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Lui & Lei

Valentina


di grossacappella1975
26.07.2009    |    23.960    |    1 7.3
"Le solite cazzate", risposi senza guardarla, "Milioni e milioni per dare dei calci ad un pallone"..."
Valentina è la figlia ventenne di Lori, di cui ho già parlato in un altro racconto.

Bar. Gazzetta. Gelatino.
Niente di meglio in un caldo pomeriggio. Soprattutto se non si ha voglia di fare un cazzo!
E io quel giorno avevo solamente voglia di star li a veder passare dei bei culi e leggere degli ultimi colpi del calciomercato.

Al bancone c'era Valentina, la figlia della padrona, Lori.
Ogni volta che le vedo da quando ho chiavato sua mamma e assaggiato l'orgasmo di entrambe, mi diventa duro; anche se quello di Valentina non ho potuto gustarlo direttamente dalla fonte.

"Allora che dicono di bello?" mi chiese Valentina sparecchiando un tavolino vicino.
"Nulla di che. Le solite cazzate", risposi senza guardarla, "Milioni e milioni per dare dei calci ad un pallone". Le sorrisi.

Valentina, ogni giorno che passa assomiglia sempre più a sua madre. Stesso sorriso, corpo rotondetto, tette grosse. Più grosse di quelle di sua madre, aumentate dai chili di troppo che Valentina si porta addosso.
Grassa è grassa, ma questo le da un certo fascino, è bello vedere tutta quella carne sobbalzare ad ogni passo. E d'estate la troietta si diverte a mostrare il generoso decoltè.

Viene al mio tavolo. Le guardo le tette senza troppi scrupoli.
"Vieni a casa mia dopo?"
"Hai ancora problemi con il computer Vale?"
"No, ma ti devo mostrare una cosa. Anzi aspetta che chiedo a mia mamma"
Lori sbucò dal retro del bottega. "Ciao!", sorriso d'ordinanza, "Certo Valentina che potete andare. Qui sto io, vai tranquilla".

Valentina ondeggiò verso di me, mi raggiunse dicendomi con una certa impazienza "OK, dai andiamo a casa mia che mi servi". Faticai non poco a nascondere il cazzo in tiro. Nasconderlo non a lei ne a sua madre, ma alle altre persone che ci guardavano incuriosite.

Appena entrati Valentina si comportò come se non ci fossi. Buttò le scarpe che aveva ai piedi in giro per l'ingresso, si tolse la maglietta restando in reggiseno. Le sue enormi tette c'erano strizzate dentro. Ammutolii fissandole.

"Bene! Speravo ti piacessero le mie tette"
Mi scossi come chi si risveglia di colpo. "Oh scusami"
"E di cosa?" Mi buttò le braccia al collo. Ci fissammo negli occhi."Fa parecchio caldo e ho sudato a servire al bar. Mi faccio una doccia, mi vuoi stare a vedere?"
Il mio cazzo rispose sì per me. Valentina se ne accorse, le premeva sulla pancia.
"Lo prendo come un sì! Vieni" Mi prese per mano.

Dovevo avere una faccia da beota. Uno di 34 anni preso per mano ad una troietta di 20 che lo sta portando a vedere come si lava. Ma tant'è che la cosa mi piaceva e volevo vedere di più di quel corpo così abbondante. Volevo sentire quelle carni burrose tra le mie mani e quella poteva essere l'occasione.

Il bagno era spazioso. Pulito da poco. Sembrava tutto predisposto.
Valentina si tolse la gonna avendo cura di mostrarmi il suo culo. Grasso, cellulitico, ma lo desideravo. Allungai una mano. Era caldo e sudato.
Vale mugolò come una vacca. Un suono lungo e basso.
"Che bella la tua mano!"
"Vale se vuoi altro basta chiedere!"
Si girò "Toglimi tu le mutande"

Infilai le mani nell'elastico e le abbassai inginocchiandomi davanti a lei. Un trucco per ammirare da vicino la sua folta peluria.
La sua fica era nascosta da un pelo nero e arruffato. Era come quella di sua madre.
"Ti piace la mia sorchina?"
"Ah, la chiami così? come mai?"
"Una mia compagna di classe, Adele da Roma, la chiama così. In romanesco la chiamano sorca."
Sfiorai il pelo. "Proprio una belle sorcina...o sorchina come dici tu"

Si allontanò da me."Mia mamma mi ha detto che ti piacciono le tettone. Cosa pensi delle mie?"
Mentre diceva questo si tolse il reggiseno. Le due montagne traballarono mentre lei teneva il reggiseno sopra la testa.
"Ma son più grosse di quelle di tua..." mi fermai "ma Lori ti ha detto che..."
"Sì, mi ha detto che avete scopato, che pensava che io ti avevo sbocchinato. Mi ha detto tutto!"
"Dovevo aspettarmelo; ha riconosciuto la venuta che avevi lasciato a terra l'altra volta..."

