Lui & Lei
La studentessa fuori sede lo confessa. 3


10.06.2025 |
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"In realtà ho un legame bellissimo con mio padre, fin da piccola; l'ho sempre considerato un ottimo genitore, un esempio da dover seguire perché mette tanto..."
La simbiosi.Vederla mangiare di gusto, sorridermi mentre solleva il flute per brindare, piegare la testa di lato quando ascolta le mie parole, percepire il suo imbarazzo per alcuni argomenti e scoprire viva curiosità in altri, osservare il suo viso allegro e le sue espressioni di ragazza che vuole manifestarsi come donna ammaliante soprattutto quando gioca con alcune ciocche di capelli allungandole con le dita, mi genera un forte senso di intrigo e di passione.
È una ragazza che ha il desiderio di conoscere a fondo il piacere, in tutte, o quasi, le sue declinazioni.
“Mi racconti, con dovizia di particolari, le sensazioni e le emozioni provate durante il tragitto dall'università, Alessia?”.
“Beh, in realtà sono state le più disparate, lo confesso. Dai dubbi relativi alla tua persona, in quanto uomo maturo sconosciuto e chissà con quale reale intento nei miei confronti, alla curiosità del tuo volermi istruire; dal desiderio quasi spasmodico di voler godere alla paura di riuscire a farlo veramente. Arrivata davanti al portone ho tentennato parecchi minuti prima di suonare al tuo citofono, valutandone i pro ed i contro; ma una vocina dentro di me mi ha urlato: buttati Alessia, immergiti in questa nuova esperienza e non te ne pentirai. Devo dire che, almeno fino a questo momento, la vocina interiore non ha avuto torto. L'unico momento particolarmente destabilizzante”, facendo il segno delle virgolette con le dita di entrambe le mani, “è stato l'ingresso in casa, poiché non mi aspettavo di essere accolta in quella maniera; ma nell'esatto momento in cui ho aperto la scatola e ho visto il tuo dono”, carezzandosi il collare e sorridendo con grande soddisfazione, “il timore iniziale è scemato, venendo sostituito da una eccitazione mai provata prima di oggi”.
“Al netto delle poche esperienze da te vissute e tenuto conto delle tue fantasie e dei tuoi desideri, quale parte di te inespressa vuoi far respirare a pieni polmoni?”.
“Come ti ho detto al telefono, sono sempre stata attratta, fin da adolescente, dai ragazzi più grandi e, in particolar modo, da voi uomini maturi; non solo in termini di età, ma soprattutto di esperienza. Un paio di mie colleghe dell'università, alle quali ho fatto questa confidenza, hanno considerato la mia attrazione come una sorta di perversione derivante dal rapporto con mio padre; in altre parole, e ridotto ai minimi termini anche da un punto di vista squisitamente psicologico, sarebbe il desiderio recondito di poter avere una relazione sessuale con lui e bla bla bla. In realtà ho un legame bellissimo con mio padre, fin da piccola; l'ho sempre considerato un ottimo genitore, un esempio da dover seguire perché mette tanto amore ed impegno in tutto quello che fa, regalando ogni giorno a noi della famiglia un clima di assoluta serenità. La mia fantasia, o perversione che dir si voglia, deriva al contrario dal voler provare sensazioni forti, avvolgenti, stringenti, violente quasi, e questo non l'ho mai avuto dai miei coetanei; spero di riceverlo da te, perché la sento come una impellente necessità, lo confesso“.
“Che tu abbia fame di conoscenza e sete di esperienza lo si avverte; e forse riusciresti anche ad esaltare il tutto con il coraggio di sperimentare situazioni, sensazioni ed emozioni in piena libertà ovvero scevra da qualsiasi tipo di stereotipo che ti possa in qualche maniera condizionare, ma ci vuole volontà e costanza”.
“Mettimi alla prova, Davide, mi sento veramente pronta”.
“Ti trovi già nella fase nella quale stai mettendo alla prova te stessa, Alessia; so bene che aneli di poter riuscire ad essere veramente open mind. Solo così sentiresti di possedere la capacità di veleggiare in piena libertà. I tuoi orizzonti li hai sempre avuti ben in vista, adesso hai la necessità di qualcuno che ti indichi la rotta da seguire. Allo stesso modo so anche che tutto questo ti genera grande eccitazione, proprio come in questo esatto momento in cui la tua vagina spesso si contrae e genera umori in continuazione”.
“Si, è vero, ho una voglia incontenibile di scoparti e lo dico senza alcun filtro”.
“Vieni da me allora”, spostandomi all'indietro con tutta la sedia, aprendo la cerniera dei pantaloni e poggiando un preservativo sull'angolo del tavolo.
Alessia si alza dalla seggiola, si spoglia del kimono, libera il body dai gancetti tra le cosce, prende il preservativo, ne apre la confezione osservandomi con intensità negli occhi ed infine, piegandosi in avanti, veste con accuratezza ed in tutta la sua lunghezza il cazzo già in pieno tiro; dipoi sale a cavalcioni sulle mie gambe, direziona con la mano destra la cappella tra le grandi labbra e ci si siede sopra lentamente, fino in fondo. È bagnatissima e molto ben dilatata, accogliente e molto calda.
“Ohh sì, bellissimo, finalmente! Lo stringo forte dentro di me, Davide, lo voglio sentire bene in tutta la sua circonferenza. Provo una meravigliosa sensazione di pienezza, mi piace così grosso, l'ho adorato fin dal momento in cui l'ho preso tra le mani e poi in bocca; oh sì, sì, adesso me lo voglio godere tutto anche nella fica”.
