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Il palazzo del peccato 2 - L'ascensore 2

05.07.2025 |
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"Mauro, vedendo il cazzo in erezione di Nicola, comprese subito la piega inattesa che stava per prendere la situazione..."
Questa storia prende ispirazione da un evento realmente accaduto:un gruppo di persone rimase intrappolato in un ascensore per diversi giorni, senza che nessuno si accorgesse della loro situazione.
Giorno 2 – La fine dello stallo
Durante il primo giorno trascorso nell'ascensore, la situazione si era scaldata rapidamente. La convivenza forzata aveva imposto la necessità di soddisfare i propri bisogni fisiologici davanti agli altri. Tuttavia, questa condizione, anziché generare disagio o irritazione, aveva sorprendentemente stimolato la curiosità di tutti i presenti.
Federica si trovò a sorpresa attratta dal cazzo di Nicola, qualcosa che fino a quel momento non aveva mai considerato. Nel frattempo, la giovane coppia formata da Adele e Mauro era immersa in un momento di intensa passione.
Tuttavia, durante la notte, il loro scambio affettuoso fu interrotto quando Mauro si risvegliò bruscamente.
Mauro, un ragazzo di sedici anni, e Anna — la figlia quasi coetanea di Federica — cedettero invece alla complicità del momento, passando la notte a scambiarsi ripetuti baci e toccatine.
Al mattino, Paolo si svegliò con un sorriso e si avvicinò ad Anna, dandole un dolce bacio.
- "Ben svegliata, sembravi voler dormire in eterno stanotte."
- "Speravo che questa notte non finisse mai," rispose lei.
- "Forse hai ragione... ma non pensi che oggi potremmo vivere nuove emozioni, ancora più intense?"
Anna, incuriosita, chiese:
- "Nuove emozioni? In che senso?"
Paolo rise leggermente.
- "Non hai notato nulla di particolare?"
- "Notato cosa?" replicò lei, perplessa.
Con tono quasi ironico, Paolo spiegò:
- "Tua madre sembra molto propensa a farsi saltare addosso da Nicola... non te ne sei accorta?"
Anna s’irrigidì.
- "Smettila, stai parlando di mia madre."
- "Ti sto solo dicendo ciò che ho osservato. Non posso ignorarlo," cercò di giustificarsi lui.
- "Può darsi che tu abbia frainteso. Mia madre non farebbe qualcosa del genere."
Paolo sorrise, con aria scherzosa.
- "Davvero? E come pensi che tu sia nata?"
Quelle parole la colpirono. Anna rimase in silenzio, riflettendo. Ripensando a certi atteggiamenti recenti di sua madre verso Nicola, cominciava a mettere insieme alcuni indizi mai considerati prima. Nicola, infatti, ultimamente si era fatto più presente e intraprendente nei confronti della madre.
- "Secondo me ha trattenuto certi impulsi proprio per rispettare la tua presenza," aggiunse Paolo.
Anna sbuffò piano.
- "Può darsi... è possibile..."
Poi Paolo, con fare indagatore, chiese:
- "Ma se dovesse spingersi oltre, come ti sentiresti? Ti darebbe fastidio?"
- "Non lo so davvero! È una cosa a cui non ho mai pensato... è mia madre. Non riesco a immaginarla in questi termini..."
Paolo sorrise.
- "Forse potrebbe sorprenderti. Chi può dirlo?"
Lei si rilassò un attimo e cambiò discorso.
- "E tu invece, cosa vuoi fare adesso? Cosa intendi esattamente quando parli di esperienza diversa?"
Lui la guardò intensamente.
- "Ti è piaciuto quello che abbiamo condiviso stanotte?"
Anna arrossì e rispose senza esitazione.
- "Sì... moltissimo. E vorrei riviverlo, ancora e ancora."
Paolo le sorrise, malizioso.
- "E se arricchissimo l’esperienza con qualcosa di diverso? Magari usando il mio cazzo invece... delle dita?"
Anna lo guardò sorpresa, cercando di decifrare quella battuta bizzarra.
- "Parli sul serio o stai giocando? Sai già quanto io sia felice quando riesci a sorprendermi."
Paolo, ironico e complice, continuò:
- "Usando il mio cazzo, potremmo arrivare a un piacere ancora maggiore rispetto alla scorsa notte. Che ne pensi?"
Anna sorrise, divertita e complice alla proposta audace.
- "Se è così... il pensiero di riprovare quelle sensazioni mi fa venir voglia di allungare la mano sulla mia figa."
