Gay & Bisex
Affittacamere, 5 Sett. Sasha 2

26.05.2025 |
689 |
6
"Annuii e lui cercò tra i titoli, come se sapesse cosa voleva vedere..."
Sasha fa un sorriso malizioso: - Sei sicuro che vuoi sapere il resto? Non vorrei che ti facessi una brutta idea di me o della mia famiglia. – Io deglutisco, non mi sento nella posizione di giudicare, in fondo io mi sto in pratica prostituendo per avere una stanza. Ma soprattutto il suo racconto mi ha eccitato in una maniera indescrivibile. Nonostante mi parli di sue esperienze con un uomo, riesco a immaginarlo di qualche anno più giovane, ancora acerbo, col suo corpo più pallido del mio, i capelli lisci e biondi e quegli occhi celesti da fotoromanzo. – Non ti preoccupare, sono curioso…-
E lui di nuovo mi sorprende, allunga una mano e mi sfiora i pantaloni. Lo fa senza staccare gli occhi da me: - Anche eccitato mi pare. -
Il suo tocco è delicato mentre percorre con l'indice la linea del mio cazzo teso all'inverosimile sotto il pantalone leggero del pigiama.
Sussulto e deglutisco arrossendo come un peperone: - Oddio mi dispiace. – rispondo imbarazzatissimo.
Lui fa un sorriso e diventa più audace, mi stringe l'erezione, poi sorridendo mi prende una mano e se la porta alla tuta, spingendola contro il suo pisello che trovo altrettanto teso: - Non dispiacerti, eccita anche me ricordare quei giorni. –
Non so cosa fare, ma lui torna con la mano al cavallo dei miei pantaloni, mi accarezza, stringe attraverso il tessuto e io automaticamente lo imito. Sembriamo due adolescenti che scoprono i propri arnesi. E forse non siamo poi così diversi, anche se lui ha vent'anni e io diciannove.
La sua presa si fa insistente: - Facciamo così, io continuo il racconto, però nel mentre ci seghiamo a vicenda, come facevo io con lo zio… -
Ho la bocca secca. Non ha mai smesso di tenere i suoi occhi inchiodati ai miei. Sono combattuto. La parte istintuale di me non vede l'ora, quella razionale fa resistenza.
Ma lui, sempre con quel suo sorriso gentile muove la mano, si infila nell'elastico dei pantaloni, mi agguanta il pisello duro come il marmo, strappandomi un gemito di piacere.
Mi fissa interrogativo, mentre comincia a stringermi ritmicamente e si passa inconsapevolmente la lingua sulle labbra.
La mia mano si muove da sola, lo imito, mi infilo nella sua tuta, trovo il pisello. Lo stringo: caldo, pulsante, asciutto. È un po' meno grosso e lungo del mio, ma è una sensazione strana e appagante tenerlo nel pugno.
Lui sorride, mi aiuta a togliere i pantaloni, finalmente abbassa lo sguardo: - Cazzo Lorenzo, sei messo proprio bene, e hai anche una bella forma! Farai impazzire tutte le ragazze appena lo scopriranno! –
Arrossisco abbassando gli occhi, nella penombra della sera vedo il suo pisello, altrettanto interessante: - Non sei male neanche tu… - sussurro.
Lui ridacchia, iniziando una lenta sega: - Nessuno si è mai lamentato.- Mi risponde.
Lo masturbo lentamente rialzando gli occhi: - Dunque? –
La situazione è irreale, noi due stesi sul fianco nel mio letto, faccia a faccia, coi cazzi in mano. Lui pare gradire il mio massaggio quanto io il suo.
- Dunque…- e riprende il suo racconto.
Dopo quella sera, come ti ho detto, iniziai a fare pratica di seghe. Il pomeriggio mettevo su un film, senza più il problema di non farmi scoprire dallo zio e dunque libero dal panico di rimettere la cassetta al punto in cui l'avevo trovata, e mi masturbavo a dovere. All'inizio venivo quasi subito, ma poi imparai a prolungare quel piacere, cercando i film che più mi arrapavano e le scene più eccitanti.
La sera si ripeteva il teatrino, guardavamo qualcosa con Andrej, spesso cartoni animati, poi lui veniva mandato nella sua stanza e io e lo zio guardavamo qualcosa assieme, accoccolati sotto la coperta.
