Racconti Erotici > Lui & Lei > LA CAPITANA
Lui & Lei

LA CAPITANA


di lulululu
14.01.2018    |    4.385    |    2 9.8
"Milady entrò sola poche parole di saluto poi lasciò a terra la valigia ed i sui vestiti (che avrebbe trovato lavati ed asciugati all'uscita) e completamente..."
Alle 7 della mattina di inizio novembre in vista del faro del porto di Boston, Milady si mise al timone del Clipper, il vento di poppa garantiva 7 nodi pieni, stava albeggiando e le prime luci alle spalle permettevano già di vedere le vele dei 5 alberi gonfie e forti. Il lungo viaggio era finito ed il carico di tè proveniente dalle Indie e caricato a Londra ai Docks di Londra stava per concludersi.
Spettava a lei, il capitano, l'ultimo tratto di navigazione, guidare l'entrata in porto e la delicata manovra dell'attracco al molo.
Aveva riposato fin verso le 6 poi un giro per tutta la nave sotto e sopra coperta, per verificare che tutti i preparativi per l'arrivo fossero in corso, infine aveva raggiunto il suo ufficiale in seconda, Hanry Pigworld al timone e ne aveva preso il posto.
Già, il buon Henry, glielo avevano appioppato poco prima della partenza da Londra, fresco di accademia fresco di studi e scarso di oceani. Castano chiaro, muscoloso, occhi azzurri, con i capelli ricci e portati più lunghi del lecito per un ufficiale; le sue credenziali erano ottime, l'esperienza nulla e se non fosse stato per quello sguardo intrigante ed ingenuo l'avrebbe senz'altro lasciato a terra (spettava comunque a lei, il capitano, l'ultima parola) … e poi era diventato il buon Henry, affidabile, gentile, premuroso, divertente, compagno di ore di conversazione nelle lunghe notti tra i flutti, mai noiose, sempre stimolanti.
Era il sessantanovesimo giorno di navigazione, 69 giorni di fagioli in scatola, cavoli acidi, carne e pesce secco; poche opportunità di lavarsi come si deve; poche ore di sonno ogni giorno e niente sesso. Eppure per Milady Lace non era certo mancata l'occasione, né avrebbe disdegnato le abbozzate avances del suo giovane primo ufficiale, se solo avesse avuto i piedi sulla terra ferma, ma lì, in mezzo all'atlantico, la sua rigida professionalità e disciplina glielo impedivano e le prime timide avances erano state bloccate sul nascere togliendo ogni dubbio al suo aspirante seduttore.
Una settimana a Boston, il tempo di scaricare, un po' di manutenzione, caricare il cotone e ripartire verso est in un mare d'inverno che l'avrebbe attesa al varco con la sua forza in mezzo all'Atlantico.
Una settimana in cui lei non si sarebbe dedicata un gran che al Sea Bird, il suo amato Clipper, avrebbe lasciato i suoi 70 metri di lunghezza alle cure amorevoli del signor Duncan Hardcock il suo fido capo manutentore ed alla sua squadra di giovani mozzi apprendisti, lei aveva bisogno di dedicarsi e a se stessa e recuperare le energie nervose necessarie per il nuovo viaggio.
Il tempo di scendere nella sua cabina e recuperare una scarna valigia con l'essenziale per sopravvivere una settimana, scesa dalla nave il buon Henry l'attendeva a bordo di un agile calesse; un ultimo sguardo a Lei –un gran pezzo di legno- e poi via, per le vie lungo il porto.
L'Hamman di Pussycat Street fu la prima tappa del suo soggiorno a terra. Gestito da cinque giovani e splendide ragazze caraibiche accoglieva sole donne, dapprima osteggiato dalla popolazione della città era diventato, a poco a poco, un'esperienza irrinunciabile per ogni dama degna di rispetto di Boston.
Milady entrò sola poche parole di saluto poi lasciò a terra la valigia ed i sui vestiti (che avrebbe trovato lavati ed asciugati all'uscita) e completamente nuda entrò nella prima sala, dove fu avvolta da vapore profumato e nella semioscurità, con la musica soffusa, vedeva appena le mani morbide e curate e gli occhi luminosi della donna dalla pelle scura, la lavava con spugne naturali alternando movimenti energici ad altri delicati, quasi languidi.
