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Il sorriso più dolce del mondo


di GrossaCappella1975
06.08.2012    |    40.511    |    1 9.2
"Zia è fatta così: quando mi fa un pompino gli piace sentirlo arrivare in gola, si sforza fino a fare dei grossi conati; ma gli piace..."
"Tanti auguri a te! Tanti auguri a te! Tanti auguri zia Erminia! Tanti auguri a te!"
Zia mi guarda con le lacrime agli occhi, mentre inghiotte l'ultimo grumo di sborra.

Zia è fatta così: quando mi fa un pompino gli piace sentirlo arrivare in gola, si sforza fino a fare dei grossi conati; ma gli piace.

Mi guarda. Riprende fiato.
"Grazie Martin".
Ormai questo soprannome non me lo toglie più nessuno. Martin, come il martin pescatore.
"Allora zia, t'è piaciuto il regalo per il tuo 78esimo compleanno? Ho passato giorni senza sborrare solo per potertene dare di più!"

E' colpita da questa frase. "Davvero Martin?", io annuisco.

Non so bene cosa mi tiene ancora così legato a lei.
Abbiamo iniziato a fare sesso quando avevo 15 anni.
Lei è stata la mia prima donna; da lei ho imparato tutto e, anche se il tempo passa, per me è sempre stupenda.

Zia adesso si è stesa vicino a me e mi abbraccia.

Avere vicino questo corpo minuto, ormai vecchio e decadente, mi fa sempre un certo effetto. Mi porta alla mente ricordi e pensieri. Il suo tepore è sempre piacevole quando mi tocca. Sfioro una tetta con la mano.

"Zia, ma ti ricordi la prima volta?"

Le tettone turgide si sono svuotate nel tempo, ma mantengono dei capezzoli grossi che mi illudo di aver aiutato a restare sensibili e vogliosi.

"Sì certo! Mi avevi tormentato una tetta per tutto il viaggio...e poi mi hai spiato mentre pisciavo"

La sua figa, che mi mise in difficoltà con tutto quel pelo la prima volta che la leccai, ora è grigia e più pelata, ma per me è "sempre accogliente e disponibile", come mi promise una volta, senza mai mancare alla parola data.

"Veramente te la stavi menando!"
"...e tu mi hai interrotto!"
"Se non avessi fatto così, me l'avresti mai data?"
"Ah! Ah! No!", ride divertita.

Nella pineta quel giorno mi ero goduto la visione di mia zia che si masturbava e con una scusa l'avevo interrotta sul più bello, quando stava per godere.
Ricordo chiaramente come si sistemò alla meglio e quel ciuffo di pelo che le usciva dal costume sistemato male.
Quel giorno poi le restai incollato senza perderla un attimo.

"Ma cosa pensavi che ti correvo sempre dietro..."

Zia ora allunga una mano e mi tocca il cazzo.

"Eeeeehhhh! Pensavo che avevo la figa in fiamme e che ad ogni passo sentivo il costume sfregarmi sul clito gonfio. Stavo morendo dalla voglia... e tutto grazie a te che non mi avevi fatto finire il ditalino!"

"Ah!Ah! Ero stato bastardo vero?"

Sono ancora molto sensibile dalla venuta appena fatta e le sue carezze mi regalano brividi.

"Sì, molto! Ma poi negl'anni ti sei fatto perdonare".

"Sai, al ritorno a casa, in auto, quel giorno... speravo che tu non cambiassi posto. Se ti fossi seduta in un altro posto...io non avrei più potuto toccarti la tetta e giocare col tuo capezzolo. Mi son sempre chiesto perché non l'hai fatto."

Zia ha abbassato lo sguardo verso il mio cazzo che ora sta lentamente riprendendo vigore. La sua mano continua il lento massaggio.

"Che stupido! E io con quella voglia che avevo mi perdevo una palpatina di tette?", mi guarda, "poi avevo visto che l'avevi duro...sai anche tua mamma se n'era accorta!"

Quelle parole aiutano la crescita del mio cazzo nella sua mano.

"E io gli ho detto che ormai eri grande e certe cose era bene se le imparavi o da lei o da me".

Il cazzo ebbe un sussulto: "Ehi là! S'è svegliato il padrone di casa!" un sorriso le appare sul viso.

"Sorridevi così anche quando in camera mia... ti chiesi scusa per averti toccato la tetta. Mi hai spiazzato con quel tuo: ma non sai che ne ho due?"

Ormai il cazzo è tornato duro nella sua mano. Il calore del suo palmo avvolge la mia cappella.

"E se non ero io che te le mettevo in mano...! ...e poi come stringevi! Facevi quasi male! Si capiva che era la prima volta! Ti son sempre piaciute le mie tette, vero Martin?"
"Sì, e non solo quelle!".

Con una mano scendo verso il suo culo.

"Ho capito! Me lo vuoi mettere dietro", zia senza aggiungere altro si mette a quattro zampe e si allarga le chiappe, "è il mio compleanno ma adesso ti faccio io un regalino! Prendi la vasellina, mi raccomando"

La prendo.
La spalmo copiosa nel suo ano, aprendomi lentamente la strada prima con un dito, poi con due, quindi sul mio cazzo ormai duro allo spasmo.

Appoggio la cappella all'ano di zia e inizio a spingere lentamente.
"Sì Martin, sì dai! Dai che mi piace!"

Zia Erminia respira profondamente e ogni respiro sembra risucchiare il mio cazzo sempre più in profondità, sempre più dentro.

Un sommesso "oh sì" è tutto quello che zia dice per diversi minuti mentre i miei colpi affondavano ritmici nel suo culo.

Un ritmo dolce che ci permetteva spesso di raggiungere l'orgasmo assieme. Un ritmo dettato anche dall'età della mia amante.

Poi all'improvviso: "Ah, Martin! Sì! Dai che sborro anch'io! Riempi il culo di zia! Fammi un clistere di sborra!", esplode vogliosa nel segnale che stava per venire.

Continuo ritmico.

"Sì, dai! Spingi! Spingi! Spaccami il culo!" dice lasciandosi andare ad un rantolo profondo che esprime sonoramente il suo orgasmo.

Rimango qualche secondo col cazzo nel suo culo assaporandomi le contrazioni del suo sfintere.
Ripresi a montarla finché non venni; mi ci volle più del normale e sborrai poco: il regalo di compleanno che le avevo fatto aveva avuto anche questi effetti!

"Oh Martin, grazie! Grazie amore della zia!".

Mi piegai su di lei, la baciai teneramente. I suoi occhi verdi mi fissavano.

"Zia, grazie per questi momenti passati assieme". Così vidi sorriso più dolce del mondo.
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