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IL BATTESIMO (parte 2)


di subBO
07.06.2021    |    196    |    1 8.7
"Angela così mi redarguì ed ordinò a Carlo di portare un bavaglio e delle mollette da bucato..."
Arrivati a davanti a casa sua le consegnai le scarpe che Lei esaminò e con una cenno di approvazione, che mi fece tirare un sospiro di sollievo, mi restituì, mi ordinò di scendere e di inginocchiarmi davanti alla portiera per rimetterle nei suoi piedi prima di scendere. Salii un paio di rampe di scale seguendo Angela e Carlo e, arrivati di fronte alla porta di casa, mi fece inginocchiare di nuovo e mi ordinò di seguirli all'interno sempre camminando sulle mia ginocchia. Mi fece entrare in un salotto e mi disse di aspettare inginocchiato il suo ritorno. Dopo una decina di minuti ritornò e non potei fare a meno di ammirare il nuovo look che era tremendamente sexy, infatti indossava un corpetto nero che a stento conteneva il suo abbondante seno, evidenziando ancora di più le generose curve, poi un paio di autoreggenti molto raffinate e un nuovo paio di scarpe sempre con tacco alto ma non esagerato. Carlo invece era vestito uguale ma portava una valigetta che appoggiò sopra ad un tavolino basso. " Mi sono messa comoda schiavo..." disse fissandomi con un sorriso furbetto. " Ora mettiti comodo anche tu, via quei vestiti, tutti! ". Risposi come un automa un sì Padrona, quasi ipnotizzato dalla sua bellezza procace e, con l'adrenalina che saliva a livelli mai provati, cominciai a spogliarmi sotto il suo sguardo attento e anche sotto gli occhi di Carlo che mi creavano ancor più imbarazzo. Rimasto completamente nudo la Padrona mi fece alzare e girare su me stesso, come volesse esaminare la sua preda, poi si avvicinò alle mie spalle e mi prese entrambe le chiappe con le mani stringendo e affondando le unghie nei glutei, tanto che mi fece sfuggire un piccolo gemito. " Bene bene, mi piacciono le chiappe sode, sono un pò chiare ma rimedieremo presto...vero schiavo?" . Con un filo di voce tanta era l'emozione risposi di sì, mentre Lei mi venne davati e prese i mei capezzoli tra indice e pollice, torcendo e stringendo forte. Questa volta il dolore fu intenso e mi scappò un urlo che tentai di soffocare con scarso successo, ma Angela non mollò la presa, anzi mi tirò verso il basso costringendomi di nuovo sulle mie ginocchia. A quel punto lasciò la presa e se ne andò a sedere sulla poltrona e con un dito mi fece cenno di andare da Lei, ma a quattro zampe come un cagnolino. Carlo intanto aprì la valigia e consegnò ad Angela un collare con guinzaglio, Angela mi ordinò di avvicinarmi fino a che la mia testa non fu fra le sue ginocchia, a quel punto mi bloccò stringendo tra esse le mie tempie e mi fissò il guinzaglio. Durante questa operazione al mio naso arrivò il suo profumo di femmina, probabilmente la situazione la stava eccitando e la cosa non poteva non farmi piacere al punto che anche io palesai una forte eccitazione. Lei naturalmente se ne accorse subito e mi portò in giro per la stanza ordinandomi di scodinzolare, fino a che non si fermò davanti a Carlo facendomi alzare ed esibendomi in quello stato, il che aumentò la mia vergogna ma anche la mia eccitazione provocata dall'umiliazione. Carlo mi guardò e si limitò a sorridere sotto i baffi, quindi porse ad Angela un frustino da equitazione. Angela lo impugnò con sicurezza e mi condusse verso una sedia dove mi fece mettere con la pancia sopra in modo che mani e piedi toccassero terra. Sentii un paio di sibili nell'aria che mi fecero venire i brividi, ma non fui colpito, poi all'improvviso la prima frustata della mia vita che mi fece inarcare la schiena ed emettere un grido. " Vuoi svegliare il vicinato stupido schiavo? " . Angela così mi redarguì ed ordinò a Carlo di portare un bavaglio e delle mollette da bucato. Lo stesso Carlo mi mise una pallina di gomma in bocca e la fissò dietro la testa consigliandomi di stringerla con i denti, poi portò un cesto di mollette sul tavolo di fianco. Ricominciarono le frustate intervallate dalla sua mano che mi accarezzava il culo esposto per saggiare il calore ed i segni che facevano gonfiare un pò la pelle. Mentre Angela continuava a colorare il mio sedere come a Lei, ma soprattutto al suo istinto sadico piaceva, mi disse che normalmente i suoi schiavi la ringraziavano per ogni colpo ricevuto, ma che io, essendo un verginello ero dispensato, per questa volta solo naturalmente. Ferito nell'orgoglio cominciai anche io a ringraziare con un mugugno, essendo imbavagliato, cosa che venne molto apprezzata dalla Padrona che mi sussurrò un bravo all'orecchio con una robusta strizzata di genitali. Quando il sedere fu rosso come piaceva alla Padrona mi ordinò di alzarmi e mi tolse il bavaglio. "Pensi di riuscire a non disturbare la quiete notturna schiavo o devo lasciarti il bavaglio? " chiese fissandomi con quegli occhi scuri che mi penetravano anche l'anima. Risposi che mi sentivo in grado di sopportare in silenzio, se c'era ancora da soffrire. "Può darsi e comunque nel caso sarà meglio per te. " rispose Lei annuendo, ma vedendo le mollette sul tavolo capivo che la notte sarebbe stata ancora lunga per me..
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