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Lui & Lei

Biancaneve


di amantesardo
11.01.2015    |    10.482    |    0 7.9
"Biancaneve sentì sempre più caldo, e Gongolo le tolse il camice, e iniziò un massaggio alla base del collo..."
Racconto di fantasia: BIANCANEVE

Giusy era una giovane e bellissima 25enne dal seno florido e dalle curve sinuose, la sua sensualità era così travolgente che faceva innamorare ogni maschietto che conosceva. Viveva in casa con la matrigna che era molto gelosa di lei.
Abitava in un paese abbastanza grande ai margini di una grande città.
Promessa sposa con ragazzo bello e ricco (il classico principe azzurro), un ufficiale militare di 29 anni, lei era innamoratissima e nel giro delle sue amicizie proprio per questo suo amore veniva soprannominata Biancaneve.
La Matrigna si donava a mezzo paese, aveva molti amanti, ma la sua gelosia per la sua figliastra era per lei una ossessione. Un giorno convinse il suo amante preferito di “avvelenare” Biancaneve e renderla ninfomane. Voleva uno scandalo, non voleva che Biancaneve coronasse la sua storia d’amore.
La strategia della matrigna era di avvelenare la sua figliastra con delle mele che le sarebbero dovute essere consegnate ognuna da un ragazzo diverso (tutti amanti di fiducia della matrigna), che avrebbero dovuto trasformare Giusy, alias Biancaneve, nella più sconcia porca della cittadina, una zoccola d.o.c. con tanto di foto e filmati, per poi ricattarla o renderli pubblici.
L’amante preferito della Matrigna che aveva studiato questa strategia (che della gerarchia era il 7°:Dotto) era molto eccitato dalla situazione e non vedeva l’ora di mettere in pratica i propositi della sua compagna di letto.
Biancaneve durante l’effetto delle mele doveva rivelarsi porca come non mai e perennemente assetata di sesso.
Ora non restava che organizzare le prime 6 situazioni erotiche e poi, sarebbe arrivato finalmente il turno di “Dotto”. Al loro incontro avrebbe dovuto assistere anche la Matrigna.
Il primo : CUCCIOLO
Cucciolo era l’istruttore 30enne muscoloso che insegnava nella palestra dove Biancaneve si allenava tutti i mercoledì. Uno di questi mercoledì, con la scusa di chiacchierare di alimentazione legata agli esercizi della palestra le aveva offerto una mela. Lei la mangiò e si sentì improvvisamente “strana”. Era tardi ed erano rimasti solo loro due. Cucciolo si recò nello spogliatoio di Biancaneve mentre lei era sotto la doccia. Si spogliò e si infilò anche lui nella stessa doccia. Biancaneve non si spaventò, ma piacevolmente sorpresa accarezzo il cazzo di Cucciolo già eccitato e durissimo. Cucciolo la prese da dietro facendola godere. Lei chiese di scoparla ancora e ancora. Dopo si spostarono sulle panchine dove Biancaneve si mise a 4 zampe. Cucciolo la scopò a pecorina facendola godere come una cagna.
Il secondo : BRONTOLO
BRONTOLO lavorava in una bottega di frutta vicino a casa di Biancaneve dove si serviva spesso e molto molto volentieri la matrigna. Brontolo, giovane e aitante, era intento a sistemare la frutta sugli scaffali quella mattina. Era quasi orario di chiusura e nella bottega non c’era poca gente ma quella che basta a rendere la situazione eccitante. Quando entrò Biancaneve Brontolo non perse l’occasione per servirla e per mostrarle tutta la sua merce e le offrì una mela. Biancaneve si sentì lusingata dalle attenzioni del giovane e la assaggiò, un pò provocandolo, ma a sua insaputa si sentì subito strana come quel giorno in palestra. Brontolo vide che faceva effetto praticamente subito, se ne accorse quando Biancaneve diventò particolarmente socievole e cambiò il timbro di voce, e a quel punto la fece accomodare nella sala interna, dove aveva la cella della verdura fresca, con la scusa di scegliere per lei la migliore. Si avvicinava a lei con voce sensuale e le mostrava delicatamente i prodotti, che Biancaneve teneva maliziosamente in mano. Sino a quando Brontolo non le prese la mano e la portò sulla patta dei suoi pantaloni, poi la poggiò verso i seni prosperosi di Biancaneve e fece sbottonare la camicetta lasciando il reggiseno a balconcino in evidenza, a quel punto appoggiò della frutta sul seno di Biancaneve e iniziò a leccarla tutta intono alla frutta.
