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Lui & Lei

Conoscendo Valentina


di mariogome
14.08.2023    |    594    |    0 8.0
"La sfondai nel culo con il mio dolce peso..."
Mi presento: mi chiamo Marco, 28 anni, 1,87 m e peso 103 Kg una persona sportiva piace anche mangiare in abbondanza.
sono ricco di famiglia e ho una piccola ma graziosa villetta dove vivo solo. Ho conosciuto Valentina tramite un'amica comune. da subito lei si è presentata come una persona gentile e cordiale, ma poverina giovane lavoratrice precaria a 700 euro al mese. Data la mia bella presenza non è stato difficile e ottenere un appuntamento con con Valentina che ha 30 anni ed è una ragazza biondina molto sportiva ma anche abbastanza esile e minuta, e piuttosto tonta e boccalona.
Valentina non ha mai avuto grandi relazioni o un numero elevato di ragazzi anzi in generale è sempre stata insicura riguardo il suo aspetto (di viso non è bellissima, per cui tutti i ragazzi più belli l'hanno sempre ignorata) e remissiva verso i suoi partner che puntualmente non l'hanno mai trattata come una persona dominante anzi.
Dopo le prime uscite con Valentina ho capito subito che era una ragazza che desiderava avere presto un contatto fisico con un partner dal momento che era single e credo anche vergine. E cercava in ogni modo di provocarmi o di cercare di avere un momento di intimità con me. All'inizio sono stato un po' sulle mie dopodiché Valentina ha cercato sempre in maniera più spinta di provocarmi fino a che non fatto con lei il bagno in costume in piscina. Quando ho visto Valentina in costume ho notato che tutti gli anni di esercizio di palestra e ginnastica avevano avuto un effetto dirompente su di lei e che nonostante fosse molto magra aveva un culo a mandolino invidiabile. Da subito mi accorsi anche della differenza di fisici tra me e Valentina perché col mio metro e 87 surclassavo la sua altezza che era all'incirca sul metro e 50 al massimo.
Dal momento che era docile e remissiva capì anche che visto il mio carattere forte e potevo essere dominante sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista mentale con lei cosa che a lei comunque non mi dispiaceva, all'inizio.
La cosa bella di Valentina è che è una ragazza astemia cioè che non beve e non mangia Neanche tanto per cui una sera la invitai a casa mia per una cena. Cucinai per noi una cena molto breve dopodiché le offrii un amaro. A lei piacevo per tanto lei accettò di bere un amaro insieme e dopo i primi sorsi però Valentina non reggendo l'alcool abbandonò al partner che aveva davanti. Le chiesi anche quale fosse stato l'ultimo partner lei mi parlò penultimo ragazzo che era una persona che era alta quasi quanto me è abbastanza più stazzata di lei (sugli 80 kg) e che comunque questo ragazzo a letto soddisfaceva il suo istinto guardando poco a quello che era la soddisfazione di lei. Valentina dal canto suo era sempre pronta a soddisfare gli istinti di questo spazio ragazzo che era sempre più voglioso e desideroso.
Vista la mia curiosità le chiese poi, approfittando del fatto che fosse brilla, quanto lei pesasse e lei mi confessò che data la sua celiachia che aveva scoperto due anni prima era arrivata a pesare quasi 40 kg quando era praticamente anoressica e solamente negli ultimi anni aveva ripreso un po' di peso arrivando al peso di 43 kg. Quando seppi di questa differenza di stazza tra i nostri due corpi interessò non poco. Fece una battuta dicendole che se fossi capitato per caso sopra di lei l'avrei probabilmente distrutta. Lei rise e ribatté che sì probabilmente l'avrei sfondata con il mio peso ma d'altro canto sembrava più eccitata che spaventata. Dopo questa conversazione il mio membro nelle mutande si fece più grosso e voleva assolutamente fare la conoscenza di Valentina. Con la scusa di mostrarle la casa abbandonammo il tavolo della cucina per trasferirci in camera da letto dove che Valentina era visibilmente ubriaca non era più in grado di resistere fisicamente alle mie avance. Velocemente le chiesi che intimo indossasse quella sera e Valentina senza remore si sfilò le scarpe e poi si sfilò i pantaloni rimanendo con un perizoma che mostrava il suo culetto perfetto. A quella vista il mio membro si irrigidì ulteriormente. Mi tolsi la maglietta che aveva addosso maglietta Valentina c'è lo specchio notai la differenza stridente dei nostri fisici: lei minuta, magrolina, esile con culo ben tornito e allenato e io bello alto, grosso, pesante, ma anche con un po' di pancia. Valentina mi provocò ulteriormente quando sussurrò che voleva dare dei baci molto forti al mio amichetto sotto, cosìcchè la accontentai e decisi di sfilare le mutande e le mostrai il mio membro semieretto largo e grosso come una lattina di cocacola, che era grande come una sua mano. E risposi prima di baciare il mio grosso membro con la sua piccola bocca doveva farmi un favore
lei mi disse:" va bene, mi fido, sembri un bravo ragazzo"
si abbandonò completamente a me così io le mie mani grandi i suoi esili polsi e li portai dietro la sua testa sul letto.
Valentina era quindi distesa supina sul letto visibilmente ebra e desiderosa del mio pene.
