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Un altro giorno al mare con Annamaria


di GrossaCappella1975
21.12.2016    |    60.959    |    4 8.4
"Annamaria mi guardava con un sorriso, soddisfatta..."
"OK, va bene qui! Nessuno ci disturberà..."
Altro giorno al mare con Annamaria. Stessa spiaggia, posto diverso. Vicino alla pineta come promesso. Lontano da tutti. Lontani dal mare. Pochi passi dalla rete di recinzione.

"Così vicino alla pineta?"
"Tranquillo! Non ci sono bestie strane nei paraggi!", il modo in cui disse "bestie strane" mi fece capire che la storia dei nudisti che si aggiravano per la pineta, era proprio una cazzata.

"Vieni qua! Tempo della cremina per il sole".
Non ho mai capito come il contenuto di quel tubetto potesse essere così gelato!
Pochi brividi dati da una veloce spalmata sulle spalle e un po' sulla schiena.

Anna si distende sulla stuoia e mi porge il tubetto.
Come fatto altre volte, inizio a spalmarle un po' di crema sulle spalle poi verso la base del collo: "Aspetta".
Mi fermo e assisto ad un miracolo: vedo la mano di Annamaria andare verso la chiusura del reggiseno ed aprirla. "Così non si vede il segno".

Già questo bastò ai miei ormoni di adolescente per generare una erezione.
"Dai spalma! Non vorrai mica che mi scotti!"
"Su tutta la schiena?!", alla risposta affermativa spremetti un po' il tubetto direttamente sulla sua schiena calda e abbronzata: i brividi non mancarono e mi spinsero ad immaginare che quella schizzata provenisse dal mio arnese ormai duro nel costume.

Ripresi a massaggiare con una delicatezza che non credevo possibile. Ogni centimetro di pelle che toccavo, mi eccitava e mi portava alla mente foto di "massaggi" di giornaletti su cui mi ero masturbato.

"Ehi! Bene su tutta la schiena! Anche più giù..." e dicendo così, abbassa leggermente la mutanda del costume.

Iniziai a scendere verso il sedere, vedevo il solco delle sue natiche e più scendevo più il cazzo mi pulsava voglioso di attenzioni.
Arrivai alle natiche, feci passare un dito il più possibile vicino al costume; per risposta Anna girò la testa verso di me e con un sorrisino mi chiese se dovessi già andare a fare la pipì.
Arrossii in un istante! La mia erezione era visibilissima, lei aveva capito tutto, e si notava anche una piccola macchia dovuta ai primi umori che iniziavano a fuoriuscire dal mio cazzo.

"Aspetta che mi giro": fu una cannonata!
Con assoluta naturalezza, come se con me l'avesse fatto altre volte, la vidi girare. Nella mia mente tutto successe al rallentatore. La vidi incurvare leggermente la schiena, vidi le tette che si staccavano da terra fino a penzolare libere e poi si distese davanti a me con la sua sesta naturale in bella mostra, perfettamente abbronzata come il resto del suo corpo.

Mise le braccia sotto la testa come a fare un cuscino; solo allora notai che si era rasata le ascelle e ora sfoggiava una leggera ricrescita che trovai anche più eccitante della folta peluria che aveva prima.

"Inizia dai piedi. Non mi voglio scottare le gambe", mi ordinò.
Iniziai a spalmare e a massaggiare con pazienza, salendo piano piano.
Non avevo mai notato com'erano belle le sue gambe. Leggermente muscolose ma morbide al tatto.
Non sono gambe lunghe, ma eccitanti. Belle!
Mentre spalmavo sulla cosca destra, pian piano, sempre salendo, Anna iniziò ad allargare le gambe.

Non disse nulla. Iniziai a spalmare anche l'interno cosce. Anna era a occhi chiusi, respirava profondamente con regolarità. Un sensazione di calore richiamava le mie mani sempre più in alto, sempre più vicino alla sua fica.

La mia mano destra avanzò un altro po', la punta del medio sfiorò l'inguine e lo slip del costume.
Non ero mai stato così vicino ad una fica,
La risposta di Anna arrivò immediatamente: mi fermò mettendomi il piede sul petto.
Il suo sguardo era deciso ma non cattivo: "Ehi, c'è l'altra gamba" e dicendo così scese verso la mia erezione sfiorandola con il tallone.
Mi spinse verso l'altro piede ridendo.

Quando arrivai all'interno coscia sinistra, mi accorsi di essere tra le sue gambe.
I nostri occhi si incrociarono. Misi una mano su ognuna delle gambe e le accarezzai andando verso le sua fica.
Mi fermai a poco dal suo slip.
Percorsi in un attimo il suo corpo con gli occhi. La guardai, la risposta fu "Pancia adesso".

Rimanendo tra le sue gambe iniziai a spalmare la crema sulla sua pancia. Il ritmico suo respiro teneva alta la mia eccitazione.
La mia erezione sentiva il calore della sua fica.
Ero steso sopra di lei. Mi godevo il suo corpo.
Le toccai le tette.
Non reagì se non con un sorriso.

Scesi di nuovo verso gli slip. Percorsi l'elastico con entrambi i pollici. Lo spostai lentamente verso il basso. Pian piano i peli della fica di Annamaria apparirono.

Arrivai a scoprire metà della sua fica pelosa. "Basta così". Mi fermai. "Vieni qui vicino". Mi misi al suo fianco destro. Io in ginocchio, lei sempre distesa.

Mi fece spalmare la crema sul collo e sulle sue tettone. Ci guardavamo e lei mi sorrideva. Quando toccai i suoi capezzoli si morse un po' il labbro.
Poi sorridendomi allungo la mano destra, mi toccò il costume.
Il cazzo sussultò a quella carezza incestuosa.
Anna poté sentire il suo pulsare ritmico. "Uhmmmm, hai proprio bisogno di fare la pipì!", commentò facendomi chiaramente capire cosa intendeva.

Col fiato corto feci di sì con la testa, ansioso di veder realizzata una delle tante storie che avevo letto nei giornaletti porno.

"Vai dietro la recinzione. Qui vicino dove ti posso vedere", fu invece l'ordine.
Mi alzai. Il cazzo pulsava, ad ogni passo sembrava che dovessi sborrare da un momento all'altro.
Arrivai dove voleva Anna, mi girai e la fissai.

Era seduta. Le tette morbide in bella vista. I capezzoli duri visibili come il pelo della fica mezza esposta.
Mi guardava dritta negli occhi, un segno della testa mi fece capire che dovevo iniziare.
Appena lo feci portò le braccia dietro la testa alzandosi i capelli.
Si leccò l'ascella destra mentre scuoteva le tette.

I miei schizzi di sborra furono copiosi e si videro chiaramente mentre volavano oltre la rete.
Annamaria mi guardava con un sorriso, soddisfatta.
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