua testa sul suo petto. Era la sua Gattina…poi la sentì baciarlo e abbracciarlo alla vita , non riusciva a respirare…tutto il suo essere la desiderava e lei ricambiava!!
Sara iniziò a baciargli un capezzolo! Lo voleva uccidere!? Gemeva, voleva farle capire che gli piaceva, era inesperta, dirle che faceva bene era importante per darle fiducia. Si staccò per permetterle di aprirgli la camicia, la vide baciargli il petto come un’affamata, era una visione!!
“mm…che buon sapore che hai” , lei cercò il suo sguardo ma lui si fiondò sulla sua bocca…finalmente! Morbida, fresca, succosa, le mise la lingua dentro e assalì la sua, non la lasciava andare. Le strappò di dosso la camicetta e si abbassò a succhiarle il seno, che era abbondante, pieno, sodo, con due capezzoli appuntiti rosa chiaro, il sapore della sua pelle: buono come il suo odore.
Poi la sentì cercare di arrivare ai suoi pantaloni, si fermò guardandola e la lasciò armeggiare sulla patta, vedendola così vogliosa ed eccitata non la riconosceva. “Cesco ti voglio nudo davanti a me, ti prego…” , ‘Ah, che porcella’ sorrise,
“Tutto quello che vuoi Sara…” . Quindi si spogliò tutto, lasciandosi osservare nei dettagli, godeva nel farsi guardare il cazzo che ritto spuntava tra le sue gambe. Vide il suo sguardo farsi famelico, sorrideva, non l’aveva mai vista con occhi pieni di lussuria…il suo amico si impennò, la vide buttarsi in ginocchio davanti a lui, la incoraggiò prendendola per i capelli, li accarezzò e la avvicinò al suo membro. Deglutì forte quando lei glielo prese in mano e iniziò a leccarlo, sentiva le gambe cedergli, ‘ Che tenerezza, lo fa come fosse un gelato! ‘.
La aiutava con la testa e la spingeva leggermente per non forzarla sulla sua asta, mentre lei gli accarezzava i testicoli. Cristo! Era al limite ! La voleva far godere, voleva che se la spassasse dopo la brutta esperienza…si, che porco! A chi la raccontava ?! La sollevò di colpo e la portò sul letto, “Ora tocca a me” . Lei era stupenda lo baciava sul collo, sulle labbra, che bocca! “Sono troppo vestita”, decisamente audace…approvò in pieno e in un secondo la liberò dai vestiti lasciandola nuda a gambe aperte, lei si sfiorava la passera. Una visione erotica che lo lasciò senza fiato…ma quella figa era sua, quindi gli prese le mani e le posò sui seni, voleva che si toccasse da sola, “Toccati” . Poi avido, scese tra i suoi peli e la aprì, aveva labbra piene e rosa e un bottoncino appettitoso, la leccò…mm…buona, dolce e già parecchio bagnata, piena di umori da bere. La sentì mugolare di piacere, e più lo faceva più lui veniva coinvolto, la penetrò con due dita, era così stretta che erano più che sufficienti…sentì gli spasmi dell’orgasmo stenderla sfinita sul materasso.
La raggiunse, era felice…felice di vederla soddisfatta.
‘Gli amici servono a questo…si, ok , me la racconto anche adesso!’ amici un par di balle! “Cesco…grazie”, non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo. Era davvero una bellezza, ed era nel suo letto. “E’ solo l’inizio Gattina mia…” . Voleva penetrarla così tanto, da aver male all’uccello, se lo toccò era duro come il marmo. ” Prendimi, fallo con me..” , non aspettava altro, se ancora qualche remora c’era sparì del tutto, il tempo di infilarsi un preservativo, le salì sopra allargandole le gambe, voleva entrare in quella figa ma non voleva farle male, lo puntò ed entrò piano piano…si sentì mordere una spalla, la stava riempiendo col suo pene, la sentiva avvolta intorno a lui, entrò tutto e aspettò che si abituasse alle sue dimensioni poi iniziò a muoversi…bastardo, era un bastardo ma era la cosa più travolgente che gli fosse mai capitata : scoparsi Sara!!
La sentì assecondarlo nei movimenti, rispose alle parole dolcissime con trasporto, la baciò finché sentì che lei si irrigidiva, cercò di stimolarle il clitoride con i movimenti del bacino. Alla fine si lasciò andare ad un grugnito di piacere godendosi l’orgasmo che lo travolse e la sborrata liberatoria raccolta nel condom. La sentì godere a sua volta, bene era la seconda volta. Lui ansimava steso su di lei, stava bene lì, perché spostarsi? Aveva scopato con la sua Gattina…cazz…e ora? Non ci pensò, si alzò per togliersi il tutto e pulirsi, poi tornò accanto a lei che lo abbracciò, era stanco…così si addomentò.
‘Mm…si che bello’ , si sentiva accarezzare il pisello, le cosce, la pancia…la sorprese uscire da sotto il lenzuolo con un sorriso e un bacio appassionato, le disse “Secondo round” . La prese sistemandosela su di sé, di sbieco e si prese il cazzo già duro e glielo inserì da sotto, lei era prontissima a prenderlo, così non perse tempo e spinse, spinse.
La guardava mentre si godeva il suo cazzo, mentre la baciava e la toccava in mezzo alle gambe per farla godere ancora di più…’Cambio!’, la spostò e se la mise su di sé a cavalcioni :”Cavalcami”, la vide un po’ perplessa riprendere lentamente dentro il suo pene, era fradicia, era grosso ma in un niente entrò. Lui la prese per i fianchi per dirigere il ritmo ma lei glielo impedì catturandogli le mani sopra la testa e muovendosi da sola su e giù. ‘E’ bravissima, mi fa impazzire!’ non mancò molto che sentì il suo cazzo pronto ad esplodere, la senti venire e la spostò velocemente per sborrarle sulla pancia. Lei si accasciò su di lui che la abbracciò, ad occhi chiusi si gustava la spossatezza del sesso. Sentì un bacino sul naso, la guardò stupito: …”Fare tutto questo con te è stato la cosa più bella e naturale per me, grazie” , Lui era sorpreso, non sapeva cosa dire, non aveva mai fatto sesso con una inesperta come Sara. La vide riaddormentarsi. Ma gli era piaciuto, eccome e il pensiero di proseguire le “lezioni” lo ispirava parecchio, la vide con occhi diversi, lei era diversa: la sua gattina era cambiata in qualcosa di nuovo, tutta da scoprire.

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