Vale mi sorrise mentre entrava nella vasca. Entrando aprì bene le gambe per permettermi di godere ancora della sua fica. Il suo pelo nero fu tutto quello che vidi.
Sistemò l'acqua velocemente "Che fai ancora vestito?"
"Già, scusami"

Mi spoglia velocemente. Le mutande faticavano a nascondere il cazzo in tiro. Quando lo liberai, la cappella era già ben lucida e puntava verso Valentina.
"Mia mamma mi aveva detto che hai un bel cazzone. Ha ragione", disse vale iniziando ad insaponarsi.
"Vuoi una mano per lavarti?" le chiesi avvicinandomi
"No grazie. Voglio che mi stai a vedere mentre mi lavoro e mi masturbo. Tu intanto segati"

Non ribattei a quelle parole. Mi spiaceva non toccarla, ma per non rovinare tutto mi allontanai e iniziai a segarmi guardandola.
"Ti piace il mio corpo?"
"Sì"
"Sono grassa vero?"
"Diciamo abbondante. Mi piace il tuo corpo così com'è" mi pareva la risposta giusta per non rovinare tutto.
Si tocca le tettone "Sono più grosse di quelle di mamma, vero?"
"Sì" risposi continuando a menarmi il cazzo
Valentina continuava ad insaponarsi e a massaggiarsi le tette. Ci mise la mano in mezzo "Ti piacerebbe metterci il cazzo in mezzo come hai fatto con mamma, vero?"
"Sì" aumentai la velocità della sega. La cappella appariva e scompariva sotto la pelle del cazzo.
"Uhm...che bella cappella che hai! Veramente grossa! Se me la metti dentro mi sfondi la figa per sempre!"
"Faticava ad entrare a tua madre" esagerai
"Sì è vero" Valentina abbassò la mano destra verso la sua figa e la toccò un po' "sono tutta un fuoco" appoggiò un piede sul bordo della vasca, il resto del corpo al muro e iniziò a masturbarsi.
"Uhm...sì...che bel cazzo che hai...sììì"
"Vale dimmi quando stai per venire, così sborro anch'io"
"La sborra! La voglio addosso! Vienimi sul viso!"

Interruppe il ditalino che si stava facendo e si distese nella vasca. Divaricò il più possibile le gambe.
"Dai vieni qua vicino! Voglio che mi sborri in viso, dai!"
Mi avvicinai continuando a menarmi il cazzo.
"Sì! Sì! Sborrami! Sborrami!" ormai lo ripeteva in continuazione. Non diceva altro. "La voglio! La voglio!"
Riprese a menarsi la sorchina.
Il suo corpo sobbalzava ad ogni colpo che si dava in fica. Le tette insaponate ondeggiavano. Valentina iniziò a sditarsi sempre più velocemente. "Sì! Uhmmm! Sìììì! Vengo! Vengooo!" disse con una voce sempre più stridula per poi esplodere in un "Sììì" profondo e liberatorio.
Nello stesso istante schizzava dalla fica come un idrante. Venne con ben due schizzi di una forza impressionante.
"Vale ti sborro in viso!" gridai schizzando il mio orgasmo sul suo viso arrossato dal piacere.

Mi sedetti ansimando sul water. Valentina era stranamente bella con la sborra che colava dal viso.
Dopo un po' bussarono alla porta del bagno. "Avete finito di scopare?" era Lori, chissà da quanto era li.
"Si, mamma, per questa volta sì" fu la risposta di Valentina.
Poi mi guardò, "Puoi uscire che mi devo lavare?"
Lo feci senza replicare. Raccolsi i miei vestiti e uscii nudo dal bagno.
Lori mi guardò "Beh? T'ha sfrattato?"
"Sì, si deve lavare", e scoppiammo a ridere tutti e due.
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