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Il palazzo del peccato 3 - L'ascensore 3

06.07.2025 |
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"- "È così che vuoi la tua mogliettina? Una moglie che si scopa tutti i cazzi a propria disposizione?..."
Questa storia prende ispirazione da un evento realmente accaduto:un gruppo di persone rimase intrappolato in un ascensore per diversi giorni, senza che nessuno si accorgesse della loro situazione.
Giorno 3 - Una moglie puritana
La sera precedente, un’insolita serenità aveva avvolto l’ascensore. Per qualche ora, la costrizione dello spazio angusto aveva lasciato il posto a una sorta di tregua emotiva. Tutti, in modi diversi, sembravano aver trovato un equilibrio temporaneo.
Federica aveva riscoperto lati di sé che credeva sopiti. Anna stava attraversando un momento di cambiamento, assaporando emozioni nuove, ancora confuse ma intense. Adele, invece, guardava Mauro con occhi diversi: per la prima volta da tempo, sentiva che quel legame — spesso dato per scontato — era la cosa più preziosa che avesse.
Paolo, da parte sua, sembrava aver trovato in Anna non solo un rifugio fisico, ma un’affinità che andava oltre le parole. Avevano condiviso un’intimità profonda, fatta di sguardi, silenzi e tenerezze.
Nicola, invece, osservava tutto con attenzione. Aveva intuito che in quel clima sospeso ogni certezza poteva vacillare, ogni limite poteva essere messo in discussione. E forse anche lui stava cercando uno spiraglio per lasciare spazio a una parte di sé che raramente mostrava.
Anna si addormentò tra le braccia di Paolo, come la notte precedente. Ma nel cuore della notte si rigirò nel sonno, cercando senza trovarlo quel tocco rassicurante che l’aveva accompagnata la sera prima. Il vuoto lasciato da quella carezza mancata la fece svegliare per un attimo. Non disse nulla. Si limitò ad avvicinarsi ancora di più al suo compagno, in cerca di calore.
Ancora presa dal desiderio di provare piacere, iniziò a sfiorarsi e a inserire un dito in profondità, dando inizio alla masturbazione tanto desiderata. Mentre compiva questa azione, non si accorse di emettere dei suoni con la bocca.
Mauro, che riposava accanto ad Adele, si svegliò e notò Anna mentre si toccava la figa. Si avvicinò a lei.
- "Non ti è bastato il cazzo di Paolo? Hai ancora voglia di scopare?."
- "Ah scusa, ti ho svegliato, non volevo."
- "Guarda che io non sono per niente dispiaciuto anzi, sono particolarmente divertito."
Dicendo queste parole mosse Paolo che dormiva accanto a lei.
- "Credo che non sia il momento di dormire, la tua porcellina è in calore."
Paolo si girò verso Anna, le sorrise e le disse:
- "Non pensavo che avremmo tirato fuori questo lato di te, almeno non così in fretta."
Anna smise di toccarsi e allungò entrambe le mani sulle protuberanze sotto i pantaloni dei due.
- "Fatemi godere vi prego."
- "Paolo posso aiutarti?" - gli sussurrò Mauro, con uno sguardo serio.
Paolo lo guardò sorpreso. "E tua moglie?."
Mauro fece un cenno vago verso Adele, che dormiva tranquillamente rannicchiata in un angolo.
- "Lasciamola dormire. Non è ancora pronta ad affrontare tutto questo. Mi raccomando, non fatene parola."
Ci fu un momento di silenzio tra i due, carico di significati che nessuno espresse chiaramente. Paolo annuì, accettando quell’aiuto. Nessuno dei due disse altro, ma si scambiarono uno sguardo d’intesa.
Entrambi iniziarono a toccarle la figa. Anna non aspettava altro e si abbandono alle loro mani. Iniziarono a spogliarla completamente e a baciarla a turno.
Mentre Paolo la baciava e succhiava le tette, Mauro gli leccava la figa. Si scambiarono più volte in questo ballo di lingue finché Mauro decide di penetrarla con le dita. Prima un dito, poi due, poi tre. Anna era in estasi. Paolo non solo aveva messo 3 dita dentro di sé ma aveva preso un ritmo forsennato che aveva reso quella situazione molto più rumorosa di prima.
Paolo passò dal capezzolo al baciare e succhiare il collo di Anna. Anna era in mano a due uomini che la stavano facendo godere. Non capiva come aveva fatto fin'ora ad non aver provato ancora quelle sensazioni.
Mauro iniziò a rallentare il ritmo fino a fermarsi tirando fuori la sua mano dalla figa.
Anna lo guardò con grande disappunto ma Mauro aveva ben altre intenzioni.
- "Mi dispiace ma non godrai questa volta, non te lo permettiamo. Tu sei in mano nostra e decidiamo noi se puoi godere o no."
