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Lui & Lei

Vacanza studio a Malta


di davepao
24.06.2018    |    12.855    |    6 9.0
"La sensazione è paradisiaca! Mi fermo perché sento che potrei perdere il controllo e non mi sembra il caso, decido di uscire dall’acqua e avviso i ragazzi..."
Questo racconto è stato scritto un po' di anni fa. L'ho ritrovato insieme ad altri in un vecchio hard-disk che credevo perso e ho deciso di pubblicarlo. Gli avvenimenti sono realmente accaduti ai tempi in cui frequentavo ancora l'università.

Sono andata a Malta a fare una vacanza studio per migliorare il mio inglese. Sono arrivata qualche giorno prima dell’inizio della scuola, avevo prenotato soltanto le prime due notti in albergo perché volevo cercarmi una sistemazione in un appartamento condiviso con altre ragazze per non rispettare il mio budget da studentessa.
I primi due giorni li ho passati tra mare, agenzie immobiliari e visite agli appartamenti. Dopo averne visti una decina ho scelto quello che mi sembrava il miglior compromesso tra prezzo, zona e coinquiline (tre ragazze in apparenza molto simpatiche ma poi praticamente mai viste durante il soggiorno).
La scuola di inglese era organizzata così: la mattina lezione in classe, il pomeriggio libero per studiare, andare al mare e godersi la vacanza. Il primo giorno abbiamo fatto un test per verificare il nostro livello di conoscenza della lingua, sulla base dei risultati ci hanno suddiviso in classi omogenee.
Il giorno successivo abbiamo cominciato con le lezioni vere e proprie. Nella mia classe eravamo in 18, di cui 13 ragazzi e 5 ragazze di età compresa tra i 21 e i 30 anni, tutti italiani. Alla fine della mattinata di lezione uno dei ragazzi ha proposto una cena tutti insieme in modo da conoscersi e fare subito gruppo. Bellissima idea visto che quasi tutti eravamo venuti da soli, senza amici o fidanzati, e quindi non conoscevamo nessuno e avevamo subito l’occasione di farci nuove amicizie.
Così dopo un pomeriggio di mare da sola sono tornata all’appartamento e mi sono preparata per la serata.
Avevo abbastanza tempo per fare le cose con calma e me la sono presa comoda. Mi sono fatta una doccia rilassante, mi sono spalmata il doposole su tutto il corpo. In camera avevo uno specchio molto grande sulla parete opposta al letto e mentre mi spalmavo la crema guardavo soddisfatta i risultati dei primi quattro giorni di mare maltese. Il sole picchia molto di più che a casa mia e la mia pelle si stava scurendo molto velocemente nonostante la crema protettiva. In più, visto che ero da sola, lontana da fidanzati gelosi e giudizi dei conoscenti potevo permettermi di stare al mare in topless e perizoma, in modo da ridurre al minimo gli odiosi segni del costume.
Mi sentivo benissimo, libera e felice senza lo stress del lavoro e dello studio all’università e senza nessuno a cui dover rendere conto. Mi vedevo anche più bella, abbronzata e rilassata.
Finito con la crema mi sono preparata per la serata. Ho messo un vestitino nero, corto senza spalline con una cintura di brillantini in vita, scarpe decolleté nere di vernice e pochette coordinata alla cintura. Sotto al vestito niente reggiseno per evitare che si vedessero le spalline e un perizoma nero liscio. Capelli tirati su e trucco.
Mi sono guardata allo specchio ed ho pensato che forse avevo un po’ esagerato, mi ero vestita un po’ troppo sexy per una cena tra compagni di classe, ma ormai era troppo tardi per cambiarmi e comunque non è che avessi portato vestiti tanto più casti…
Siamo andati a cena in un ristorantino all’aperto, il nostro tavolo era sotto una pergola di gelsomino con tutte le lampadine colorate appese, troppo carino! Durante la cena ci siamo divertiti molto e si è creata una buona sintonia, forse anche per merito del vino che ci ha fatto sciogliere subito l’imbarazzo iniziale.
Dopo cena siamo andati verso Paceville, il quartiere delle discoteche, poco distante dal ristorante. Sulla via principale ci sono praticamente solo locali, quasi tutti ad ingresso gratuito, così entravamo in uno bevevamo, ballavamo ecc. poi uscivamo ed entravamo in quello successivo. È stato molto divertente!
