Lui & Lei
Taglio d'estate

10.07.2025 |
2.196 |
4
"Stefania chiuse gli occhi per un istante, assaporando il sapore proibito, il calore del suo succo che le colava sulla pelle..."
Il negozio di acconciature "Stile & Fascino" era insolitamente tranquillo quel giovedì mattina. Stefania, la parrucchiera quarantenne, bionda con un taglio corto sbarazzino che le incorniciava il viso, si muoveva con una grazia felina tra le poltrone e gli specchi. Le sue forme erano generose, un corpo da top model che riempiva con sensualità la divisa nera del salone, in particolare quella "terza di seno" che si muoveva ad ogni suo gesto. Era simpatica, spiritosa, e i suoi movimenti nascondevano una sensualità innata che non passava inosservata.Francesco, ventitré anni, alto occhi verdi, un fisico statuario, entrò con l'aria un po' impacciata di chi non è abituato a certi luoghi. Cercava un taglio fresco per l'estate, qualcosa che lo liberasse dal peso dei capelli lunghi.
Stefania lo accolse con un sorriso radioso. "Buongiorno! Taglio d'estate, eh? Accomodati pure, sei Francesco giusto?"
Lui si sedette sulla poltrona, un po' teso. Era la prima volta che andava in quel negozio, e la presenza di Stefania, così vicina, così vibrante, lo metteva in soggezione. Lei gli mise il camice, le sue dita sfiorarono il suo collo, un brivido sottile gli percorse la schiena.
"Allora, rilassiamoci un po' prima, che ne dici?" disse Stefania con una voce calda e invitante. Iniziò a massaggiargli la testa, le dita esperte che affondavano tra i suoi capelli, sciogliendo ogni tensione. Poi scese sulle spalle, con movimenti lenti e circolari, sciogliendo i nodi, risalendo verso il collo, sfiorando la nuca. Il profumo di shampoo e di lei, un mix inebriante, lo avvolgeva.
Francesco chiuse gli occhi, abbandonandosi a quelle sensazioni. Il massaggio di Stefania era incredibilmente piacevole, ma c'era qualcosa di più, una corrente sotterranea che lo stava risvegliando. Sentì il suo corpo rispondere, una reazione inequivocabile che si manifestava sotto i pantaloni. Una protuberanza evidente, che non poteva ignorare.
Stefania, con la sua esperienza e la sua sensibilità, se ne accorse subito. Un sorriso malizioso le si disegnò sulle labbra. Non smise di massaggiare, anzi, i suoi movimenti si fecero più audaci, più mirati. Le sue mani scesero un po' più in basso, sfiorando la parte alta della schiena, poi risalendo verso il collo, ma con un tocco più intimo, quasi una carezza. Si chinò leggermente, il suo seno che sfiorava la spalla di lui, il calore del suo corpo che gli arrivava addosso.
Francesco trattenne il respiro. Sentiva il sangue pulsare, la tensione crescere. Stefania si mosse, apparentemente per prendere un pettine, ma il suo fianco sfiorò il braccio di lui, e la sua mano scivolò, quasi per caso, sulla sua coscia, risalendo lentamente, con una leggerezza che era una tortura.
"Ti stai rilassando, vedo," sussurrò lei, la sua voce ora un filo di seta che gli accarezzava l'orecchio. La sua mano continuò la sua ascesa, con una decisione che non lasciava dubbi. Francesco non osava muoversi, il suo respiro affannoso.
La mano di Stefania raggiunse il rigonfiamento nei suoi pantaloni. Un tocco leggero, poi una stretta delicata, ma ferma. Francesco emise un piccolo gemito. Lei non lo guardò negli occhi, ma il suo sorriso si fece più ampio, più consapevole.
Senza dire una parola, con un movimento fluido e inaspettato, Stefania sfilò la cerniera dei suoi pantaloni. Francesco rimase immobile, il cuore in gola. Lei tirò fuori il suo pene, turgido e caldo, e lo prese tra le sue dita, accarezzandolo con una maestria che lo fece tremare.
Si chinò lentamente, i suoi capelli biondi che gli sfioravano la coscia. Francesco sentì il calore delle sue labbra, poi la morbidezza umida della sua bocca che lo avvolgeva. Un gemito profondo gli sfuggì. Stefania si mosse con un ritmo lento e sensuale, prendendolo in bocca, assaporandolo, la sua lingua che danzava, stuzzicando, provocando.