Dalla sera seguente fu chiaro che ormai lo zio era libero di spaziare. Iniziava sempre con le solite carezze sulla spalla o sul fianco e poi mi infilava la mano sotto la maglietta. Mi accarezzava il petto e iniziò a pizzicarmi o a solleticarmi i capezzoli. Io restavo inerte, come se questa cosa non mi riguardasse, ma quel tocco me lo faceva intostare immediatamente. Mi ha sempre eccitato giocare con i capezzoli, li ho molto sensibili. Lui aveva una specie di sesto senso, perché quando il mio pisello diventava d'acciaio sembrava accorgersene e la sua mano si spostava più giù. La infilava nei miei pantaloni e iniziava a giocare col mio cazzo. Era una cosa strana. Guardavamo la tv, io appoggiato sul suo braccio, col quale mi accarezzava il petto, lui che premeva sulla mia schiena e con l'altra mano mi masturbava.
Lo lasciavo fare, perché era indubbiamente piacevole, anche se sentivo il suo pisellone premere sulle mie natiche e strusciarsi. La prima sera, dopo quella della sega, iniziò proprio così.
Andava piano con il massaggio, di modo che restavo eccitato, ma non tanto da venire. Dopo un po' sentii il suo respiro sul collo, provando un brivido: - Hey nipotino, ti piace rilassarti tra uomini? – mi sussurrò. Io esitai un attimo. Finché erano solo azioni, in qualche modo io potevo restare "innocente", ma se me lo chiedeva, dovevo ammettere che mi piaceva. Alla fine mi limitai ad annuire.
Lui ridacchiò, lasciò il mio pisello con mia grande delusione, ma solo per abbassarmi del tutto i pantaloni.
Feci per protestare, ma lui mi tacitò – Sssssh, stai tranquillo, siamo più comodi. Non fare rumore, non vorrai che Andrej si svegli e ci interrompa!-
Io restai immobile e sentii che anche lui si abbassava i pantaloni. Poi mi prese una mano, tirandomela dietro la schiena fino al suo cazzo duro: - Bisogna essere equi, toccami anche tu!- Mi sussurrò riafferrando il mio pisello.
Non era esattamente una posizione comoda per me, non riuscivo a segarlo davvero, ma lo zio aveva le idee chiare. Mi riprese il pisello in mano e ricominciò quel suo blando segarmi mentre il film scorreva in tv. Io mi limitavo a stringere quel suo bel pisello pulsante e lui muoveva il bacino per creare la sega. La punta del cazzone strusciava continuamente sulle mie chiappe e, per quanto mi vergognassi un po', stringere quell'arnese mi piaceva. Mi piaceva anche sentire la punta che a volte si faceva più umida, mio zio sfornava un sacco di precum. E mi piaceva anche sentirlo strusciare sulla sommità del mio sedere.
L'imbarazzo passò in fretta e quel modo intimo di stare sul divano si fece normale. Quando il film stava per finire avevo il cazzo gonfio e cominciavo ad aver bisogno di venire. Ma lo zio era esperto in quel gioco, a quanto pareva. Appena partirono i titoli di coda mi sussurrò: - Bene, veniamo, che così poi andiamo a dormire rilassati!- Io mi ridestai dal mio torpore, la sua presa su di me si fece ferrea. Provai una strana sensazione, avvolto nel suo abbraccio bollente, mentre accelerava il ritmo della sega e contemporaneamente muoveva con decisione il bacino. Strinsi più forte il suo cazzo, inconsciamente spinesi il sedere verso di lui perché strusciasse di più. Lui mi sorprese di nuovo, leccandomi un orecchio, sussurrandomi, come se fosse un ordine – Godi nipotino!- e poi mi succhiò il lobo, pizzicandomi un capezzolo. Cazzo se ci sapeva fare! Scoppiai con due schizzi potenti, corroborati dalla lunga sega, inarcandomi e tremando nella sua presa. I suoi movimenti di bacino si fecero più intensi, io strinsi ancora il suo cazzo, sentendolo pulsare nella mia mano, eccitato dal fatto che stesse per venire. Poi con un gemito soffocato lo zio diede due colpi più forti e io mi trovai la schiena coperta da tre schizzi potenti di sperma!
