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SONO MAGGIORENNE ESCI
Lui & Lei

In Hotel


di lecaldeemozioni
13.08.2021    |    7.475    |    12 9.7
"Scopatemi, diceva, rompetemi tutta vi voglio entrambi insieme nella fica e nel culo..."
Era tempo che nella mia testa viaggiava un ideuzza porcellina che avrei voluto condividere con mia moglie Miriam.
In casa, tra figli che vanno e vengono, amici, amici dei figli e impiccetti vari non era possibile avere dei momenti di completa e serena intimità. Mi dedicai, quindi, alla ricerca di un posto dove poter restare finalmente soli e poter ritrovare lo spirito e le fantasie che sono il motore dell’erotismo e del sesso. Trovai una camera in un hotel, proprio vicino casa, e prenotai per il sabato successivo. La cosa ci eccitò molto, tant’è che tutte le sere, nel lettone, non facevamo altro che fantasticare sulla giornata di sesso che ci aspettava. Nel buio e nel silenzio della stanza da letto le sussurravo tutto quello che le avrei fatto; anzi non proprio tutto, perché era mia intenzione riservarle qualche sorpresa. Le mie sussurrate fantasie e la mano che carezzava il sesso facevano trasalire l’eros di Miriam. La strada per portarla al culmine del piacere sarebbe stata molto breve, ma, volutamente, non arrivai mai a quel punto; volevo tenerla calda ed in tensione, carica e vogliosa per l’intera settimana
Mi venne in mente anche l’idea di acquistare qualche accessorio per rendere ancor più piccante il nostro incontro. In casa avevamo un dildo che, a nostro parere, non era molto performante; era troppo rigido e per niente realistico. Feci una visita al sexy shop e comprai un diamante e un dildo indossabile; un oggetto fantastico perché al tatto era molto simile ad un fallo vero. Lo scelsi indossabile perché era nei miei sogni vederla possedere un’altra donna.
Finalmente sabato! Eravamo in Hotel carichi di voglie e di passione. Entrati in stanza, senza perdere tempo abbassai subito le tapparelle per creare un ambiente più hot. Mentre ero intento nell’operazione, Miriam mi venne dietro e chiedendo di non voltarmi, comincio a sbottonarmi la camicia. Sentivo i suoi seni che premevano sulla mia schiena ed il calore del suo corpo; i capezzoli turgidi e la lingua che assaporava il mio corpo. Le sue dita attraversavano i peli del mio petto alla ricerca dei capezzoli per poi scendere lentamente in basso. Mi Leccava e mi mordeva mentre le mani, che affondavano nella mia carne, scendevano sempre più giù. Sentii la sua lingua sotto le mie ascelle, sul collo, sulle braccia. Arrivò fino ai capezzoli che succhiò avidamente mentre, le sue mani erano ora intente a sbottonarmi i pantaloni. Il mio cazzo era ben dritto e si ergeva dagli slip. Sfiorò la cappella con le dita ben consapevole che era una cosa che mi piaceva molto. Si bagnò le dita con la saliva e mi segò la cappella con sapiente e magistrale delicatezza. Ci baciammo con ardore; un bacio lungo e appassionato mentre nelle sue mani il cazzo diventava duro come la pietra.
Sfilatole il vestitino si mostrò nella sua bellezza di femmina, con autoreggenti e tacchi altissimi. Lingerie bianca molto raffinata. Uno sguardo ammaliante da togliere il fiato ed un corpo che chiamava solo sesso. La afferrai e le feci sentire il maschio che sono appoggiando e spingendo il cazzo sul suo ventre. Non ero più in me, era uscito il porco perverso che voleva consumare solo sesso, che voleva scoparla con ardore. Le afferrai con decisione il capo e lo portai sul mio cazzo; la bocca ingoio la mia cappella, sentivo la sua lingua che le ruotava intorno, succhiava e leccava era accogliente come una fica calda e vogliosa. Come una animale cominciai a scoparle la bocca con veemenza afferrandola dai capelli; il piacere saliva velocemente e se non mi fossi fermato le avrei rovesciato in bocca tutta la mia sborra calda.
Le tolsi il cazzo dalla bocca e la feci mettere sul letto a pecorina. La voglia di penetrarla era irrefrenabile ma quel sedere aperto che mostrava il suo splendido fiorellino e la sua fica mi invogliarono a leccarla tutta. In quella posizione, che piaceva in modo particolare a Miriam, la donna si sente completamente sottomessa all’uomo; come una preda, un animale che deve essere posseduto. Cominciai a farle sentire la lingua intorno al suo fiorellino anale. Lo vedevo pulsare come se volesse invitarmi ad entrare. Miriam gemeva e quando la mia lingua si dedicò al fiore urlò di piacere. Mentre con la lingua leccavo forsennatamente cercai con la mano il suo clitoride per darle il massimo del godimento. La sua fica era una lago, le labbra erano gonfie e le dita scivolavano suadentemente sul clitoride.