Paolo la baciò dolcemente.
- "Tranquilla amore, lasciati guidare da me. Se farai quello che dico io, tra noi non ci sarà limite al piacere."
Lei annuì, pronta a seguire ogni sua indicazione.
- "D’accordo... mi fido di te. Conducimi tu, questa volta."
Nel frattempo, gli altri presenti nell'ascensore iniziarono a risvegliarsi lentamente.
Federica si girò verso Anna con un sorriso:
- "Amore mio, hai dormito bene?"
Paolo rispose con calma, mentre un velo di complicità attraversava il suo sguardo:
- "Sì, abbiamo dormito entrambi benissimo."
Con queste parole, si chinò a baciare Anna teneramente sulle labbra.
Federica prese atto della scena con una punta di sorpresa.
- "Ah... Anna, vero?"
Anna annuì e, con un’espressione maliziosa, aggiunse:
- "Sì, mamma. Paolo mi ha tenuta stretta tutta la notte."
Stavolta fu lei a prendere l'iniziativa, scambiandosi un altro bacio appassionato con Paolo.
Federica osservava, incredula. Sua figlia non era mai stata così audace. Improvvisamente, qualcosa dentro di lei si mosse: una parte sopita, forse dimenticata da anni. Stava riemergendo quella vecchia sé stessa, più impulsiva e libera.
Si limitò a un commento appena accennato:
- "Beh, quantomeno vedo che sei in buone mani."
A quel punto, Nicola intervenne, inserendo la sua voce nel clima ormai carico di tensioni sottili e dinamiche latenti. Con un sorriso enigmatico si rivolse a Paolo:
- "Sei davvero un ragazzo fortunato. Se Anna è affascinante quanto sua madre, dubito che sarei riuscito a resisterle."
Le sue parole erano dirette e accompagnate da uno sguardo penetrante verso Federica, che lo accolse con un lieve abbassamento dello sguardo. Un calore improvviso le invase il viso, dissolvendo per un attimo la sua compostezza.
Mauro e Adele presero a riflettere su quanto tempo sarebbero rimasti lì.
- "Penso proprio che ci metteranno tanto ad arrivare i soccorsi. Ho come la sensazione che nessuno sappia nulla di noi," disse Mauro.
- "Qui sto bene, io," rispose Adele, cercando di restare serena.
- "Ma come? Non eri tu quella che non voleva stare chiusa nell'ascensore?"
- "Lo so, è vero, ma mi hai fatto cambiare idea."
Federica, incuriosita, domandò:
- "In che senso?"
A sorpresa, intervenne Paolo:
- "Li ho visti stanotte, mentre Adele gli faceva un pompino."
Federica rimase di stucco.
- "Ma cosa facevate? Davanti ai ragazzi?"
Mauro si difese:
- "Direi proprio che i ragazzi non se ne sono lamentati... anzi..."
- "Cosa intendi dire?"
- "Ho udito distintamente, di notte, dei gemiti di piacere da quell’angolo dell’ascensore."
Federica, confusa, chiese a sua figlia:
- "Anna, di che parla?"
Anna, senza nascondersi, rispose:
- "Mamma, ho passato la notte a farmi toccare da Paolo. È stato un momento bellissimo."
Federica la guardò sorpresa:
- "Amore, ma cosa dici? Sei ancora troppo giovane per queste cose!"
Anna ribatté con calma:
- "Sarà come dici tu, ma se provo emozioni così forti... forse non sono più così piccola."
- "C’è tempo per queste cose."
- "Perché dovrei aspettare, mamma? Non voglio perdere occasioni per essere felice."
Federica abbassò lo sguardo:
- "Come vuoi... l’importante è che tu sia consapevole."
- "Lo sono. E Paolo è stato dolce con me. Mi ha toccato la figa tutta la notte."
Seguì un attimo di silenzio, rotto da Mauro:
- "Come facciamo? È finita l’acqua... e io ho sete."
- "Anche un po’ di fame, io," aggiunse Adele.
- "Già, dobbiamo bere qualcosa, altrimenti rischiamo davvero grosso," confermò Federica.
Una tensione silenziosa si diffuse tra tutti. L’idea più estrema, quella che nessuno osava dire ad alta voce, iniziava a serpeggiare nelle menti.
Nicola ruppe l’indugio:
- "Non vedo altra soluzione. Federica, dovrai bere la mia pipì."
Federica esitò:
- "Perché la tua? Non possiamo arrangiarci da soli?"
