Lui & Lei
Scatti Riservati Cap.12 - Alleanze

07.07.2025 |
376 |
3
"Il borbottio sommesso dell’idromassaggio si mescola a una musica ambient appena percettibile..."
-Forte dei Marmi, giorno prima della partenza- La luce del tramonto filtra attraverso le tende leggere dell’appartamento, tingendo le pareti di una sfumatura dorata che danza sulle superfici. Le tazze di caffè sul tavolino fumano ancora. Marco e Maddie sono seduti sul divano, lui con le braccia appoggiate alle ginocchia, lo sguardo fisso oltre il vetro. Lei con le gambe incrociate, la schiena dritta.
Di fronte a loro, Gerini si appoggia al mobile basso, il tono calmo, il viso contratto da una serietà che non ammette repliche.
«Le alleanze possono essere utili» dice «ma ricordatevi: in questo gioco, fidarsi è un lusso. E spesso lo si paga caro.»
Maddie annuisce senza parlare, gli occhi concentrati, le labbra strette. Marco distoglie lo sguardo dal mare. Lo fissa.
«Condividete solo ciò che serve. Niente di più. Ogni informazione data è una moneta. E non tutte le monete hanno lo stesso valore per tutti.»
Il silenzio è denso. Gerini si avvicina, prende una delle tazze rimaste sul vassoio, la solleva. «Qui non è come in uno shooting, Maddie. Lì comandi tu. Qui, no. Qui siete pedine. O diventate giocatori, o verrete mangiati.»
Marco scambia uno sguardo lungo con lei. Poi, piano, annuisce.
-Presente, sala da pranzo dello yacht-
Luce calda, tovaglie di lino, caffè appena versato. Marco e Maddie si muovono tra i tavoli con apparente disinvoltura. Il buffet è ancora pieno, ma gli ospiti stanno già lasciando la sala uno alla volta. Due figure però restano sedute in fondo: Elisabeth Keller e Martha Schultz, una con l’eleganza studiata della diplomatica svizzera, l’altra con l’inflessibilità tedesca stampata in ogni linea del volto.
Maddie si avvicina per prima. «Possiamo unirci a voi?»
Keller solleva lo sguardo, accenna un sorriso neutro. «Certamente. Accomodatevi.»
Marco resta leggermente indietro, poi si siede al fianco di Maddie. Nessuno parla per un momento. I cucchiaini tintinnano sulle tazzine. L’aria è tesa, ma non ostile.
«Sappiamo che Martini non vi è proprio simpatico» rompe il silenzio Maddie, scegliendo con cura le parole. «Avete interessi comuni, forse, ma… se poteste evitarlo, lo fareste. Per questo siamo qui. Non lavoriamo per lui. E ormai lo avrete capito.»
Marco appoggia una mano sulla tovaglia, la voce bassa. «Qualcosa si muove, gli equilibri stanno cambiando. La situazione è diventata pericolosa. Non solo per noi.»
Martha Schultz beve un sorso di caffè. Lo posa, lo guarda.
«Un uccellino mi ha detto che Rade è sparito all’improvviso. Allora avevo ragione: lavoravate per lui.»
Marco non risponde. Ma il silenzio che lascia cadere sul tavolo pesa più di una conferma.
Il doppio gioco ha funzionato, per ora nessuno immagina chi ci sia realmente dietro di loro.
Maddie resta immobile. Keller osserva entrambi con attenzione chirurgica.
«E ora? Cercate sponde?»
«Cerchiamo la verità» replica Maddie. «E un modo per portarla fuori di qui.»
«Qualcuno sta spostando le pedine, un nuovo personaggio, qualcuno di molto influente, non è più Martini il vertice della piramide, ma comunque lavora per lui» Dice Marco.
«Che prove hai?» ribatte Shultz
«Più che altro una mia intuizione, abbiamo rilevato movimenti, incontri segreti di cui solo Rade era informato e per cui aveva tanta paura da decidere di volersi tirare fuori...ma non ne ha avuto il tempo.»
«E ora cerchi vendetta per il tuo amico?» chiede Keller
«La vendetta è per gli stupidi, io cerco una via d’uscita, ma non a mani vuote, mi serve un’assicurazione sulla vita»
Marco si gira appena, lo sguardo corre verso il fondo della sala. I due ragazzi, che aveva già notato la sera prima sono lì, abiti sobri, portamento elegante ma non appariscente. Li fissano con discrezione.
«Li hai notati?» sussurra a Maddie, senza muovere le labbra.
Lei inclina appena il capo, segue il suo sguardo. Li vede. I suoi occhi si stringono, un guizzo di incertezza.
«Sì. Mi sembrano familiari. Ma non riesco a capire da dove.»
