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Lui & Lei

Il bastone o la carota?


di NoOne8
10.01.2024    |    3.224    |    1 8.9
"" rispose lei, leccando fugacemente la punta violacea e già umida..."
“No, tieni quelle manacce fredde lontano!" scherzò Federica sul tentativo di Luca, abilmente schivato, di metterle le mani sotto il maglioncino che stava indossando.
"Dai! Sei così calda!" giocò in risposta il compagno, provando di nuovo a penetrare quella soffice barriera di cotone e lana.
"Assolutamente no!"
Federica si scansò ancora, questa volta girandosi verso la cucina.
"Oh su, non ti ribellare..."
Luca la abbracciò da dietro, cingendole la vita.
"Si invece!" sbuffò la compagna.
Le mani dell'uomo cominciarono lentamente a salire, trovando il seno prosperoso della donna. Quel giorno, Federica aveva optato per un reggiseno in tessuto, una scelta di cui Luca adesso era veramente grato, potendo apprezzare appieno della sensualità delle forme della compagna.
"Daiii!" si lamentò debolmente lei.
Le mani dell’uomo non si fermarono però, cominciando a palparle il seno, con dolcezza, ma decise, sentendo i capezzoli turgidi sotto i palmi, nonostante i due strati di tessuto.
Federica si rigirò di scatto tra le braccia dell'uomo.
"Dai! Sempre il bastone con te! Mai la carota!" cantilenò.
"Ma come sempre il bastone! Guarda che mi pare che di carota ce ne sia in abbondanza per te!"
Luca rise, stringendola a sé.
"Non è vero, sempre solo bastone per Federica, mai carota!" si lagnò adorabilmente la ragazza.
"Povera piccola! Quindi vuoi la carota?"
"Sì! Oh!" rispose la compagna con innocenza, senza forse aver notato la scintilla negli occhi del suo interlocutore.
"Va bene dai, allora carota sia..."
Senza darle alcun diritto di replica, Luca la spinse bruscamente giù per le spalle, lasciandola in ginocchio.
"Cosa-" obiettò Federica, che a mala pena aveva avuto il tempo di capire cosa stesse succedendo.
"Hai detto che vuoi la carota, no?" le spiegò l'uomo, slacciandosi la cintura dei pantaloni.
"Ma questo è sempre bastone!" provò a ribattere.
" No – la corresse, tirando fuori il cazzo dai jeans, presentandolo ancora mezzo dormiente davanti al viso della compagna – questa è la carota e adesso te la mangi tutta."
La ragazza guardò il suo uomo dal basso verso l'alto, con un'espressione rassegnata, ma anche eccitata, sotto sotto, da quello che stava succedendo. Senza proferire un'altra parola, prese in mano l'asta di carne che aveva di fronte, cominciando ad alternare dolci baci bagnati a leccate su tutta la sua lunghezza, man mano che si faceva sempre più dura.
"Oh, sì, così..." la incoraggiò, apprezzando l’abilità della compagna.
Quando fu abbastanza duro, la donna iniziò a strofinarsi il cazzo sul suo bel visino, da guancia a guancia, battendoselo sulla lingua, senza mai distogliere lo sguardo dagli occhi del compagno, che le guardava quasi imbambolato.
“Non mi sembra che ti dispiaccia questa carota..." Osservò, afferrandosi il membro alla base, sfregandolo sulle labbra sensuali di Federica.
"Sì, non è male..." rispose lei, leccando fugacemente la punta violacea e già umida.
"Beh, allora dovresti assaggiarla..."
Senza farselo ripetere due volte, la donna fece scomparire la cappella tra le labbra, mentre una mano si strinse attorno all'asta; per direzionarlo prima verso una guancia, poi verso l'altra.
Luca era in estasi, vedere la propria donna con la bocca piena e rigonfia del suo cazzo lo mandava sempre su di giri. Dopo diversi lunghi attimi di quella degustazione però, decise che era il momento di andare oltre.
"Bravissima, ma adesso è il momento di mangiare."
Non era né una domanda, né una richiesta. Era un ordine. Un ordine che fece rispettare con una spinta in avanti del bacino, infilandole l'uccello in bocca fino a metà.
"Mmmph..." commentò Federica, colta di sorpresa.
Tuttavia, lo sgomento della donna durò poco. Entro pochi secondi infatti cominciò a far girare vorticosamente la lingua intorno al bastone caldo, lanciandosi in un accorato pompino.
"Ti piace davvero tanto questa carota..."
"Mmm, mmm" annuì la compagna mentre continuava a spompinarlo senza sosta.
"Sì, così, prendilo tutto..." la incoraggiò, assecondando i suoi movimenti, spingendo il cazzo sempre più a fondo, finché non notò che la donna si trovava in difficoltà.
"Riprendi un po' il fiato." le disse, estraendo l'asta, lasciando che un filo denso di saliva e umori le colasse dalle labbra sul maglione.
Federica inspirò profondamente, prima di rilanciarsi con foga sul cazzo duro del compagno, leccandolo dalle palle fino alla cappella, facendolo subito riscomparire in bocca.
"Cazzo, quanto sei porca..." sospirò Luca, godendo della famelicità della compagna.
"Sì, va bene? Questa è la mia carota, no? E adesso me la mangio tutta!"
Gli rispose, pompandogli l'uccello saldamente mentre lo guardava con uno sguardo di sfida. Quindi, sputò sulla cappella e se lo infilò tutto tra le labbra. Meticolosamente, centimetro dopo centimetro, arrivò fino alla base. Una volta ingoiato tutto, iniziò un lento avanti e indietro, un'occasione che Luca non volle farsi scappare.
La mano dell'uomo afferrò i lunghi capelli castani di lei, attorcigliandoseli intorno al palmo, tirandoli verso l'alto, cominciando a scoparle la gola.
"Mmmph!" esclamò Federica con la bocca piena tra uno stantuffo e l'altro, sbavando copiosamente sul maglioncino, ormai decorato da una grossa chiazza tra le tette gonfie, che continuava a scendere e ad allargarsi con ogni nuova spinta del suo uomo.
"Sì! Così! Brava porca non ti fermare, prendilo tutto!"
I due continuarono quell'amplesso orale finché Luca non arrivò al limite.
"Così! Così! Cazzo non ce la faccio più!"
In quel momento, Federica si sfilò rapidamente l’uccello duro dalle labbra, riprendendolo tra le mani.
"Vieni allora, sborrami in faccia!" lo invitò, mentre lo segava, spalancando la bocca e tirando fuori la lingua. Nonostante quel bellissimo spettacolo però, l’uomo aveva altri piani in mente per la sua donna.
"Ma che in faccia, adesso te lo bevi tutto questo succo di carota."
Sfruttando la presa ancora salda sui capelli, l'uomo le rinfilò subito il cazzo in bocca, cominciando a pomparla furiosamente finché non esplose.
"Aaah..." urlò, sfogando il proprio piacere, sentendo schizzo dopo schizzo inondare la gola della compagna, che a stento riusciva a gestire quel flusso così abbondante.
Quando finalmente tirò fuori il cazzo, venne seguito da ultimo denso filo di sborra, che dalle labbra si fece strada lungo il mento, gocciando ancora sul maglioncino.
"Piaciuta la carota?" scherzò Luca.
" Sì – cominciò a rispondere Federica, fermandosi per ripulire l'uccello bagnato di sborra con la lingua – te l'ho detto che me la dovresti dare più spesso!"
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