- "Hai provato ieri. Eri tutta bagnata. Senza contenitori giusti, è impossibile farlo senza sprechi."
Federica si ricordò della piccola bottiglia che aveva conservato:
- "Giusto... ho la mia bottiglietta. Userò quella."
Nicola stupito:
- "Ah, quindi farai bere tua figlia la pipì di uno di noi?"
- "No, io berrò la sua e lei berrà la mia."
Nicola, con tono fermo:
- "Va bene. Però pensandoci bene, se Adele e Mauro faranno tra di loro, non credo che Paolo voglia bere la mia, e non può restare senza."
Anna intervenne:
- "Tranquilla, mamma. Io sto con Paolo. Tu starai con Nicola."
Federica la guardò:
- "Come posso farti una cosa del genere?"
- "A volte bisogna adattarsi. Tutti dobbiamo farlo, magari scoprirò che mi piace," rispose Anna, con calma.
Paolo le cinse le spalle, Anna sentì la sua erezione e ricambiò il gesto. Federica sospirò:
- "Va bene. Fate come credete."
Nicola prese la parola
- "Perfetto. Adesso dobbiamo pensare anche al cibo, ma ne parleremo dopo. Io, intanto, ho bisogno di bere."
Tutti annuirono. Il bisogno cominciava a diventare urgente.
- "Iniziamo subito, allora," concluse Nicola.
Federica si rivolse a lui:
- "Ok, inizio io."
- "Fai pure," rispose Nicola.
Anna, rivolta a Paolo:
- "Paolo, pronto? È da stamattina che trattengo."
- "Non cadrà nemmeno una goccia," le rispose con sicurezza.
Adele esitò:
- "Amore, inizia tu. Io ancora non ne ho bisogno."
Mauro annuì con sollievo.
Mauro si sfilò i pantaloni e fece spuntare il suo membro, indirizzandolo verso la bocca di Adele. Federica si liberò delle mutandine, accostando la fica alla bocca di Nicola, mentre Paolo si denudò completamente e diresse il proprio pene verso la bocca di Anna.
Federica rivolgendosi a Paolo:
- "Non ti sembra di esagerare?"
Paolo rispose sorridendo
- "Immagino vi sentiate tutti bigotti, ma ormai ci siamo visti tutti senza vestiti… cosa cambia?"
Federica non potè ribattere a quelle parole
- "Va bene. Nico, sei pronto?"
- "Su, che ho sete."
A quel punto tutti, all’unisono, iniziarono a fare la pipì in bocca al proprio partner.
Nicola, il più eccitato di tutti, mentre ingurgitava, si toccava il cazzo, visibilmente in erezione. Federica non poteva vederlo, dato che era di spalle, ma si accorse che era attaccato alla sua figa. Mauro, vedendo il cazzo in erezione di Nicola, comprese subito la piega inattesa che stava per prendere la situazione. Mentre Adele si dissetava dal suo membro, Mauro la spinse un po’ più a fondo. Adele ebbe un piccolo sussulto, ma proseguì a bere e succhiare, regalando a Mauro un pompino.
Paolo iniziò a urinare nella bocca di Anna. Anna, per la prima volta con un pene di fronte, prese a toccarlo e masturbarlo. Facendo, però, quei movimenti, creò un risultato inaspettato e imprevedibile. La pipì, invece di uscire diritta verso la sua bocca, cominciò a bagnarle il viso e i capelli, trasformando la cosa in una doccia. Anna si sentì sporca nell’aver fatto una cosa del genere e cominciò a toccarsi da sola la figa, ovviamente già bagnata ed eccitata. Paolo capì il movimento e spinse la mano di Anna più vicina alla sua figa per farle provare un piacere più intenso.
Quando Federica finì, si accorse che Nicola non si staccava; ipotizzò stesse ancora bevendo.
— "Ho finito. Puoi staccarti," disse.
Nicola però non stava più bevendo ma leccando
- "Ma cosa fai? Non ti rendi conto che ci sono dei ragazzi qui?"
- "Beh, suppongo che i ragazzi stiano per diventare adulti."
Federica si girò verso sua figlia e la vide in quella posizione, mentre godeva nella sua masturbazione vaginale.
Federica si rivolse a sua figlia
- "Sei proprio degna di tua madre."
Con queste parole Federica accettò quanto stava accadendo. Si girò e vide che Nicola aveva il cazzo totalmente eretto, un cazzo che voleva dentro di sé. Accostò la faccia di Nicola a sé per sentire la sua lingua premere sulla sua vagina e apprezzare a pieno quei suoi movimenti.
