incesto
Lettera ad un andrologo

21.05.2025 |
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"Lo chiamai dicendo che dovevo andare con urgenza, interrompendo il suo piacere..."
NOTA: QUESTO E' UN RACCONTO DI FANTASIAPubblico senza commentare la mail che mi ha spedito una mamma. Mi limito a suggerire di contattare un collega che li possa seguire in quanto, personalmente, non mi sento di suggerire nulla come andrologo.
Buongiorno Dottore,
le vogliamo raccontare la nostra storia. Sono una vecchia mamma di 80 anni e scrivo qui sul suo sito, aiutata proprio da mio figlio, per un suo consiglio.
Sono vedova da 6 anni e con mio figlio 50enne, unico sostegno della mia vita, ci siamo traferiti in una nuova casa da circa 2.
È stato un periodo di grandi cambiamenti, ma mai come quello iniziato una notte.
Soffro di dolori cronici e fatico a dormire, quindi spesso vado in bagno per prendere pastiglie o pomate. Una notte vedo che mio figlio è in bagno, la porta chiusa male e vedo che si sta masturbando! Era lì con l'affare in mano che si smanettava guardando una sgualdrina dal cellulare.
La cosa mi ha fatto arrabbiare; dice che non riesce a trovare una donna e poi si accontenta di una di quelle e al cellulare. Lo chiamai dicendo che dovevo andare con urgenza, interrompendo il suo piacere. Lo vidi rimettere a posto come meglio poteva il suo coso ancora duro e scappellato, mormore qualcosa alla troia nel cellulare, qualcosa come "che rompicoglioni" e poi uscire come se nulla fosse.
Tornata a letto continuai a pensa a mio figlio che si segava nel lavandino, nello stesso in cui ci laviamo la faccia! L'idea mi turbava e non poco. Il giorno dopo passai il disinfettante su tutto il bagno. Lo vedevo sempre sporco e ogni macchia poteva essere sua. Del suo piacere.
Quell'immagine mi perseguitava. Arrivai a pensare che l'aveva più grosso di quello di suo padre! E mi vergognai di un tale pensiero.
Sentivo ogni notte mio figlio andare in bagno e restarci per sempre più tempo, anche le sue docce iniziarono a durare più del dovuto e io mi ritrovavo ad immaginarlo nudo che si segava sentendo la troietta di turno che gemeva fingendo goduria. Non capivo come un uomo, mio figlio poi!, potesse provare un minimo di interessa per una cosa del genere! E a 50 anni!
La doveva smettere: iniziai in ogni modo a boicottarlo. Non lo lasciavo troppo in bagno per nessun motivo, lo chiamavo, lo disturbato, entravo con scuse banali.
Sopportava sempre meno il mio comportamento, ma era per il suo bene, non volevo che si rovinasse.
Dopo settimane di questo trattamento, successe un altro fatto che non mi aspettavo.
Si stava lavando e come sempre lo sgridai che ci stava mettendo troppo, che si muovesse ad uscire che non era da solo in casa, che c'ero pure IO: mi si presentò davanti nudo! Aveva il cazzo ancora duro e pulsante, la cappella in bella mostra e le palle penzolavano piene.
- Che c'è? Cos'hai?
mi gridò in faccia.
- Porco! Così ti mostri a tua madre? Che ti stavi facendo le seghe?
e dicendo così gli afferrai il cazzo menandolo come un vecchio rubinetto a pompa: era caldo, duro, lo sentivo grosso nel palmo della mano. Glielo menai istintivamente ma pensando che quel gesto lo avrebbe imbarazzato: bastarono due colpi e sborrò!
Spruzzi di sborra densa, giallastra, mi colpirono sui vestiti, volarono a terra mentre sospirava:
- Ah, sì che bello mamma.
Diventai una furia. Gridai:
- Hai sborrato! Hai sborrato! Hai sborrato tua mamma! Porco! Porco!
e iniziai a picchiarlo, gli diedi uno schiaffo più forte che potevo sulla cappella, come facevo sulle mani se da piccolo toccava cose che non doveva. Si piegò e io continuai a dargli schiaffi e pugni in testa.
Me ne andati via a cambiarmi, mentre lo sentivo che si lamentava, forse piangeva.
Davanti allo specchi mi vidi le macchie di sborra addosso. Sentivo un odore che non sentivo da anni. Mi ricordai di tutte le sborrate di gioventù, quando mi divertivo con tutti i ragazzi del paese. Ripulendomi dagli schizzi, togliendomi la maglia, quei calori e quegli odori mi penetrarono sempre più.
Mi guardai allo specchio, per un attimo dubitai del mio comportamento. Gettai a terra la maglia sborrata e con le tette al vento, non indosso il reggiseno in casa, tornai furiosa da mio figlio.
Era ancora a terra, nudo come il verme che era, non si muoveva. Mi avvicinai non si muoveva. Mi abbassai e mi misi la sua testa in grembo. Respirava piano. Sentivo il suo soffio accarezzarmi i capezzoli. Lo accarezzavo chiamandolo come quando da piccolo lo allattava. Quante volte mi sono bagnata mentre lui mi succhiava forte!
Quando rivenne ci guardammo a lungo senza dire nulla. L'imbarazzo era forte. In un attimo lo vedo alzare la mano e accarezzarmi una tetta. I miei capezzoli erano duri. Sconvolta, ipnotizzata sospirai: "succhiami!" e gli avvicinai una tetta alla bocca.
Da quel giorno sono diventata, non dico l'amante, ma la valvola di sfogo di mio figlio. Lo sego una volta al giorno e nei weekend lo succhio e lo finisco con una spagnola.
La nostra vita è cambiata, lui dice in meglio, io non sono così sicura anche se ammetto che mi piace essere sicura che sia nuovamente mio.
Lui vorrebbe scoparm ma alla mia età io non mi bagno più e trovo doloroso quando prova a penetrarmi. Vorrebbe provare l'anale, ma sono ancora vergine di culo. Non l'ho dato a suo padre e sarebbe un bella soddisfazione per lui.
Le voglio anche chiedere se lui può assumere integratori, come ha letto in internet, per aumentare la quantità di sborra. Gli piace imbiancarmi e sentire il suo cazzo pulsare ad ogni spruzzo mi eccita.
La ringraziamo.
(lettera firmata)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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