a casa dello Stallone siculo

Per un periodo frequentavamo una coppia di coniugi dei castelli, davvero piacevoli; ci incontravamo a casa loro o da un comune amico. Purtroppo lei fu portata via all" improvviso da un brutto male e il gioco terminò per forza, ma io non la dimenticavo.
Un pomeriggio stavo a telefono con lui e parlavamo? io con ammirazione e lui con amore della sua donna e della sua femminilità ed intima troiaggine. Lui mi confessò che era una vera Troia e che quando andavano a casa del suo collega lei diventava un vero Puttanone, entrava nel letto di lui ed usciva solo al mattino salvo le diverse volte che era costretta ad andare al bagno per il fatto che il gran cazzo di lui gli procurava forti infiammazioni. Mi arrapai a sentire questa storia che poi già avevo avuto modo di ascoltare e feci la faccia tosra e gli chiesi il numero; lui si offrì anche di chiamarlp e presentarci telefonicamente.
Dopo qualche giorno lo chiamai e concordammo un incontro per una 15na di giorni dopo, tante erano le Troie che si alternavano al suo letto.
In quei giorni eravamo presi dalla cosa, mia moglie aveva capito che era ben dotato ma io, per paura avesse paura di incontrarlo, non le mostravo le foto in mio possesso.
Quella domenica, primo pomeriggio arrivammo a Passoscuro e bussammo al suo appartamento. Apri una persona educata ma forte, autoritaria, sicura di sé.
Entrammo, era la classica seconda casa al mare ed io subito pensai che forse era meglio fossimo andati in inverno....meno gente.
Lui con gentilezza, ma decisione prese subito in mano la situazione e disse che andava a fare il caffè e ci invitò a sederci sul divano.
Torno' con il caffè fumante e si accomodo' a bere il suo su un puff e mangiava mia moglie con gli occhi, da vero Porco.
Dopo il caffè chiesi ad Angela di alzarsi e mostrarci come era caruccia nel suo vestito bianco abbastanza trasparente dal quale si intravvedeva anche il suo reggicalze a 16 ganci.
Lei si alzò e pur ridendo per la vergogna inizio' ad ondeggiare lentamente i fianchi, lui le andò dietro a brevissima distanza pronto a cogliere l'attimo.
Ne approfittai per dire: eri proprio curiosa di vedere il suo membro, strofina il culo sul pacco mentre lo muovi.
Pochissimi attimi e lei sgrano' gli occhi dicendo: ma che e' un cavallo?
Lui la prese con autorità, la fece accomodare su uno dei puff, si sefette sull' altro e caccio' fuori una mazza da dio.
Le mise una mano in testa e la invito' a pompare.
Lei un po' ancora scioccata, sicuramente eccitata come una maiala, ma con la bocca piccola, poco più della metà del glande equino, si limitava a stampargli baci sul taglio del glande.
Lui inizio' nemmeno con gentilezza a trattarla come una preda: dai Troia fai scendere la saliva lungo il glande, fanne tanta che poi ti scopo in bocca.
Lei quasi intimorita ma anche presa da questi metodi mai conosciuti e subiti faceva come lui voleva ma S. non si accontentava e le spingeva la testa giu per darle più centimetri.
A furia di spingere il glande si fece strada, lei sentiva meno male e si apprestava a godersi la situazione ma lui, come un forsennato le aveva diviso i capelli in due treccione e con quelle tirava come fosse una bambola di pezza.
Ero un po' infastidito, parecchio preoccupato ma infinitamente arrapato e scattavo tante foto a mitraglia.
Hai visto Troiona come godi? Per averti ho dovuto fare un torto a vecchi amici ma quello che mi ha detto tuo marito mi ha fatto eccitare........ti voglio iniziare al sesso potente.
Angela tolse il palo dalla bocca come per prendere un po' di respiro e disse qualcosa nelle orecchio di Sa.; io avrei giurato che gli avesse chiesto un po' di tregua invece San... disse: la Zoccola vuole il cazzo, mi sta implorando.
Non credevo alle mie orecchie ma lei, su mia richiesta ripeté: ho una voglia bestiale di essere montata.
Lui le disse di aprire per bene le gambe (l'aveva già spinta sul letto), si mise della crema sul cazzo, io lo facevo da sposini per il culo, le si sdraio' in mezzo alle gambe dopo averle sputato tre o quattro volte sulla fessa ancora da aprire e puntato il glande si immerse nel piacere.
Lei ansimava ed alternava: piano, mi fai male a: quanto e' bello continua chiavatore mio, e non vi dico i rumori che faceva la sua fessa. Dopo più di 20 minuti di uno stantuffa continuo lui iniziò a trattarla duro: hai visto zoccola come ti sta piacendo? Da stasera non sarai più la stessa e, mentre lo tirava fuori, duro come il marmo le sborro con forza ed abbondanza sul viso e sulle mammelle e subito dopo di nuovo nella pucchiacca e forse per non ridurre il tono del cazzo alzò il tono dl linguaggio: Troiona, Puttanona, le tirava i capelli per farle tendere il collo, le stringeva i seni, le diede qualche piccolo schiaffo in faccia, per dominarla e lei poi, a casa, mi confessò che le aveva pure sputato in faccia dicendole: facevi tanto la santarellina e prendi il cazzo di un altro che hai conosciuto un'ora fa; il tutto forse mentre ero andato a prendere un bicchiere d'acqua.
Ci avevano preso proprio gusto e continuarono per ore con spagnole, scopate e pompini un po' piu decisi.
A sera ci salutammo prendendo appuntamento per la domenica successiva e partimmo.
Per strada, andando via le chiesi le sue impressioni sull'incontro con Santi... ma lei dormiva ed all'arrivo, dopo quasi un'ora ho fatto fatica a farla scendere dall'auto e i due giorni successivi è stata a letto a riposarsi (come diceva lei )oppure a prepararsi al prossimo incontro (come invece credo io)