Mauro rimase sorpreso da questa scena e si rivolse verso sua moglie
- "Direi che il mio cazzo ha aspettato abbastanza. Fai vedere la tua figa agli altri, lo so che aspetti solo questo."
Adele allora si svestì, senza mai staccarsi dal cazzo di Mauro, continuando il pompino che la sera precedente le era stato negato.
Federica, presa dall'eccitazione, rivelò a Nicola una cosa inaspettata
- "Sai che ogni notte ti sento scopare con una donna diversa, di sopra? Ogni notte mi costringi a masturbarmi e restare insoddisfatta"
Diede uno schiaffo in faccia a Nicola che, invece di fargli male, non fece altro che accrescere la sua eccitazione.
Federica allora lo incitò
- "Adesso voglio essere scopata come la troia che sono. Prima di restare incinta ero senza inibizioni e credo sia il momento di tornare alle origini," - si voltò e, stavolta, diede il culo in faccia a Nicola - "Leccalo e datti da fare," - e Nicola cominciò a leccarlo.
Passarono vari minuti e Federica pensò fosse arrivato il momento di provare emozioni più forti.
- "Adesso mi farai assaggiare questo grosso cazzo che hai."
Si voltò e si rivolse a sua figlia con un sorriso malizioso
- "Amore, guarda come si fa."
Federica si denudò completamente e si piazzò sul grosso cazzo di Nicola, guardando negli occhi sua figlia.
- "Guarda cosa devi fare, devi metterlo tutto dentro, finché non arriva in fondo. All’inizio con movimenti lenti, affinché la tua figa si abitui. Ma poi scatenati! Ah… Potresti sanguinare, essendo vergine, non preoccuparti."
Disinteressandosi di sua figlia, cominciò a far percorrere al cazzo di Nicola più e più volte il tragitto della sua vagina.
Anna, vedendo la scena, tolse il cazzo di Paolo dalla sua bocca e rispose a sua madre
- "Mamma, ma che gran puttana che sei"
Nel sentire i gemiti di sua madre, prese Paolo, lo distese a terra in mezzo alla pipì fatta il giorno prima e, con un movimento lento, come le aveva spiegato sua madre, cominciò a scopare il suo cazzo.
Adele e Mauro non furono da meno. Mauro distese Adele per terra e iniziò a penetrarla nella classica posizione del missionario. Facendo ciò, Mauro cominciò a sua moglie; lei non aveva inibizioni nel compiere quelle azioni, confermando fosse la sua normale abitudine. Dopo qualche minuto Adele venne riempita dallo sperma di suo marito. Sentendo quel getto caldo dentro di sé, urlò in modo liberatorio.
Federica, che da molto tempo non faceva l'amore, raggiunse in fretta lo stato di estasi che aveva avuto Adele. Nicola, ancora in forma, non si fermò. Il movimento continuo nel corpo di Federica provocò una reazione inaspettata e incontrollata: alzò gli occhi al cielo, tirò fuori la lingua e fece scorrere la saliva sulle sue tette, offrendo una scena davvero unica.
Paolo, volendo imitare le gesta degli altri, si mise sopra ad Anna e la dominò, stringendole le mani in alto. Facendo ciò, le sussurrò all’orecchio
- "Ti avevo detto che ci saremmo divertiti."
Anna, sentendo quelle parole, cominciò a tremare e a provare una sensazione divina, che sarebbe stata l’unica sensazione che contasse da quel momento in poi. Godere del piacere di fare l'amore.
Nicola e Paolo, per rendere felici sia mamma che figlia, vennero nelle loro bocche.
Con la bocca piena dello sperma di Paolo, Anna si rivolse a sua madre
- "Mamma, è stato fantastico"
- "Amore mio, dammi un bacio," - e, nel farlo, si scambiarono lo sperma che avevano in bocca.
Anna stupita chiese
- "Ha un sapore diverso il tuo?!"
- "È vero, ti piace?"
Anna rispose
- "Sì, credo potrei diventarne dipendente."
- "Sono sicura che sarà così."
Dopo l’orgia che si era creata, anche Adele, Paolo e Nicola dovettero svuotare la propria vescica nelle bocche dei loro partner. Questa volta, però, non ci fu alcun tentennamento e tutti bevvero avidamente.
Quel giorno volò via velocemente con il ricordo di quanto accaduto. La sera si ripeté la scena della pipì, senza sfociare in altro.
Fine giorno 2
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