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Gay & Bisex

2 - La mia storia gay: militare


di DanyeleTR
20.01.2025    |    1.381    |    9 9.8
"Mi fecero salire su un palchetto improvvisato e mi fecero ballare per non so quanto tempo..."
Oramai ero diventato ufficialmente la "fidanzata" dei 4 commilitoni che, a turno, almeno una volta al giorno, passavano in fureria per una sega, un pompino o un'inculata volante.
Bussavano alla porta, aprivo.
Il tempo di richiudere la porta e mi ritrovavo con un cazzo in mano, o in bocca o in culo.
Il bello è che loro finivano ed io stavo altre 4 ore a ripensarci e a masturbarmi finché non bussava il successivo.
La cosa che più mi eccitava era che fosse chiaro che parlassero tra loro.
Primo perché, per non farci accorgere di questi giochetti che facevamo e non destare sospetti, venivano sempre ben scaglionati, ad orari diversi, e mai insieme.
Secondo, perché a volte mi dicevano cose tipo "All'altro gli hai succhiato le palle, fallo anche a me" oppure"facciamolo a smorzacandela come hai fatto con lui"!
Questa cosa mi eccitava da morire e mi spingeva ad esagerare sempre di più.
Questa relazione a 5 durò 4 mesi.
Poi arrivò Carnevale.
Lasciatemi spiegare che la mia era una caserma "operativa".
Che significa???
Come c'era qualche emergenza, in qualsiasi punto d'Italia, alluvioni, tracimazioni, cedimenti stradali, ecc... si partiva e si interveniva.
Una caserma piccola, 400 militari.
Ed essendo "pronto intervento" le licenze le vedevamo col lumicino.
Per questo, eravamo quasi sempre tutti presenti.
Così per permetterci di divagarci, i superiori ci lasciavano organizzare feste, chiudendo un occhio su eventuali piccoli eccessi.
Inoltre, in caserma regnava il nonnismo.
Il comandante durante un'adunata fu chiaro: "Durante il giorno comando io, la sera comanda il nonno!"
E quel Carnevale, i nonni, tra cui i miei "fidanzati", organizzarono una festa in maschera, con risvolti sexy.
Tutti mezzi nudi.
E dato che donne non ce n'erano e non potevano entrare, dovettero inventarsi qualcosa.
Così decisero che uno di noi, sarebbe stato estratto a sorte e avrebbe dovuto vestirsi da donna. O meglio, da puttana.
Indovinate chi venne estratto?
Chiaramente io.
Non mi chiesi se fosse stato un caso o se fosse stata un'estrazione pilotata.
Io speravo vivamente di essere sorteggiato.
Quindi ne fui felice ed eccitato.
Decisi che per quell' occasione avrei avuto la scusa per esagerare e divertirmi come non avevo mai fatto.
Quindi mi organizzai per tempo.
Devo dire che in quei giorni tutti divennero gentili e disponibili con me.
Parecchi compagni si offrirono di accompagnarmi a fare spese, dandomi consigli sul tipo di vestiario che avrei dovuto indossare quella sera.
Seguendoli comprai un vestito nero, super attillato, un po' trasparente, parrucca lunga nera, trucchi, autoreggenti a rete, stivali con tacco, reggiseno imbottito e perizoma nero.
Addirittura, il giorno precedente alla festa mi accompagnarono, pagandomela, da un'estetista, Veronica, ragazza stupenda, che mi depilò completamente.
Tutto il corpo.
Glutei e ano compresi.
Chiaramente mi provai il vestiario con lei, soprattutto le scarpe.
Ero in difficoltà su quei trampoli, così mi spiegò come avrei dovuto fare per camminare correttamente.
Ricordo che mi dette delle dritte per essere ancor più sexy e femminile nei modi.
Alla fine mi disse espressamente: "Sei bellissima. Io credo.. qnzi, sono sicura che senza dubbio ti scoperanno alla fine!"
Io risi, ma in cuor mio scoppiavo dalla gioia e dalla eccitazione.
Finalmente arrivò il giorno della festa.
Feci una doccia lunghissima, poi mi improfumai come una zoccola.
Mi chiusi nei cessi della camerata e mi cominciai a truccare.
Poi indossai il perizoma e il reggiseno neri.
Le calze autoreggenti a rete sulle cosce lisce.
Poi mi truccai, fondotinta, rimmel, rossetto, trucco per gli occhi.
Poi il vestito e infine la parrucca, mora.
Mi guardai allo specchio e il cazzo scoppiò.
Avrei voluto masturbarmi ma sentivo la musica che arrivava dalla camerata.
La festa era iniziata.
Sapevo che c'erano più di 300 ragazzi arrapati che mi aspettavano.
Certo, un po' di paura ce l' avevo.. ma oramai non potevo più tirarmi indietro.
Assorta ad ammirarmi allo specchio, trasalii dallo spavento quando vennero a bussare.
Aprii. Era un mio "fidanzato".
Entrò e subito disse: "Cazzo, che bella troia!" Mettendomi una mano in culo.
Proprio nello spacco.
Poi uscimmo.
E successe l'apoteosi.
Mentre camminavo in mezzo a tutti non si regolarono.
Arrivarono schiaffoni sulle chiappe forti da ogni dove, c'era chi mi alzava il vestito per guardare il culo e il vestiario da mignotta che avevo indossato.
E c'era chi mi batteva le mani, felice.
Mi fecero salire su un palchetto improvvisato e mi fecero ballare per non so quanto tempo.. tutti sotto che guardavano e sbavavano.
Sentivo che mi muovevo da vera femmina.
Lo avvertivo perché ad ogni movimento del culo corrispondeva un applauso o un boato.
Ad un certo punto mi alzai il vestito e continuai a ballare mostrando per bene il culo in perizoma.
Ero chiaramente eccitatissimo e a cazzo dritto.
Guardandoli tutti arrapati decisi di scendere a ballare tra i ragazzi che cominciarono strusciarmi addosso i cazzi duri.
Cominciarono a tastare, manate sul culo. I più audaci, le dita in culo.
Io li lasciai fare.
Mi si litigarono tutta la sera.
Mi ritrovai con cazzi in mano, c'era chi provava a spingermi su un letto, chi provava a mettermi a pecora.. qualcuno mi spinse in ginocchio e me lo mise in bocca...
E poi baci con la lingua... Carezze.
Poi, verso le 2 del mattino la festa volse al termine ed io, abbastanza appagato e ubriaco, tornai in bagno per cambiarmi.. ma non ci riuscii, perché mi raggiunsero 5 nonni che mi chiesero di continuare la festa nella loro camerata. Io accettai immaginando cosa mi sarebbe successo. Infatti, il tempo di sederci su un letto, di bere una cosa, cominciarono a pomiciarmi, e poi, senza chiedere ulteriori permessi, mi cominciarono a scopare tutti insieme, bocca e culo, a ripetizione, fino all' alba.
Fu una scopata memorabile.
Credo non ci sia bisogno di dire che godessi da morire.
Estasiato avrei voluto che quella notte non finisse mai.
Ricordo smettemmo perché suonò l'adunata.
Dovemmo correre per prepararci ed andare in tempo all'alzabandiera.
Io arrivai con la mimetica sopra le autoreggenti, ancora truccata e col culo sfondato che colava di sborra.
Inutile dire che per altri 6 mesi divenni la "troia" di tutta la caserma.
Ma non scopavo solo coi commilitoni.
Le mie gesta arrivarono così in alto che mi si scoparono a ripetizione anche ufficiali e sottoufficiali.
Poi finì il militare.
E ad oggi ci sono altri 40 anni da raccontare!
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