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Gay & Bisex

Con i miei "amici delinquenti" parte 1


di Colee
11.02.2014    |    28.082    |    1 9.0
"Dal canto loro hanno preferito forse non metterle in quello accaduto, oppure la gente preferì non chiedermi nulla in quella piccola borgata..."
Il mio nome è Mirco, ho venticinque anni e vivo in un paese molto piccolo della Puglia.
Quanto sto per raccontare rappresenta per me motivo d'imbarazzo ma al contempo sento di voler condividere la mia esperienza, unica e spero ripetibile.
La mia infanzia l'ho vissuta in una borgata ancora più piccola della cittadina nella quale vivo.
I fatti partono dai pomeriggi passati assieme al gruppo di "amici" che frequentavo a dodici anni, con i quali per vari morivi ho allontanato la frequentazione per un certo periodo.
Il gruppetto era formato da sette ragazzi compreso me;

In molte occasioni col raggiungimento dello sviluppo, ci siamo trovati a spulciare vecchie riviste porno, e da quelle in molti facevano mostra di quelle che erano le erezioni di ragazzini in piena tempesta ormonale.
Inizialmente ingenuo fra il gruppo di dodicenni, mi accorsi ben presto di quanto fossi attratto dal corpo dei ragazzi e non da quello delle ragazze.

Attrazione che non riscontravo per nulla nei corpi dalle donne che apparivano sulle riviste, ma piuttosto negli stalloni, che con cazzoni davvero enormi le scopavano.

Passai i primi momenti masturbandomi di nascosto tornato a casa, pensando agli uomini di quelle riviste e anche alle erezioni che si intravedevano dai miei amichetti coetanei.

Amichetti che iniziarono a vantarsi fra di loro, abbassandosi i pantaloni per poter mostrare impunemente la grandezza delle loro mazze sotto le sole mutande!

Gare in cui io mi sentivo una vittima, ma compiaciuta...
Tutto infatti iniziò a complicarsi quando, un giorno non si limitarono più a mostrar la forma del cazzo in erezione, ma per qualche istante misero fuori il pisello, mostrando il palo che avevano fra le gambe, pavoneggiandosi e facendo a gara a chi lo avesse grosso.

Arrivati a quindici anni, i miei deliziosi compagni di "gioco" presero quasi tutti la strada della delinquenza.

Decisi comunque, in quanto mie uniche amicizie di provare a continuare la loro frequentazione, probabilmente già ansioso di assaggiare i loro cazzi.
Le loro scenette con i giornali porno e le erezioni, diminuirono con l'arrivo delle loro prime ragazze, ma di tanto in tanto tutti insieme riguardavamo nuove riviste e fra di noi si intravedevano le prestazioni, che con il tempo mostravano cazzi sempre più grossi.

Avvolte mi posizionavo appositamente difronte e loro con la speranza che dai calzoncini potessi intravedere il loro pisello, ma escluse rare volte, non riuscivo a sbirciare altro se non i loro testicoli.

Un giorno tutti in gruppo in pieno pomeriggio estivo osservammo una ragazza che attraversava la nostra stessa strada.

Come al solito mentre io non ebbi alcun tipo di attenzione verso il suo copro, i ragazzi si lasciarono rapire da quelle forme, piegati dalla tempesta ormonale della nostra giovane età !

Recuperata la solita rivisita piena di macchie di sborra, mi ritrovai in una situazione ormai conosciuta, ma che per qualche motivo mi sarebbe sfuggita di mano da questo momento a poco dopo.

I ragazzi e io seduti sotto una vecchia quercia, in una villetta del posto.

In preda agli ormoni dell'adolescenza presero a commentare le Immagini, descrivendo cosa avrebbero fatto alla protagonista e strusciando le loro mani sui pacchi, ormai celati dalle sole mutande !

Rispetto alle precedenti esperienze dello stesso tipo i miei occhi e le mie pulsazioni non ebbero più la capacità di celare il mio desiderio.