Mi cinge il collo con le braccia, appoggia i suoi seni sul mio petto e comincia a cavalcarmi con grande flemma. Le mie mani afferrano con dolcezza i suoi fianchi ed accompagnano il movimento sussultorio del suo corpo; si appoggia con il viso sulla mia spalla sinistra ed inizia ad emettere eccitanti gemiti di un benessere intenso.
“Lenta e decisa, Alessia. Prenditelo, goditelo, fai in modo che la sensazione di pienezza si moltiplichi, sfama la tua ingorda fica; bagnami, regalami i tuoi umori più profumati.
“Mi piace moltissimo godermi il tuo cazzo in questo modo e sentire le tue mani che mi guidano sempre più serrate sui fianchi. Adoro la tua voce che mi sussurra nelle orecchie; mi sento in balìa di una completa simbiosi con te, mio maestro. Mai provata una emozione del genere; ma l'ho sempre desiderata, lo confesso”, poggiando le sue labbra sulle mie e invadendo la mia bocca con una lingua caldissima ed esploratrice. Un lungo bacio di passione e cupidigia si trasforma in rimbombo soffocato nell'esatto istante in cui un rivolo di densi umori mi cola fino ai testicoli.
“Non ti fermare, Alessia. Goditi ogni singola intensa sensazione di piacere che la tua mente ed il tuo corpo ti stanno regalando. Segui l'istinto, segui il capriccio, segui la voglia di essere mia; godi di ogni piccolo grande orgasmo che ti coglie, senza alcun timore di essere giudicata, ti voglio libera".
“Sì, voglio godermi tutto, Davide. Ho voglia di ogni orgasmo che mi dai oggi e mi darai in futuro, sono tua”.
Le mie dita si stringono ancora di più sui fianchi. Le mani, forti e decise, l'accompagnano e la guidano; rimbalza con sempre maggiore veemenza sulle mie cosce. Lo sta prendendo tutto, senza alcun ritegno.
“Ohh sì, cazzo, cazzoo! Vengo ancora, è bellissimo”.
I gemiti si fanno urla, il delizioso suono della sua fica fradicia di umori che si sbatte la mia virilità con una furia inaudita riempie il silenzio della stanza; il respiro si fa profondo ed affannato.
“Vengo, sì! Sì, sì, sì vengo, ti bagno tutto; sono tua, sono tuaaa, cazzooo!”.
Si abbandona esausta su di me, ansimante. La patta dei miei pantaloni è intrisa del suo denso ed abbondante odore liquido.
“Stringi forte le pareti vaginali, Alessia. Continua a godere dei benefici dell'orgasmo; prolunga l'intensa sensazione di appagamento che stai provando. Stringimi con le braccia più che puoi”.
Dopo qualche attimo, non senza difficoltà, riesco ad alzarmi dalla sedia tenendo lei ben salda con le mani sul culo e, subito dopo, la adagio sul tavolo; comincio quindi un dentro e fuori repentino, deciso, impetuoso. Le sue cosce spalancate ed in sospensione, le sue braccia distese all'indietro per consentire alle mani di afferrare e stringere con energia il bordo del tavolo, gli occhi chiusi e la testa reclinata. Ogni colpo che affondo dentro di lei sposta il tavolo di qualche centimetro.
“Sì, sì, sì, scopami, forte, così, sì, sì, oh sì. Sfondami, voglio sentirti tutto dentro di me. Vengo ancora, è meraviglioso! Cazzo, siii”.
Trascorso qualche minuto ancora, esco dalla vagina e posiziono lei a pecorina sul tavolo; le metto entrambi i polsi dietro la schiena tenendoli costretti con una mano. Rientro e la penetro ancora con ardore, sculacciandola ogni tanto con l'altra mano. Me la sto scopando con tutta la foga che ho; irruenza, furia, fervore, passione, c'è tutto in quel mio movimento di bacino.
“Mi sento in tuo pieno possesso, in tutti i sensi, Davide. È un continuo godere, orgasmo dopo orgasmo, senza fine; ogni brivido si trasforma in profondo piacere, sì, sì, sì, fotti la tua cagna, falla venire ancora ed ancora ed ancora, è fantastico, cazzo!”.
Il mio di orgasmo esplode improvviso dentro Alessia; ad ogni stoccata dentro la sua fica uno schizzo di sperma. Uno, due, tre, quattro volte, fino ad accasciarmi, esausto ed ansimante anch'io, sulla sua schiena.
“È stato sublime, mai provata una emozione del genere, mi sento finalmente femmina; sento di appartenenti cerebralmente e fisicamente”, col fiato corto ed ancora distesa a pancia sotto sul tavolo.
L'aiuto a sollevarsi, la faccio ruotare cingendole con delicatezza i fianchi per guardarla meglio negli occhi e le regalo una carezza, seguita subito dopo da un bacio.
Trascorrono minuti nei quali i nostri sguardi e le nostre labbra si parlano fittamente; si riconoscono nelle reciproche verità.
“Ho voglia di uscire adesso”, le dico, “potremmo andare a fare una passeggiata e, visto che ci siamo, fare anche un po' di shopping, che ne dici?”.
“Si, grandiosa idea! Voglio comprare qualcosa di particolare che ti possa piacere e che mi renda, anche ai tuoi occhi, una donna, la tua”, sorridente e saltellante come una ragazzina.
“Ok, deciso. Facciamo una doccia - getto via questi pantaloni, ormai inutilizzabili visto lo stato in cui me li hai ridotti - ed usciamo, ah ah ah”, cingendole la vita e dirigendoci verso il bagno.
“Perdonami, colpa mia, lo confesso. Ah ah ah”.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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