- "No ti prego, continua. Farò tutto ciò che vuoi."
- "Tutto ciò che voglio?."
- "Si, ti prego."
- "Uhm... Paolo che dici? Ti piacerebbe avere una schiavetta al tuo servizio?."
- "Credo che questa domanda ha una risposta piuttosto scontata" - risposte Paolo.
- "Allora per stasera rimarrai così, insoddisfatta, e non permetterti di toccarti questa notte, vedrai che verrai ricompensata."
Anna rispose rassegnata, "Va bene, va bene, come volete. Non me ne fate pentire."
- Mauro ignorò quell'affermazione e gli rispose, "Ora torna a dormire."
La mattina successiva, la luce che filtrava dalle fessure dell’ascensore svegliò lentamente tutti.
Federica si voltò verso sua figlia e le accarezzò i capelli:
- "Buongiorno, amore mio. Hai dormito bene?."
- "Sì, mamma... Sono stata al caldo. E in buone mani."
Federica sorrise, ma poi notò un segno sul collo della figlia.
- "Quel segno... non ce l’avevi ieri. Che cos’è?"
Anna, sopresa le risposte, "Ah, non lo so. Sarà stato Paolo. Non so che succede durante la notte. Non posso mettermi a controllare tutto."
- "Dovrò stare più vigile allora altrimenti mi perderò delle situazioni interessanti"
Anna, scocciata le rispose, "Si mamma, come vuoi."
Nel frattempo gli altri si svegliarono. Il tono generale era più cupo del solito: la fame cominciava a farsi sentire sul serio.
Nicola prese la parola:
- "Dobbiamo cominciare a pensare a come resistere ancora. Se nessuno ci trova entro oggi, bisognerà prendere delle decisioni serie."
Federica, rassegnata, confermo quanto appena detto, "Non abbiamo molte risorse. I salatini finiranno oggi stesso."
Nicola incalzò:
- "Io la soluzione ve l'ho trovata. Quando la accetterete risolveremo il problema anche della fame."
- "Ma come puoi chiederci di fare una cosa del genere? È una cosa schifosa."
- "Hai alternative?."
- "No ma rimandiamo il discorso a domani, magari qualcuno ci verrà a salvare."
- "Si può essere, intanto io ho da fare la pipì."
Federica rassegnata, "Arrivo" - aprendo la bocca davanti a lui.
- "Secondo me ti sta piacendo questa situazione" - disse mentre Federica beveva dal suo cazzo - "mi sembri perfettamente a tua agio. Comunque credo di aver finito."
- "Lo sto facendo solo per mia figlia, e perché hai un bel cazzo, altrimenti non l'avrei mai fatto."
- "Si continua a ripetertelo ma a me sembra che ci provi piacere."
- "Te la farò pagare... Hai sete? La tratterrò finché potrò così morirai di sete."
- "Certo, dillo che non vedi l'ora che la mia lingua lecchi la tua figa" - e Federica gli risposte con una linguaccia.
Intanto Adele prese la parola e si rivolse a suo marito:
- "Amore anche io ho sete."
In quel momento Mauro ebbe un idea. Nonostante il bisogno di far pipì mentì.
- "Amore non ho proprio bisogno di fare pipì. Magari gli altri possono aiutarti."
Anche se Adele non lo prese minimanete in considerazione, Nicola le rispose con tono scherzoso:
- "Mi spiace ma ho già fatto."
Federica, per solidarietà femminile avrebbe voluto aiutarla, ma per sua sfortuna le rispose:
- "Mi spiace, vorrei ma al momento non riesco."
Ci fu un cenno d'intesa tra Paolo ed Alice che Alice capì al volo. Paolo voleva portare Adele a fare una cosa che non avrebbe mai pensato di fare.
Paolo quindi si propose, "Io volendo ne ho proprio tanta."
Adele, per niente contenta di quella risposta, cercò una speranza altrove. "E tu Anna?."
- "No, magari più tardi."
Mauro cercò d'incitare sua moglie, "Amore, se hai sete fatti aiutare da Paolo."
- "Sicuro?."
- "Si dai, Paolo mettiti affianco a lei, vieni, scambiamoci di posto" - così dicendo si scambiarono di posto.
- "Non lo so amore, io ti amo."
- "Anche io, ma se hai il mio permesso di avere un altro cazzo non ti preoccupare."
- "Ma non ti voglio tradire."
- "Amore vai tranquilla. Non è tradimento. È sopravvivenza"
Paolo tirò fuori il suo cazzo che era visibilmente eccitato e lo piantò davanti ad Adele. Lei, stupita dall'erezione che aveva davanti non potè trattenersi.
- "Beh è un bel cazzo, proprio come il tuo amore."
Mauro continuò ad incitarla:
- "Se ti piace perché non lo posizioni tu nella tua bocca?."