Si baciarono al sapore di frutta, le loro lingue avevano il gusto della frutta e il sapore del sesso.
Brontolo abbassò le saracinesche del negozio. Si avvicinò a Biancaneve, la stese sul tavolo della frutta e continuò a baciarla e spogliarla e a scoparla con la frutta. Iniziò a masturbarla con le fragole e insieme a leccarla in mezzo alle cosce. Poi passo alle banane, Biancaneve se ne mise due in bocca mentre Brontolo le aprì completamente le gambe per scoparla mentre lei si leccava le banane come una pornostar.
Lei gemeva e lo incitava e godeva. Era in calore, ne voleva ancora, e ancora. Si trattennero per tutta la pausa pranzo di Brontolo.
Il terzo : PISOLO
PISOLO era un tassista di 54 anni che faceva la corte alla matrigna, la matrigna se lo teneva stretto tra i suoi amanti perché innamorata del suo cazzo xxxl. Organizzò un pranzo in ristorante a quattro, invitando appunto Biancaneve, Pisolo e un altro amico (GONGOLO complice della matrigna e futuro parrucchiere della sposa) con la scusa di organizzare qualcosa per il matrimonio. Il pranzo fu piacevole. I due maschietti erano socievoli e di buona compagnia. Quando arrivarono alla portata della frutta la Matrigna aveva raccomandato il ristoratore (suo complice)di servire le mele che aveva portato lei a Biancaneve. Così fece e Biancaneve, dopo la frutta si sentì strana, tanto che terminato il pranzo volle andare via subito. PISOLO aveva il taxi parcheggiato fuori dal ristorante e si offrì di accompagnarla subito a casa, con il consenso ovviamente della matrigna che già si pregustava il finale. Infatti lungo il viaggio verso casa Biancaneve aveva le gambe aperte sul sedile e i piedi appoggiati sul cruscotto. Pisolo appoggiò una mano sulla coscia di Biancaneve, che aprì ancora di più le gambe per permettere a Pisolo di arrivare meglio alle mutandine. Iniziò così a masturbare Biancaneve mentre stava guidando. Prima un dito, poi due, poi tre. Biancaneve veniva copiosamente nella mano di Pisolo. Non resisteva, intravedeva dal gonfiore dei pantaloni di pisolo il membro del tassista che sembrava davvero grande. Curiosa e affamata di cazzo slacciò la cintura dei pantaloni e estrasse quel cazzo che era già durissimo, esclamò un “Wowwww” alla vista di quel bel gingillo e si avventò subito sopra. Per Pisolo non era la prima volta che gli facevano un pompino metre era alla guida, ma Biancaneve era veramente vorace. Commentava ad ogni leccata con gemiti di approvazione o con frasi sconce che eccitavano ancora di più Pisolo.
“mmmhmmm, fammelo leccare bene il tuo gelato”, “come mi piace succhiartelo, hai proprio un bel cazzo” “fammi bere tutto, dai mi fai eccitare”, “Tassista porco, ora voglio che mi scopi con questo cazzo di cavallo, trova un posto dove fermarci, sto morendo dalla voglia di farmi scopare” .
Appena trovò un parcheggio isolato si fermò e saltò sul sedile di Biancaneve , che nel frattempo si era tolta gli slip. Pisolo si sedette al posto di Biancaneve che saltò sopra il cazzo e se lo infilò tutto dentro in un colpo solo, era un lago di umori, scivolò benissimo sin alla base, emise un grido forte ed eccitante quando lo sentì infilarsi dentro di lei. Iniziò così a cavalcare quel tassista che assecondava i movimenti di Biancaneve con movimenti forti e decisi, facendo gridare Biancaneve ad ogni colpo. Lo spazio era angusto, allora si spostarono fuori dalla macchina e scoparono sul cofano della macchina sino a far venire il tassista mentre era dietro Biancaneve che era nuda appoggiata sul cofano a pecora e inondandola sulla schiena.


