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Lui & Lei

Nuova città, nuova vita: Capitolo 1


di milkytitslover
14.05.2019    |    4.532    |    0 9.8
"Aveva due figli gemelli, entrambi della mia età, che abitavano negli stati uniti e lavoravano come ricercatori, che vedeva poco ma li sentiva tutti i giorni..."
Tutto quello che scrivo, nomi compresi, sono frutto di fantasie!

Amo il sesso. Il sesso è sinonimo di libertà fisica e spirituale e non mi son mai privata ne di uomini ne di donne. Trovo che un cazzo da succhiare, leccare e ingoiare, che riempie ogni tuo buco sia fantastico tanto quanto una fica bagnata e calda e delle tette favolose da succhiare appena sveglia la mattina, soprattutto se piene di latte.
Mi ero appena trasferita in una nuova città e la cosa non mi preoccupava visto la facilità con cui intrecciavo rapporti. Casa in periferia, zona tranquilla con piccole villette a schiera e nuovi vicini. Alla mia destra abitavano Marco e Marilena: lui uno splendido quarantacinquenne alto, moro, occhi verdi, fisico atletico (giocava a tennis e praticava snowboard) e lei 29 anni, bionda, viso da bambola, occhi grandi di un verde intenso, al settimo mese di gravidanza portata splendidamente che le aveva regalato la gioia di una quarta di seno meravigliosa che lasciava libera dal reggiseno per la gioia dei miei occhi.
Dall’altra parte Antonio: 79 anni, vedovo, vivace e arzillo, amante delle sue piante e anche lui estimatore dei formidabili seni di Marilena, occhi neri molto profondi e uomo vissuto e aperto. Beh, io ho 35 anni, fisico atletico, 1.70, mora, occhi marroni, sempre in giro con poco addosso in un afoso giugno, vogliosa di esplorare il mio vicinato.
Si, avete capito bene.
Mi ero promessa che, durante l’estate, avrei soddisfatto le mie perversioni con Marco e Marilena e Antonio.