Lo zio rallentò il movimento, godendosi ancora un po' la mia presa e spremendo il mio cazzo fino all'ultima goccia, poi si rilassò contro la mia schiena.
Mi scoccò un bacio sulla nuca: - Bravo il mio nipotino! Ne stai già facendo di più! Stai diventando un vero uomo! – mi disse, osservando la sua mano sporca del mio seme.
Io ero orgoglioso di sentilo parlare così. Restammo accoccolati per qualche minuto, poi lui si alzò e mi disse di fare la doccia prima di andare a letto.
Da quella sera la masturbazione reciproca divenne un'abitudine. Anche se lo zio a volte introduceva dei cambiamenti. Dopo qualche giorno, mi disse che in quella posizione ero scomodo a segarlo e volle mettermi il suo cazzo tra le cosce.
Era una sensazione stranissima sentire quel pisellone che sfregava in mezzo alle mie gambe, spuntando tra le mie palle. Il movimento dello zio sembrava sempre più una scopata, ma io ero troppo eccitato da quel gioco complice per protestare. Quando venne, quella volta, mi imbrattò le cosce e le palle e fece una cosa strana: portò la mano alla bocca e assaggiò il mio sperma: - Ah, sa di gioventù! – esclamò come se avesse provato del caviale.
Io ero smarrito e lui sorrise come sempre: - Mai assaggiato?- mi chiese.
Scossi il capo disgustato, ma lui allungò la mano tra le mie gambe, prese un po' del suo sperma e mi portò le dita alla bocca. Io stringevo le labbra, affatto convinto e lui me le spalmò di quel liquido, come fosse marmellata. Io ero allibito ma automaticamente passai la lingua sulle labbra e assaggiai quello strano sapore. Fu una cosa incedibile, avvertivo l'odore strano di quella sostanza, e il suo sapore asprigno, amarognolo era diverso da qualunque cosa avessi mai assaggiato. Dentro di me mi rammaricai di non averne di più, per capirlo meglio. Ma lo zio si limitò ad un sorriso e la serata finì lì.
Velocemente il procedimento cambiò. Appena mio cugino filava a letto, io e lo zio ci stendevamo sul divano sotto la coperta, io dovevo abbassare subito i miei pantaloni, poi infilare la mano nei suoi e tirare fuori il suo pisello. Le rare volte che lo trovavo moscio dovevo segarlo un po' per indurirlo e poi appoggiarlo sulle mie chiappe. Lui allora iniziava a strusciarlo e ad accarezzarmi dovunque, per poi arrivare al pisello e iniziare a segarmelo. dopo un po' me lo metteva tra le cosce e andavamo avanti così fino alla fine del film o del programma, quando venivamo entrambi. A quel punto lui si leccava la mano per pulirsi dal mio sperma e io dovevo raccogliere il suo tra le mie gambe e assaggiarlo. All'inizio quella parte mi disgustava, ma lentamente mi iniziò ad eccitare e divenne prassi.
Questo finché una sera, lo zio, preso da un guizzo, mi osservò serio, mentre mi succhiavo le dita e chiese: - Ma il tuo lo hai mai assaggiato?-
Scossi la testa, non mi era mai passato per la mente. Lui fece un sorriso malizioso. – Hai mai baciato una ragazza? – mi domandò. Di nuovo dovetti fare segno di no.
Allora lui sorrise, mi prese per la nuca e mi baciò. Restai di stucco mentre premeva la sua bocca sulla mia, poi sentii la sua lingua forzarmi. Ero sotto shock e imbambolato. Aprii la bocca tremando nella sua presa e sentii il sapore del mio sperma mescolarsi a quello del suo. Naturalmente lo zio era esperto, la sua lingua mi esplorava, leccava la mia, mi frullava in bocca. Mi ritrovai aggrappato a lui in quel bacio proibito. Quando si staccò ansimavo: - Bene, due piccioni con una fava. Ora sai di cosa sa il tuo seme e come si bacia. Quando trovi la ragazza che ti piace saprai che fare! Ora via in doccia!-
Che dire, lo zio mi stava svezzando e io confuso ed eccitato non ero in grado di opporre resistenza, anzi, andavo a dormire sempre un po' turbato, ma col cazzo di nuovo duro, e dovevo farmi una nuova sega.
