Lui & Lei
In ufficio con la collega

09.08.2022 |
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"Chiara mi ha sempre affascinato, è una 54enne che li porta bene, sempre sorridente, non bella ma ha un suo perché in me..."
Fine mese di luglio, molto caldo, la mia collega sarà in vacanza per le prime due di agosto. Il 4 sarà anche il suo compleanno. Rebecca, la mia collega mi manda un messaggio Whatsapp invitandomi al suo compleanno, specifica che ci saranno anche altre due nostre colleghe, Chiara ed Erica. Accetto e ci organizziamo per il viaggio in auto, Chiara abita vicino a me, mentre Erica è lungo la strada, duqnue decido di fare da autista.Il giorno del compleanno Chiara aveva il pomeriggio libero, alla sera arriva in ufficio dove posteggia l’auto e sale sulla mia, davanti la collega Erica, la seguo siccome porterà a casa l’auto e poi salirà sulla mia.
Raggiungiamo casa di Rebecca tutti e la festa inizia, c’è molta gente che non conosciamo ma tra qualche brindisi e qualche chiacchera superflua in breve tempo tutti conoscono tutti. Orami si fa tardi, il giorno dopo avremmo comunque tutti lavorato e c’era comunque circa un ora di viaggio fino a casa per me e Chiara. Dunque verso mezzanotte noi tre ci congediamo dalla festa che comunque era sul finire e saliamo in macchina per tornare a casa. Si discute della bella serata e presto arriviamo a casa di Erica, scende, saluti di rito e io e Chiara riprendiamo il viaggio. Chiara mi ha sempre affascinato, è una 54enne che li porta bene, sempre sorridente, non bella ma ha un suo perché in me. Anche durante questa serata ho sempre dato un occhio per vedere se si riusciva a scorgere qualcosa di più di quel corpo minuto, purtroppo però non si vedeva niente. Adesso però che aravamo in macchina insieme ogni tanto buttavo un occhio su quelle gambe scoperte dovute alla calura e al vesititino che indossava. Noto che continua a passare proprio la mani li sull’ingune, prendo coraggio e le butto li la battutina, al massimo mi prendo uno schiaffo: “sembri un adolescente che ha sempre il pisello in mano” e poi mi metto a ridere. Lei un po’ rimane basita ma poi con un fare molto tranquillo mi risponde: “Guarda, oggi sono andata dall’estetista e non so se ha usato una cera differente oppure è qualcosa nelle mutandine, ma è tutta la serata che mi prude”. Prendo la palla al balzo e le rispondo: “Puoi toglierti le mutandine per vedere se sono quelle”. La risposta che Chiara mi da, mi lascia di stucco: “Quelle le ho già tolte prima, ma continua a darmi fastidio”. Rimaniamo un attimo in silenzio. Questo però fa risvegliare qualcuno sotto che inizia a diventare barzotto sentendo questi discorsi. Lei lo nota e con una frecciatina dice: “Devi grattare pure te li in basso? Prude?”. Un po’ non sapendo cosa rispondere le dico: “Non prude ma devo sistemarlo perché si sta svegliando”. Lei: “Stai guidando, faccio io per te”. Con la mano sposta la parte bassa della cintura di sicurezza, mi slaccia i pantaloni, abbassa la zip ed inizia a frugare nelle mie mutande, io mi muovo per facilitarle il compito e rapidamente è fuori in tutta la sua erezione. Lei lo stringe senza farsi problemi e nota che pure io sono completamente depilato e liscio, pure io mi ero fatto i peli intimi quella mattina ed inizia a chiedermi se non mi dava fastidio e non mi prudeva. L’unica cosa che in quel momento stavo pensando era che volevo scoparmela a tutti i costi. Intanto lei con la scusa di guardare come ero depilato mi stava facendo una sega. Rallento, vedo un posto un po’ appartato e mi dirigo con l’auto, lei lo nota e mi propone: “Ma piuttosto che divertirci in auto, perché non andiamo in ufficio, manca poco, almeno c’è più spazio”. In silenzio riprendo la strada e vado verso l’ufficio, lei lascia tranquilla la mia mazza, mancavano pochi minuti alla destinazione. Posteggio vicino all’entrata, chiudo i pantaloni senza nemmeno alzare la zip. Scendiamo dall’auto e ci dirigiamo all’entrata, non c’era nessuno in zona, meglio cosi. Apro il portone, entriamo. Lei mi precede: “Andiamo in mensa” Propone, io la