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Fabio, l'amico di Davide


di davepao
21.02.2012    |    24.969    |    7 9.3
"Avete presenti quei vestiti di lana liscia che alla luce lasciano vedere cosa c’è sotto? Bene è esattamente così..."
Il mio davide era fuori città per lavoro e io avevo proprio voglia di fare la troietta.
Quale migliore occasione per scoparmi un suo amico?
L'amico in questione si chiama Fabio ed è un gran furbone. Tra tutti gli amici di davide è forse il più brutto, è bassino, molto molto magro, viso spigoloso e pelle rovinata dall'acne. Non avrei mai pensato che sarebbe successo qualcosa con lui, invece è successo e menomale perchè è stato veramente bravo.
Da quando ci siamo conosciuti Fabio ci ha sempre un po' provato con me, ma appena Davide è partito si è fatto molto più intraprendente, messaggi, telefonate ecc., io sapevo dove voleva arrivare e volevo divertirmi a provocarlo convinta di potermi fermare quando mi pareva, ma poi il gioco mi ha preso la mano...
Insomma l'altro giorno mentre ero a lavoro ha iniziato a piovere molto forte, io ero in motorino e già mi immaginavo di tornare a casa zuppa, l'ho scritto a Fabio in uno dei messaggi che ci siamo scambiati quel pomeriggio e lui senza dirmi niente si è fatto trovare fuori dall'ufficio in macchina per darmi un passaggio.
Mi ha accompagnato a casa e siamo rimasti in macchina a fare due chiacchiere. Mi ha chiesto se mi andava di cenare da lui quella sera, visto che è andato a vivere da solo da poco e non si è ancora abituato a cenare da solo. Volevo tirarmela un po', così all'inizio gli ho detto che non potevo, perché avevo un appuntamento (falso) con una mia amica, ma poi ha insistito così tanto che ho ceduto, però gli ho detto di fare sul presto che così avrei cenato da lui e poi sarei uscita con la mia amica. Dovevo pur sdebitarmi del passaggio a casa, no?
Per la cena ho messo un vestitino grigio scuro di lana molto corto, con il collo alto me senza maniche e con una cintola appena sotto il seno. Avete presenti quei vestiti di lana liscia che alla luce lasciano vedere cosa c’è sotto? Bene è esattamente così. Sotto avevo un perizoma nero molto piccolo (più piccoli sono più mi piacciono!), calze autoreggenti e niente reggiseno, non ne ho bisogno, le mie tette stanno su anche senza…
Ho preso la macchina dei miei e sono andata da lui. Mi ha fatto accomodare e mi ha detto di dare a lui il cappotto, poi mi ha fatto i complimenti per il vestito. Allora per farmi ammirare, ho fatto una giravolta e gli ho detto: “é nuovo, non lo avevo ancora messo, come mi stà?” lui è rimasto qualche secondo senza parole e poi ha detto: “benissimo”.
Siamo andati in cucina (si fa per dire, abita in un monolocale) e gli ho dato una mano a finire di preparare la cena, senza perdere occasione per appoggiargli addosso il mio culetto o le mie tette. Eravamo tutti e due molto eccitati, abbiamo cenato e abbiamo bevuto molto e non sono mancate battute a doppio senso. Tutto stava andando come mi ero immaginata, poi Fabio di colpo è diventato più serio e mi ha chiesto: “A che ore devi andare dalla tua amica?”, ho capito che voleva sapere quanto tempo aveva ancora a disposizione, così per mettergli pressione ho risposto: “tra una mezz’ora”
Lui: “e mi lasci qui da solo”
Io: “eh sì… è triste la vita di chi abita da solo”
Lui: “davvero sai, quando non vengono i miei amici a trovarmi sono sempre da solo, il giorno lavoro, la sera esco pochissimo. Avrei proprio bisogno di un po’ di svago…”
Io: “trovati una ragazza”
Lui: “magari! A proposito, com’è la tua amica?”
Io: “è molto carina”
Lui: “più o meno di te?”
Io: “giudica te, se ti va puoi unirti a noi stasera...”