Marco deglutisce. «Ho controllato le foto. Fino a ieri non c’erano. Probabilmente si sono imbarcati in Sicilia.»
Maddie stringe le labbra. «Potrebbero essere osservatori. Servizi?»
Marco stringe le mani sotto il tavolo. «O peggio. Doppio gioco.»
Shultz li guarda, poi lancia un’occhiata anche lei verso i due. «Li ho notati anch’io, ma sembrano avercela più con voi, in particolare fissano spesso te, MadSex.»
«Direi che abbiamo le basi per intavolare un bel discorso, ma questo non è il posto giusto, ci vediamo nella mia cabina, portate la vostra attrezzatura, deve sembrare che ci state raggiungendo per un servizio privato». Keller si alza, una mano sulla spalla di Markus, con l’altra accarezza il viso di Maddalena. «A dopo».
Dopo aver recuperato l’attrezzatura i ragazzi raggiungono la cabina di Keller. Arredo minimalista, pareti imbottite, la vista del mare schermata da tendaggi grigi. Schultz tira fuori un tablet, Keller versa del tè. Maddie e Marco si scambiano un’occhiata: il microfono nascosto è acceso. Ogni parola viene registrata.
«Possiamo anche aiutarvi» dice Schultz, posando il tablet. «Ma la vostra presenza qui è un rischio per tutti. Non vi proteggerà nessuno se Martini vi scopre.»
«Lo sappiamo» risponde Marco. «Ma abbiamo informazioni. E una lista che si sta accorciando.»
Maddie prende il controllo. «Ci mancano sei nomi. Mattew Forster, Angela Cabral, Maria Fuentes, Vincent Mordoch, Pedro Santos, Vlad Rosicky. Vogliamo chiuderla prima che lo faccia Martini.»
Keller incrocia le braccia. «E cosa vi aspettate da noi?»
«Protezione, se servirà. Accesso, se potete darcelo. E, in cambio, vi daremo i nomi di chi è compromesso.»
Schultz alza un sopracciglio. «Non tutta la lista?»
Maddie sorride. «Ogni informazione è una moneta. Non tutte valgono lo stesso.»
Silenzio. Poi Keller annuisce. «Benvenuti nella giungla.»
L’aria nella cabina è densa di sottintesi. Il profumo speziato del tè si mescola a quello, più sottile, del dopobarba di Markus. Schultz ha incrociato le gambe tornite sotto pantaloni color crema. Keller, invece, siede composta, i capelli raccolti in una coda perfetta, lo sguardo limpido come una lama d’acciaio.
«Non ci serve sapere da chi ricevete gli ordini» dice Martha. «Ma ci serve capire se i vostri obiettivi coincidono con i nostri.»
«Se significano sbarazzarsi di Martini» ribatte Maddie «allora sì. Coincidono.»
Marco apre il tablet, mostra la lista. I nomi barrati. Le note. Le date. I segnali. Lo sguardo di Martha si fa più attento. Keller si avvicina, osserva.
«Avete più informazioni voi, in due settimane, di quanto io abbia raccolto in tre mesi di copertura diplomatica,» mormora la tedesca.
Maddie le fissa. «Non siamo qui per caso.»
Marco la guarda di sottecchi. Sa che ha appena offerto una mezza verità. Uno specchietto, come direbbe Gerini. Eppure basta. Per ora.
«Ci restano sei nomi,» prosegue Maddie. «Uno di questi è Mordoch. Mi sembra di capire che lo conoscete personalmente, giusto?»
Keller conferma. «Non è uno che parla molto. Ma vede e sente tutto. Non escludo che ci siano spie al suo soldo sullo yacht. Lui è gli occhi e le orecchie di Martini, ha agganci sia coi servizi segreti americani che con il sottobosco della criminalità nordamericana, va a braccetto con Cabral che è il suo alter ego per l’area centro-sudamericana. Martini però non è il loro unico cliente, loro si definiscono senza padroni, sono come dire...free lance. Potreste abbordarli fingendovi interessati ad usufruire dei loro servizi»
Marco annuisce. «Perfetto. Allora inizieremo da lì.»
«Con calma» li frena Martha. «Questa barca è piena di trappole. Una parola sbagliata e finirete in fondo al mare. O in una gabbia di vetro nella stiva.»
Maddie si sporge in avanti, il mento alto. «Non siamo qui per finire in gabbia.»
Keller la guarda per un attimo. Poi sorride.
Marco e Maddie camminano fianco a fianco lungo il corridoio illuminato da luci a LED. I passi morbidi, le parole basse. I microfoni sono spenti. Serve un momento di respiro.
«Pensi che ci stiano davvero aiutando?» chiede lui.
