Lui & Lei
CORRERE FA BENE

24.09.2016 |
3.057 |
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"Intanto lei ha infilato le mani dentro i miei pantaloncini in lycra tastandomi il sedere, fa scorrere le mani sui fianchi e li abbassa, non riesce a farlo fino a terra, allora si china e li fa..."
Mi è sempre piaciuto andare a correre, lo ritengo necessario per il benessere fisico e mentale.Ho sempre percorso strade diverse l'una dall'altra per non farlo diventare noioso, ma da un po' di tempo percorrevo la stessa strada: sia all'andata che al ritorno.
Speravo che potesse un giorno capitarmi l'occasione, di poterla incontrare fuori da casa sua, che potesse invitarmi ad entrare.
E' successo, finalmente, un giovedì pomeriggio, mentre passavo proprio davanti casa sua, lei stava scendendo dall'auto, era appena tornata dal lavoro.
Appena uscita dalla macchina, mi vede, fa un sorriso e con la mano mi saluta; rallento, mi avvicino e fortunatamente ancora non troppo affaticato da essere particolarmente sudato, ci salutiamo con il solito doppio bacio alle guance, come da sempre facciamo.
- Ciao! - mi dice - Ma chi te lo fa fare con questo caldo di andare a correre!, io non vedo l'ora di rientrare in casa per buttarmi sul divano e rilassarmi! - e sorride.
- Hai ragione - rispondo - Ma dopo una giornata di lavoro è anche bello distrarsi e poi con queste belle giornate di sole, chiudersi in casa non mi piace.
- Vieni, dai, entra a bere un bicchiere d'acqua fresca - mi invita - poi torni alla tua pazzia della corsa! - e ancora sorridente mi fa l'occhiolino.
Cerco di fare il sostenuto e le dico: - Non preoccuparti, sei appena tornata vorrai fare una doccia, rilassarti, io proseguo...
Lei dandomi un colpetto al braccio insiste: - Entra, bevi e te ne vai! -
- Va bene, grazie.
Si volta, piega leggermente la gamba appoggiandola al muro, per sollevare la borsa alla ricerca delle chiavi, si china leggermente abbassando la testa verso la borsa, come volesse entrarci dentro e non posso fare a meno di squadrarle la schiena e il sedere stretto nei jeans.
Apre, entriamo e la sala è buia dato che le serrande sono abbassate per non far entrare il calore dall'esterno.
Mi guardo intorno, lei va in cucina, accende la luce, prende l'acqua dal frigo e la versa in due bicchieri.
Torna da me e le dico - certo che questa casa è grande per una persona sola -
- Hai ragione, in più, tra lavoro e amici ci sto poco, sono sempre in giro!
Mi porge il bicchiere, abbozza un brindisi e si scola l'acqua, io no.
Rimango con il bicchiere in mano e la guardo, allora lei:
- Che fai? Non bevi? - e fa un piccolo passo verso di me, mi prende la mano con il bicchiere e la solleva invitandomi a bere.
Quel contatto, è stato come una scossa, una scintilla scattata nella mia testa...
"Ora o mai più" ho pensato tra me.
Con l'altra mano, ho stretto la sua e l'ho tirata a me, non ha opposto la minima resistenza, anzi, solleva leggermente il viso verso di me incrociando gli sguardi, appoggia il bicchiere sulla mensola e mi prende l'altra mano.
"Ci siamo", mi piace il suo profumo, lo sento avvicinandomi al suo collo, lo bacio e sento su di lei un fremito, sento che le piace il mio contatto; mi abbraccia i fianchi e poi con le mani scivola verso il mio sedere.
le mie dita si infilano tra le spalline della sua cannottiera leggera e senza ostacolarmi, lascia che le abbassi lungo le braccia per poi far scivolare l'indumento.
Ha il reggiseno, e con un gesto veloce riesco a sganciarlo e lo lascia cadere a terra.
Il suo seno è piccolo, è bellissimo, i suoi capezzoli sono già turgidi e li sfioro con la punta delle dita mentre continuo a respirarle sul collo e baciarla.
Intanto lei ha infilato le mani dentro i miei pantaloncini in lycra tastandomi il sedere, fa scorrere le mani sui fianchi e li abbassa, non riesce a farlo fino a terra, allora si china e li fa scorrere fino al pavimento; ora il suo viso è proprio davanti al mio pene che è già duro, in un attimo è dentro la sua bocca: calda, soffice, accogliente.
Sento la punta della lingua che rotea attorno alla cappella e inizia anche a pompare, lentamente mentre con le mani mi accarezza il ventre e il petto.
Le mie mani le accarezzano i capelli, è fantastico, potrei esploderle in bocca in un instante, ma non voglio, non voglio ancora; la spingo senza forzare troppo la testa in modo che possa ingoiarlo ancora e meravigliandomi di come lo faccia agevolemente, vedo che se lo infila tutto completamente in bocca e in gola, e pompa, pompa, pompa da sola spingendo il viso verso il mio pube.
La stacco solo per un attimo, faccio per abbassarmi, cercando la cintura, ma lei fa resistenza, si avvicina ancora al mio pene ormai durissimo e ancora bagnato della sua saliva, mi guarda e mi dice - non fermarti ora, voglio sentirti godere -
- Si - rispondo - sei fantastica, voglio venirti addosso
- No! - risponde - vienimi in bocca!
e con una foga mai vista, lo riprende in bocca, Muove la testa avanti e indietro pompando senza sosta e con una mano mi prende le palle e ci gioca, non ce la faccio a resistere ancora, ci provo ma l'eccitazione è ormai al culmine e in un istante il mio fiotto caldo di sperma è dentro la sua bocca; non si ferma ancora, vuole svuotarmi e sta ancora pompando, fina a che poi si stacca, alza lo sguardo verso di me, solleva la testa, apre la bocca e mi lascia guardare, è piena del mio godimento; chiude e ingoia.
Si solleva, mi sfiora le labbra con una bacio e fa per girarsi.
La trattengo per un braccio, mi guarda con un sorriso sornione e mi dice:
- La prossima volta vediamo che sai fare tu!
"la prossima volta!, si ci sarà una prossima volta!" penso esultando dentro di me.
raccoglie i suoi indumenti a terra e mi dice ancora:
- Oggi non posso, ma tra qualche giorno...si!
Capisco e rispondo:
-Bene! Non vedo l'ora di tornare ancora a correre - e le faccio l'occhiolino.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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