Lui: “ok, mi metto qualcosa di più adatto per uscire, ma non penso che sia meglio di te”.
Era l'occasione giusta per provocarlo ancora di più. Ha preso una camicia dall'armadio ed è andato verso il bagno per indossarla.
Io: “dove vai?"
Lui: "in bagno a vestirmi"
Io: "perché non ti cambi qui?”
Lui: "perchè ci sei te"
Io: "e allora? so già che non hai il fisico..."
Lui ha riso e poi iniziato a spogliarsi, è rimasto a torso nudo e poi ha aperto i jeans. Anche attraverso le mutande si vedeva che era abbastanza eccitato, così l’ho fatto avvicinare a me, che ero ancora seduta e poi guardando il suo pacco gli ho detto: “wow! sei eccitato o sei così messo bene di tuo?”
Lui: “un po’ e un po’”
Io: “accidenti! e quanto diventa grande quando sei tutto arrapato?”
In realtà ha un cazzo normale, niente di che…
Lui ha fatto una risatina orgogliosa, forse perchè ha capito che la serata si metteva bene per lui, allora l'ho incalzato: “e come mai sei eccitato?”
Lui: “perché te mi ecciti tantissimo”
Anch'io ero molto eccitata, mi sentivo tutta bagnata.
Ho preso l’elastico delle mutande e le ho tirate giù fino alle caviglie, ero ancora seduta e quando ho rialzato la testa mi sono trovata il suo cazzo a pochi centimetri dalla faccia. È stata dura non prenderlo subito in bocca, di solito non resisto, se mi trovo un cazzo davanti alla faccia non mi importa di chi è, io lo succhio!
Lui non ha perso tempo e mi ha avvicinato il cazzo alle labbra. L'ho fermato perchè per rispetto a Davide, non mi sono mai fatta uno dei suoi amici e non mi andava di cominciare quella sera.
Io: “quanto corri! E poi che bell’amico che sei, davide parte per lavoro e te provi subito a metterlo in bocca alla sua ragazza?”
Lui: “è vero, hai ragione, sono uno stronzo, ma te mi arrapi troppo. È una vita che mi faccio le seghe pensando a te o guardando le tue foto”
Io: “le mie foto?”
Lui: “sì, con i ragazzi (gli amici suoi e di davide) ci scambiamo le foto che ti facciamo di nascosto col cellulare”
Io: “davvero?!?!” Facevo finta di essere arrabbiata, ma mi ero già accorta da un po' che ogni tanto mi facevano delle foto di nascosto, comunque era l'oocasione per vederle, quindi con il tono di chi non ammette repliche gli ho detto: “fammele vedere, subito”
Lui: “ok, però non dire niente, né a davide, né ai ragazzi”
Ha preso il telefono e mi ha scorso davanti almeno un centinaio di foto mie con cosce, tette, culo, in bella vista. Scattate ovunque, bar, pub, mare, ecc. quelle che mi hanno più colpito sono quelle in cui sono seduta con il perizoma fuori dai pantaloni, praticamente hanno fotografato tutto la mia collezione di intimo. Mi sono sentita lusingata, ma anche po’ zoccola…
Vedere quelle foto e sapere che lui e i suoi amici si masturbano guardandole mi ha fatto eccitare al massimo. Ad un certo punto è arrivata una foto in cui avevo lo stesso perizoma che avevo addosso quella sera e gli ho detto: “questo l’ho messo stasera”
Lui: “lo so”
Io: “ah! Hai l’occhio lungo!”
Lui: “e dicono che a farsi le seghe si diventa ciechi…”
Io: “va bè, comunque se lo hai già visto non importa che te lo faccia rivedere…”
Lui: “nooooo”
Io l’ho guardato di traverso facendo di no con la testa.
Lui: ”dai se ti metti i vestiti che traspaiono è normale che si vede quello che c’è sotto, e non fare finta di non averlo messo a posta per provocarmi! Comunque ti prego fammelo vedere…”
Mi sono alzata dalla sedia e mi sono girata di spalle appoggiandomi al bordo del tavolo mi sono piegata leggermente in avanti spingendo in fuori il culetto. Lui ha messo le mani sui miei fianchi e ha iniziato a tirare su lentamente il vestito, quando è arrivato al limite delle chiappette l’ho fermato.