Mantenendo la presa sui suoi i piccoli polsi mi ersi sopra di lei mi alzai fino a far combaciare la mia pancia con il suo piccolo viso. Le chiese gentilmente di darmi prima dei piccoli baci alla pancia, quasi romantici (alle donne piace il romanticismo), mentre mi muovevo sempre di più con la mia larga pancia sopra il suo visino magro. Lei mi disse che le stava piacendo così colsi la palla al balzo che volevo fare un gioco con lei: senza che neanche lei se ne rendesse conto iniziai a danzare a due cm dal suo nasino e a spingere tutto il mio dolce peso e tutto il mio pancione sopra il suo viso affondando sempre di più e cercando di schiacciarla contro il letto.
"ti piace?, " si è bello quando mi dominano"
Il mio cazzo si stava ingrossando tanto che iniziò a toccarle il collo mentre lei era visibilmente schiacciata e soffocante sotto la mia pancia le sue grida nella mia pancia non mi fecero demordere ma anzi continuò sempre di più a saltare sempre più in alto e a cadere con tutti i miei 103 Kg di peso sopra il suo viso.
Per darle ancora di più la sensazione di essere enorme, quando mi alzavo guardavo giù il suo visino impacciato e gonfiavo il mio pancione di aria prima di riutilizzarla come cuscino personale. Mi piaceva sentire ad ogni tonfo le ossa della testa di Valentina scricchiolare sotto la mia panza.
Lei iniziò a diventare prima paonazza per il troppo peso per il soffocamento e mi implorò di rialzarmi io mi rialzai le concederti qualcuno un paio di secondi di pausa dopodiché saltai con le mie gambe possenti in aria per ripiombare su di lei con tutto il mio peso. Ad ogni salto sentivo Valentina lamentarsi nella mia pancia e adoravo la sensazione del suo corpo ossuto che si comprimeva sotto di me. ebbe varie fasi: cominciò prima a urlare all'interno della mia pancia, poi vedendo che non otteneva nulla cercò di compiacermi infilando la sua linguetta nel mio grosso ombelico e roteandola dentro a simulare un cunnilingus quasi come in venerazione e poi a lacrimare piano piano ma non mi alzai e adoravo la sensazione di essere un porcellone che la stava sfondando con tutto il peso della mia pancia quando mi rialzai lei piagnucolò dicendo che ero un ciccione e io e dissi che non si doveva permettere ripiombare su di lei continuai a schiacciarla inesorabilmente. Dal momento che le piaceva essere dominata poi si rialza su di lei e lei prese fiato e pose davanti agli occhi gonfi il mio membro molto largo e grosso e le dissi di dare dei bacini al glande.
Lei singhiozzò e poi diede dei bacini con la sua piccola bocca mentre io spinsi in avanti il mio pene che dischiuse le sue piccole labbra con tutta la sua grossezza e prorompenza.
"ma è enorme! "dai, non è così grosso, impegnati e dì aaaaa"
Valentina mi aveva detto che aveva il palato piccolo perché comunque era una ragazza esile minuta, ma non desistetti e spinsi con un colpo di bacino il mio salamellone dentro la sua bocca minuta che si riempì del tutto del mio membro carnoso. Adoravo a vedere quella quella faccia buffa che mi implorava con i suoi occhi spalancati mentre le sue guance si riempivano di tutto il mio "amico" poderoso che inesorabilmente entrava sempre di più nella sua gola, mi piaceva sfondare la gola sopra di lei. Vidi delle leggere lacrime fare capolino mentre lei spalancava gli occhi.
Un giorno proverò ad allargarle la boccuccia con il mio 45 di piede (29 cm) così magari potrá soddisfarmi meglio.
Presa dalla confusione addirittura lei mi cinse con le sue manine le grosse natiche e quindi io capii che era il messaggio per continuare a scoparla in gola la continuai a scopare finché lei non chiese non chiesa pietà implorando di smettere. Quando mi alzai dopo 5 minuti di sfondamento della sua boccuccia, il mio pube era lavato dalla saliva della povera Valentina che cercava di respirare forte perchè era rimasta senza aria con il mio peso che le comprimeva i polmoni.
A quel punto decise di sottometterla definitivamente quindi andai avanti con il bacino e con tutto il mio peso mi sedetti sulla sua faccia con il mio culone. Sotto di me avevo un esserino esile che si stava divenando cercando di allontanarsi, ma le dissi che l'unico modo per andarsene era quello di leccarmi il buco del culo bene in fondo. Sapevo quanto le faceva ribrezzo ma lei accettò. Quando mi rialzai lei mi urlò che non potevo comportarmi così e non potevo utilizzare il mio fisico in questo modo, ma io le disse chiaramente che adoravo sfondarla schiacciarla sottometterla e farla diventare la mia schiava.
Valentina era poi così ubriaca che la girai e dalla posizione in cui era cioè a pecorina a 90 gradi mi misi in piedi sopra di lei dietro e spinse più forte possibile il mio grosso proboscidone duro nel suo piccolo buchino che forse non era abituato a questa grandezza. La sfondai nel culo con il mio dolce peso. Credo che quando le mie palle sfiorarono le sue chiappe, il mio amico le stava solleticando il piloro.
Lei si lamentò all'inizio e dopo un paio di colpi dal momento le inondai il culo di sborra, facendole perdere il respiro per l’ennesima volta.
Accompagnare la porta Valentina la salutami per alcuni giorni non le scrissi più. mi cercò lei perché alla fine le era piaciuto quello che era provato e alla fine messaggiammo un po' per tornare da me una sera.
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