Non so se lo zio si fosse fatto una precisa scaletta di quei nostri incontri, o se seguisse l'istinto, certo è che riusciva sempre a sorprendermi con qualcosa di nuovo e ormai quel gioco era diventato normale.
La svolta seguente però non accadde di sera. Successe prima di cena. Andai in bagno per fare i miei bisogni e poi, come da prassi, mi feci il bidet per pulirmi. Lo zio entrò in bagno a sorpresa e trovandomi lì ci fu un momento di imbarazzo di entrambi: - Oh scusami Sasha, dovevo pisciare e credevo avessi già finito. –
Io arrossii, nonostante in fondo mi smanettassi con quell'uomo da giorni: - Non ti preoccupare zio, ho finito! –
Il suo sguardo passò sul mio corpo semi nudo e lui cambiò espressione: - Ti sei pulito bene?- chiese avvicinandosi.
Io lo guardai sorpreso: - Certo!- dissi. Mia madre mi aveva trasmesso la sua passione per la pulizia.
- Fino dentro?- chiese mettendosi dietro di me.
Io mi voltai a guardarlo perplesso: -In che senso?-
Lui si acquattò alle mie spalle con un sospiro: - Certe cose le possono insegnare solo i maschi! – esclamò infilando la mano tra le mie gambe. La posizione sul bidè naturalmente mi lasciava completamente esposto. Sussultai mentre mi accarezzava l'ano: -Non basta pulire fuori! – esclamò.
Poi allungò l'altra mano, ero praticamente avvolto nel suo abbraccio mentre prendeva del sapone intimo e se lo metteva sulle dita.
Rimise la mano tra le mie gambe, mi insaponò la rosellina e poi lentamente infilò una falange dentro il mio buchetto.
Io diedi un gemito, feci per alzarmi oltraggiato, ma lui con l'altra mano sulla mia spalla mi fece tornare giù e mi mostrò la punta del dito, vergognosamente sporca: -Vedi sciocchino? Se ti pulisci solo fuori sei sporco per metà! Devi lavarti per bene! La pulizia è importante, sono sicuro che tua madre te lo ha insegnato! Quella roba rimasta lì ti può uscire, magari quando fai una scoreggia e sporcare le mutande! Te la immagini la tua prima ragazza, se ti spogli e hai le mutande rigate!-
Io ero in imbarazzo come non mai. Ma lo zio assunse un tono più paterno: - Vedi Sasha, devi insaponarti bene il dito e poi infilarlo tutto dentro e pulire bene il canale finché non esce lindo! Capito?-
Annuii incapace di parlare, ma lui non aveva finito: - Fammi vedere! –
Sbiancai: - Ma zio… - protestai debolmente.
- Avanti! Devo essere sicuro che ti sto insegnando a dovere!-
E così, rosso in volto e spaventato, saggiai il mio buchetto e provai a infilare il dito. Naturalmente lo rilassai per agevolare la cosa e il sapone fece il resto. Con un po' di fastidio entrai con la punta.
- Più su, coraggio, è solo un dito!- Incitò lo zio che mi osservava da dietro. Obbedii, spinsi più su provando una strana sensazione, poi estrassi il dito, ancora sporco. – Avanti, di nuovo! – e andammo avanti finché non fui davvero pulito. Lo zio mi sorrise e mi diede un bacio sula testa: - Bravo il mio nipotino, così si fa!- ora asciugati ed esci che devo pisciare!-
La cosa, che all'inizio mi aveva turbato, alla fine mi convinsi che era stata una buona idea: effettivamente, sarà stato anche il sapone, ma mi sentivo più fresco.
Quella sera fu come le altre, ci mettemmo sul divano, lui si segò tra e mie cosce, e, quando venimmo, assaggiammo il reciproco seme e sigillammo la serata con un nuovo bacio. Stavo diventando esperto anche in quello e lo zio si complimentò.
La sera seguente invece, mentre si strusciava tra le mie gambe lo zio sembrava diverso: - Ti va di vedere una delle mie cassette? Non trovo niente di interessante in tv.- disse.
Annuii e lui cercò tra i titoli, come se sapesse cosa voleva vedere.
Partì un film con una ragazzina giovane, in mezzo a tre maschi ben dotati. L'aria si scaldò subito davanti a quella fighetta piccola, presa d'assalto da dita e lingue di maschio e, mentre ero tutto preso dalla scena, la mano dello zio finì sul mio sedere.