Io: “cosa stai facendo?”
Lui: “niente”
Io: “ecco, allora tieni le mani a posto”
Poi sono scoppiata a ridere e gli ho detto: “sei proprio stupido!”. Ho tirato su il vestito fin sopra ai fianchi e l’ho guardato mentre si inginocchiava dietro di me per baciarmi e mordermi il culo. Ero così eccitata che sentivo proprio il bisogno di toccarmi, così mentre lei si occupava del mio culetto ho cominciato a giocare da sopra la stoffa sottile del perizoma. Appena se ne è accorto ha detto: “lo sapevo che sei una porca!”
Io: “zitto e prenditelo in mano, sennò ci metto un secondo a uscire da qui e a farmi sfondare dal primo che passa”
Lui ha subito obbedito iniziandoo a segarsi il cazzo. Non avevo mai visto nessuno masturbarsi con così tanta foga, doveva essere proprio eccitato! Ad un certo punto si è alzato in piedi e mi ha schizzato tutto sul culetto.
Io: “ma sei scemo? se mi ha sporcato il vestito?”
Lui non ha risposto, aveva ancora il fiatone.
Io: “ora puliscimi! Con la lingua”
Mentre mi leccava via tutta la sua sborra dal culo, mi stavo ancora torturando il clitoride e prima che lui completasse la sua opera sono venuta.
Quando ha finito mi sono girata e l’ho visto di nuovo con il cazzo in tiro, mi sono sfilata il vestitino dalla testa e appena le mie tette sono uscite da sotto la lana l’ho invitato a leccarmi i capezzoli. Stavo godendo come una troietta, mentre leccava ha infilato una mano dentro il perizoma ed ha iniziato a masturbarmi.
Ho fermato la sua mano con la mia e gli ho sussurrato che era arrivato il momento di mettersi il preservativo perché non riuscivo più a resistere. Mentre lui metteva il preservativo io mi sono tolta il perizoma e poi mi sono posizionata a 90gradi sul tavolo. Lui ha appoggiato la sua cappella sulla mia fighetta, ma gli ho detto: “prima leccami tutta!”. Si è inginocchiato dietro di me e ha cominciato a leccarmi topa e culo alternandosi sui miei buchetti. Ho allungato una mano sui suoi capelli e l’ho premuto contro quello del culetto, lo penetrava con la lingua e lo leccava così bene che ad un certo punto ho smesso di mugolare e gli ho quasi urlato: “cosa aspetti a sfondarmi il culo?!”
Non se lo è fatto ripetere due volte, con un solo colpo mi ha penetrato. Mi pompava così forte che il tavolo a cui eravamo appoggiati ad ogni colpo faceva qualche centimetro in avanti. Mentre mi inculava con le mani mi stringeva la tette. Stavo godendo tantissimo, urlavo come un'ossessa, la mia fighetta era così bagnata che qualche goccia scendeva giù lungo le cosce. In pochi minuti sono venuta una prima volta e poi anche una seconda, solo dopo qualche altro minuto è venuto anche lui riempiendomi il culetto.
Sono andata in bagno e mi sono ricomposta, poi ci è andato lui. Quando è uscito io mi ero già rimessa il vestito e il cappotto. Quando mi ha vista mi ha detto: “te ne vai?”
Io: “sì”
È rimasto in silenzio a guardarmi mentre aprivo la porta. L’ho guardato e gli ho detto: “ciao! Ah, questo è per te” e gli ho lanciato il mio perizoma “così hai qualcosa da far vedere a quei maiali dei tuoi amici”.
In macchina mentre tornavo a casa mi sono fermata a un semaforo. La luce di un lampione illuminava le mie cosce nella parte lasciata scoperta dalle autoreggenti. Mi sono sentita proprio una troietta, ho tirato un po’ più su la gonna e mi sono toccata fino a quando non sono arrivata a casa…
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