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Crossdressers -6


di estercam
25.07.2021    |    4.204    |    4 9.6
"Vado a letto, mi sto abbandonando nelle braccia di morfeo che sento un delicato tocco sulla spalla..."
Capitolo 6 – il suplizio
Arrivati a casa ci prepariamo un frugale pranzo e poi tutti a riposare.
Eravamo tutti sfiniti dagli avvenimenti della sera prima, della notte e del mattino (chi vuol leggere cosa successo legga il 4° e il 5° episodio) che restammo tutto il pomeriggio tranquilli. Chi a letto, chi sulla sdraio e sul prato. Personalmente mi sono messo un po' sul letto e poi sono andata a fare un bagno nel laghetto-piscina. Poi mi metto sulla sdraio e mi godo l'arietta che mi passa sul corpo e me lo asciuga. Vedo che Samantha e Carla sono anche loro mezze addormentate sulle sdraio mentre non vedo Loretta.
Tra l'arietta, il caldo e la stanchezza mi appisolo e ripenso alle cose successe in questi giorni, alle paure di accettare l'invito per la vacanza, alle titubanze iniziali, al cambiamento fatto, alle esperienze bellissime che avrei perso se non venivo … ai progressi nel mio cammino di donna …
All'improvviso mi sento chiamare. “Vieni la cena è pronta!” Qualcuno ha avuto la forza di preparare la cena …
Dopo la cena ci trasciniamo in giardino e, sedute sulle sdraio, commentiamo la giornata.
Loretta ci comunica che Claudia non riesce a venire, peccato perché sarebbe stata l'unica donna bio.
Vado a letto, mi sto abbandonando nelle braccia di morfeo che sento un delicato tocco sulla spalla.
“Posso stare qui con te?”
“Certo Samantha”
“Ho bisogno di coccole ...”
Inizio ad accarezzarla e lei ricambia ... giochi con le dita sulla pelle … brividi di piacere per entrambi … mi succhia i capezzoli … e ricambio prendendo in bocca la sua asta … la sento gonfiarsi … sempre più dura …
Mi ferma, mi fa voltare e appoggia la punta del glande sul mio buchino: “Vuoi?” “SSSII” un attimo è dentro con un solo colpo, sento le sue palle sbattere contro le mie natiche … “Siii .. dai … aahhh che bello ..” Aumenta il ritmo, mi tiene per le tette e stringe forte … Un fiotto caldo mi riempie i visceri …
Resta ancora dentro e mi abbraccia stringendomi forte.
Ci addormentiamo così, con lei dentro di me e con una erezione che sembra non finire mai …
Apro gli occhi e vedo che il sole si è già alzato.
Samantha è ancora appoggiata alla mia schiena e sento ancora dentro il suo pene, anche se ormai non più in tiro.
Voglio alzarmi ma non ci riesco … apro bene gli occhi e vedo che siamo legati, Samantha ed io, al letto con numerose cinghie .. tento di liberarmi ma non riesco a fare il benché minimo movimento. Nell'agitarmi sveglio anche Samantha.
Siamo così bloccati che non riusciamo a cambiare posizione …
Dopo un tempo indefinito, arriva Carla e prima che riesca a dire qualcosa mi infila in bocca una pallina e la fissa dietro alla testa: eccomi imbavagliata!
Sento Samantha che si divincola e urla. “No, noo … uummgggg ...”imbavagliata anche lei.
Sento Carla che si allontana … poi di nuovo il silenzio, solo qualche mugolio di Samantha.
Dopo un po' di tempo, non so quantificarlo, arrivano Carla e Loretta
“Il tribunale di questa corte, visto la vostra condotta morale ed essendo state colte sul fatto durante un atto non autorizzato e non permesso senza l'autorizzazione del Padrone di cui siete schiave, vi condanna al Suplizio da eseguirsi oggi stesso!”
Ci mettono cavigliere e polsiere. Mettono una catena tra le cavigliere per limitare il passo e mi agganciano le polsiere tra loro facendole diventare, in pratica, delle manette.
Stesso trattamento a Samantha la quale, però riesce a togliersi il bavaglio e urla: “NNNOOOo!!1 ..nnooo!!! ...il suplizio no ...” Ma viene zittita rimettendogli il bavaglio.
Le urla di Samantha mi spaventano: lei viene qui spesso e quindi deve sapere in cosa consiste “il suplizio” e se ne è così spaventata mi preoccupa.
Attaccano una corda alle manette e ci trascinano fuori. Faccio fatica a camminare perché posso fare solo dei piccoli passi e faccio fatica a star loro dietro. Siamo scalze e quando non siamo sull'erba del prato non è piacevole camminare. Usciamo nel prato e andiamo verso il capanno degli attrezzi (descritto nel 3° capitolo).