Cominciai a osservare le mani su quei pacchi che muovendosi esponevano le mazze a veri "scappellamenti" !

Toccai il mio pacco fissando il loro, ma senza accorgermi del fatto che io fossi l'unico a evitare la rivista, ma bensì i corpi maschili dei soli presenti!

Ci volle un attimo quindi, e mi ritrovai al centro delle loro beffe perché ero passato dall'essere sempre stato il più timido e riservato, al "frocietto" che si eccitava e si toccava guardando i loro piselli duri !
Uno dei ragazzi, il fratello di altri due, col quale spesso mi ero ritrovato a fare a pugni, ma che dal canto suo desideravo per la grandezza del suo pisello, mi invitò a seguirlo in moto, approfittando della mia ingenuità o forse consapevole di quanto lo desiderassi.

Salito sulla sua moto accelerò di colpo, e sotto lo sguardo e le risate di tutti, mi avvinghiai a lui con il terrore di cascare;

Sentivo il suo odore; il suo sudore e il piacere di stringermi a quel corpo, che in un certo senso calmava la paura di correre !

Vito (il ragazzo in questione) prese un rettilineo, che ci allontanò dal gruppo, e ignorò le mie suppliche di rallentare, accelererando ancora, fiero di farmi soffrire o forse consapevole di quanto potesse sfruttare questa situazione.

Per errore in preda al panico le mie mani si spinsero in basso alla suo bacino dove il suo cazzo era ancora semi rigido per via, dei discorsi sulla ragazza e delle chiacchiere fra quei giornaletti.

Vito: "che cazzo fai frocio?"

Non dissi nulla, alzai le braccia e gli supplicai di portarmi dietro.
Così fece, ma arrivati dal resto del gruppo Vito riprese a insultarmi assieme agli altri, affermando che per calmarmi mi fossi aggrappato al suo cazzone duro!

Da quel momento in poi le nostre strade iniziarono ad allontanarsi, seppure ogni volta che provavo a riallacciare i rapporti lo facevo convinto del fatto che sarebbe finita allo stesso modo;

Tutti il gruppo che si scambiava giornaletti porno, col fine di eccitarsi, masturbarsi e deridermi.

Cominciavano prima solo mostrandomi le loro erezioni e poi appoggiandosi su di me e vedendo la mie reazioni timide ma vogliose.
Desideravo i loro corpi e ancora di più quello di Vito che fra tutti aveva il pisello maggiormente grosso, e sopratutto delle palle enormi!

Un giorno di luglio Vito, mi chiese se volessi andare a casa sua, dove ci aspettavano i suoi fratelli e avremmo giocato con i video game.
Salì con lui sulla sua moto, sperando non riprendesse a sfottermi come al solito, e ci recammo presso casa sua, che nella borgata era quella più lontana fra le altre, in piena campagna.
I suoi genitori erano assenti e come avrei dovuto immaginare, tutto era stato organizzato per deridermi e al contempo divertirsi sulle mie spalle.

Arrivati in casa suo fratello maggiore era concentrato a giocare al geme con suo il minore, quindi Vito mi disse di andare in camera sua a scegliere altri game.
Seduto sul suo letto aspettavo che egli tirasse fuori dei game, ma l'unica cosa che tirò fuori fu una cassetta (di quelle vecchie per registratore)che egli asserì fosse di suo padre.

Infilò la cassetta nel registratore e fece partire il video.
In principio fingo di non capire cosa fosse, seppure era prima volta che ne vedevo uno, capivo bene cosa potesse essere;
Impunemente Vito iniziò a massaggiarsi il pacco, lasciando che il suo cazzo si intravedesse sopra i calzoncini.

Mi fissava e sorrideva, eccitato e sussurrandomi diverse frasi mentre continuava a eccitarsi:

Vito " dai vieni è tutto tuo!"
"Suca! "

I suoi fratelli a questo punto arrivarono, probabilmente in accordo con Vito e seduti sui rispettivi letti, misero fuori come lui il pisello, cominciando a segarsi sotto il mio sguardo e pronunciando le stesse frasi del fratello.