Il quarto : GONGOLO
GONGOLO : Dopo la cena della sera prima, Gongolo chiamò Biancaneve per accordarsi per una acconciatura nuova. Le avrebbe dedicato tutte le attenzioni. Avevano il salone tutto per loro. Il locale era fantastico, in una zona residenziale della città. Appena arrivata Biancaneve sentì subito molto caldo…il locale era stato ben bene riscaldato. Biancaneve si trovò subito a proprio agio. Gongolo le tolse il soprabito e rimase in minigonna, tacco alto e camicetta un pò sbottonata, e un camice che le offrì il suo personalissimo parrucchiere. Un sorriso di gongolo, e l’atmosfera si scaldò subito. Dopo un sensualissimo massaggio per lavarle i capelli si accomodarono alla postazione. Durante la seduta Gongolo offrì a Biancaneve un succo di mela appena fatto (con le mele della matrigna). Biancaneve sentì sempre più caldo, e Gongolo le tolse il camice, e iniziò un massaggio alla base del collo. Biancaneve porse il collo a Gongolo che avvicinò le sue labbra e iniziò a baciarlo e leccarlo. Le mani del parrucchiere abbandonarono gli attrezzi del mestiere e iniziarono a sbottonare la camicetta di Biancaneve. Il reggiseno a balconcino conteneva a malapena i seni, sui quali subito il parrucchiere li tirò fuori e mettendo in evidenza entrambi i capezzoli, già durissimi, troppo invitanti per non succhiarli immediatamente. Biancaneve era in calore come non mai, prese in mano le sue tette e le infilò nella bocca di GONGOLO e diceva :”ingoiale, succhiamele tutte, ingoia i miei capezzoli, senti quanto sono duri?” “Si, così, anche l’altro” e nel frattempo, ancora seduta nella poltrona del salone slacciò i pantaloni del suo porchissimo parrucchiere che era in piedi davanti a lei. Iniziò un fantastico pompino. Si vedeva che era proprio di suo gusto, accompagnava i suoi movimenti con dei gemiti di piacere e dei risucchi che facevano eccitare ancora di più GONGOLO. Erano oramai entrambi nudi, ma GONGOLO aveva voglia di godersi fino in fondo la splendida performance di Biancaneve e la mise a 4 zampe sopra la poltrona, un po di traverso, per poterla penetrare stando in piedi. Lei si eccitò ancora di più e vedere la poltrona che si bagnava degli umori che scivolavano dalle gambe di Biancaneve lo esaltava e aumentava la forza e la frequenza dei suoi colpi sotto gli incitamenti della sua cliente. Prima di venire la fece inginocchiare e si sedette lui sulla poltrona. Biancaneve prese in mano il suo splendido e lucidissimo cazzo che aveva il suo sapore, iniziò a leccarlo, succhiarlo e lavorarlo chiedendogli di schizzarla in faccia. Quando GONGOLO non riuscì più a resistere, venne copiosamente in 4-5 schizzi fortissimi e inondò la faccia di Biancaneve, che però non volle perdere neanche una goccia, e con le dita si portò alla bocca tutto quello che poteva, sino a berlo tutto e ripulire bene la punta di GONGOLO.