Ubriachi e stanchi abbiamo deciso di tornarcene verso casa, le ragazze ed alcuni ragazzi hanno preso un taxi, io ho preferito camminare per smaltire un po’ la sbronza. Strada facendo abbiamo perso altri pezzi e siamo rimasti io e cinque ragazzi: tre siciliani Peppe, Tore e Giuliano, un veneto Marco e un emiliano Loris. Ad un certo punto, mentre stiamo costeggiando una spiaggetta, Tore propone di fare il bagno. Idea geniale, fa caldo, siamo sudati e ubriachi e un tuffo nell’acqua ci rimetterebbe davvero al mondo, così scendiamo in spiaggia, tolgo le scarpe (che sollievo dopo tutta la sera sui tacchi!) vado sulla battigia a sentire con i piedi la temperatura dell’acqua, è abbastanza calda. Mi volto verso i ragazzi che intanto si stanno togliendo le magliette e i pantaloni. I due più temerari, Loris e Tore prendono la rincorsa e si buttano in mare, gli altri tre li guardano ridendo. Torno verso di loro e poso la borsetta sulla sabbia, quindi mi tolgo la cintura. Alzo lo sguardo e li vedo che mi stanno guardando sospesi, aspettando la mia prossima mossa. Realizzo solo in quel momento che sotto non ho il costume ma non me ne importa niente, alla fine anche se lo avessi sarebbe comunque un perizoma! Tiro su il vestito per sfilarlo dalla testa, mi sento addosso gli occhi dei ragazzi, mi eccita un po’ l’idea di essere da sola con loro, quando libero le tette dal vestito sobbalzano e immagino che i ragazzi le stiano guardando, ma non posso vederli perché la mia faccia è dentro il vestito. Appoggio tutto sulla sabbia dico ai ragazzi: “ci buttiamo o no?” e comincio a correre verso il mare. Li sento che mi seguono e immagino che si stiano godendo lo spettacolo del mio culetto che rimbalza ad ogni falcata. Mi tuffo e raggiungo gli altri due, un attimo dopo siamo tutti insieme e cominciamo a schizzarci l’acqua addosso. Giochiamo per un po’, poi chiedo ai ragazzi se mi fanno tuffare, subito Giuliano si offre volontario e scompare sott’acqua, infila la testa tra le mie cosce e riemerge tenendomi seduta sulle spalle, io mi lamento: “non così, fammi salire in piedi sulle spalle” subito Peppe e Tore si avvicinano sui lati offrendomi le loro mani come appoggio per alzarmi in piedi, metto prima un piede e poi l’altro sulle spalle del ragazzo che mi sta sotto, ma ho ancora le gambe piegate per tenermi alle mani dei ragazzi sui lati, il mio culetto è tutto in vista, così come le mie tette, mi sento proprio una porcellina e penso a cosa penserebbe Davide se potesse vedermi…
Lascio le mani dei ragazzi e mi alzo in piedi, l’equilibrio è molto precario perciò mi tuffo subito di testa. Entro in acqua e il perizoma mi scivola lungo le cosce, devo allargarle per non perderlo. I ragazzi sicuramente non si sono accorti di nulla perché è troppo buio, così invece di ritirarlo subito su rimango a distanza di sicurezza e mi tocco per qualche secondo. La sensazione è paradisiaca!
Mi fermo perché sento che potrei perdere il controllo e non mi sembra il caso, decido di uscire dall’acqua e avviso i ragazzi “io esco, mi sta venendo freddo”, mi rispondo che escono anche loro. Arrivo alla mia roba ma non ho niente con cui asciugarmi, i ragazzi mi raggiungono e Marco mi dice “si vede che hai freddo” e gli altri scoppiano a ridere, mi guardo le tette e ho i capezzoli turgidi, rido anch’io e le copro con un braccio. Guardo i ragazzi e mi accorgo che tutti e cinque hanno il cazzo più o meno in tiro, quindi gli rispondo per le rime “e voi invece avete qualcos’altro di duro o sbaglio?” tutti scoppiano in una risata imbarazzata e c’è chi si copre, chi si giustifica facendo riferimento all’acqua fredda e chi invece si sbilancia dicendo che è impossibile tenerlo a bada con una ragazza così bella e così nuda intorno. Apprezzo il complimento ma cerco di non farlo notare e cambio subito discorso accennando al fatto di non sapere come asciugarmi, subito un ragazzo mi offre la sua maglietta come asciugamano, lo ringrazio e mi asciugo alla meglio, poi rimetto il vestito stando attenta a non bagnarlo troppo con i capelli. Copro il seno, quindi lo abbasso fino sopra alla pancia poi mi allontano e chiedo ai ragazzi di voltarsi dall’altra parte, con un gesto rapido abbasso il perizoma quel tanto che basta per poter tirare giù tutta la gonna del vestito senza bagnarla, infine sfilo completamente il perizoma e lo strizzo.
Ci rimettiamo in marcia verso casa e perdiamo altri pezzi per strada, rimaniamo in tre, io peppe e tore. Il mio appartamento è vicino e i due superstiti si offrono di accompagnarmi. Arriviamo al mio portone, io li saluto e li ringrazio per la cortesia, tore si fa audace e mi dice “non ci fai salire?”
Io: “no, è tardi, è meglio che andiamo a letto domani abbiamo lezione presto”
Lui: ”dai solo cinque minuti, giusto il tempo di bere qualcosa”
Io: “per stasera abbiamo già bevuto abbastanza… Buonanotte!”
E senza dargli il tempo di replicare me ne sono andata sculettando.
Il giorno dopo quando sono arrivata a lezione tutti sapevano già del mio “bagno notturno”, sarà per quello che non ho legato molto con le ragazze?
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