Realtà quotidiane di tutte noi 2

Continuo Realtà quotidiane di tutte noi...
Sfinita, rimango un paio d'ore sul letto a dormire, finchè sentendo dei rumori mi sveglio con le labbra a cuoricino. Con ancora gli occhi chiusi tasto su e giù. L'altra metà del letto è vuota.
Il vuoto accanto e dentro di me. Un profondo senso di solitudine mi pervade.
Mi alzo come uno zombie col culo rotto, vado in bagno a lavarmi. Io sono stanca, anche se mi è piaciuto tantissimo il mio pensiero lo insulta mentre guardo tra le dita le macchioline di sangue provocate dalla penetrazione anale.
Franco è dinuovo là, immobile davanti a quello schermo, che lo cattura e lo droga. Quello che abbiamo fatto gli serve solo da carburante per un'altra sessione di seghe davanti a dell'altra "monnezza" virtuale. Non gli è bastato. -Sono troppo poco per lui?- Penso...
E' guerra.
L'indomani, è guerra. Torna alle dieci e mezza dal lavoro, con la faccia scura, stressato da una dura giornata. Gli apro, ignorandolo. Lui capisce subito che il mio atteggiamento non è naturale. Và dal pc. Il pc non c'è!
Ovviamente tace, assalito da mille pensieri, pensando che ho trovato l'archivio delle meraviglie. Mangiamo nell'assoluto silenzio, avvolti da un alone di mistero. A fine cena rimpiazza il pc con la tv.
Ho già dei progetti. Gli tolgo il telecomando dalle mani e spengo la tv. Il clima si fà pesante. Lo prendo per le mani trascinandolo in camera da letto. Chiudendo la porta a chiave con aggressività. Lui non sà se avere paura o aspettarsi qualche altra nuova trovata. Gli tiro giù i calzoni. Fà un sospiro di liberazione. Ma io nò, non gliela dò vinta e gli schiaffeggio il cazzo per tenerlo giù. Mi guarda colpito.
-Allora, dimmi qual'è il problema!?-
-Sta zitto- Gli dico seria, così, con la faccia imbronciata lo butto sul letto e gli lego le mani alla spalliera con delle manette. Mi spoglio sotto tenendo su la maglietta, è ovvio che le mie tette non gli piacciono, quindi non gliele mostro. Gli salgo sopra.
-Vuoi scopare?- Chiedo apatica.
-Si- Mi dice con un sorrisino da pervertito.
-Invece no- Salgo a cavalcioni sulla sua testa, sbattendogli la fica in faccia. -Lecca, cè l'ho ancora secca e chiusa-.
Mi lecca con vigore per dieci minuti, mentre gli dico come fare per farmi godere di più, la velocità ed i punti giusti. Quando comincia a farlo davvero bene lo lascio fare per altri venti minuti. In poche parole: gli riduco la lingua in una pezza. -Non riesco quasi più a muovere la lingua...- mi supplica.
-Lecca porco!- Lo costringo finchè non vedo che il cazzo gli si ammoscia. Appena è completamente giù vengo sonoramente e mi riposo seduta sulla sua pancia.
-Adesso?!- Mi chiede prendendo delle lunghe boccate d'aria. Gli torna duro facendomi irritare terribilmente. Si vede che non ha capito un cazzo.
Penso a qualcosa di sporco per punirlo ancora. -Hai finito davanti, devi farlo dietro- Mi rimetto sulla sua testa, ma al contrario.
Lui è entusiasmato dalla cosa, l'ha visto fare solo nei video che si guarda e sà bene come si fà. Per leccare dietro non ci vuole molta tecnica, ma è molto più stancante. Gli chiedo di penetrarmi ripetutamente con la lingua, il più possibile. Và avanti così, contento per cinque minuti, ma non si sente più la bocca e comincia a supplicarmi di passare ad altro. Finchè non gli si riammoscia ed io vengo debolmente ancora. -Tutto qui, io con questa sono venuta due volte?!- .... -Continua pure- mi dice orgoglioso.
Accetto e stavolta, visto che è completamente moscio glielo slinguaccio per mezz'ora io, palle comprese. -Se sei un vero uomo tu non venire- gli ordino seria.
Quando è durissimo lo spingo al limite, fino a vedere uscire liquido, ma senza mai farlo eiaculare. Alla fine lo lascio lì con forti dolori ai testicoli ed una mega congestione. Lo libero, lo guardo tenendogli le palle doloranti e gli dico fredda: -Se hai problemi fatti una sega-
Il dolore è troppo forte, gli colpisce tutta la zona pelvica tenendolo piegato. E' costretto a risolvere chiudendosi in bagno.
Da solo.