«Credo che vogliano sopravvivere» risponde Maddie. «E che abbiano capito che stiamo giocando sul filo. Condividono quello che fa comodo. Ma non si fidano.»
«Come Gerini ci aveva avvertito.»
Lei si ferma davanti a uno specchio. Sistema i capelli, ma lo sguardo è altrove.
«Sai cosa mi spaventa?» sussurra. «Che sto iniziando a temere che non ci sarà una vera via d’uscita da questa situazione. È tutto così pericoloso.»
Marco si avvicina, le dita le sfiorano la schiena scoperta. «Anche io ho la stessa sensazione. Ma se cado… voglio farlo sapendo che sei vicina.»
Si baciano. Un bacio breve, carico di tensione. Poi si ricompongono. L’ora di pranzo si avvicina. E con essa, un nuovo nome da affrontare.
La spa dello yacht emana vapori profumati d’eucalipto e gelsomino. Il borbottio sommesso dell’idromassaggio si mescola a una musica ambient appena percettibile. Marco e Maddie attraversano il corridoio di marmo con passo sicuro, gli accappatoi arrotolati sotto il braccio. Lei indossa un bikini nero essenziale, lui boxer da bagno scuri e una camicia di lino aperta sul petto.
La vasca principale è immersa in una penombra sensuale, le luci soffuse giocano con le superfici umide. All’interno, due figure già immerse fino alle spalle: Vincent Mordoch e Angela Cabral. Parlano fitto, sorridendo ogni tanto, con quell’intimità tranquilla di chi condivide segreti da tempo.
Maddie inclina la testa verso Marco, poi sussurra: «Li abbiamo.» «Approccio morbido o affondo diretto?» «Morbido. E lubrificato.»
Con naturalezza, si avvicinano al bordo della vasca. Maddie lascia appoggiato su una panca li vicino l’accappatoio, i fianchi sinuosi scoperti, poi entra per prima, l’acqua che le lambisce le cosce in un lento crescendo. Marco toglie la camicia e poi la segue, posizionandosi accanto a lei sul lato opposto della vasca rispetto alla coppia di sospettati. Nessuno fa commenti.
Si accomodano, si scambiano un’occhiata complice. Poi iniziano a parlare tra loro, a bassa voce, quasi come due innamorati in fuga. Ridono, si sfiorano. Maddie si siede sulle ginocchia di Marco, girata di lato, e lui le bacia una spalla, le dita che tracciano cerchi lenti sull’addome bagnato.
Cabral finge di guardare altrove. Mordoch tiene gli occhi socchiusi, ma li osserva.
Il gioco continua. Maddie si volta, lo bacia. È un bacio lungo, caldo, la lingua che cerca, trova, danza. Marco la cinge, la mano scivola giù, le palpa il culo.
Maddie si volta leggermente, vede che gli altri due ospiti li stanno fissando. Scende imbarazzata dalle gambe di Marco e si posiziona al suo fianco. Guarda lui, poi ride.
«Scusate, ci siamo lasciati prendere...»
«Oh non c’è problema cara...anzi, continuate pure, a me e al mio amico piace guardare...» Risponde Cabral.
Maddie le fa l’occhiolino e ritorna in braccio al ragazzo, riprende a baciarlo con passione.
Le mani di Marco salgono lungo la schiena, sfilano il laccio del reggiseno. Il bikini nero scivola nell’acqua. Maddie si sistema meglio sopra di lui, ora completamente girata di spalle, il busto eretto, la schiena arcuata.
Le mani di Marco si chiudono sul suo seno, i pollici accarezzano i capezzoli. Maddie geme piano, il suono si fonde con il borbottio dell’acqua. I suoi occhi cercano quelli della Cabral, che ora non finge più. Una mano della donna è sparita sotto la superficie, le labbra appena socchiuse.
Mordoch si sposta leggermente, più vicino alla compagna. Le prende la mano libera e la guida con decisione sotto il proprio costume, dove l’eccitazione è evidente.
Maddie si abbandona, la testa appoggiata alla spalla di Marco, che ora le bacia il collo, mentre una delle sue mani scivola tra le gambe della ragazza. Lei si solleva appena, si volta a baciarlo. Poi si sfilano i restanti indumenti con lentezza, i movimenti morbidi nell’acqua.
Il primo affondo è lento, possente. Maddie geme, si muove a ritmo, le mani di Marco sui suoi fianchi, la bocca aperta che cerca aria. Davanti a loro, Cabral si accarezza apertamente, la testa reclinata all’indietro, mentre Mordoch le bacia il collo e la stimola con la stessa foga.
L’acqua della vasca oscilla, si increspa. I gemiti si mischiano, i respiri si fanno più profondi. Marco e Maddie si uniscono in un crescendo rapido, potente, fino al culmine, con la ragazza che si aggrappa a lui e morde una spalla per non urlare.