Il mondo intorno a loro scomparve. C'erano solo loro due, il respiro affannoso di Francesco, i movimenti esperti di Stefania, e il suono umido e sensuale che riempiva il silenzio del negozio. Il taglio d'estate poteva aspettare.
Continua...
Francesco era sull'orlo, il piacere che lo inondava, ma Stefania si staccò, un sorriso malizioso sulle labbra gonfie. "Non qui, tesoro. Non ancora."
Si alzò dalla poltrona con un movimento fluido, la sua sensualità che riempiva l'aria. "Aspettami un secondo." Si diresse verso la porta d'ingresso del negozio e girò la chiave, bloccandola. Poi appese il cartello "Chiuso" sulla maniglia. Il silenzio che ne seguì era carico di attesa, un silenzio complice.
Tornò da lui, gli occhi che brillavano di un desiderio famelico. "Vieni," sussurrò, e lo prese per mano, guidandolo verso il bagno del locale. Era una piccola stanza, pulita e funzionale, con un grande specchio sopra il lavandino. La luce al neon era cruda, ma in quel momento, sembrava solo illuminare la loro eccitazione.
Stefania si posizionò davanti allo specchio, le sue mani che si muovevano rapide sulla sua divisa, sfilandola con un gesto esperto. Sotto, indossava solo un intimo nero di pizzo, che esaltava le sue forme generose, la sua "terza di seno" che sembrava voler esplodere. Si voltò verso Francesco, gli occhi che lo divoravano, e con un movimento lento e provocatorio, abbassò gli slip, rivelando il suo sesso bagnato e pulsante.
"Prendimi, Francesco," disse, la sua voce roca di desiderio. "Prendimi qui, adesso."
Lui non se lo fece ripetere. Il suo pene, ancora turgido e fremente, trovò subito la sua strada. La penetrazione fu decisa, un grido strozzato le sfuggì dalle labbra mentre lui affondava in lei con un colpo energico. Stefania si aggrappò al bordo del lavandino, le nocche bianche, il suo corpo che si inarcava sotto i colpi di lui.
Il suono dei loro corpi che si univano riempiva la piccola stanza. Stefania gemeva, gemiti profondi e gutturali che la rendevano incredibilmente sexy, sprigionando una sensualità primordiale. I suoi capelli biondi si scompigliavano mentre si muoveva con lui, spingendo, tirando, cercando ogni centimetro di piacere. Il sesso le colava tra le gambe, un segno evidente della sua eccitazione, del suo abbandono totale.
Francesco la teneva stretta, i suoi muscoli tesi, ogni spinta un'esplosione di sensazioni. Guardava il suo riflesso nello specchio, i loro corpi nudi uniti in un atto di pura passione, i volti contorti dal piacere. Lei lo incitava con i suoi gemiti, con il suo respiro affannoso, con i suoi occhi che lo imploravano di più.
Il culmine arrivò in un'ondata travolgente. Francesco sentì l'orgasmo montare, un'energia che gli scuoteva il corpo. Stefania lo sentì arrivare, lo percepì, e con un ultimo, disperato gemito, tirò la testa di lui verso l'alto, i suoi occhi fissi nei suoi.
"Vieni... sul mio viso," ansimò, la sua voce quasi un sussurro.
Francesco non esitò. Con un'ultima spinta, si lasciò andare, il suo seme caldo che si riversò sul viso di lei, bagnandole la fronte, le guance, le labbra. Stefania chiuse gli occhi per un istante, assaporando il sapore proibito, il calore del suo succo che le colava sulla pelle. Poi aprì gli occhi, un sorriso di pura estasi sulle labbra sporche, gli occhi che brillavano di una soddisfazione profonda e selvaggia.
Rimasero così per un momento, i loro respiri affannosi che riempivano il silenzio, i corpi ancora uniti, il profumo del sesso che aleggiava nell'aria. Il taglio d'estate era stato rimandato, ma Francesco aveva trovato molto di più di un semplice taglio di capelli. Aveva trovato un'esperienza che gli avrebbe bruciato dentro a lungo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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