Antonio
Il quartiere si svuotava nei fine settimana, i futuri genitori, con mio grosso rammarico, partivano per tre giorni, così decisi di restare a casa e tenere compagnia al mio saggio e attempato vicino. Avevo deciso di cenare sulla veranda: un pò di pesce e dell’insalata, del buon pinot noir, brasiliana nera e vestitino bianco leggermente trasparente che lasciava intravedere le mie areole scure su due seni sodi. Antonio dava acqua alle sue piante.
-Ciao Vicina!
-Buonasera Signor Antonio, come va?
-Ora che vedo una rara bellezza come te, meglio. Fa molto caldo stasera, vero?
-Si, infatti mangio fuori...
-Fai bene, tesoro.
-Lei cosa fa stasera?
-Mangerò qualcosina e guarderò un pò di tv...
-Siamo soli, che ne dice di farci un pò di compagnia?
-Non vorrei disturbare...
-Ma si figuri! Ho preparato dei totani arrostiti e dell’insalata di finocchi con arance e olive taggiasche, e ho anche dell’ottimo vino al fresco. Non si faccia pregare, si unisca a me!
-Ok bambolina, mi hai convinto! Faccio una doccia e sarò da te tra una mezz’oretta.
-L’aspetto!
Avevo gettato l’amo, con l’esca, e lui aveva abboccato con piacere.
Arrivò a casa con un cesto di fichi freschi
-Li ho presi al mercato-disse-spero ti piacciano
-Moltissimo, grazie!
Cominciammo a cenare, e gli chiesi di parlarmi della sua famiglia. Aveva due figli gemelli, entrambi della mia età, che abitavano negli stati uniti e lavoravano come ricercatori, che vedeva poco ma li sentiva tutti i giorni.
-Tu che lavoro fai bambina?
-Sono una terapista di coppia. Ho lavorato per uno studio e adesso ne ho aperto uno mio.
-Ne vedi di coppie strane, vero?
-Oh si, non immagina quante. Io parto dalla base che, se una cosa non funziona tra due persone è perchè mancano tre cose fondamentali: Sincerità, comunicazione e sesso. Per esempio: da quando è incinta la nostra dolce Marilena, Marco non fa più sesso con lei, non parlano di questa assenza di intimità e si stanno perdendo. Ed è un modo sbagliato di affrontare la gravidanza e la relazione, che li porterà alla rottura. Ma spero di potergli dare una mano... Il suo matrimonio com’è stato?
-Combinato, come la maggior parte di quelli di un tempo. Praticamente abbiamo fatto sesso solo per avere i nostri due meravigliosi figli. Ma non l’ho mai tradita: ho provveduto da solo a quello che mi serviva, anche se ho molti rimpianti.
-Quali?
-No, mi vergogno a parlarne con una bella bimba come te.
-Pensi che sono una terapeuta e che la mia visione e superiore alle parti e che non sono certo il tipo che giudica, si figuri.
-Invidio chi si è tolto tutti gli sfizi del caso, e io non l’ho fatto.
Notai un leggero imbarazzo, mentre, per l’ennesima volta, i suoi occhi si soffermavano all’altezza del mio seno.
-Tu sei una donna molto bella, come mai sei da sola?
-Glielo dico, ma non mi giudichi.
-Come potrei? Sei un angelo dolcissimo, tutto quello che fai è più che giusto
Sorrisi.
-Diciamo che, non mi sono mai legata perchè mi piace “divertirmi” liberamente.
Si fermò, lo sguardo ancora sul mio seno e, con un leggero imbarazzo disse
-Fai bene.
Gli presi una mano, mi piegai verso di lui per lasciargli intravedere il mio seno nudo dalla scollatura.
-Facciamo un gioco
Sorrise incuriosito
-Si-disse-a cosa giochiamo?
-Lei mi svela i suoi sfizi e io le dico quelli che vorrei togliermi, almeno non ci sentiremo più in imbarazzo. Che ne dice?
-Ci sto...- aveva preso sicurezza, anche se ancora si percepiva un leggero timore.
-Cominci lei, però! Io ho proposto il gioco. Non deve preoccuparsi, può parlare liberamente, senza mezzi termini, ok?
-Si.
Prese un sorso di vino, si schiarì leggermente la voce.
-Sa, ho imparato ad usare internet per sentire spesso i miei figli, e poi ho imparato qualche altro suo utilizzo. Ogni tanto guardo dei porno, soprattutto di cose che vorrei aver voluto provare: con mia moglie il sesso è stato canonico, ma non nego che tante altre cose le avrei fatte.
-Qual è la cosa che avrebbe voluto fare più di tutte le altre? E la descriva così come le viene, senza timore
-Bimba mia, sarei sconveniente in presenza di una signora.
-Andiamo! Giuro che parlerò anche io allo stesso modo così non si sentirà più in imbarazzo!
-Beh... Io... Mi piacerebbe aver... provato... il... piacere... di... fare ingoiare... Ha capito cosa mi riferisco.
Ero bagnatissima: l’idea che avrei potuto succhiare un cazzo maturo mi faceva eccitare da morire
-Visto? Che c’è di male? Non si potrebbe certo descrivere in altro modo!
Rise, e si rilassò
-I patti sono patti bimba, ora tocca a te. Senza mezzi termini.
-Ok. Io vorrei succhiare e ingoiare il cazzo di un uomo molto maturo.
Mi guardò. Non era più in imbarazzo, anzi aveva acquistato il coraggio giusto per rispondermi
-Sai, l’unico problema è che per diventare duro ci vuole parecchio
-Ti va di vedere quanto tempo ci metto?
-Ne sei sicura, bambolina?
-Non immagini quanto.
Sorrise, e si vedeva quanto fosse eccitato.
Mi alzai, lo presi per mano e lo accompagnai in casa.
-Siediti sul divano
Mi tolsi il vestito e gli slip, orma pieni dei miei umori, si leccò le labbra.
-Puoi dirmi tutto quello che ti passa per la testa
-Hai dei capezzoli bellissimi
Sorrisi. Mi inginocchiai, gli tolsi i pantaloni e le mutande, liberandogli il suo pene: gli si appoggiava sopra la pancia, raggrinzato dal tempo e le palle leggermente penzolanti. Era bellissimo, ero eccitatissima.
Lo presi in mano ed iniziai ad accarezzarlo: non vedevo l’ora di renderlo duro. Lui mi guardava, eccitato e compiaciuto
-Prendilo in bocca bambolina, voglio vedere cosa si prova
-Si tesoro: ho voglia di bere tutto quello che hai.
E lo presi in bocca. Inizia ad andare su e giù, accompagnandomi con la lingua e dei risucchi. Era buonissimo
-Si...-ansimò-che meraviglia...
Andai su e giù lentamente, per fargli gustare questo momento e per gustarmi il suo cazzo il più possibile...
Alzai la testa, mentre continuavo ad accarezzarlo, stava prendendo rigidità, decisi di dedicarmi alle palle. Con l’altra mano inizia ad accarezzarle mentre lui era completamente in estasi con gli occhi chiusi e la testa all’indietro, misi il muso in mezzo per farle vibrare, emise un gridolino di piacere. Ne risucchiai una, poi l’altra, poi le misi entrambe in bocca e inizia a succhiare voracemente mentre continuavo delicatamente ad accarezzare il suo pene, che in attimo era al massimo della sua durezza
-Oddio-disse-non sono mai stato così eccitato! Sei bravissima e bellissima, succhia tutto quello che vuoi!
-Ti succhierò il cazzo, voglio tutta la sborra che hai nelle tue bellissime palle
-E’ tutta tua
Lo leccai dal basso fino alla punta, e lo presi in bocca: inizia a succhiarlo più rapidamente, soffermandomi ogni tanto per sbattermelo sulla lingua, ma lui era quasi pronto
-Mi sa che sto per venire...
-Vuoi che chiuda la bocca intorno e poi te la faccia vedere o preferisci venirmi a bocca aperta?
-Chiudila, non voglio che tu perda una sola goccia del mio liquido
Aveva imparato a parlare con me, e come me. Presi la punta in bocca, con una mano inizia ad andare su e giù e l’altra gli stringeva le palle, e in un attimo lo sentì venire.
Copiosamente, ne aveva tantissimo. Mi riempi completamente la bocca e già mi scendeva in gola. Mi alzai e gli feci vedere il suo sperma, chiusi e ingoiai tutto
-E’ stato bellissimo, sono sfinito
-La tua sborra è buonissima
Mi sedetti accanto a lui e poi ci sdraiammo
-Ti va di rilassarci a modo mio?
-Certo
-Succhiami le tette
Non se lo fece ripetere due volte, prese la mia tetta sinistra e si mise il mio capezzolo in bocca e cominciò a succhiare. Era bellissimo. Gli presi la mano e la misi tra le mie gambe, nella mia fica bagnata gli feci mettere il suo dito medio e lui, cominciò a sditalinarmi mentre continuava a succhiare la mia tetta. Le sue mani ruvide stimolavano ancora di più il mio clitoride, aumento di velocità e in attimo ebbi anche io il mio orgasmo.
Eravamo entrambi appagati, anche se io dovevo ancora avere veramente quello che desideravo. Ma me lo sarei preso con calma.
Lo accompagnai al cancelletto di casa.
-Domani sera tocca a me invitarti a cena, non puoi rifiutare.
-Certamente!
A quanto molto presto!!!
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