Incroci - Parte II

Perché le aveva proposto un aperitivo? Era solo una reazione dovuta al sollievo di aver evitato una denuncia? Oppure nel modo di fare della ragazza aveva scorto una timidezza quasi eccessiva, tendente al senso di colpa, che lo incuriosiva? Ad ogni modo ormai era fatta, aveva riavuto il suo orologio e stava per bere uno spritz in compagnia di una bella ragazza (le sue osservazioni notturne lo confermavano), ma, cosa ancora più importante, aveva una persona nuova da conoscere e scoprire.
Perché aveva accettato l'invito? Voleva solo evitare un'altra sera da sola? Oppure quel ragazzo la incuriosiva davvero? O forse voleva solo avere l'egoistica conferma di non aver sbagliato nel farsi vedere nuda da lui? Non ebbe il tempo di pensare a fondo a una risposta che si ritrovò a sedersi al tavolino del bar insieme a... Marco. Finalmente poteva dargli un nome, ed associare a quella presenza una voce e una fisicità che osservandolo da lontano non riusciva a cogliere.
"Stamattina quando sono uscito sono abbastanza sicuro non ci fosse nessuno in giro, è una fortuna che tu mi abbia visto! Ma come hai fatto?" ecco, dopo le presentazioni Marco era partito proprio con la domanda che Gloria temeva di più. "Beh, stavo... pulendo la finestra della cucina e ti ho visto nel posteggio, ed ho visto cadere l'orologio" rispose, sollevata per essere riuscita ad inventare una bugia così in fretta. "Grazie ancora, quell'orologio è un regalo di laurea, ci tengo parecchio. Di solito lo tengo legato con una catenella ma mi si è rotta settimana scorsa. Dimmi un po' di te, che fai nella vita?"
A quel punto Gloria si sentì più a suo agio, era una fotografa professionista specializzata nel settore musicale; le piaceva molto il suo lavoro e le piaceva parlarne: anche Marco si dimostrò subito interessato, scoprire che lei veniva pagata per andare ai concerti in cui lui faticava a trovare i biglietti era una bella sorpresa. Scoprirono di avere anche gusti simili, entrambi ascoltavano soprattutto rock ed entrambi adoravano i Pearl Jam. "Sei stata anche al concerto di San Siro dell'anno scorso? C'ero anche io!" "Sì, ero lì per lavoro... Ho seguito tutti i loro concerti in Italia degli ultimi 10 anni. A Milano li ho anche conosciuti di persona, ovviamente il tutto documentato con un servizio fotografico" rispose lei sorridendo. Andarono avanti ancora a lungo a parlare e intanto i bicchieri di spritz vuoti si accumulavano sul tavolino. Venne l'ora di salutarsi, e lo fecero scambiandosi la rassicurazione che si sarebbero rivisti presto, del resto abitavano uno di fronte all'altra!
Ecco, era di nuovo il momento di spegnere le luci e aspettare di vederla comparire alla finestra. Gloria. Gli piaceva quel nome, e averla conosciuta era sicuramente la cosa più positiva che gli fosse successa da parecchio tempo. Si sistemò al buio ed eccola lì che puliva i piatti della cena. Gli sembrò più bella e sorridente delle altre sere, ma magari era solo suggestione, come quella che lo portava a sentirne il profumo ora che l'aveva conosciuto. Era una serata "fortunata", lei si stava spogliando per mettersi la camicia da notte. La vide togliersi la maglia, slacciare i jeans, e poi la vide girarsi dritta verso di lui e sorridergli. Rimase impietrito. Non stava guardando genericamente nella sua direzione, ma lo stava proprio fissando! Lo stava fissando, sorridendo, mentre i jeans scivolavano lungo le sue gambe fino a terra. Iniziò poi a fargli un cenno per chiamarlo da lei. Inequivocabilmente lo stava invitando a casa sua. Marco non se lo fece ripetere e colse al volo l'invito.
Mentre attraversava la strada e il posteggio si chiese come avrebbe fatto a superare il portoncino d'ingresso, ma lo sentì aprirsi mentre si avvicinava. Salì le scale saltando i gradini a due a due, ed arrivò al piano dove doveva trovarsi l'ingresso del suo appartamento, in effetti trovò una porta socchiusa ed entrò, trovando tutte le luci spente.