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Lui & Lei

Una serata di duro lavoro!


di frenesia72
17.11.2016    |    6.394    |    1 9.2
"La serata si fece piacevole, si lavorava, tra una battuta e l’altra ci si distraeva un attimo e ci si rituffava sul progetto, fino a quando decidemmo di..."
Il bello del mio lavoro è lavorare per il piacere degli altri, sono un architetto rendo materiali i sogni delle persone, per cui lavorare per me è un piacere, una forma d’arte.
Ovviamente ci sono i pro e i contro, e tralasciando gli aspetti negativi, posso dire che la cosa più piacevole è conoscere le persone, interagire con loro, carpirne i gusti, rappresentare i loro desideri. Dico sempre a me stesso, le sorprese sono dietro l’angolo.
Mi venne affidato un progetto molto importante, fatto come si suol dire a più mani, e queste mani che dovevano giungermi in soccorso, erano di una consulente con cui fino a qualche giorno fa avevo solo scambiato mail e innumerevole telefonate.
Di lei conoscevo nome cognome, luogo, data di nascita, titolo di studio, una voce, nient’altro.
La passione per il progetto in corso ci accomunava e in tal senso aveva fatto nascere una certa simpatia e familiarità, restava il fatto che era più giovane di me di quasi vent’anni, e ciò frenava sul nascere qualsiasi mia curiosità nei suoi confronti al di fuori dell’aspetto lavorativo, finchè non venne il giorno del primo appuntamento per definire il progetto.
Per comodità di entrambi, fissammo un incontro nel tardo pomeriggio nel mio studio, ma il tardo pomeriggio si tramutò in un’attesa prolungata fino a sera, era rimasta imbottigliata in autostrada; la cosa positiva era che l’ufficio a quell’ora ormai era completamente vuoto e restavo solo io in paziente attesa, fino a quando finalmente suonò il campanello.
Dopo pochi istanti si apriì la porta, fu difficile per me mascherare la sorpresa, in quanto era veramente una sorpresa. Di lei conoscevo la voce, giovanile, ma pacata sensuale, calda ed avvolgente, tutto il resto fino ad ora era stata pura immaginazione, ma nemmeno la mia immaginazione aveva osato tanto. Si presentava alta 1,75 ml , capelli lunghi biondi, occhiale da gatta a nascondere due occhi azzurri, una bocca disegnata e a scendere il mio sguardo si soffermò sul seno abbondante, contenuto a fatica dal cappotto nero che indossava, su gonna nera a ginocchio con spacco laterale e stivale lungo nero con 5 cm di tacco.
Eh si in un attimo l’avevo fotografata, ripassata, studiata.
Dopo un primo momento di imbarazzo e confusione mentale dovuto al mio stupore, fu modo di presentarci ed iniziare a lavorare, del resto eravamo lì per quello.
Tolto il cappotto, me la ritrovai davanti con un maglioncino bianco aderente, il risultato era che il suo seno mi si parava continuamente davanti agli occhi, e non vi era verso di smettere di guardare per poterlo immaginare nudo tra le mie mani.
La serata si fece piacevole, si lavorava, tra una battuta e l’altra ci si distraeva un attimo e ci si rituffava sul progetto, fino a quando decidemmo di fare una pausa caffè.
Aveva sicuramente notato il mio modo di fissarle il seno, il che mi aveva eccitato più di una volta e rigonfiato i pantaloni, e il suo profumo fresco non mi abbandonava per un secondo.
Ci ritrovammo nella saletta della macchinetta del caffè, inavvertitamente girandole intorno, mi strusciai dietro di lei, non era affatto voluto, anche perché ero in completa erezione, e non potè non sentire quanto di me la puntava. Restò di schiena ma girò la testa verso di me, mi guardò un istante con un mezzo sorriso e una luce negli occhi che mi voleva dire solo una cosa, prendimi! Per essere sicuro d’aver intuito bene, appoggiai le mie mani sulle sue spalle chiedendole “un massaggino rilassante dopo tanto lavoro ?”; mi rispose di si in maniera gentile lasciando cadere la sua testa in avanti. A questo punto le ero appiccicato alle spalle, non poteva non sentirmi, anzi mi sentiva eccome visto che ad un certo punto aveva iniziato a roteare il suo sedere strofinandosi sul mio pacco. A questo punto le mie mani scesero a tastare il suo sedere bello tondo e sodo, infilando una mano sotto la gonna mi feci spazio tra le sue mutandine raggiungendo la sua fica calda tutta umida e già aperta dall’eccitazione.
Iniziai a masturbarla continuando a premere il mio cazzo sulle sue chiappe, nel frattempo le sue mani erano scese cercando il contatto con il mio arnese, me lo tirò fuori iniziando una sega sublime mentre io continuavo a sditalinarla.
La temperatura si era notevolmente alzata, si sfilò il maglioncino lasciando in bella vista due tette magnifiche, così perfettamente tonde, che non esitai un attimo nell’affondare la mia faccia tra le sue tette slacciandole il reggiseno contemporaneamente. Inizia a leccare gli enormi capezzoli, li sentivo sulla mia lingua duri turgidi, li succhiavo avidamente, e più succhiavo e mordevo lei gemeva. Fece scivolare la gonna, continuai con una mano a masturbarla sentendo il suo clitoride gonfio e completamente bagnato, mentre continuavo a leccarle quel meraviglioso seno e mai avrei smesso se ad un certo punto non si fosse distaccata per abbassarsi e dedicarsi ad un meraviglioso pompino.
Lo prese in bocca, prima dolcemente roteando la sua lingua sulla mia cappella, poi con sempre più foga iniziò a succhiarlo facendolo sparire nella sua bocca, mentre io spingevo la sua testa ritmicamente aumentando il godimento.
Davanti ad una fica così stellare, trattenersi dal non sborrare subito in bocca fu dura, presi per un attimo fiato, la feci rialzare baciandola con passione annusando il profumo sul suo collo la freschezza della sua pelle.
Le feci sollevare una gamba e inizia a penetrarla, così in piedi appoggiati al muro.
Iniziai a spingere lentamente per farle gustare tutto il mio vigore, volevo che lo sentisse tutto, alternando continui colpi di lingua sul suo seno e baci appassionati.
Completamente preso dall’eccitazione volevo di più, volevo possederla totalmente, la feci girare di schiena e mi ritrovai davanti quel magnifico culo che prima di tutto avevo tastato.
Mi tentò per un attimo l’idea di sfondarla, di aprire in due quel meraviglioso sederino, ma il desiderio di sentirla godere urlare era più forte e così infilai nuovamente tutta la mia verga nella sua fica ormai fradicia.
Iniziai a sbatterla con molta più energia, vedevo di lato il suo seno che roteava ad ogni mio colpo, affondavo la mia verga sempre più dura in quella fica così calda così profonda.
Ad un certo punto mi urlò “siii più forte, sbattimelo, fammelo sentire fino in fondooo” seguito da “ohhh siiii” ed un profondo respiro.
Un attimo di silenzio, il tempo di riprendere fiato e ricominciai a prenderla dal davanti facendola appoggiare al mobile, non potevo più trattenermi, con un colpo veloce la feci abbassare, tirai fuori il mio cazzo giusto in tempo per vedere enormi fiotti caldi imbrattarla sul viso per poi dirigermi sul suo seno, me lo prese in bocca per raccogliere quanto restava del mio copioso orgasmo e dichiarare “ottimo lavoro architetto”…….

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