Entriamo ed ci accompagnano nella stanza al fondo. Ci legano su un tavolaccio e ci tolgono le cavigliere e le polsiere ma non il bavaglio e veniamo bendate.
“Questo gioco lo facciamo tutte le volte e viene sorteggiato a chi tocca fare la vittima - è Loretta che parla – ma il più delle volte non c'è bisogno di sorteggiare perché Samantha si offre volontaria ...” quindi prima era scena, penso … ”quando c'è una persona nuova tocca a lei ma, dato che a Samantha piace e c'è l'attrezzatura per due, la subisce anche lei”
“Il gioco di oggi – prosegue Carla – rientra sempre nei giochi bdsm, ma è molto duro e faticoso e può essere anche doloroso. Dura tutto il giorno sino a questa notte … In qualunque momento puoi dire la parola di sicurezza e si sospende subito. Però se arrivi alla fine ti sarai divertita un mondo. Non per niente Samantha cerca sempre di fare la vittima”
Un attimo di silenzio poi: “Adesso vi leviamo i bavagli, pesateci bene e poi rispondete si o no... - silenzio e ci vengono tolti i bavagli – Voi tu Samantha partecipare come vittima a questo gioco?”
“Si”
“Vuoi tu Tania partecipare come vittima a questo gioco?”
Sono in panico .. che dico? Samantha lo fa tutte le volte quindi non deve essere pericoloso .. posso dir di smettere quando voglio … che confusione ho in testa ..
“Allora si o no?”
“Si” mi sono fregata da sola …

Sento che mi mettono qualcosa di freddo e duro attorno alle caviglie … sembra un anello di metallo … La stessa sensazione ai polsi …
Vengo slegata dal tavolaggio e mi aiutano a mettermi in piedi. Sento rumori di catene e mi accorgo che il rumore c'è ogni volta che faccio un passo … Anche tra i polsi c'è una catena …
Mi tolgono la benda dagli occhi e così posso vedere che sono incatenata e con i ceppi di ferro alle caviglie e ai polsi.
Samantha è nelle stesse condizioni.
Ci fanno uscire nel giardino e camminare scalzi, con i ceppi e le catene non è affatto comodo, Raggiungiamo la legnaia e ci viene ordinato di preparare la legna per il fuoco di bivacco dell'ultima sera.
Lavorare in queste condizioni è faticosissimo, mi fermo un attimo ..un sibilo “AHHH ..” mi arriva una frustata sulla schiena “Lavora schiava”
La mattina passa così tra un lavoretto pesante ed un colpo di frusta. A pranzo ci legano ad una pianta e ci portano da mangiare una ciotola di pasta.
Guardo Samantha e le chiedo: “Ma dove trovi il piacere nel fare queste cose?”
“aspetta questa sera e poi mi dirai”
“Silenzio schiave” tuona Loretta
Dopo pranzo vengo legata in piedi contro un albero con le mani dietro l'albero. Vedo, un po' più in la anche Samantha legata ad un albero allo stesso modo.
Poi non vedo più niente perché vengo bendata.
Non so quanto tempo sono legata all'albero … ogni tanto un colpo di frusta sui seni … oppure il morso di pinzette ai capezzoli ..
Sono stanca .. vorrei sedermi … la corteggia dell'albero contro la schiena inizia a dar fastidio …
“Ricordo – la voce di Loretta – che in qualunque momento potete fermare il gioco. Gioco è e gioco deve restare anche se faticoso, continuiamo?”
“Si si” Samantha sembra entusiasta. Sono titubante e non rispondo subito.
“E tu Tania?”
“Si ok” dico senza molta convinzione ma mi contagia l'entusiasmo di Samantha.
Ci tolgono le bende e constato che siamo ormai al tramonto, sono stata legato all'albero almeno 3 ore …
Mi slegano dalla pianta … legano insieme i polsi … una corda catena per le caviglie così da poter fare piccoli passi … piedi scalzi … una corda legata ai polsi a mo di guinzaglio …
Lorella prende la mia corda e Carla quella di Samantha. Si incamminano lungo un sentiero che si inoltra nel boschetto. Faccio fatica a starle dietro … inciampo … la ghiaia sotto i piedi nudi da fastidio …
Ho fatto altre volte, nei giorni scorsi, questo sentiero ma, con i sandali nei piedi, ma avrei immaginato la scomodità di farlo scalzi.
Giungiamo alla radura e vengo legata con una man ad un trave orizzontale posto in alto tra due alberi. Poi mi prendono l'altra mano e la legano, sempre al trave, il più lontano possibile dall'altra mano. Poi prendono i piedi e li tirano uno verso un albero e l'altro verso l'altro. Tirano le corde sino a fissarmi in una specie di X.
