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Lui & Lei

L' imbianchino


di Dadaretro
30.06.2023    |    1.674    |    1 8.0
" Sentiva pulsare e crescere ancora vistosamente quel membro, con tutte le vene in evidenza che durissimo come il marmo, sembrava dover scoppiare da un..."
Daniela aveva contattato un imbianchino , il cui numero le era stato dato da una sua cara amica,la quale le aveva detto con un sorrisetto malizioso: "Vedrai come pennella bene, resterai contentissima"...chissà perchè, quel sorrisetto.
Prese appuntamento per il giorno che era libera da ogni impegno .
Solo che quel giorno arrivò e lei se n'era completamente dimenticata e fu svegliata dal campanello.

E fu proprio il suono del campanello a ricordarle chi potesse essere a quell'ora presto di mattina.
Corse in fretta ad aprire e non fu nemmeno attenta a come si presentò.
Era con la sua camicia da notte aderente , che nulla lasciava all'immaginazione.
I suoi seni rigogliosi, il suo fisico morbidamente sinuoso e il suo lato B da urlo...tutto un gran belvedere. In un vedo e non vedo davvero stuzzicante.

Aprì e fu colpita a prima vista da questo uomo sulla 50ina, capelli neri, alto, dal fisico non asciutto ,ma visivamente forte, una leggera pancetta e una abbronzatura accattivante, resa ancora più evidente dal suo abbigliamento totalmente bianco. Lei si scusò, ammettendo di essersi addormentata, ma lui per nulla infastidito, anzi forse piacevolmente sorpreso dalla sua mise, si avviò verso la stanza da decorare.

Mentre l'imbianchino cominciò a lavorare lei andò a fare una doccia e il pensiero però era impegnato su quel bell'uomo , intento a dipingere col pennello la stanza e inevitabilmente pensò al "suo di pennello” . La cosa la incuriosiva e non poco.
E l'immaginazione, più l'astinenza di giorni e giorni, fecero alzare il suo eccitamento e la sua mano insistette sulla sua passera , massaggiando il clitoride tra due dita sino a sentirlo durissimo,mentre l'acqua calda della doccia la massaggiava sulla schiena.
Poi scivolando in basso, infilò le dita dentro , mentre immaginava fossero quelle dell'imbianchino. Quando improvvisamente proprio la sua voce la portò alla realtà. La stava chiamando.

“Si arrivo subito!” disse lei asciugandosi in fretta e furia , infilandosi velocemente la vestaglietta estiva e il perizoma. Il decoratore la chiamò perchè
doveva scegliere le tonalità di colore tra tre che aveva preparato su un cartone adagiato su un barattolo di vernice in un angolo della stanza.
Lei nello scegliere si dovette abbassare e mostrò quasi tutto il suo esondante seno , agli occhi dell'imbianchino, piacevolmente interessato allo spettacolo inatteso. Lei accortasi che lo sguardo di lui era fisso ed insistente continuò (con malizia) in quella posizione a scegliere la tonalità più giusta per la stanza.

Lui era in piedi al fianco destro di lei che aveva a sinistra il muro da decorare . Lei quasi si accovacciò per vedere le tre tonalità di colore da scegliere, ritrovandosi il suo viso all'altezza della patta del pantalone di lui. E il gonfiore che vedeva all'altezza della patta, stava sicuramente ad indicare che lui stava apprezzando la vista di quel ben di dio.
Lei maliziosamente ostentava indecisione nella scelta e di tanto in tanto, alzando lo sguardo verso di lui per chiedere consigli , vedeva che lui aveva il suo sguardo sempre sulle sue tette. E il gonfiore sempre più evidente.

Una volta fatta la scelta della tonalità, nell'alzarsi di scatto ma volutamente fingendo di perdere l'equilibrio, andò a toccare l'evidente erezione dell'imbianchino,scusandosi per l'accaduto. “Di nulla, anzi... “ rispose lui.
Ormai il danno era fatto! Mentre lei si girò per andarsene lui la spinse contro il muro. E tutto in un turbinio di tempo le sue mani scivolarono sotto la vestaglietta, a stringerle i seni. Lei era elettrizzata da quel contatto caldo. Le accarezzò i capezzoli con i polpastrelli, mentre la spingeva contro il muro con il suo corpo e le faceva sentire la sua grossa erezione.


Il contatto con il corpo solido e forte dell'imbianchino pur con tutti i vestiti addosso, le procurò una scarica di piacere che non riusciva a trattenere.
Lui continuava a dare spinte col suo pene erettissimo contro i glutei di lei, che lei ammortizzava appoggiando le sue mani contro il muro. A ogni spinta corrispondeva un piacere sempre più intenso e lei porgeva il meglio di se inarcando la schiena e porgendo il suo sedere ai colpi, mentre i gemiti di lui si propagarono dentro il suo orecchio, eccitandola ancor di più.

