Lui & Lei
"In Assoluto, Clarissa" - Ep. 7.4

13.11.2018 |
895 |
4
"Intravvedevo la trama del filato che scomponeva il roseo della carne sottostante, mentre Lei ammirava da vicino quello spettacolo perverso, tendendo per fare aderire quell’involucro di raso..."
L’accappatoio creava con il suo soffice contorno un bagliore in controluce che delimitava i Suoi movimenti al di sotto di esso per asciugare le ultime gocce.. mi guardò sorridendo mentre lo lasciò cadere, trattenendo fra i denti un’estremità della cinta e con la mano dietro la schiena tirò l’altro capo fino a farlo sparire fra i glutei come un perizoma di spugna. Pensai alla parte che di certo divideva le sue carnose labbra passando fra le cosce, frizionando un clitoride ancora caldo e profumato.. distrattamente estrasse un raffinato gruppo di confezioni patinate dalla sua borsa.. non capendo mi sussurrò: “…Matignon…” Compresi che lo shopping parigino mi era stato dedicato concentrandolo su una mia passione, che lei sapeva offrire con eleganza.. Risposi scorrendo i palmi delle mani da poco sopra le ginocchia fino a serrare i testicoli, come a spremere il mio fusto carnoso a simbolo di approvazione. La penombra azzurrata rendeva tutto più sofisticato.Il lucido cellophane scricchiolò rapidamente via e le lunghe unghie affusolate estrassero lentamente la maliziosa ombra velata che traspariva in controluce.. oooohhhmmm La sua mano si tuffò a dipanare il collant segoso, lentamente, fino a delinearne la parte che avrebbe avvolto il piede. Aprendo le dita, il Nylon pregiato tra esse divenne spazio da colmare con la punta della Sua sapiente lingua. Riflesso nello specchio, un luccichio tenue mostrava la trama inumidita dalla saliva. Tese una parte della calza come seconda pelle intorno ad un suo seno, godendo dello sfregamento dei due nylon intorno al capezzolo. Poggiata una gamba sula seduta della poltroncina, ripetè quella carezza in un’ampia e lenta spirale dall’ombelico alla vagina. I miei muscoli inferiori, dalla caviglia ai lombi erano tesi, il glande oscillava sopra ad un membro allo spasmo quando gli occhi ricevettero lo stimolo che Lei provocò, facendo sparire momentaneamente il collant seamless dentro di sé, con rapidi movimenti delle dita simultanei a respiri più profondi. La seconda confezione rilasciò una coppia di veli di colore più scuro -forse violaceo- si avvicino, ne tese una come una tela fra i nostri volti e disegnò una voluta con la lingua incorniciata fra il rilievo delle labbra. Le nostre salive si mischiarono come rugiada sulla soffice tela il cui profumo di femminilità mi mandò in estasi. Scese dal letto e prese dalla valigia delle calzature a dir poco provocanti: dal tacco altissimo e dalla tomaia trasparente. Per nulla volgari, sebbene estremamente sexy.. Afferrò delicatamente il mio pene, chinandolo a fatica all’interno della scarpa. Il feticcio di una penetrazione. Che lei osservava con occhi brillanti e la punta delle lingua sul labbro superiore. La mano, dall’interno della calza setola, sospingeva verso la punta. Alcune gocce di seme si depositarono fra la patina che il calore condensava sul materiale trasparente. Sfilò quella calzata con lentezza e leccò dapprima le tracce dei miei umori e poi tutta la lunghezza del tacco acuminato, la cui punta, dopo aver titillato i suoi capezzoli si diresse ed appoggiò dolcemente al centro esatto della mia sacca testicolare. Premendo delicatamente essa si intromise tra essi, raggiungendo l’attaccatura delle fibre verticali con un acuto stimolo, mentre vidi la punta finire nella sua bocca. Poco dopo quel puntuto simbolo scese di qualche centimetro, sfiorando il mio ano dilatato. Lei mi guardava per rilevare mie contrarietà. Con un movimento rassicurante, dimostrò il suo accordo alla necessità di lubrificazione. Alzandosi sulla ginocchia sfilò, a poca distanza dal mio volto, il collant che nascondeva nel suo utero. Il capo che ne sporgeva porto con sé un drappo di femminilità intriso di umori intimi, profondi. Vidi apparire soffici boccioli color cipria, riprendere il loro volume, spostando il clitoride e provocando gemiti. Il tacco argenteo entrò delicatamente e quando ne uscì, imperlato di viscosa essenza vortico intorno al mio orifizio, introducendosi pian piano. dal mio punto di vista, il mio cazzo giaceva sopra la suola intonsa della scarpa eccitante, la cui estremità pungente aveva raggiunto il punto di stimolazione prostatica. Un rivolo di precum era disceso sotto la base del glande ma venne assorbito dal nylon blu, prima che asso avvolgesse tutto il mio geniale.. intravvedevo la trama del filato che scomponeva il roseo della carne sottostante, mentre Lei ammirava da vicino quello spettacolo perverso, tendendo per fare aderire quell’involucro di raso.
Mentre una lingua calda ed eccitata inumidiva il bordo pulsante del mio ano deliziato, il puntuto tacco fuoriuscì, per lasciare posto al suggestivo solletico delle pieghe inferiori di quel copricapo fallico feticista. Mise un suo piedino sul mio pube e, cominciando con le dita, prese ad infilarsi la calza. La pianta fresca del suo piede ed i movimenti fecero gemere di libido. aiutandosi con le mani, assistetti alla visione del mio membro ed il duo piede avvolti nell’elastico bozzolo di lussuria. Quando scopri il mio cazzo, lo sfilamento di quel gioco velato mi lasciò come “incompleto”. Ma era il momento per l’ammirazione.. Indossò innanzitutto i collant privi di qualsiasi demarcazione. Meticolosamente, eliminando grinze, distendendoli bene. quando ebbe finito, le sue splendide gambe proseguivano con un satinato involucro fino a sopra l’ombelico. Già questo mi indusse a porre le mie mani intorno ad un cilindro di carne fibrillante. Con nonchalance, proseguì e contemplai un secondo indumento abbinarsi, sovrapporsi, miscelarsi al primo fino a metà coscia. Assaggiai il brivido di quella raffinata lingerie quando scivolò con le sue gambe fra le mie. Porse il suo piede verso la mia spalla invitandomi a impreziosirlo della calzatura. Prima di ciò non potei evitare di fare un solo boccone delle sue dita racchiuse in quegli strati di lasciva eleganza. I suoi occhi erano socchiusi e il suo corpo sentiva bisogno di ulteriore suggestione: entrambe le braccia riempivano un’altra collant di candida trama.
Il piede scivolò completando la forma scatenante delle sue gambe. La allacciai diligentemente con dita e lingua che ormai rilasciava copiosa saliva ed al termine i suoi piedi congiunti incoronavano la testa gonfia e tesa del mio cazzo perverso. Sentivo i sussulti dell’orgasmo reclamare la loro ascesa verso quel simbolo di depravazione. Ma non era ancora momento. Ben altro li avrebbe maggiormente fatti esplodere dalla torbida suggestione….
[segue]
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per "In Assoluto, Clarissa" - Ep. 7.4:
