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Lui & Lei

Il giorno degli esami


di frenesia72
08.06.2016    |    26.877    |    1 9.6
"Mi sorrise dicendomi "forse è meglio che torno a rinfrescarmi"..."
Era il giorno dell'esame di diploma. All'esame arrivavo decisamente fuori tempo massimo, mi presentavo da privatista con i miei 30 anni, per ritrovarmi improvvisamento in mezzo ad un gruppetto di liceali.
Mi presentai quel giorno, vestito casual, jeans e camica in modo da risaltare il mio fisico asciutto e longilineo, qualche femminuccia non esitò a scambiarmi qualche sorriso che sapeva già di pensiero peccaminoso, i loro corpi giovani, profumati, le forme che facilmente si intravedevano visto il clima decisamente caldo, mi accesero per un attimo la fantasia, distraendomi per un attimo dal pensiero dell'esame incombente.
Un gruppetto di maschietti invece scherzava rumorosamente, mi avvicinai a loro, in modo da distrarmi da quei pensieri che poco prima mi avevano percorso per un attimo provocandomi un'improvvisa erezione.
Oggetto dell'agitazione dei maschietti era la prof di italiano, poco più che 40 enne, single, a loro dire una tipa "a portata di mano", una che prima di dedicarsi all'insegnamento si era dedicata al girovagare un po il mondo, ma il discorso a me molto gradito venne troncato bruscamente dall'inizio dell'esame.
L'esame filò via liscio liscio, ovviamente non mancarono le battutine sulla mia età, anche da parte dei professori, soprattutto dalla prof di Italiano, che pareva esser divertita dalla situazione.
Vestiva con una gonna al ginocchio nera ed una camicetta bianca, i capelli mori raccolti in una coda che lasciava scoperto il collo, effettivamente era caldo. Non mi passò inosservata, un fisico tonico, un gran bel sedere, ed una terza di seno, insomma trombabile..))
Finito l'esame, uscimmo tutti da scuola, restammo lì davanti a chiacchierare, a scambiarci le idee sull'esame appena svolto, quando vidi la prof di Italiano percorrere il corridoio per andare verso il bagno.
Senza dare nell'occhio, rientrai nella scuola, percorsi il lungo corridoio che portava ai bagni, e con un'idea al quanto pazzesca mi venne da aprire la porta dei bagni delle donne.
Apriì la porta, e mi si parò davanti, era al lavabo si stava rinfrescando, leggermente chinata in avanti mostrando un sedere veramente notevole. Si girò di scatto e guardandomi meravigliata esclamò " ma scusi cosa fa?", risposi prontamente perchè in parte lungo il corridoio mi ero già immaginato tutto " oh mi scusi, sa non conosco la scuola, esausto dell'esame mi sono confuso" restando davanti alla porta.
Lei sorrise, mi rispose cordialmente scusandomi, e continuando a rinfrescarsi. Io restavo impalato davanti alla porta non sapendo più che fare, le mie sicurezze erano svanite davanti a quel sorrisetto malizioso.
Si girò senza guardarmi, come se non esistessi, aprì la porta di un bagno, vi entrò lasciando la porta aperta.
A quel punto percorsi qualche passo all'interno, e la scorsi nel bagno in piedi appoggiata al muro attendendo il mio sguardo. Non ci fù bisogno di parlare ulteriormente, entrai nel bagno e chiusi la porta.
Ci baciammo intensamente, desideravo scoparla, e desiderava essere scopata, me ne accorsi infilando la mano sotto alla gonna sentendo quanto era già bagnata.
Mi slacciò i panatoloni, sollevandomi la camicia iniziò a baciarmi il petto, contemporaneamente le sfilavo la camicetta e con un tocco veloce slaggiavo il reggiseno, lasciando nude due tette favolose con due capezzoli già turgidi al pensiero d'essere assaporati. Mentre io leccavo e ciucciavo i capezzoli, lei si era fatta strada nei miei pantaloni, tastando il mio grosso membro.
Ad un certo punto si accovacciò, si scostò le mutandine ed iniziò a masturbarsi, mentre con l'altra mano teneva in pugno il mio pene facendolo sparire tra le sue labbra.
L'eccitazione saliva a più non posso quando decisi di penetrarla. Si rimise in piedi, la feci girare di schiena, le mani appogiate al muro e iniziai a penetrarla, dapprima dolcemente, poi stringendole i sani che sobbalzavano alle mie spinte, iniziai a spingere sempre con più veemenza e passione. Non potevamo urlare, dovevamo trattenerci, per cui la sentivo gemere di piacere e la cosa mi eccitava ancora di più. Sentivo salire l'orgasmo, quando lei venne, si girò di scatto, mi prese il cazzo in mano e mi fece venire masturbandomi furiosamente sul suo seno. Un primo enorme fiotto la colpì sul viso, poi il seno, mentre lei con una mano raccoglieva tutto il mio seme per non far sporcare la gonna. Mi sorrise dicendomi "forse è meglio che torno a rinfrescarmi"...
Prima di lasciarci e sgattaiolare velocemente fuori dalla scuola mi disse " complimenti l'esame l'hai passato ma servirebbero delle ripetizioni".....
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