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Fotogramma


di Linguacce
03.04.2019    |    3.357    |    2 8.3
"La Padrona sospende i colpi, con la mano guida gli affondi di quella bocca maschile..."
I colpi cadenzati avevano attirato l'attenzione di Amelia. Si era creata una strana dinamica in casa. Adesso capitava che la sua Signora invitasse i suoi amici , così come accadeva spesso che le chiedesse di giocare oppure osservare in quegli incontri peccaminosi. Era diventata il suo giocattolo, la sua bambolina vivente con cui divertirsi e sperimentare.
Ma questa volta non l'aveva invitata. Anzi a dirla tutta non sapeva che la Padrona era in casa aveva anche ospiti.
Adesso, ferma davanti alla porta della camera da letto, con ancora la cesta dei panni appena raccolti, resta in attesa. Il suono ritmato di carne contro carne l'aveva fatta impalare lì. Il ritmo evocativo non lascia nessun dubbio: la mente di Amelia già costruisce la scena; un culo tonico sotto le mani sapienti della Padrona.
Mugolii appena percepibili attraverso la porta.
Le accarezzano le orecchie quei suoni familiari, scivolano sulla pelle bianca della piccola bambolina fino a raggiungere il suo giglio.
Sente il clitoride gonfiarsi ad ogni sonoro schiaffo, i capezzoli farsi turgidi. Deve finire il lavoro, la Signora altrimenti si prenderà la sua rivincita in qualche modo; si china verso la cesta per riprendere la sua routine quotidiana quando sente:
"Mattia vieni qui, siediti vicino a me. Chiudi la bocca a questa cagnetta. Fa troppo rumore."
Un fruscio lieve, un mugolio.
Non resiste Amelia: spia attraverso la fessura della porta.
Come un vecchio film erotico, attraverso la toppa della serratura osserva.
Riesce a vedere il letto : sono tre, la Signora e Mattia seduti uno a fianco all'altra. Le cosce di lui sono nude, alle caviglie i pantaloni ridotti ad un mucchietto di stoffa; lei con i suoi lucidi stivali neri. Quelli che Amelia ha lucidato personalmente sotto lo sguardo severo della Padrona. Sulle loro gambe un corpo nudo, il culo già rosso per i colpi ricevuti si muove a ritmo alla spasmodica ricerca della mano femminea. I mugolii soffocati guidano lo sguardo di Amelia verso il capo dell'uomo. Il movimento ritmato, i mugolii non lasciano dubbi:
stava facendo un pompino a Mattia. La Padrona sospende i colpi, con la mano guida gli affondi di quella bocca maschile.
Una mano corre alle labbra : Amelia cerca di contenere lo stupore mentre il calore delle guance schizza veloce verso la sua femminilità.
" Brava cagnetta, fino in fondo. Fai divertire il mio amico." Gli tira su la testa,mentre quell'uomo mai visto tossisce per lo sforzo.
" Avanti, ragazzo, non mi deludere. Tutto fino in gola. Fai un bel lavoro, ingoia tutto fino all'ultima goccia. Nulla deve andare sprecato!" Continua lei mentre spinge un'altra volta quelle labbra gonfie sulla virilità di Mattia.
Le dita di Amelia scivolano dentro le mutandine in cerca di sollievo per la sua femminilità che già gronda. La Padrona e Mattia si sincronizzano. Lei colpisce con il paddle di lucido cuoio il culo del ragazzo, Mattia guida la testa nera sul suo inguine. I gemiti vengono soffocati attraverso la virilità del compagno di tanti giochi di Lei. La tensione nella stanza è palpabile anche attraverso la porta chiusa. Così come l'odore di voglia di Amelia.
"Ci sono Roxy!" Sussurra Mattia.
"Bevi tutto ragazzo." gli istanti si dipanano come fossero ore. Amelia osserva silenziosa dietro la porta. Guarda estatica il volto perso di Mattia mentre raggiunge il culmine, la mano della Padrona che trattiene quei capelli neri dello schiavetto sconosciuto. Si illanguidisce, la bambolina, mentre si sfiora sempre più veloce il clitoride.
"Bene" dice ancora la Miss "fammi vedere il lavoro!"
Il ragazzo scende dalle loro gambe, si inginocchia ai piedi della Padrona mostrando le labbra e la bocca vuota. Roxy lo afferra brusca per il mento, tocca un lato della bocca maschile.
Un ceffone in pieno viso.
"Qui... Hai lasciato una goccia qui!" esclama.
"Hai ancora molto da imparare!" continua lei guardandolo severa.
"Amelia." la Sua voce richiama l'attenzione della ragazza dietro la porta.
"Amelia,dai lo so che sei lì dietro. Portami un bicchiere di acqua gelata. Sbrigati!"


Entra silenziosa Amelia, con il bicchiere appannato dal freddo dell'acqua che contiene.
"Amelia, viziosetta mia, vieni qui" le dice tendendo la mano per prendere il bicchiere.
Tutti e tre nella stanza guardano la Padrona versare in un colpo solo l'acqua gelida sull'erezione del ragazzo. Un suono soffocato riempie la camera mentre la Padrona osserva la virilità ridursi all'istante.
"Mattia prendimi la gabbietta per favore"
"E tu schiavetto maldestro alzati"
Si alza davanti alla Padrona, il membro flaccido tra le gambe, rosso di vergogna. Pochi istanti e lo schiavetto si trova con il cazzo ingabbiato.
"Adesso fila sciocco. Non ti voglio qui. Chiudi la porta quando esci" dice severa mentre scatta la chiusura della gabbia. La porta si chiude silenziosa alle spalle dello sconosciuto.
"Amelia, vieni ad asciugare la Padrona" la invita mentre le mostra il Suo giglio e Mattia lecca lascivo un capezzolo rosa.
E Amelia non può che obbedire....
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