Poi, il silenzio. Solo il suono dell’acqua che ricade lenta, e il respiro affannato dei quattro. Si staccano con lentezza. Maddie si rimette accanto a Marco, le gambe ancora tremanti.
«Direi che siamo dei bei curiosoni» dice, sorridendo la Cabral. «Oh, ma anche noi lo siamo» risponde la ragazza, con un sorriso soddisfatto. «E non ci siamo persi nulla. È stato molto eccitante.»
Scoppiano tutti a ridere. Il ghiaccio è rotto.
«Non ci siamo ancora presentati, io sono Vincent Mordoch e la bella signora accanto a me si chiama Angela Cabral...voi siete MadSex e Markus Roggia vero? La vostra fama vi precede»
«Grazie...non pensavamo di essere così famosi» risponde Marco
«Siete il colpo da 90 di Martini per la crociera di quest’anno, non c’è persona su questo scafo che non voglia essere immortalata da te...magari in compagnia della tua bella musa»
«Beh ufficialmente siamo qui in vacanza anche se effettivamente ho già scattato diversi shooting...personali. Devo dire che in pochi qui a bordo sembrano essere qui solo per villeggiatura.»
«Queste crociere sono un’ottima occasione sia per rilassarsi sia per concludere affari, a bordo ci sono sempre personaggi a caccia di occasioni, informazioni, contratti. A certi livelli il lavoro non si ferma mai.» puntualizza la Cabral
Marco si schiarisce la voce. «Sapete, rappresento gli interessi di un certo... investitore. Privato. Molto curioso anche lui.»
Mordoch si limita ad annuire. Cabral si sposta un poco, il tono più rilassato. «Investitori. Ce ne sono molti, qui. Ma pochi che sappiano muoversi come voi due.»
«Diciamo che il nostro cliente è molto selettivo. E informato.»
«Lavora con Martini?» chiede Mordoch, in tono quasi neutro. «Ha lavorato con lui. Ma ora vuole altro. Vuole sapere chi è davvero affidabile.»
La Cabral si stringe nelle spalle. «Se vuole la verità, non è Martini quello giusto. Lui compra, vende, manipola. Ma ci sono interessi più grandi dietro. Reti che attraversano oceani.»
Marco inclina il capo. «Come voi, ad esempio?»
«Noi facilitiamo i contatti. Teniamo le fila. Ogni tanto, stringiamo mani sporche, è vero. Ma sempre con guanti molto costosi.»
Mordoch ride. «E con ottimi guadagni.»
Maddie sorride. L'apparecchio nella tasca del suo accappatoio sta registrando tutto.
«Quindi non è un problema per voi fare affari alle spalle del padrone di casa?»
Un attimo di silenzio. Poi Cabral risponde, seria: «Martini non è il pesce più grosso in questo mare, sa anche lui che a volte si deve fare da parte e limitarsi a fare il facilitatore.»
Mordoch riprende il discorso «Quindi dicevi di questo tuo...”cliente”?»
«Un personaggio piuttosto importante a livello nazionale, in Italia ovviamente, che però preferisce farsi un’idea della situazione prima di mostrare il suo viso...ha molto da perdere se il suo nome o il suo volto dovessero essere abbinati a persone non molto affidabili» risponde Marco, malizioso. «Dunque raccontami un po’ Vincent voi giocate in Serie A o nelle leghe minori.»
L’americano e la sua collega argentina iniziano a spiegare le loro capacità, gli agganci le possibilità di investimento legali e non in tutto il continente americano.
Marco ogni tanto fa qualche cenno di assenso, pone delle domande e rimane impassibile come se stesse tenendo un colloquio di lavoro a due giovani ragazzi.
Maddie lo osserva in silenzio, l’aura di Markus è potente, opprimente, mette in soggezione chiunque a dispetto dei 18 anni e del fisico minuto. Si chiede che fine ha fatto quel ragazzino imbranato che il bulletto prendeva per il culo al supermercato, quello sfigato che la spiava dalla finestra della cameretta.
Quando i due stranieri non hanno più niente da dire Marco lì ringrazia «Siete stati esaustivi, mi sembrate molto affidabili, metterò una buona parola col mio contatto, sono sicuro che si farà vivo appena possibile.» Stringendo la mano ad entrambi esce dalla vasca, aiuta Maddie a salire sul bordo ed entrambi salutano.
Raccolgono gli accappatoi col loro prezioso contenuto, si rivestono con calma, lo sguardo di Mordoch e Cabral che si è fatto più rispettoso. Due nomi in meno. Molti segreti in più.
Continua nella sezione "Trio"...
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Scatti Riservati Cap.12 - Alleanze :