Prendono Samantha e la legano allo stesso trave e allo stesso modo. Praticamente abbiamo le bocche vicine, quasi come se dovessimo baciarci. In questa posizione ogni movimento che fa una di noi coinvolge l'altra.
“Si inizi il Suplizio” proclama Loretta
Poi vedo Loretta mettersi dietro a Samantha con un frustino in mano. Panico, Penso che dietro di me ci sia Carla con la stessa cosa in mano
Un cenno con la testa di Loretta esento una frustata sulla schiena e contemporaneamente anche Samantha viene colpita. Un attimo ed arriva un secondo colpo.
“Contare e ringraziare”
sibilo .. colpo .. “3 grazie padroni” diciamo insieme..
“No questo era il primi gli altri erano di prova”
“2 grazie ….3 grazie “ a ogni colpo il mio corpo, ma anche quello di Samantha, reagiva cercando di scappare ma ogni movimento coinvolgeva l'altra ..
“15 ...gra..zie” i colpi si susseguivano sulla schiena e sulle natiche ..
Mi sta succedendo una cosa strana … i colpi si susseguono ma il dolore sembra lasciare spazio ad un senso di piacere … che strano
“20 . grazie”
Ne avevo sentito parlare ma non pensavo che fosse vero …
Come siamo fatti strani …
“29 .. grazie … 30 .. grazie ..”
Non seguono altri colpi … quasi quasi mi dispiace …
Nella calma sento tutti i muscoli indolenziti dallo sforzo … sono stanca … sono praticamente appesa per le braccia perché le gambe non mi tengono più su …
Torpore ..m avvolge un torpore piacevole … mi sento avvolta in un abbraccio caldo, piacevole … mi rilasso e lascio che la mente vaghi dove vuole …
Mi slegano e scivolo a terra …
Mi spostano … li sento parlare ma in modo ovattato …
Mi allungano su una trave appoggiata a terra … il tocco della trave contro la schiena martoriata fa male e mi fa uscire dal torpore. Nel frattempo mi prendono il polso destro e lo legano ad un trave … mentre lo fissano mi rendo conto che questo trave è perpendicolare al primo … esco dal torpore di colpo … panico … mi stanno legando ad una croce … faccio resistenza .. cerco di oppormi alla legatura … mi agito e mi contorgo ma, con le poche forze che mi rimangono, non riesco ad oppormi.
Prendono poi il polso sinistro, lo tirano verso sinistra e, facendolo, mi fanno scorrere sul legno che ho sotto la schiena per mettere le braccia orizzontali …
Con le braccia fissate al legno orizzontale, mi prendono per i piedi e mi tirano verso il fondo del trave e vengono fissati.
Sono legata ad una croce: ecco a cosa si riferivano con il suplizio.
Mi assale il panico e ho voglia di urlare di smettere. Sono sicura che se dicessi la parola di sicurezza stabilita il gioco si fermerebbe subito..
Sono però curiosa, il fatto che Samantha si offra volontaria per questo gioco mi incuriosisce, già prima, per le frustate, ha avuto ragione: ad un certo punto diventano piacevoli.
Girando la testa vedo che stanno slegando Samantha dal posto della fustigazione e viene trascinata ad un croce vicino a me.
Iniziano a legarla e lei si dibatte … urla … grida …
Anche lei viene legata e penso che le sue urla facciano parte del gioco … almeno spero …
Mi viene fatto bere un litro e mezzo di acqua e sali minerali contro il caldo …
Vedo che la croce con Samantha viene issata tramite un gioco di corde che presuppone organizzazione e la cosa mi tranquillizza …
Samantha si lamenta .. lancia piccoli urli … e quando la crocee raggiunge la verticale urla … poi inizia a muoversi … “La danza della croce” la chinano …
Sento che anche la mia si sta alzando … sento piano piano che il peso del corpo passa dalla schiena alle braccia …
Capisco gli urletti di Samantha … vengono naturali anche a me ...è proprio il passaggio del peso e il corpo che tende a scendere verso il basso che ti induce a gridare
Ormai il peso è quasi tutto sulle braccia …
Uno scatto del legno che si infila nella botola …
il contraccolpo e mi sembra di cadere in avanti … urlo …
poi, anch'io, inizio la danza …
Mi tengo su con le braccia ma poi il peso mi fa scendere..
carico il peso sui piedi che essendo fissati sostengono il peso …
ma in questa posizione non si riesce quasi a respirare …
mi devo tirare su …
non resisto sulle braccia …
mi lascio scivolare sui piedi …
ma mi devo rialzare per respirare ...
non so da quanto vada avanti questa danza …
ho perso la cognizione del tempo …
ormai è buio …
Loretta si avvicina con un piolo, aspetta che mi tiri su con le braccia ed infila il piolo dentro il palo, evidentemente ci devono essere dei fori a varie altezze.