Mentre godeva del mio ditalino la incitavo con parole oscene, le dicevo che era una troia succhiacazzi e che di li a poco l’avrei inculata e scopata. Miriam faceva apprezzamenti sul mio cazzo, mi chiedeva di metterglielo nella fregna piuttosto che in bocca o nel culo.
Senza che le se ne accorgesse, presi il dildo nuovo di pacca e mentre continuavo a masturbarla lo appoggiai sulla sua fica; il contatto inaspettato le provocò un sussulto di piacere. Spinsi l’asta affinchè la cappella del dildo trovasse la strada per entrare nella fica; lo feci entrare con lentezza fino ad arrivare alle palle e continuai, con un ritmo lento, a farlo pompare avanti e dietro. Uscì fuori di testa quando le dissi che il cazzo che sentiva e che la stava scopando era quello di un uomo che nel frattempo, a sua insaputa, avevo fatto entrare in camera. Miriam aveva sempre sognato di essere posseduta da più uomini.
Scopatemi, diceva, rompetemi tutta vi voglio entrambi insieme nella fica e nel culo. Voglio i vostri cazzi dentro di me.
Ora era il turno del mio cazzo nella sua fica ed il dildo, invece, sarebbe entrato nel suo culo. Con l’aiuto di un lubrificante il cazzo di gomma stava pian piano facendosi strada; mentre la pompavo vedevo l’asta che scivolava dentro e la cosa mi eccitava alquanto. Anche a me, l’idea di scoparla insieme ad un altro uomo mi intrigava.
Miriam continuava a chiederci di prenderla; fottetemi diceva, voglio i vostri cazzi dentro, fatemi sentire quanto mi desiderate.
Cambiammo posizione, ora lei era sopra di me ma volle che il dildo rimanesse ancora dentro di se, interamente, fino alle palle. Mentre mi montava con la mano muoveva il dildo per scoparsi il culo. L’azione contemporanea dei due cazzi era sconvolgente e urlando e gemendo arrivò rapidamente all’orgasmo. La sua sborra colava copiosa sull’asta del mio cazzo e Miriam non esitò ad usare la sua lingua per ripulirmelo. La maialina, tuttavia, voleva condividere con me questo piacere e con la sua sborra ancora in bocca, volle baciarmi per scambiarci gli umori della sua fica.
Ero ancora supino e con il cazzo ben dritto e lei ne approfittò per farsi inculare. Sfilò il dildo e infilò il cazzo che non fece nessuna fatica ad entrare. Mentre il suo culo voglioso si prendeva tutto il mio cazzo si piegò su di me alla ricerca della mia bocca per offrirmi un bacio passionale. Avevo gli occhi chiusi e lei ne approfittò per esaudire un’altra sua sua voglia. Mise tra le nostre bocche il dildo e mi chiese di leccarlo insieme; voleva che sentissi il suo piacere che avvolgeva ancora quel cazzo di gomma. Tra averle scopato la fica ed il culo non ne avevo più e mi lasciai andare. Il mio cazzo esplose nel suo culo con degli spuzzi copiosi e poderosi. La sborrata sembrava non finisse più, le contrazioni erano continue. Finito di sborrare, esausto, lasciai ancora il cazzo nel suo corpo. Era rimasto duro e lei ne approfittò ancora per godere di qualche altra pompata. Improvvisamente si sfilò e si mise sopra rivolgendo il suo culo verso di me. I glutei erano completamente aperti, il buco era rosso e splendidamente gonfio. Cominciò a contrarsi e ad ogni contrazione usciva sperma che mi colava addosso. Avevo sborra dappertutto ma non volevo sprecarla. La raccoglievo con le dita e la rispalmavo sul clitoride. La stavo masturbando con la mia sborra. Non durò molto perchè venne quasi subito. Il suo culo sborrato, la sua fica gonfia e lucida erano uno spettacolo fantastico. Andammo in bagno per ripulirci e poiché la doccia era molto grande facemmo la doccia insieme. Appena l’acqua cominciò a scorrere ebbi la necessità di fare pipi. Anche Miriam ebbe lo stesso stimolo forte. L’abbracciai e con il cazzo appoggiato sulla mia pancia mi liberai. Era come venire una seconda volta. Miriam sentiva il getto caldo sul suo corpo, e mi chiedeva di non smettere. Poi volle farmi provare la stessa emozione e con le gambe aperte si poggiò sulla mia coscia. Questa ultima inaspettata perversione fu la ciliegina su una torta spettacolare servita in uno splendido pomeriggio di primavera
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