- Sei andato in bagno oggi? – Chiese. Io annuii distratto, intento ad osservare il porno.
- MMM e ti sei pulito bene? – annuii ancora, infastidito dalla domanda, sia perché non ero un bambino, sia perché non volevo essere distratto mentre uno dei tre si metteva sotto la ragazza e la faceva impalare sul suo pisello, mentre lei succhiava amorevolmente gli altri due.
Ma la mia attenzione si spostò repentinamente quando sentii un dito umido posarsi sul mio buchino e massaggiarlo: -Hey, che fai!? – protestai improvvisamente attento.
- Sssh, guarda il film, io controllo!-
- Cos… aaaaaaaaaaaah- non feci in tempo a chiedere spiegazioni. Il grosso dito umido dello zio scivolò per metà nel mio buchino. Era vero che io mi ero lavato come mi aveva insegnato, ma tra le mie dita esili e il suo grosso medio c'era una certa differenza di diametro. Devo dire che lo aveva insalivato a dovere, non sentii dolore, ma solo fastidio.
La sua mano mi coprì la bocca, soffocando le mie proteste: - Non fare casino, non vorrai svegliare Andrej! – Mi redarguì sfilando il dito e mostrandomelo orgoglioso: - Bravo, hai imparato bene, mi pare!- sentenziò contemplando il dito lindo.
Poi tornò al mio culetto. Io mi dimenai e lui senza troppa difficoltà lo rimise sulla rosellina iniziando a massaggiarla con moti circolari: - Non fare il bambino, ormai sei grande, lascia che lo zio ti controlli. Se fai il bravo, ti insegnerò un'altra bella cosa.-
Io ero spaventato, ma il mio buchino si stava rilassando a quel tocco e quando lo zio fece una leggera pressione, si aprì ad accogliere il suo dito. Io gemetti nella sua mano mentre lo infilava, ma questa volta non si fermò a metà, ma lo spinse dentro, fino alla base, piegando le altre dita. Poi rimase un attimo fermo, mentre io tutto inarcato ero sotto shock.
Piano piano iniziò a muoverlo. Lo ruotava leggermente, lo spingeva più a fondo, lo ritirava. Io cercavo di protestare, ma la sua voce calma nell'orecchio mi confondeva: - Non agitarti, non essere così teso! Guarda il film, guarda come la prendono quella troietta, non solo davanti, ma anche nel culo. Vedi come le piace? Può essere bello anche per un maschio, se sai come fare!-
Io ero allibito. Lo sguardo mi cadde sul film, dove la donna gemeva con un cazzo in bocca, uno in figa e uno… nel culo. Mi ero distratto e mi ero perso il passaggio, ma la telecamera ora inquadrava distinto il grande pisello bianco che scivolava nei suoi intestini, facendola gemere e sbrodolare dalla figa, impegnata dal secondo cazzo.
Lo zio estrasse il dito e io mi rilassai, ma lui me lo portò alla bocca: - Senti com'è pulito e che buon profumo ha il tuo culetto. Io ero raggelato.- Me lo spinse in bocca: - Succhialo bene! Insalivalo!- obbedii spaventato.
Lui riportò la mano dietro: - No zio, ti prego! –
- Shhh, zitto e lasciami fare!-
Il dito tornò dentro, lo zio frugava il mio buchetto con perizia. Ormai non mi faceva più male né fastidio. Poi lui trovò un punto e mi strappò un altro gemito.