- "Sicuro amore?."
- "Massì, così sei anche più comoda."
Adele prese il cazzo di Paolo e iniziò a bere tutta la pipì che stava uscendo. Avendo il cazzo nelle sue mani, d'istinto iniziò a muoverlo avanti e indietro. Era troppo bello per non farlo. A quella visione Mauro prese la palla al balzo, si mise dietro Anna e iniziò a masturbarla ammirando quella scena.
Mauro a quel punto disse, "Pensa un po la mia mogliettina, la puritana, che gran porca che è" - a quelle parole Adele lo guardò mentre stava masturbando Anna e iniziò a succhiare il cazzo di Paolo con foga come per confermare le parole di suo marito.
Suo marito, con tono fermo si rivolse ad Anna. "Guarda. Quando ti sposerai ricordati che in una relazione l'importante è scopare. Non importa con chi, ma l'importante è fare sesso. Basta che il tuo futuro marito ne sia a conoscenza."
- "La tua Adele sa bene cosa vuol dire."
- "Sai amore" - rivolgendosi ad Adele - "questa notte io e Paolo ci siamo divertiti un pò con Anna. Volevo che tu lo sapessi."
Adele guardò suo marito in faccia, non potè nascondere lo stupore davanti a quelle parole.
- "Brutto stronzo questa me la paghi. Paolo fottimi davanti a mio marito."
Paolo prese Adele e la mise a pecorina inserendo il suo cazzo all'interno della figa già bagnata per quella situazione. Notò subito la differenza rispetto ad Anna. La sensazione e il piacere che provava era minore rispetto ad Anna quasi a confermare il fatto che Anna non aveva mai fatto l'amore mentre Adele lo faceva spesso. A ogni colpo Adele ansimava e lo incitava a fare più forte. Paolo a ogni incitamento schiaffeggiava il sedere di Adele spingendo sempre più in fondo il suo cazzo.
Mauro, che non riusciva più a resistere, chiese a Federica, "Fede posso scoparmi tua figlia?."
- "Credo che non stia aspettando altro" - dopo quelle parole prese il cazzo di Nicola e iniziò un lungo pompino.
Anna, felice di quelle parole, rispose, "Grazie mamma sei la miglior mamma del mondo."
Mauro allora sposto Anna dalla posizione precedente e le disse, "Vieni mettiti come Adele" - e iniziò a scopare Anna nello stesso identico modo in cui lo stava facendo Adele.
Quella strana situazione portò le due ragazze a essere faccia a faccia e inevitabilmente iniziarono a baciarsi mentre venivano scopate in contemporanea. La prima che venne fu Anna, forse per via di tutta la tensione accumulata nella notte. Poi prese il cazzo di Mauro e si riempi la faccia di sperma.
Dopo di lei fu Paolo che venne, però dentro la figa di Adele che, ancora insoddisfatta, si fiondò sul cazzo di Nicola e s'impalò davanti a Federica. Lei di risposta iniziò a leccarle le tette mentre si toccava la figa, finché sia Adele sia Nicola vennero.
Come in precedenza anche in questo caso Adele non si sposto e si fece riempire completamente.
Adele era impazzita, presa dalla foga del momento si risolve a suo marito con tono provocatorio.
- "È così che vuoi la tua mogliettina? Una moglie che si scopa tutti i cazzi a propria disposizione?."
- "Voglio solo che tu sia te stessa."
- "Bene, da adesso allora mi vedrai sotto queste vesti" - Mauro non capì se prenderla come una minaccia o come un opportunità.
Adele si alzò in piedi togliendo il cazzo di Nicola dentro di sé e, con la figa gocciolante dello sperma dei due disse ad Anna, "Lecca."
Anna in preda all'eccitazione leccò avidamente tutto ciò che usci dalla sua figa, un misto di sapori dovuto allo sperma dei due.
La giornata passò veloce e s'instaurò un rapporto di perversione tra i presenti tale per cui oramai quasi tutti erano rimasti in intimo visto che la situazione era andata ben oltre.
Verso sera Anna prese in disparte sua madre
- "Che c'è amore" - chiese Federica.
- "Devo fare... La cacca."
- "Lo so amore... devi resistere... anche io ho il mal di stomaco. Per questo stamattina non mi sono unita a voi. Dobbiamo resistere."
- "Io non lo so quanto riuscirò a resistere ed ho anche una fame esagerata, ormai non capisco se ho mal di stomaco o fame."
- "Riesci a resistere fino a domani?."
- "Forse."
- "Va bene, se domani non ce la farai più la faremo insieme."
- "Va bene mamma"
Durante quella notte le due dormirono abbracciate come una mamma sa fare con la propria figlia. Federica sapeva la giornata successiva sarebbe stata una giornata difficile da superare.
Fine giorno 3
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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