La sua mano sinistra percorse il suo sedere e arrivando ad alzare la vestaglietta per giungere poi tra i suoi glutei Scostò il filo del perizoma con un gesto secco e la attirò a sé. Il suo sedere incollato al suo corpo. La sua erezione pulsava contro di lei, ma non si fermò e passò la mano tra le sue gambe. Accarezzò le coscie e poi salendo sentì le sue dita farsi strada nella sua intimità, una carezza e poiuna pressione col dito al buchetto e poi una carezza alle calde labbra vogliose bagnate. Prese a stuzzicarle il clitoride , proprio come aveva immaginato poco prima sotto la doccia .
La mente di lei era offuscata, il suo corpo completamente in balia del piacere, non c’era spazio per pensare, non c’era spazio per i sensi di colpa, c’era solo da lasciarsi andare.
Lui prese nel frattempo a baciarla sul collo e poi salendo le loro bocche si cercarono frenetiche e lui le afferrò le labbra carnose con le sue, prima di affondare la lingua dentro di lei. Mentre le due dita di lui continuavano a esplorarla
Lei fece per girarsi e lui staccò le mani dal corpo di lei, le portò su di sé, a slacciare la cintura, voleva liberare il proprio sesso, voleva entrare dentro di lei. Non riusciva più ad aspettare.

Lei girandosi verso di lui e inginocchiandosi liberò il pene dalle mutande (che comunque non riuscivano a contenerlo) e cominciò a guardare quel pene gigantesco, (che nonostante tutte le sue varie esperienze non aveva mai visto di quelle dimensioni) lo guardava e quasi ebbe paura di metterselo dentro, ma era così eccitata che lo voleva e basta!
A quel punto lei cominciò a leccare prima le sue palle, mantenendo con le mani il membro ,poi facendo piccoli e maliziosi lecchii e tenendo la bocca piuttosto lontana fece agire la punta della sua lingua in maniera da stimolarlo al massimo, poi salì verso la base del suo pene. Sentiva pulsare e crescere ancora vistosamente quel membro, con tutte le vene in evidenza che durissimo come il marmo, sembrava dover scoppiare da un momento all'altro. Cominciò a leccarlo dalla base fino alla punta e stringendolo fortemente tra le mani.
Fino a che lui spinse la mostruosa cappella verso la bocca di lei che si aprì.
La cappella entrò in bocca tutta d'un botto !! “Vedi quanto ti desidero? Prendilo tutto” disse lui. Lui spingeva e lei rischiava di soffocare, in breve si trovò con il cazzo in gola.
lo sentiva fremere nella sua bocca, pulsava e quasi dimenticò di respirare per quanto era eccitata da tutto quello che stava accadendo. Le infilò una mano tra i capelli e li strinse in un pugno, tirando piano senza farle male.

Poi improvvisamente le tolse la verga dalla bocca e la fece girare di schiena le strappò il perizoma e alzandole la vestaglietta , le sferrò due schiaffi sui glutei e poi prese ad accarezzarla. Quegli schiaffi per lei furono come una ulteriore scarica di elettricità che la pervase interamente fino dentro al midollo.
Poi cominciò ad accarezzarla in mezzo alle gambe prima il buchetto e poi le labbra gonfie di eccitazione. Era bagnatissima. Lui le infilò le sue dita, prima due e poi tre, poi d'improvviso togliendole.. in un istante fu dentro di lei.

Lei urlò tutto il piacere nel ricevere quella cappella di fuoco durissima. Perchè lui le fece entrare solo la cappella . Che lui prese a far entrare e uscire come in un gioco perverso a stuzzicare la voglia di lei. Tant'è che lei gli urlò: "Scopami! Sbattimi! Lo voglio tutto!!"
E così lui cominciò a penetrarla delicatamente con tutta l'asta , fino a che sentì lei che disse un flebile "sìììì". Allora cominciò a sbatterla forte come voleva lei. Le sue stoccate erano così potenti e decise, che lei si sentì quasi mancare le forze entrando in un vortice di piacere mai provato.

Fino a che lei gli urlò: " Continua continua continua a scoparmi e a farmi impazzire! E' così bello che potrei morire"
Non riuscì più a resistere, con un gemito iniziò a venire incontrollata con più orgasmi, seguita da lui, che con grugniti animaleschi continuò a sbatterla e a farla impazzire, sì ma dal piacere.

All'improvviso suonò il campanello di casa






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