- Ah, ecco qua! – mormorò soddisfatto – Questa è la prostata, Sasha, un punto di piacere per noi maschi. Bisogna insegnare alla propria moglie a stimolarlo! Tua zia è una esperta! Senti che bello? Senti come si ingrossa anche il cazzo? E poi un bel massaggino a questa ghiandola fa bene. Dai smetti di protestare, rilassati! Prendimi il cazzo!-
Io ero confuso, ma quel dito mi stava facendo vedere davvero le stelle. Mi arresi, in fondo lo zio mi aveva fatto imparare solo cose belle. Cercai di rilassarmi, infilai la mano dietro la schiena trovando il suo pisello duro come l'acciaio e pulsante. Iniziai a segarlo come potevo. Lentamente cambiammo posizione, lui mi infilò il pisello tra le gambe e iniziò a strusciarlo, muovendo il dito nel mio buchetto come fosse una fighetta. Finimmo con io steso sopra di lui, le gambe strette attorno al suo pisello, il suo dito piantato dentro di me su cui muovevo il bacino per assecondarlo. Quando mi prese il pisello e iniziò a segarlo, venni in pochi colpi. L'orgasmo più intenso mai provato, schizzandomi sulla pancia fino in bocca, inarcandomi tutto e tremando. Lo zio venne dopo poco. Per la posizione i suoi schizzi mi coprirono il pisello e la pancia. Solo allora sfilò piano il dito da me: - MMM che bravo sei, avevi il buchetto che si bagnava da solo!- passò la mano sulla mia pancia, mescolando i nostri semi e me la portò alla bocca. Succhiai le sue dita in preda al piacere post orgasmo. Poi lui ripeté l'operazione, ma stavolta le leccò lui e infine mi baciò.
Quella sera nel letto non mi segai. Ero svuotato e appagato, anche se un poco turbato.
Da allora fu chiaro che il suo territorio si era esteso dal mio cazzo al mio culetto. Quando eravamo soli, anche durante il giorno, mi accarezzava una natica o passava le dita nel solco. Una volta, in cucina, appena arrivato a casa mi abbracciò e mi infilò le mani nei pantaloni afferrandomi le chiappe e strusciando un dito nel solco: - Il mio nipotino è bello pulito? – mi chiese. Io annuii orgoglioso e lui mi infilò il dito dentro. Sgranai gli occhi e lui mi baciò. Fu una cosa estemporanea ed eccitante. Poi mi lasciò: -Riprendiamo più tardi.- mi disse, lasciandomi li con una bella erezione.
Naturalmente il massaggio prostatico divenne un'abitudine. Ora la sera mi accarezzava il sedere, infilava il dito dentro di me e giocava col mio buchetto. Presto le dita diventarono due e io iniziai ad abituarmi.
Una sera, prima di cena, mentre Andrej era in bagno, lo zio mi spinse contro il tavolo della cucina, mettendomi a novanta, mi calò i pantaloni e iniziò a leccarmi il buchino. Ero paralizzato dalla sorpresa e dal piacere, teso all'idea che il mio cuginetto potesse beccarci. Lo zio mi leccò a dovere, mentre io protestavo poco convinto, mi infilò un dito, poi armeggiò con un bicchiere e dopo un attimo sentii qualcosa di gelido scivolare dentro. Mi alzai di scatto e lui mi ritirò su i pantaloni.
- Cosa mi hai fatto? – esclamai spaventato, mentre sentivo il fresco invadermi il basso ventre.
Lui ridacchiò mostrandomi un bicchiere pieno di ghiacciolini: - Un sistema per rinfrescarsi in estate, così dopo avrai il buchetto bello fresco!-
Superata la sorpresa devo dire che la cosa la trovai eccitante e divenne una nuova variabile dei nostri giochi. Stesi sotto la coperta lui mi inumidiva il buchino, me lo sditalinava e ci infilava le dita, a volte dei ghiacciolini. Poi si finiva con la solita sega.
Finché una notte non arrivammo all'atto finale. Lo zio era stato irrequieto tutta la sera. Appena Andrej si distraeva mi toccava davanti e dietro. Cenai con tre ghiaccioli nel retto, mi accarezzò il pisello sotto la coperta anche mentre guardavamo i soliti cartoni. Alle nove e mezza impose al figlio di andare a dormire con più decisione del solito.
Poi ci sistemammo sul divano e lui disse che voleva vedere una cassetta.
Mise su un film dove una ragazza giovane era insidiata dal patrigno e iniziammo i nostri giochi.
Ma questa volta, dopo avermi infilato due dita dentro si chinò su di me: - Sasha, ormai sei grande ed esperto nei giochi da maschi. È ora che tu diventi davvero un uomo.- mi sussurrò.
Io mi voltai incerto – Cosa vuoi dire zio?-
Lui mi sorrise e mi baciò sfilando le dita da me. E togliendomi il cazzo di mano.
Rimasi sorpreso mentre si staccava e si leccava la mano. E poi sentii che si smanettava il pisello.