Mi lascio andare giù ma il mio culo si appoggia sul piolo .. come se fosse uno sgabello …
Mi posso riposare un po' …
non troppo a lungo perché dopo un po' il sostegno da fastidio, ma meglio di prima.
Arrivano tutte e due, Loretta e Carla, mi spostano il corpo in avanti scostandolo dal legno, tolgono il piolo e ne mettono un altro più corto. E mi lasciano penzolare per le braccia.
Vedo che fanno la stessa cosa a Samantha
Mi alzo e faccio per sedermi sul piolo ma non ci riesco … ce qualcosa sopra …
Samantha, con un filo di voce dice: “E' un dildo … grosso .. e lungo … non pensarci … e impalati … come .. faccio ...io.. - e così dicendo si tira su sulle braccia e si lascia calare sul dildo - e l'unico modo ... per respirare ... un po' meglio ...”
Mi tiro su e appoggio il buchetto sulla punta del dildo … sento che è ben lubrificato … inizio a impalarmi “AAHHH ….”
Mi rialzo, è veramente grosso ...
scendo sento il dildo che si fa strada “Aahhh .. che male”
Mi alzo e cerco di spostare il corpo oltre il piolo...
ci riesco ma torniamo come prima del piolo: faccio molta fatica a respirare …
su sulle braccia e giù sul dildo. Ormai si è fatto strada e penetra la carne … mi sento lacerare …
Tocco il piolo: è tutto dentro … prendo fiato
Respiro meglio ma sono costretta ad alzarmi per alleggerire il peso del corpo sul piolo...
e riprende la danza, anche se adesso il percorso è più corto …
ormai il dildo si è fatto la sua strada e sta diventando piacevole questo su e giù …
Mi viene voglia di pisciare anche a causa dell'acqua che mi hanno fatto bere, Lo dico e loro mi infilano il pisello dentro una bottiglia: “Piscia schiava!” Piscio nella bottiglia.
Mi prendono il cazzetto in mano, iniziano a segarmi, questo su e giù sul dildo non aiuta e vengo ..
Non ho più forza per tirarmi su con le braccia … mi lascio andare, impalato sul dildo, mi prende una sonnolenza a cui non riesco a resistere …
Non so quanto tempo è passato. Mi sento sollevare e sfilare il dildo e il piolo. Sono nuovamente appesa per le braccia. Nel piazzale illuminato dal fuoco di bivacco non vedo più la croce di Samantha.
Sento che la croce si solleva e poi che inizia ad appoggiarsi al terreno. Il peso del corpo ripassa sulla schiena. Sono allungata a terra.
Mi slegano i piedi e li fissano ai polsi. Ho il culo sollevato, esposto ed oscenamente aperto. Si avvicina Loretta e mi infila il suo cazzone in culo e inizia a scoparmi. Una cavalcata selvaggia , lunga, interminabile … la sento irrigidirsi e mi esplode dentro .. mi riempie di sperma.
Resto lì, con le gambe divaricate legate ai polsi che sono ancora fissati al legno …
Torna Loretta con in mano la bottiglia dove avevo pisciato, la apre e la versa nel buco del culo: “Diamo una pulita” dice Loretta
Vengo, infine, slegata e distesa su una coperta vicino al fuoco. Cosa che gradisco perché anche se siamo d'estate sento freddo dopo questa esperienza.
Mi addormento vicino al fuoco, quando mi sveglio inizia ad albeggiare. Vedo gli altri che dormono anche loro avvolti nelle coperte. Tutte tranne Carla che la vedo vicina al fuoco intenta ad alimentarlo.
Penso a quello che è successo ieri, ho le ossa rotte dalla fatica, i muscoli molli … ma è stato veramente bello: aveva ragione Samantha!
Cosa da non fare tutti i giorni e farla con persone esperte ma ne valeva la pena.
“Vuoi un po' di caffè?” mi chiede Carla
“Grazie”
“Allora come ti è sembrato il suplizio”
“Faticoso ma bello, grazie. Ma come mai sei già alzata?”
“Era il mio turno, prima è rimasta a vegliarvi Loretta e poi è toccato a me”
“Perché ci avete vegliato?”
“Dopo il suplizio si preferisce per evitare che ci siamo dei problemi”
“Grazie”
Più tardi si alzano anche le altre, torniamo verso la casa. Un velo di tristezza passa sul volto di tutte noi: oggi pomeriggio si torna a casa e le vacanze sono finite.
Grazie care amiche delle belle cose che mia avete insegnato e delle belle esperienze che abbiamo vissuto.
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