Vito : "Dai segati anche tu, non ti prendiamo in giro"

Evitando di rovinare tutto finendo col essere preso in giro, ma sopratutto in evidente stato di eccitazione alla vista dei loro cazzi, che venivano scappellati, iniziai a segarmi, osservandoli e ammirando i loro corpi.

Vito a questo punto si alzò in piedi e si avvicinò a me con il suo cazzo duro, prese la mia mano e la mise sul suo pisello!
Non riuscì a impedire questo suo gesto o forse non volevo; non capisco ancora se perché terrorizzato o desideroso di sentirlo fra le dita!

Lo segai per qualche minuto sino a quando non sentì i suoi gemiti, seguiti da quelli dei fratelli che si erano avvicinati a circondarmi.
Erano in piedi intorno a me mentre io ero seduto sul letto con Vito, quasi pronto a sborrare!
Eccitato, terrorizzato e desideroso di tutti loro, ma in particolar modo di Vito, di cui ricordo le immagini di quel pisello che nonostante avesse quindici anni come me, si mostrava estremamente grosso, duro e venoso...

Il fratello minore dopo qualche scappellata, alternata sulle mazze dei fratelli e la sua iniziò a gemere più degli altri.

Lo schizzo seguì i suoi gemiti, finì sulla mia spalla, rischiai per un attimo finisse sprecato sul pavimento;

Ma con la mano recuperando il nettare lo assaporai, e quindi spargendolo poi sul mio corpo mi assicurai di catturare il suo odore

Il maggiore di diciassette anni lo seguì !

Mi guardava come una cagna in calore e sotto il suo totale controllo, schizzò sull'altra parte del mio collo;

Questa volta lo schizzo più denso, lentamente colò su tutta la mia pancia.

Infine mi dedicai a Vito!

Sapevo era pronto per sborrare guardando il suo cazzo in contrazione!

Ma anche osservando il suo sguardo assetato come tutte le volte in cui lo avevo visto masturbarsi in gruppo.
I suoi testicoli si contraevano appena, e col bacino si muoveva verso di me come se mi stesse scopando il viso.
Aprì la bocca e con la lingua feci appena in tempo a leccare la sua cappella.

Lui ne approfittò infilando tutta la mazza nella mia bocca, facendomi sentire le sue palle, che sbatterono sulla guancia!

I quattro copiosi schizzi che seguirono, mi raggiunsero in gola e in bocca, e colarono fuori cadendo sul mio pisello che a questo punto raggiunse l'orgasmo:

Vito: "sei frocio lo sai?"
Fratelli: "Si guarda come è pieno di sborra: ahahah"
io:"Avete dei cazzi stupendi si vede siete fratelli!"

Dicendo così si appoggiarono con i loro cazzi alla mia schiena:

Vito: "da questo momento sarai la nostra puttana personale personale!! Tutti sapranno che sei gay e che ti diverti con i nostri cazzoni!

In preda al terrore di essere additato come gay, non essendo ancora io stesso pronto per accettarmi scappai via...

Da quel giorno non ebbi più incontri con loro e neppure con il resto del gruppo.
Dal canto loro hanno preferito forse non metterle in quello accaduto, oppure la gente preferì non chiedermi nulla in quella piccola borgata.

Compiuti diciotto anni, venni a sapere che Vito e i suoi fratelli furono arrestati per vari motivi.
La mia maturità sessuale nel frattempo si sviluppò con diversi ragazzi.
Cominciai ad accettarmi e con la mente vogliosa a rimangiarmi di essermi allontanato alla proposta dei tre fratelli.

Tutto raggiunti i miei venticinque anni sembrava dover finire nel dimenticatoio delle mie voglie, quando ebbi l'occasione d'incontrare ...


CONTINUA (Fatti e nomi frutto della sola fantasia).
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