seguo. Salendo le scale alza il vestito per mostrarmi le chiappette nude, allungo una mano per toccarle e lei mi da un buffetto: “Porco!” esclama e poi si mette a ridere. Arriviamo in mesa, tutto bello pulito, le donne delle pulizie erano già passate. “Dai fammi vedere tutto” Infilando la mano nella patta dei pantaloni. Rispondo: “Prima le signore”. Si gira e si sfila il vestito e rimane solo col reggiseno, l’aiuto a toglierlo e in pochi secondi è nuda. “Ecco fatto!” Esclama. Un bel corpo, non magrissimo, normale, un bel seno sodo, una seconda, sedere bello tonico. Bellissima donna che fa invidia alle ragazzine. “Adesso tocca a te!” Mi tolgo la maglietta e lei mi sbottona i pantaloni che cadono subito e mi abbassa i boxer, adesso entrambi eravamo nudi. Lei non dice niente e riprende in mano la mia verga che è tornata in piena erezione, ci gioca. Io allungo le mani sul suo seno che è bello toccare, i suoi capezzoli iniziano a diventare un po’ duri. Ha una bella pelle liscia. Con la mano l’accarezzo e scendo verso la sua figa, passando per il monte di venere e arrivo proprio tra le gambe, è già bagnata, la situazione la sta eccitando. “Hai sentito come è irritata” mi domanda. Le rispondo che io con la mano non ho sentito niente. Allora lei si siede sul tavolo e mi chiede “Guarda se vedi dove mi da fastidio!” e allarga le gambe per mostrar la sua figa. Guardo, tocco, accarezzo. “Mi spiace ma non vedo nessun arrossamento o qualcosa che possa dare prurito” Le dico dopo alcuni minuti di analisi. “Strano, a me prude ancora” risponde. Io allora le dico: “Aspetta fammi ancora controllare”. Mi avvicino con il viso e con la lingua inizio a leccare delicatamente, lei allarga ancora di più le gambe per favorire il mio controllo. La lingua passa sull’inguine, monte di venere, grandi labbra, lei si vede che sta apprezzando, si sdraia completamente sul tavolo. Io con la punta della lingua inizio a stimolarle il clitoride che piano piano si è gonfiato. Anche il suo sapore è cambiato, le sta piacendo molto, io continuo cosi per diverso tempo e lei si bagna sempre di più. Anche la mia eccitazione adesso è al massimo. Ho voglia di scoparmi la mia collega. Le propongo “Da fuori non si vede e sente niente, molto strano, io ti farei un controllo interno molto approfondito” Lei accetta senza fare obbiezioni e si mette proprio sul bordo del tavolo. Io mi allontano con la faccia, mi alzo. Adesso sono con il cazzo appoggiato sulla sua figa. La cappella si fa largo tra le grandi labbra e continua a penetrarla. Molto calda, bagnata e accogliente. La penetro lentamente facendole sentire tutta la mia lunghezza del cazzo. Questo viene apprezzato. Ormai è dentro tutto, le palle gonfie le hanno sbattuto contro il perineo. Con la stessa lentezza lo estraggo tutto. Una volta completamente fuori le dico “Anche internamente non ho sentito niente di strano”. Lei con voce eccitata risponde: “Hai fatto solamente in piccolo controllo, ripetilo”. Quello per me era chiaro. Adesso i giochi si fanno più divertenti. Inizio di nuovo ad infilarle in mio cazzo fino in fondo sempre aumentando il ritmo, la prendo per le gambe cosi da farle sentire i colpi sempre più profondi, il ritmo adesso è veloce, lei è eccitatissima, si morde le labbra, sta arrivando all’orgasmo ed inizia a mugugnare dei sì continui, le piace e se la sta gustando questa scopata. Pure io sono quasi arrivato al limite. Manca poco all’orgasmo e il ritmo lo faccio diventare frenetico, sento che la sua vagina si stringe con forza attorno al mio membro ed è arrivata all’orgasmo, questo fa capitolare pure a me che sborro in pochi colpi riempiendola. Mi stacco e mi siedo su una sedia li accanto e continua a guardarle la figa che dopo pochi istanti sta sbrodolando il mio succo. Chiara si riprende, scende dal tavolo e si dirige verso il bagno per sistemarsi. Io rimango seduto a guardare quella bella donna nuda che si allontana. Pochi istanti dopo torna e con un sospiro esclama: “Ci voleva proprio, sai che adesso non mi gratta più!?”. Fa per riprendere i vestiti e io la fermo: “Vuoi già scappare? è ancora presto!”