Il quinto e il sesto : EOLO e MAMMOLO
EOLO e MAMMOLO erano due fratelli gemelli, spesso Biancaneve li incontrava quando portavano a passeggiare i cani. Erano entrambi simpatici, oltre che bei ragazzi. Erano molto affiatati oltre che molto intimi con la matrigna, che non disdegnava le attenzioni di entrambi. Quel pomeriggio si incontrarono vicino al parco dove portavano a passeggio i rispettivi cani, e si misero a chiacchierare insieme facendo la stessa strada. I due fratelli avevano organizzato tutto, ed avevano la casa libera, ma non potevano pensare che la mela offerta a Biancaneve facesse effetto così velocemente. Erano seduti su una panchina in una parte isolata del parco quando Biancaneve si trovò al centro tra i due fratelli. Sentiva l respiro di entrambi sul collo, ed appoggiò una mano sulla coscia di uno e l’altra sul viso dell’altro. Iniziò a baciare EOLO mentre massaggiava il pacco di MAMMOLO, che invece stava già esplorando con le sue mani sotto la gonna di Biancaneve aprendole ancora di più le gambe. Biancaneve quando estrasse dai pantaloni il cazzo di MAMMOLO si tuffo sopra ingoiandolo in un colpo solo. Nel frattempo. Biancaneve quando vide che anche EOLO aveva estratto il suo sorrise e lo prese in mano avvicinandolo alla sua bocca. Alternava leccate e succhiate a entrambi, e quando provò a farli entrare tutti e due in bocca era eccitatissima. Quando disse: “Voglio la doppia, ora” i due fratelli si assicurarono che nessuno fosse nelle vicinanze e si misero al bordo della panchina, EOLO sdraiato con Biancaneve sopra che lo cavalcava, e MAMMOLO in piedi dietro di lei, pronto a farla godere ancora di più. Quando entrò dentro di lei anche MAMMOLO iniziò a gemere, tanto che mentre la inculava MAMMOLO le doveva mettere una mano davanti alla bocca, ma Biancaneve così iniziò a succhiarli le dita mentre assaporava la doppia penetrazioni dei due fratelli, che la scopavano sincronizzando perfettamente i movimenti e facendola venire a ripetizione. Era in preda ad un’estasi incredibile, dal finale tutto a bere ancora una volta. Far sgorgare tutto quel nettare dai due fratelli e succhiarlo tutto è stato appagante per Biancaneve che, poi si eccitò anche a baciarli ancora sporca dell’eccitazione di entrambi .
La Matrigna si eccitava solo con i racconti, era ora di organizzare l’incontro con Dotto.
Il settimo : DOTTO
Dotto era il testimone di nozze del fidanzato di Giusy. La matrigna lasciò la casa libera piazzando alcune telecamere nascoste per riprendere la scena. Un pomeriggio si incontrarono a casa di Giusy, con la scusa di portare una cassetta di mele. “Ancora mele!” esclamò e mangiò ancora una delle mele preparate dalla Matrigna. Si accomodarono in cucina e mentre Biancaneve armeggiava ai fornelli e preparava il caffè si avvicinò dotto e le cinse le braccia intorno al corpo. Biancaneve chinò la testa all’indietro scoprendo il collo e con la mano cercò la patta dei pantaloni di Dotto. Trovò già il tutto molto duro e sempre di spalle lo tirò fuori ed iniziò un lento massaggio.
Dotto la prese di peso e la poggiò sul tavolo di cucina e iniziò a scoparla a gambe spalancate. Con l’olio che trovò sul tavolo iniziò a lubrificarle il secondo canale con le dita mentre continuava a pompare. Biancaneve si tirò fuori il seno dall’eccitazione e se lo strizzò, chiedendo ancora di più al suo stallone. “fammelo sentire in culo ora, dai…ho voglia, tanta tanta” dotto era eccitatissimo e girò a pecora Biancaneve per poi iniziare a scoparle il culo che traboccava di olio per quanto ne aveva usato. Biancaneve si metteva tre dita dentro e se le leccò fino a venire più volte. Dotto non riuscì a trattenersi, era così eccitato che venne dentro Biancaneve, riempendola di sperma e olio.
Quando la Matrigna tornò a casa convocò tutti e 7 i nani e per ringraziarli, si concedesse a tutti in una orgia con tutti loro che durò un intero pomeriggio. Non rimase neanche un attimo senza essere al centro delle attenzioni di tutti i suoi amanti, che la deliziarono in ogni modo.
Ma Biancaneve è stata ancora più furba, e si era già accordata con (“Dotto”) per fotografarlo mentre si scopava la Matrigna a pecora insieme agli altri 6 “Nani” nell’orgia di ricompensa…
Il ricatto della matrigna perciò non ebbe gli effetti voluti, ma Biancaneve ringraziò la matrigna di averle regalato le giornate di sesso più trasgressive della sua vita.
Al ritorno della missione il principe-ufficiale incontra Biancaneve che gli fa trovare una mela sul tavolo…
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