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Lui & Lei

Temporale


di Occhiamente
17.09.2017    |    5.431    |    9 8.6
"Si sedette e la fece avvicinare, mentre lei lo fissava negli occhi..."
La pioggia batteva ritmicamente mentre Paolo guardava disattento la televisione
Era tutto pronto, l'acqua al fuoco, il forno caldo, il boiler del bagno acceso da tempo.
Silvia sarà concia come uno straccio bagnato pensò mentre l'aspettava con un po' di preoccupazione mista ad ammirazione, era voluta andare per forza in motorino, come a dimostrare qualcosa, e questo lo aveva inorgoglito, perchè anche lui avrebbe fatto lo stesso pur di non ingabbiarsi in macchina nel traffico.
Sentì le mandate della porta e capì che era arrivata, non era poi così bagnata e questo lo rincuorò
Le andò incontro per aiutarla con i pacchetti e le dette un bacio di vivo desiderio senza nemmeno farla parlare, era tanto che l' aspettava e lei lo sapeva, infatti gli dette un'occhiata delle sue e corse in camera.
Erano bastati quegli occhi vivi e di brace a fargli capire che la cena avrebbe potuto aspettare, ed infatti si rimise a sedere sulla poltrona attento a cogliere tutti i rumori che lei spogliandosi e buttandosi sotto la doccia ,faceva giungere di sotto.
Dopo poco Silvia scese e si presentò in salotto esattamente come lui si aspettava e desiderava che fosse, era completamente nuda salvo un collare di cuoio ed un paio di sandali alla schiava che con i lacci salivano sù fin quasi dietro al ginocchio, aveva un corpo stupendo, flessuoso ma robusto, straordinariamente femminile anche per via del suo portamento e per la capacità che aveva di condurlo perfino nei più semplici movimenti, quasi che il sedurre fosse l'unica e imprescindibile attività in cui si potesse dilettare.
Sarebbe rimasto come sempre a fissarla per ore, le sue spalle toniche le braccia tornite che terminavano con quelle mani operose dalle dita lunghe e affusolate.
Il seno le gonfiava il petto e sembrava scolpito l tant'era stabile e svettante, i fianchi curvi senza prepotenza si fondevano alle cosce lunghissime come dei trampoli senza perdere curve ed armonia in tutta la gamba.
L'aveva sempre considerata il prototipo della donna perfetta e tutte le volte che si scopriva a guardarla così se ne convinceva sempre di più.
Con un cenno della testa la fece avvicinare e lei con perfetta intesa si dispose carponi davanti a lui
Camminava così, muovendosi come una gatta solo per i suoi occhi,che sapeva non si sarebbero staccati nemmeno un istante da quella vista.
La schiena asciutta scorreva arcuata fino ai glutei perfettamente scolpiti e ancor più arrotondati dalla posizione, ed il sedere offriva un'immagine chiara e limpida del sesso semidischiuso.
Paolo si alzò, e si recò nell'ingresso , prese il guinzaglio di cuoio che teneva appeso dietro la porta, e lo agganciò al collare "ecco ci siamo ..adesso sono sua" pensò lei.
Sapeva che da quel momento tutto sarebbe dipeso da lui e da dove avesse voluto spingersi,e la sensazione di questo potere lo inebriava ed eccitava, la condusse per la stanza gustandosi lo stupendo panorama di quel culo dischiuso che ad ogni passo mutava forma in un continuo richiamo verso il centro.
Si sedette e la fece avvicinare, mentre lei lo fissava negli occhi.
"C'è veramente un qualcosa di magico nei bottoni che si aprono" pensò lui mentre sentiva sui fianchi il progressivo e scattante allentarsi dei pantaloni.
Era combattuto tra lo starsene oziosamente con le braccia raccolte dietro la testa oppure dal carezzarle i capelli mentre lei con una capacità ed un talento innati iniziava a soddisfarlo.
Sentì il calore della bocca avvolgerlo sempre più giù mentre la lingua premeva sul dorso regalando lui una stretta morbida e rassicurante interrotta sapientemente dal saettare veloce sulla punta e intorno.
Ogni tanto pur rinunciando alla profondità dell'affondata lei gli piantava lo sguardo negli occhi,
aveva sempre adorato i pompini e provava proprio un gusto enorme nel farli ma senza foga,sapeva che tante donne sbagliano il ritmo ,la stretta , l'affondata ,per lei invece un bel pompino era indispensabile per piacere e piacersi ,insomma una vera e propria missione.
Quando fu abbastanza appagato la fermò e la mise sul divano.Sentì i suoi brividi quando la strinse con le mani forti e grandi,che lei amava ,adorava essere presa ,per quanto sottomessa si sentiva protetta da quella stretta.
Tuffò le dita nel sesso fradicio e cominciò a frugare,tirandole fuori gemiti e rantoli di piacere sempre più difficili da controllare ,d'altronde ogni dito era come un piccolo cazzo che la riempiva e lui adorava vederla piena ,ascoltare i suoi gemiti e lo sciacquare delle estremità in quell'umore.
Talvolta per non irritarla indossava dei guanti e la lubrificava ,in quei casi era davvero difficile che le urla non avvolgessero tutto il palazzo perchè Silvia perdeva letteralmente il controllo quando sentiva il grappolo di dita forzare le sue pareti , si sentiva completamente riempita ,e tutto era più intenso.
Lui si accorse che venne dalle contrazioni ritmiche dei muscoli pelvici da quel rossore rubizzo sulle sue guance,dalle punte dei piedi arricciate a da quel rantolo sordo che sembrava provenisse dal centro dell'universo.Le lasciò gustarsi la risacca di quell'orgasmo e le aprì le gambe per penetrarla , questa volta con il suo cazzo teso e dalla cappella gonfia .
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