. Lei con fare malizioso mi guarda e dice: “e cosa vorresti fare ragazzo?” intanto lascia i vestiti e si siede sulle mie gambe mettendomi le braccia al collo. Continua: “Cosa vuoi fare con una vecchietta come me ancora? Domani dobbiamo venire al lavoro entrambe e poi li sotto è gia andato a nanna” Alludendo al membro che è a riposo. Rispondo: “Li sotto basta svegliarlo e torna subito pronto, tu stai scappando da un ragazzo? Non riesci a resistere?” Buttandola come sfida. Lei sorride. Intanto con le mani lei scende e inizia a massaggiare l’arnese che è ancora sporco della scopata precedente, inizio a massaggiarle le natiche e sono belle dure, inizio anche ad esplorare un po’ più intimamente per vedere la sua reazione stimolandole l’ano. Emette un gemito di piacere, dunque provo qualcosa di più azzardato e inizio ad infilarle un dito. A quel punto lei stringe la mia asta forte ed esclama: “Calmati ragazzo!” ma non dice di no. Il cazzo è tornato in quasi tutta la sua erezione, si fa passare la cappella sulla figa siccome è ancora seduta su di me, io ho sempre le sue natiche tra le mani. Prendo l’iniziativa, lei capisce e si alza, si appoggia al tavolo e con fare deciso le dico: “No, in ginocchio” Ubbidisce, adesso è a pecora, io ancora in piedi che mi gusto quel bel corpo un po’ abbronzato. Mi inginocchio pure io dietro di lei, prendo il cazzo in mano e mi aiuto ad infilarlo nella vagina. Anche adesso entra senza problemi. Lentamente. È ancora calda e bagnata, sia dall’eccitazione che dalla scopata precedente. Le faccio sentire proprio tutta l’asta che entra e che esce, molto lentamente, con le mani la prendo per i fianchi e mi aiuto a darle degli affondi forti e decisi ma sempre con lentezza. I nostri umori ormai coprono tutto. Ho voglia di sodomizzarla. Esco dalla vagina e appoggio la cappella sul suo ano, immediatamente con voce preoccupata dice: “Calma calma calma !” Allunga la mano verso la sua borsetta, prende una crema e se la passa bene tra le natiche, poi ne prende ancora un po’ e me la spalma velocemente sull’asta. “Adesso è meglio, vai” conferma rimettendosi nella posizione precedente. Io, al massimo dell’eccitazione appoggio di nuovo il membro ma questa volta spingo per penetrarla, lei si rilassa per favorire l’entrata. Si allarga bene, ma scorre poco, lo tolgo, passo il cazzo dove c’è la crema per poi inserirlo di nuovo, meglio. Chiara si vede che è concentrata per favorire il rilassamento. Io imperterrito continuo ad entrare. Ormai tutta l’asta è dentro, adesso inizio a stantufarla. Movimenti lenti avanti e indietro, senza toglierlo, lei si è abituata a questo corpo estraneo nel suo retto. Ho l’eccitazione a mille, voglio scoparla con forza, dunque aumento il ritmo, le palle le sbattono contro la figa che è molto bagnata. Mi chiede di rallentare ma la mia eccitazione e oltre ogni limite e continuo a incularla sempre con più forza, bloccando anche i suoi movimenti, sono io che comando. Un ultimo affondo forte e eiaculo dentro il suo culo, lei emette un gridolino di dolore nello stesso tempo. Riprendo in un secondo fiato e le tolgo il mio pene dal suo culo. Si gira: “Mi hai riempito e spaccato il culo porco!” Si alza toccandosi il sedere e se ne va verso il bagno, io la seguo, pure io devo pulirmi. Esce dalla toilette e con fare divertito mi dice: “Prima mi grattava la figa, adesso anche il culo” e mi stampa un bacio sulla bocca. Finisco di pulirmi e torno dove abbiamo consumato, si stava già rivestendo. “Si è fatto tardissimo, tra poco siamo di nuovo qui, ci voleva proprio una bella scopata come questa, mi hai riempito la figa e il culo” mi dice, io rispondo: “Bene, sono contento, manca ancora la bocca da riempirti”. Spalanca gli occhi: “Dai, quello lo facciamo domani” e sorride. Dico: “O tra poco dopo il lavoro”. Finiamo di rivestirci, prendiamo tutte le nostre cose e usciamo dall’ufficio. Ci salutiamo, tra poche ore ci saremmo rivisti e nessuno avrebbe saputo niente.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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