Non capivo cosa stesse succedendo, finché non sentii quella cappella umida di saliva posarsi sul mio forellino, ancora dilatato dai suoi ditoni.
Sgranai gli occhi: - Zio…- mormorai.
Lui sorrise dolce: - Non avere paura!- mi sussurrò e si chinò a baciarmi tenendomi la testa con una mano. Con l'altra diresse il suo cazzo. La punta mi violò senza troppi problemi, aveva dita grosse e il mio culetto si era abituato già a quelle.
Sentii quel palo rovente scivolare dentro di me. Mugolai disperato, più di paura e vergogna che dolore, ma lui non mi permise di staccarmi, la sua lingua frullava nella mia bocca, la sua presa forte mi teneva la nuca. Il suo cazzo affondò, centimetro dopo centimetro, aprendomi, e lasciandomi sorpreso di quella sensazione. All'inizio fastidiosa, ma non dolorosa.
Poi si fermò piantato dentro di me, arrivato in fondo alla corsa, mi pareva: - Bravo il mio nipotino, ormai sei un vero uomo!- mi disse riprendendo a baciarmi teneramente.
Spinse ancora, sentii qualcosa fare resistenza dentro di me e poi cedere, il cazzo affondò ancora. Gemetti nella sua bocca mentre superava il secondo anello dentro di me. Rimase ancora fermo, il suo bacio focoso e dolce mi disorientava. Poi iniziò a muoversi. Prima piano piano, poi con colpi sempre più decisi. Ruotava in modo elastico il bacino, uscendo e rientrando, facendomi sentire tutto quel pezzo di carne fin nel profondo.
Presto mi arresi, smisi di lottare, lui mi lasciò la testa e tenendomi sul fianco con una gamba leggermente sollevata raggiunse il mio cazzo molle.
Non aveva fretta, iniziò un moto lento e rilassato, come quando ci segavamo.
- Guarda il film! - mi disse, manipolando piano il mio pisello che si induriva.
Non potevo crederci, ma si stava realizzando la nostra solita routine, solo che lui ora era dentro di me.
Andammo avanti per credo dieci minuti. Io cercavo di restare indifferente, ma quel trattamento mi strappava gemiti soffocati e rantoli, soprattutto quando lui mi pizzicava i capezzoli o mi leccava il collo. Infine accelerò i colpi stringendomi il cazzo e io sentii un calore liquido invadermi la pancia, mentre lui grugniva. Il suo orgasmo mi eccitò e sborrai a mia volta.
Restò dentro di me ancora un po'. Eravamo sudati sotto la coperta.
Mi voltò la faccia, mi sparse il mio sperma sulla bocca e poi mi baciò, scivolando fori di me. Poi mi sorrise: -Bravo il mio nipotino! Sono proprio fiero di te.- E io confuso andai a farmi la doccia e poi a dormire, di nuovo svuotato completamente.
Ogni volta che il mio cazzo inizia a pulsare, durante quel racconto, Sasha rallenta o si ferma. Ho sfiorato l'orgasmo almeno tre volte. Naturalmente ho fatto lo stesso con lui.
- Porca puttana, ma che porco è tuo zio? – mormoro di getto.
Lui si stringe di nuovo nelle spalle: - Credo che per lui fosse normale. Mi ha raccontato che tra compagni di università quelle cose erano all'ordine del giorno. Grazie a lui ho scoperto molte cose sulla mia sessualità.-
- Insomma ti è piaciuto- mormoro.
Sasha mi stringe il cazzo: - Anche a te…-
Sorrido, poi Sasha si fa più vicino: - Il resto lo puoi immaginare…-
- C'è dell'altro?- Chiedo allibito.
Sasha si protende verso di me: - Si, qualcosina, ma non basta una sega per saperlo…- Sussurra.
E poi mi bacia.
È un bacio delicato, non come quelli di Carlo, in punta di labbra. Ma io non resisto, estraggo la lingua, il bacio si fa più profondo, ci abbracciamo e stringiamo, i cazzi che premono l'uno sull'atro.
Lui mi infila una mano sotto la maglietta. In due minuti siamo nudi.
- Cosa vuoi per andare avanti? – gli chiedo malizioso.
Lui sorride e si inizia a girare sussurrando solo un numero.
"69".
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Affittacamere, 5 Sett. Sasha 2:
