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Paola cerca di farsi perdonare...


di davepao
15.04.2012    |    19.011    |    2 9.4
"Ha continuato a provarci spudoratamente e quando io e Paola stavamo insieme già da diversi mesi, durante un campeggio tra amici, approfittando del fatto che..."
Mi ero molto arrabbiato per quello che Paola ha combinato con il mio amico Fabio.
Si è comportata proprio da stronza, appena sono andato via per lavoro si è fatta uno dei miei amici, e oltretutto non mi ha nemmeno chiesto il permesso, contravvenendo alle regole che ci siamo dati da tempo. In più il fatto che fosse andata con un mio amico mi aveva messo in ridicolo davanti a tutta la compagnia e in qualche modo incoraggiava tutti gli altri arrapati dei miei amici a provarci.
Quando sono tornato in città ne abbiamo parlato a lungo, Paola si è scusata in tutti i modi e mi ha detto che non mi aveva chiesto il permesso perché non aveva programmato di perdere il controllo con Fabio, semplicemente era successo.
Mentre discutevamo animatamente, presa dall’impeto mi ha detto: “ok ho sbagliato, ma non posso farci niente ormai. Vuoi scoparti una mia amica così andiamo pari?”. Le parole le sono uscite così rapidamente che io sono rimasto in silenzio per qualche secondo, poi le ho risposto: “se è il modo per farti capire quanto mi da fastidio, sì!”
Non ci avevo pensato prima, ma non mi sono fatto sfuggire l’occasione di punirla perché tutti e due avevamo già capito chi sarebbe stata la sua (ex)amica prescelta: Michela.
Michela era la sua migliore amica fino a qualche anno fa, poi sono successe delle cose che hanno incrinato la loro amicizia. La causa principale sono stato io, piacevo a tutte e due, ma quando ho scelto Paola, a lei non è andata giù. Ha continuato a provarci spudoratamente e quando io e Paola stavamo insieme già da diversi mesi, durante un campeggio tra amici, approfittando del fatto che Paola non era venuta, lei ci ha provato per tutto il tempo e l’ultima notte si è infilata nella mia tenda mi ha fatto un pompino. Quando Paola l’ha saputo, lei e Michela hanno litigato di brutto e non si sono rivolte la parola mai più.
La sera della litigata con Paola ho mandato un messaggio a Michela, dopo qualche convenevole l’ho invitata fuori per un caffè dicendole che avevo bisogno di parlarle. Ci sono dati appuntamento per il giorno seguente subito dopo pranzo in un bar poco distante da casa sua. Michela, che nel frattempo è diventata ancora più carina, si è presentata con un camicetta a quadri sapientemente scollata per mettere in risalto la sua quarta di seno e la sua abbronzatura fuori stagione, shorts di jeans, calze velate e stivali messicani. Poi cinturone in vita e giacchetto corto di pelle. Che figa!
Le ho raccontato quello che Paola ha fatto con Fabio e le ho chiesto consiglio su come comportarmi. Lei ha cercato di sfruttare la situazione a suo vantaggio: “non mi stupisce per niente, Paola è una zoccoletta e te sei l’unico che non l’ha ancora capito”.
Ha ragione in pieno a parte il fatto che io ho capito quanto Paola è zoccola e proprio per questo sto insieme a lei…
Dopo il caffè mi ha chiesto se fossi così gentile da riaccompagnarla a casa. Ovviamente ho accettato e quando siamo arrivati sotto casa sua, approfittando del fatto che i suoi erano a lavoro, mi ha invitato a salire.
Tutto andava come previsto!
Una volta su mi ha fatto accomodare sul divano del salotto, poi si è seduta sulle mie gambe e senza perdere tempo mi ha messo la lingua in bocca. Dopo qualche minuto di lingue impazzite e mani esploratrici ci siamo alzati dal divano per spostarci in camera. Michela mi ha detto di mettermi comodo sul letto e poi è sparita in bagno.
Mi sono tolto il maglione e la maglietta per farle vedere i miei addominali scolpiti, poi mi sono sdraiato sul letto e mi è venuta un’idea. Ho preso il telefono e ho chiamato Paola: “Paolina, sono sul letto di Michela, lei è andata in bagno tra poco mi raggiungerà”
Paola: “te la sei già scopata?”
Io: “non ancora ed proprio per questo che ti ho chiamato, voglio che tu ci ascolti in diretta”
Paola: “sei un stronzo!”
Io: “te sei una troia e voglio vendicarmi di quello che hai fatto facendoti sentire quanto faccio godere Michela. Adesso zitta e goditi lo spettacolo”
Poco dopo Michela è entrata in camera. Aveva sbottonato un altro bottone della camicia in modo da far uscire il bordo di pizzo del reggiseno e si era tolta le calze velate.
Si è seduta su di me ed io ho iniziato a slacciarle i pochi bottoni della camicetta ancora chiusi. È stata un bellissima sorpresa scoprire che quello che aveva sotto non era un reggiseno ma un body di pizzo. Le ho sfilato la camicia e ho abbassato le spalline del body facendo saltare fuori quelle stupende tettone. Non ho resistito e ho iniziato a leccarle e succhiarle i capezzoli alternandomi tra i due. Michela mugolava di piacere e l’idea che Paola la stesse sentendo attraverso il telefono mi eccitava ancora di più.
Poi Michela ha cambiato posizione e si è messa a quattro zampe sopra di me, ha iniziato a baciarmi sulla bocca, poi sul collo, poi sui capezzoli, poi sulla pancia fino alla cintura. Si è fermata un attimo per slacciarla quindi mi ha abbassato i pantaloni e ha ripreso a baciarmi sopra i boxer.
Io ero eccitatissimo, il cazzo mi stava scoppiando dentro le mutande anche perché durante la sua discesa, Michela, mi ha strusciato addosso le sue bellissime tette. Così mentre lei si dava da fare io mi impegnavo per far capire a Paola quello che stava facendo Michela e quanto mi stava facendo arrapare, sottolineando ogni suo gesto.
Poi Michela ha finalmente liberato il mio cazzo dai boxer ed ha preso a leccarmi la cappella. Nel farlo ha inarcato tutta la schiena all’indietro e dagli shorts è sbucato fuori il perizoma del body. Ero al culmine dell’eccitazione e ancora non me lo aveva preso in bocca, ho chiuso gli occhi cercando di trattenermi dal venirle subito in faccia.
A quel punto Michela ha iniziato a succhiarmelo, prima molto lentamente, poi ha aumentato il ritmo in un crescendo che si è interrotto solo per un momento quando mi ha sussurrato: “ti ricorda niente?”
Io: “certamente, quella notte in tenda, un dei pompini migliori della mia vita”
Michela: “ah sì? Chi te lo succhia meglio, io o Paola?”
Io: “tu, sei imbattibile, sei troppo brava”
E Michela ha subito ripreso a succhiare con ancora maggior energia mentre io mi immaginavo Paola incazzatissima dall’altra parte del telefono. Sentivo che di lì a poco sarei venuto ed ho mollato ogni tentativo di ritardare quel momento lasciandomi andare al godimento: “brava, brava, continua così, sei bravissima, dai dai dai, sto per venire, sto per venire, ingoia tutto, ingoialooooo”. Michela ha obbedito al mio ordine e poi si è ripulita le labbra con il dorso della mano, poi si sdraiata accanto a me e mi ha baciato.
Nonostante l’orgasmo, il mio cazzo non aveva perso vigore e Michela notandolo mi ha detto: “ehi qualcuno qui è già pronto per il secondo round!” io non ho risposto e mi sono avventato sui suoi shorts, li ho aperti e sfilati senza togliere gli stivali messicani, poi ho aperto la chiusura del body tra figa e culo e ho preso a leccarla con foga.
Leccavo il clitoride e lo succhiavo, poi scendevo sulle labbra fino al culo. Michela godeva e mugolava da grande troia. Nel frattempo si toccava le tette e di tanto in tanto si leccava un capezzolo. Più la guardavo e più mi eccitavo e più mi eccitavo e più la leccavo. Ad un certo punto ha cominciato contorcersi e urlare sempre più forte e poi è venuta.
Senza dargli tempo per riprendersi l’ho girata di forza e l’ho fatta mettere a pecorina. Per qualche secondo le ho strusciato la cappella sulle grandi labbra, lei ha girato la faccia verso di me e mi guardava con un sorrisetto malizioso, poi in un solo colpo gliel’ho messo tutto dentro, ha fatto un urletto di dolore ma non gli ho dato il tempo di lamentarsi perché ho subito cominciato a pomparla di brutto.
I nostri gemiti di piacere si coprivano a vicenda, stavamo godendo come pazzi.
Nel mentre Paola all’altro capo del telefono continuava ad ascoltare quello che stavamo facendo. Era incazzata ma sono sicuro che al tempo stesso era anche eccitata dalla situazione.
Poi ho tolto il mio cazzo dalla figa di Michela e l’ho puntato sul suo culetto. Lei ha cercato di fermarmi dicendo: “no, nel culo no!”, io non ho risposto, l’ho presa per i fianchi e l’ho tirata a me per farlo entrare.
Nonostante il mio cazzo fosse ben lubrificato dai suoi umori, proprio non riusciva ad entrare, allora le ho detto: “ormai voglio mettertelo nel culo, ti conviene rilassarti così non ci faremo male”. Lei ha cominciato a toccarsi il clitoride e a guidarmi nella penetrazione: “dai, spingi adesso, piano, piano, fermati, adesso spingi di nuovo…” fino a quando tutto il mio cazzo è sparito dentro. Ho preso a muovermi molto lentamente e lei rantolava di piacere, poi sempre più forte fino a farla urlare: “sììììììììììììììì, mi stai rompendo il culo!”.
Quando sono arrivato vicino all’orgasmo l’ho avvisata e lei mi ha risposto: “dai! Vieni dentro, voglio sentirti mentre mi riempi tutto il culo”. Altre poche pompate e ho scaricato dentro di lei tutto quello che avevo. Poi mi sono sdraiato accanto a lei sul letto, stremato. Lei mi ha detto: “vado in bagno” e si è alzata con un mano tra le chiappe per non fare uscire niente.
Appena è uscita dalla stanza ho preso il telefono e ho visto che Paola era ancora in linea, le ho detto: “piaciuto lo spettacolo?”
Lei: “sei uno stronzo!”
Io: “non ti sei eccitata per niente?”
Lei: “vaffanculo!”
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