E venne la stanza del gommage, quella dei capelli coccolati con balsami esotici, la stanza del viso, la stanza della pedicure, la cura delle mani, la smaltatura delle unghie, la depilazione completa. Donne bellissime sempre sorridenti, inebrianti di profumo e totalmente nude si prendevano cura a turno del suo corpo, le allargavano le gambe e con infinita dolcezza le radevano il monte di venere e le grandi labbra, con pinzette attente le asportavano ogni pelo della regione perianale. Milady si era abbandonata a queste piacevoli sensazioni il suo corpo, trascurato in mare, si nutriva con avidità di queste cure.
Si ritrovò sola in una stanza asciutta e piacevolmente calda e luminosa coricata su di un divano bianco grande e comodo, con una ampia penisola, era completamente, quasi in trance, faceva fatica a comprendere se quella era la realtà o un sogno, quasi si stava assopendo, quando entrarono tutte e cinque le ragazze e le offrirono un thè verde. Mentre beveva lentamente stavano lì in piedi sorridenti, con i loro seni orgogliosi, i capelli scuri e raccolti sulla nuca, un piccolo tatuaggio a forma di fiore (ognuna un fiore diverso) tra il pube e l'ombelico, leggermente sulla sinistra ed un piccolo ciuffo curato, poco più giù -Ora Milady si sdrai e si rilassi, è ora del massaggio finale con gli unguenti della Persia e dell'Africa Settentrionale- le disse quella che aveva tatuata una rosa, ascoltò e chiuse gli occhi.
Mani, dieci mani, la toccavano calde e fluide, portando l'olio in ogni piega della sua pelle, dieci seni turgidi la sfioravano e la toccavano con grandi capezzoli gonfi e scuri. Una si sedette dietro di lei a gambe aperte, la mise in posizione supina e le prese la testa sul ventre, mentre le massaggiava con penetrante vigore i muscoli del collo, la seconda a cavalcioni, seno contro seno con movimenti ampi e circolari, due si prendevano cura delle gambe e dei piedi, alternando le mani, l'incavo dei seni e la bocca. La quinta, la rosa cominciò a prendersi cura del monte del basso ventre, scendendo a massaggiare ed oliare le grandi labbra, il perineo, oliando poi per bene l'ano, tutto attorno al buco; prese poi un oggetto di legno poroso, allungato ed arrotondato e dopo averlo intinto completamente in una brocca di unguento glielo infilo nel culo.
Tutto sembrò interrompersi per lunghi istanti, forse si interruppe per davvero, poi le lingue le lor lingue la portarono all'estasi.
All’uscita dell’ hamman l’attendevano un cielo azzurro, un bel sole, un’aria frizzante e pungente e Henry Pigworld col calesse. Milady Lace monto’ spedita in carrozza -la trovo bene Capitano, radiosa direi- il suo sorriso ammiccante fu la risposta -Ho pensato che a questo punto le sarà venuto un certo appetito, avrei organizzato un aperitivo con Pierre, all’Hotel Hot Siren, attico vista mare naturalmente….- -vada Mr. Pigworld, senza indugio , ho una fame da lupa-
Entrata in camera si disfece immediatamente del suo unico abito scuro, abbandonandolo a terra, distrattamente all’entrata, rimase con una grupiere di pizzo nero pressoché trasparente, guanti al gomito e reggicalze coordinati, calze a rete e scarpe lucide tacco 10. Null’altro, quella settimana le mutandine non le avrebbe indossate.
Vide l’oceano, dall’ampia vetrata di fronte a lei, le diede vigore e lei sorrise, si voltò e vide Pierre che l’attendeva seduto al tavolo, davanti a lui un grande vassoio di ostriche su ghiaccio tritato ed una bottiglia di champagne in un secchiello d’argento -Bonjour Miledi’- Pierre era completamente nudo, un braccio appoggiato al tavolo, il corpo girato verso di lei, il pene eccitato ed in erezione.
Non vi erano altre sedie e Milady si portò al tavolo, mise le gambe a cavallo di quelle di Pierre, ponendosi di fronte a lui, proprio sopra il cazzo, “vis a vis” a crebbe detto lui, appoggiò le mani sulle sue spalle e lo guardò intensamente, poi chiuse gli occhi e si sedette in grembo.
Il membro le penetro’ il culo senza fatica, tanto era stato ben preparato e lubrificato dalle ragazze caraibiche. Calandosi per venti centimetri, sino in fondo, sfrego la vulva bene aperta contro l’addome dell’uomo che aveva fatto suo.
L’aperitivo venne consumato così: bevendo insieme, nutrendosi l’un l’altra con i nobili frutti del mare, assaporandosi nel piacere più profondo della gola e del sesso insieme

TO BE CONTINUED
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per LA CAPITANA:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni