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Lui & Lei

Lavori in corso


di frenesia72
22.03.2017    |    1.417    |    1 6.7
"Tornò al suo lavoro, ma ogni mattina la cosa si ripeteva, non mettevo neppure più le mutandine..."
Premessa : Racconto scritto a 4 mani in gentile collaborazione con PANTERONA CIOCIARA..
Dopo l'ennesima scopata mattutina con mio figlio Luca, mi preparavo per uscire a fare spesa, chiesi a Luca se mi accompagnasse mi rispose di si, ci fermammo al bar per fare colazione, eravamo seduti al tavolo ridevamo, scherzavamo come due fidanzati, sentii una voce, mi volto, era Piero cugino di mio marito e mio ex amante (Piero ha 30anni fa l'elettricista lavora con una ditta che fa impianti industriali e questo lo porta a stare spesso fuori, quattro anni fa lavorò in casa nostra, ci rifece tutto l'impianto elettrico in casa e in giardino, impiegò molto più tempo di quello previsto ma risparmiammo molto economicamente perché alla fine non si fece pagare la manodopera forse perché era rimasto soddisfatto delle mie prestazioni. Piero lo conobbi che aveva 15anni io ne avevo 23 ed ero fidanzata da poco con suo cugino Dario poi diventato mio marito e padre adottivo di mio figlio Luca, tra me e Piero ci fu da subito una simpatia reciproca, frequentava molto la casa di Dario e capitava spesso che ci fossi anch’io, già a 15 anni cercava di sbirciarmi tra le gambe che come poi mi raccontò lui stesso che più volte aveva visto le mie mutandine colpa delle minigonne che indossavo e si sparava delle gran seghe pensando a me. Inizio i lavori a casa, la mattina eravamo soli io e lui, pranzavamo insieme e alle 16 andava via. La seconda mattina intorno alle dieci mi chiese qualcosa da bere, gli portai un bicchiere di thè fresco...indossavo una gonnellina di jens e una maglietta bianca scollata davanti, senza reggiseno e si notavano bene l capezzoli che comprimevano sulla maglietta... beveva il thè e mi guardava negli occhi poi all'improvviso mi versò mezzo bicchiere tra i seni. Nella stanza rieccheggiò un gridolino di piacere, il fresco del thè mi aveva inturgidito i capezzoli a dismisura, presi la testa di Piero e la spinsi contro il mio seno, ordinando di leccarmi tutta con la sua lingua. Inizio a leccarmi e a succhiarmi, il collo, le tette, la pancia, mentre con due dita si era fatto spazio tra le mie mutandine e mi masturbava freneticamente.
Avevo una gran voglia di cazzo, la fica fradicia completamente in fiamme aveva bisogno della mazza di Piero che a fatica stava chiusa dentro ai pantaloni. Mi prese di peso mi appoggiò a sedere sul tavolo allargandomi le gambe e sfilando le mie mutandine ormai fradicie, mentre con le mani sbottonavo i suoi pantaloni ritrovandomi un cazzo enorme che mi puntava. In un attimo me lo ritrovai piantato nella mia fica, mi stantuffava con una voglia repressa chissà da quanto, io gemevo stringendomi le tette, mi pizzicavo i capezzoli, mi mordevo le labbra per non urlare, quando un enorme getto di sborra calda mi colpì a fiotti in più parti del corpo. Piero era stato veloce, ma era solo l’inizio….…stavo avendo un orgasmo dietro l’altro, mi arrivo un gettito dietro l'altro, non so quanta sborra avesse scaricata ma era tanta, mi sfilai dal suo cazzo presi a leccarlo ripulendolo da tutta quella sborra poi mi abbracciai a lui e ci baciammo. restammo una decina di minuti abbracciati, fissavo il suo cazzo, ne avevo ancora voglia la mia mano torno su di lui lo accarezzavo, sentii che stava riprendendo vigore, ci tornai su con la punta della lingua a stuzzicargli la cappella lo sentivo crescere lo ripresi in bocca più pompavo più cresceva, intanto lui con le dita mi stava lavorando il culetto mi misi,alla pecorina, con la faccia sul cuscino e il culo bene in alto gambe larghe, mi infilò subito due dita dentro, sentivo il culo che si apriva, andò di lingua, la mia figa vibrava cosi presi a masturbarmi lui continuava a leccare e schiaffeggiarmi sulle chiappe impugno il cazzo lo infilo lentamente fino a farlo scivolare tutto dentro, mi teneva forte per i fianchi prese a stantuffare dentro e fuori come un toro, la figa di nuovo bagnata, tiravo fuori le dita le leccavo e le rimettevo dentro a dire il vero di cazzi ne ho presi ma il più grande è stato quello di mio padre le palle sbattevano contro la mia fregna, lo tirò fuori lo rimise nella fregna e riprese a scoparmi selvaggiamente provocandomi un orgasmo bestiale godevo come una porca, lo rimise nel culo affondava sempre piu forte, ero in piena estasi quando mi sentii la sborra colare dappertutto. Volle farsi ripulire di nuovo con la lingua il cazzo e le palle. Tornò al suo lavoro, ma ogni mattina la cosa si ripeteva, non mettevo neppure più le mutandine. Una volta finito il lavoro fece i conti con mio marito che rimase sorpreso al rifiuto della manodopera, Piero gli disse che non la poteva accettare da suo cugino e che da noi si era trovato bene sopratutto per la colazione la mattina, disse che non in tutte le case offrivano la colazione, Dario li per li l'ha bevuta ma ancora oggi non ne è convinto anche perché sa che mi piace il cazzo e che ogni tanto mi prendo qualche libertà.) mi disse che era tornato da qualche giorno, facemmo colazione e offri lui, ci alzammo per andare via mi prese per un braccio e mi fermò mentre Luca andò verso la macchina e mi disse per niente scocciata, anzi con un sorrisetto gli risposi gli diedi un bacio sulle labbra e andai via…
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